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Racconti Erotici

Nuoce gravemente alla salute

By 4 Marzo 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

 

 

 

Dovrebbero dirlo. Non può essere scritto solo sui pacchetti di sigarette. Dovrebbero dirlo che le relazioni nuocciono gravemente alla salute. Tutte le relazioni, amorose e d’amicizia.

Perché ogni volta che si incontra una persona che si ritiene abbia un valore, ogni volta che si sente affetto, che si prova un sentimento di attaccamento, ogni volta ci si strappa un pezzettino di cuore e lo si affida a questa persona. “Abbine cura, è un pezzettino di me.”

Ma per quanto l’altro possa apprezzare questo incredibile immenso dono, per quante promesse possa fare di averne cura, di tenerlo al caldo, conservarlo, coccolarlo, arriverà un momento in cui questo pezzettino di cuore verrà messo in una tasca, in una borsa, e lasciato lì. Sul fondo. Abbandonato.

Così un pezzetto della cosa più valorosa che hai viene dimenticato dalle persone a cui l’hai donato.

“Ma ho il cuore grande, ti dici, ce n’è per tutti.”

E continui ad amare e a donare. Ti fidi e confidi. Distilli una piccola essenza di te, di cose buone e di difetti, la sistemi, la prepari, la infiocchetti, e poi infilandola in quel pezzetto di cuore la doni. Con la speranza che la persona che la riceverà sia in grado di farla crescere e coltivarla e renderla forte.

E di nuovo il piccolo pezzetto di te verrà abbandonato.

“Ora basta, me ne resta poco. Non lo dono più…”

Però arriva qualcuno che dice “Scusa, hai un po’ di quella buona medicina? Mi hanno detto che tu ne hai tanto, che sai far star bene la gente… me lo dai un pezzetto del tuo cuore che ne avrei bisogno?”

“Mi dispiace, ne ho poco ormai… se lo do anche a te non ne resta abbastanza per me…”

“Eddai! Ne hai tanto! Su, io non ne ho per niente… me ne dai un pezzetto???”

Il problema è che anche se piccolo, quel cuore è tanto pieno di amore per tutti… e dire di no a una persona che ha bisogno è così difficile…

Allora prepari il tuo pacchettino, distilli di nuovo un po’ di essenza, e lo doni.

E aspetti.

Perché alla fine uno dei motivi per cui si dona è che ci si aspetta di ricevere qualcosa in cambio. Ma non succede. Non ricevi niente. Oppure quello che ricevi è solo un attimo per guardare il cuore dell’altro, uno  sguardo, come una finestra che si apre ma che si richiude subito.

Già, perché non sono in tanti ad essere in grado di donare un pezzetto di cuore. E chi lo fa di solito ha fiducia negli altri. Fiducia che non sempre è ben riposta.

Così resti lì. Con il tuo piccolo cuore. Quello che ne resta. Smozzicato. Mangiucchiato. Strapazzato. Ancora lucente e ancora pulsante, ma vagamente opaco e debole. Ferito ormai. E ti chiedi se lo sarà in modo irrecuperabile. Ma hai fiducia. Fiducia nella gente e anche in te stessa.

Così resti lì. Con il tuo cuore tra le mani. Lo rigiri e lo osservi. E piangi piano. Cercando di far sì che il tuo cuore cresca di nuovo. Ma è difficile, è pesante, è faticoso.

Accucciata, rannicchiata in te stessa ti chiedi perché. Ti chiedi come fare. Ti chiedi dove hai sbagliato. E prometti a te stessa e al tuo cuore di cambiare. Perché la verità è una sola: come puoi avere abbastanza cuore per amare gli altri se prima non hai abbastanza cuore per amare te stessa?

 

 

 

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