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Occhi blu

By 22 Settembre 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Andate a pranzo insieme, una vecchia consuetudine che portate avanti come unica opportunità di vedervi e raccontarvi in mezz’ora tutta la vostra vita, come solo due amiche sanno fare.
Siete amiche da sempre, probabilmente dai banchi del liceo. Un’intesa che ha superato matrimoni e fidanzamenti, allontanamenti e fidanzamenti, amici comuni e strade diverse.
Lei &egrave la tua amica ‘del cuore’, anche se a quarant’anni compiuti quell’espressione ti sembra troppo adolescenziale. Valeria, tua coetanea, corporatura esile, pelle chiarissima, capelli corvini, profilo spigoloso, forme ridottissime, due enormi occhini blu, di quelli che lasciano il segno. Sposata, di quei matrimoni che ‘va tutto bene’ più per convenzione sociale che per reale constatazione, ma alla fin fine fa bene così, le favole sono tutt’altra cosa.
Pranzate in un localino da pochi coperti a metà strada tra il tuo ufficio e casa sua, incastrando il vostro incontro mensile nei mille impegni lavorativi o familiari di entrambe.
Ogni volta un sacco di risate, e poi giù confidenze, rivelazioni, confessioni, qualche sfogo. Tra donne &egrave così.
Vi raccontate le novità. Lei ti dice del suo nuovo incarico di referente per un progetto: malgrado la timidezza le &egrave riuscito di scavalcare la collega ‘rivale’. Tu, come al solito, hai molto di più da raccontare: sei single, gli amori che vanno e vengono, i tanti che ci provano, i pochi che ci riescono, il weekend rilassante, la telefonata che non ti aspettavi.
Non sai se puoi sconvolgerla fino a tanto: vorresti dirle della farm, almeno di quella. Ma lei non &egrave il tipo, per certe esperienze, sebbene sia sempre stata peperina almeno quanto te.
Scegli di risparmiarle il racconto dettagliato della tua esperienza nel centro benessere. Le racconti che ci sei stata insieme a Federica (amica che lei conosce appena), che avete potuto provare ogni tipo di trattamento, che sei ritornata con sensazioni mai provate prima, che il tuo fisico ne ha giovato tantissimo, che c’erano un sacco di persone molto gradevoli’ Lasci intendere il resto, e resti con il dubbio che lei abbia realmente colto ciò che &egrave successo in quel fine settimana.
Poi le dici del tuo amico, balzato dentro alla tua vita senza preavviso e con il quale stai vivendo situazioni prima neanche immaginate.
Alla fine le riveli che lui ha più volte manifestato un forte interesse per lei, conosciuta di vista in una città tanto grande quanto piccola, certe volte. Valeria ti sorprende: ti saresti aspettata un diniego, una sorta di ritrosìa, come quella altre volte dimostrata quasi a voler salvaguardare l’unione familiare da ogni possibile tentazione.
D’altronde, anni prima Valeria &egrave stata tua perfetta complice in mille scorribande seduttorie. Fatto sta che lei ti manifesta una visibile curiosità per una situazione obiettivamente insolita. O meglio, per una vera e propria tentazione: nascondere la cosa al maritino, organizzare un incontro divertente insieme a voi due, un caff&egrave dai toni scanzonati, qualcosa di poco peccaminoso ma di sufficientemente trasgressivo considerando la monotonia del suo menàge quotidiano.
A quel punto sei tu ad osare, quasi come se volessi giocare l’ultima carta, il tutto per tutto: le chiedi se va bene anche in un posto chiuso, riservato, che saprete solo voi tre, di massima fiducia.
Lei torna ad essere la Valeria titubante, timorosa, irreprensibile che conosci da qualche anno: ti dice di no, meglio evitare, un casino del genere &egrave l’ultima cosa di cui ci sarebbe bisogno nella sua vita.
Rispetti la sua scelta, limitandoti a dire soltanto che non ci sarebbe stato davvero nulla di male e che, anzi, forse una cosa del genere le sarebbe anche tornata utile.
Il pomeriggio seguente ti chiama: ‘Chiamalo, chissenefrega’. Non avresti scommesso neanche un centesimo su quella decisione, ma il tuo cuore ti batte di gioia e di entusiasmo: ti fa davvero piacere vivere un pomeriggio divertente con lei, come ai vecchi tempi.
Organizzi tutto insieme al tuo amico: il posto sarà lo stesso dei vostri appuntamenti precedenti, visto che ti ha dato amplissime garanzie di riservatezza e discrezione. Sarà di pomeriggio, poiché in quelle ore tutti e tre potete gestire meglio lavoro, impegni e scuse ufficiali. Quando tutto &egrave organizzato, avvisi lei.
Viene a prenderti lei: se mai qualcuno dovesse vedervi non ci sarebbe di che sospettare, l’avete fatto mille altre volte. Dietro tue indicazioni, filate dritte nel residence fuori città che oramai &egrave diventato il regno delle tue trasgressioni.
Il tuo amico &egrave, come le altre volte, già lì. Vi accoglie con qualche battuta e con molta nonchalance, segno che anche lui non ha alcuna certezza sul contenuto di quell’incontro. Bevete qualcosa, vi mettete comodi a chiacchierare di mille cose futili. Di fronte, un enorme tv al plasma trasmette immagini di dimore nobiliari di tutto il mondo alternate a mete turistiche esclusive.
Valeria e tu cominciate quello che da sempre &egrave stato il vostro divertimento più grande. Un sottilissimo gioco di seduzione, fatto di sguardi, di ammiccamenti, di battutine, di sorrisi, di cose a volte dette e a volte lasciate all’immaginazione altrui.
Dopo un po’, Valeria vi sorprende entrambi, lanciando una sorta di sfida: ‘Vediamo quanto siete bravi, voi due, e vediamo se sarete bravi anche a tirarmi dentro ai vostri giochetti!’.
Sei senza parole: Valeria, la timida e riservatissima Valeria, che mai aveva parlato neanche a te di cose così personali, ora dimostra un atteggiamento quasi provocatorio??
Conosci l’abilità del tuo amico di cavarsela sempre con una risposta pronta, una battuta sagace o un’escamotage di fronte ad ogni cosa. Anche in quel caso &egrave proprio così: dopo aver fissato per qualche istante prima il corpo e poi li sguardo di Valeria, le risponde che la sua curiosità dovrà essere soddisfatta a qualunque costo, visto che la sua ultima volta dev’essere un ricordo lontano e soprattutto poco soddisfacente’ a giudicare dalle condizioni dei suoi capezzoli!
L’ennesima delle sue risposte sorprendenti. Ancor più per la sua acuta osservazione: in effetti, Valeria appare già discretamente eccitata, e i suoi capezzoli stanno spingendo forte contro la sua t-shirt girocollo, prova lampante che un certo turbamento &egrave già iniziato.
Valeria &egrave divertita dalla cosa, e in verità anche tu lo sei. Anzi, più che divertita , incuriosita.
Decidi di procedere a piccoli passi, temendo di spaventarla, lei che &egrave sempre stata così timorosa e pudica. In altre parole, decidi di iniziare tu, e poi se le cose funzioneranno come al solito, lei non potrà far a meno di lasciarsi coinvolgere.
Ti alzi, porgi la mano al tuo amico e lo fai sedere affianco a Valeria. Ancora all’impiedi, ti sbottoni tre o quattro bottoni della camicetta, tiri fuori le tette dalle coppe del tuo reggiseno di pizzo, le appoggi sui bordi bianchi e morbidi facendo venir fuori aureole e capezzoli, e poi lentamente scendi fino a sederti sulle sue gambe.
Gliele metti praticamente in bocca, hai voglia di sentirtele leccare nel migliore dei modi. Intanto, dai uno sguardo alla tua amica, senza pudore, e istintivamente ti viene di passarle una mano tra i suoi capelli corvini, forse per tranquillizzarla e metterla a suo agio.
Dopo un po’, le siedi accanto, il tuo amico &egrave dall’altra parte. Ti chini sulle sue gambe, con la testa vai oltre, apri la cerniera dei pantaloni di lui, glielo tiri fuori senza esitazione e lo ingoi tutto e subito. Hai voglia di far vedere, al tuo amico ma anche alla tua amica di sempre, di cosa &egrave capace la tua bocca, e di cosa &egrave capace la Resi che tutti conoscono sotto tutt’altra veste.
Vai su e giù con decisione, velocemente, poi rallenti pensando che così Valeria potrà vedere meglio le tue labbra al lavoro. Scendi di nuovo giù dal divano, ti accovacci davanti a lui, glielo impugni e cominci a masturbarlo piano. E guardi lei, Valeria: vuoi vedere che effetto le sta facendo quello spettacolo così straordinario.
I suoi occhi grandi fissano con attenzione, quasi con avida curiosità tutta la scena. Dalla sua bocca traspare un sorriso costante, segno evidente che la cosa le sta piacendo, almeno non la sta turbando. I suoi capezzoli spingono sempre di più contro la sua t-shirt, non c’&egrave reggiseno che tenga, neanche di quelli imbottiti che &egrave solita usare lei per aiutare le sue tette da sempre troppo piccole.
E’ allora che il tuo amico decide di entrare in azione. Si gira verso Valeria, e con un gesto rapidissimo le alza la maglietta liberando dal reggiseno le due tettine. Pochissimi istanti, un movimento fulmineo che sorprende entrambe. Valeria si ritrova in un attimo al centro di quel gioco che fino ad ora l’aveva vista come mera spettatrice.
Forse per l’incapacità di reggere lo sguardo di lui, la tua amica afferra la sua testa e se la immerge tra le sue tette piccole, bianchissime e durissime. Il tuo amico si dilunga anche con lei leccandogliele, succhiandole, strizzandole di tanto in tanto i capezzoli divenuti duri come bottoni di madreperla.
Capisci che le piace, e dunque non potrà dispiacerle continuare da protagonista quell’incontro così intrigante.
Mentre loro due continuano, le sbottoni i jeans, glieli sfili alzandole le gambe. Fai lo stesso con gli slip, e poi con il reggiseno, cingendole le spalle da dietro per sganciarlo senza che il vostro amico interrompa il suo ‘trattamento’.
Valeria scende giù col bacino, cercando la posizione più comoda. Da quel movimento intuisci che da quell’istante si sta affidando completamente a voi, al buon gusto dei vostri giochi peccaminosi.
Le sei affianco, lui va a sistemarsi per terra, davanti alle sue gambe. Ha bisogno del tuo aiuto, e così scendi anche tu, vicino a lui. Poggiando le mani sulla parte interna delle cosce di Valeria ‘ una delle parti più delicate e sensibili di ogni donna ‘ la aiuti ad allargare le gambe il più possibile, affinché lui possa infilarvisi comodamente.
Affonda il suo viso sulla sua passera, e un po’ inizi ad invidiarla. Le invidi anche la condizione, visto che a te il tuo amico ha subito chiesto di depilartela, mentre ora sta immergendo senza esitazione la sua bocca in una vegetazione fittissima e scura.
Valeria inclina il capo all’indietro, lasciandolo poggiare lascivamente sullo schienale del divano. E’ un’immagine bellissima, anche a parere tuo, tu che continui a professarti convintamene eterosessuale: una donna a cosce aperte, un uomo che gliela lecca con cura, due tette minuscole sormontate da capezzoli duri e scurissimi, due labbra carnose quanto basta, dischiuse in segno di godimento dei sensi.
Hai voglia di qualcosa di straordinario, di indicibile. Ti alzi. Ti spogli del tutto. Sali in piedi sui cuscini del divano, ti siedi sullo schienale. Giusto sopra alla testa di Valeria. Pochi centimetri separano la tua passera dai suoi occhi, mentre dall’alto riesci a sovrastare e a scrutare completamente l’opera del vostro amico.
Affondi le dita di una mano tra le tue gambe. La tua passera &egrave fradicia, come poche altre volte, ma forse &egrave l’impressione di sempre. Procedi lentamente, e ti capita di incrociare più volte lo sguardo di Valeria, che dal basso attraversa le dita infilate nel tuo pube e raggiunge i tuoi occhi estasiati.
Anche il vostro amico si avvicina un po’ di più. Emergendo dalla passera di Valeria e col volto completamente bagnato dai suoi umori filanti, le si inginocchia davanti. Vorrà farselo succhiare, sai bene quanto gli piaccia.
Valeria non &egrave pronta, o forse ha in mente un’altra conclusione. Glielo prende in mano, e comincia a masturbarglielo, mentre lui per sostenersi appoggia le sue mani contro le tue tette generose. Poi, lei lascia scivolare la mano dall’uccello alla sua passera, tra le sue gambe, mentre con l’altra prende per mano il vostro amico guidandogli il palmo sul suo uccello.
E’ la situazione più fantasiosa e inusuale che poteste mai immaginare: tutti e tre intenti a fare autoerotismo, a pochi centimetri l’uno dall’altra, ansimanti e gaudenti.
Finite praticamente all’unisono: non appena sentite che lui sta per esplodere, il ritmo incalzante delle vostre mani permette anche a voi due di sbrodolare il vostro piacere lungo le cosce, e non solo. La crema di lui si raccoglie copiosa sul viso di Valeria e sulla tua gamba sinistra. Gli umori di lei bagnano senza risparmio i cuscini del divano. Le tue gocce filanti irrorano i capelli e le guance di Valeria, senza che nessuno dei tre accenni ad alcun fastidio. Anzi.
Il resto &egrave fatto di sorrisi, risate, carezze, gesti delicati e garbati. Nessuno sa se succederà di nuovo, se vi rincontrerete, se mai i vostri corpi s’intrecceranno di nuovo. Ma quel pomeriggio resta comunque un suggello straordinario: per il legame di due amiche di una vita, d’ora in poi ancor più intime e legate; e per il rapporto di intima complicità con il tuo, anzi il vostro nuovo, fidatissimo amico. Valeria ti chiama la mattina seguente. E’ inebriata per la straordinaria esperienza del giorno prima, ha voglia di parlarne e di ringraziarti.
Come un vulcano ti racconta le sue emozioni, le sensazioni che ha provato, i pensieri che si sono affollati nella sua mente, il suo ritorno a casa, la notte trascorsa ad occhi aperti, lo stato di benessere che ancora sta vivendo. Alla fine, ti confida: ‘Io non riesco a togliermelo dalla mente, &egrave sempre davanti ai miei occhi, ho voglia di rivederlo, di riaverlo tra le mani’. Parla del tuo amico, e una sottilissima vena di gelosia affiora per un istante nei tuoi pensieri. Poi lei aggiunge: ‘Fammelo riprendere di nuovo, quell’uccello’.
Resti senza parole. Valeria la pudica, la gelida, Valeria che non ha mai comperato un reggiseno un po’ più trasparente o indossato un top appena più scollato, proprio lei sta parlando degli attributi del tuo amico in maniera così diretta, così eccitata.
Annulli gli appuntamenti del pomeriggio, chiami lui chiedendogli di fare lo stesso, e gli ricordi di prenotare il luogo ormai abituale dei vostri incontri a luci rosse.
Ore sedici, orario insospettabile, c’&egrave tempo a sufficienza per fare qualunque cosa con tutta calma. Solito posto, solita scena, solite auto, soliti arrivi.
Entri per prima, il vostro amico &egrave come sempre già lì. Un ennesimo apprezzamento alle tue tette, esaltate questo pomeriggio da un reggiseno di pizzo di gran pregio che si vede chiaramente sotto una camicetta bianca abbastanza sbottonata.
Lui ti ci mette una mano dentro, arriva dritto a un capezzolo, lo stringe tra indice e medio e ti dice: ‘Benvenute”.
Sorridi, quel gesto ti piace molto. Poi rispondi: ‘Ti ho portato Valeriuccia. Oggi ci dedicheremo un po’ di più a lei’.
Dietro di lei, Valeria ha un’aria già meno timida del giorno prima. Anche nell’aspetto: una canotta verde militare non riesce a nascondere i capezzoli già ritti, ancor prima di cominciare; un paio di jeans più stretti del solito, tasche e profili leggermente sfilacciati; un bel paio di stivali alla moda. Niente trucco, le labbra sono già abbastanza carnose e gli occhi abbastanza grandi.
Entra, saluta il vostro amico con un bacio sulla guancia, infila la mano nella borsa, prende qualcosa e la consegna tra le mani di lui: ‘ Questo non mi serviva’. Il suo reggiseno’!!!! Continui a vivere quella situazione con un’enorme incredulità, non avresti scommesso un solo centesimo su quel genere di comportamenti.
Chiamate un caff&egrave, cinque minuti potrete attendere. Arriva il cameriere, e noti con gran piacere che nulla, lì dentro, lascia immaginare una situazione peccaminosa: sembra una n normalissima riunione di lavoro, il tuo amico &egrave stato anche furbo a lasciare alcuni fogli e un portatile ben in vista, sul tavolo. Meglio così, la reputazione &egrave salva.
Vi sedete sul divano, grande abbastanza per accogliere tutti e tre. Valeria &egrave in mezzo, tu alla sua destra.
Pochi preliminari, ormai l’hai imparato bene, fanno parte di altri tipi di incontri. E deve averlo capito appieno anche Valeria, che dopo pochi istanti ha già letteralmente infilato la lingua tra le labbra del tuo amico, e se lo sta ‘pomiciando’ come l’adolescente di tanti anni fa.
Avendo deciso che quello sarebbe stato un pomeriggio dedicato tutto a lei, approfitti di quei momenti per renderti utile. Ti inginocchi davanti al divano, le sfili gli stivali, poi i jeans. Lei ti lascia fare aiutandoti con i movimenti. Alzi lo sguardo, e ti trovi di fronte già una nuova scena. Le sorprese non finiscono mai: mentre continuano a baciarsi vorticosamente, lei ha sbottonato i jeans del vostro amico, glielo ha tirato fuori e lo sta impugnando come un trofeo da tenere ben stretto.
La sua mano scivola lentamente su e giù, la sommità di quell’uccello scompare e riappare nel palmo della mano di Valeria. Sa farlo molto bene, pensi tra te e te, chissà se anche col marito’
All’improvviso ti assale una voglia. Sai che non dovresti, oggi vuoi lasciare il vostro amico tutto per lei. Ma &egrave un desiderio incontenibile, e alla fin fine non ci sarà nulla di scorretto.
Accosti le tue labbra, fino a lambire le sue dita. E così, ogniqualvolta l’uccello emerge dalla sua mano incontra la tua lingua, la tua bocca. Bagni tutto, anche le punte delle sue dita, insieme alla cappella del tuo amico. Ogni tanto scendi più in basso, stuzzicando con la lingua la zona più nascosta del suo uccello, quel solco segreto che unisce testicoli e sedere.
Pian piano quel giochino un po’ confuso si trasforma in un regolarissimo pompino. Con lo sguardo inviti anche Valeria, c’&egrave posto per entrambe. La situazione diventa bollente, il vostro amico sembra gradire molto che due bocche siano intente a succhiarglielo con tale dedizione.
Ve lo passate di bocca in bocca continuamente, e quando l’una lo succhia l’altra lo lecca, e viceversa. Talvolta capita che le labbra si sfiorino, che le lingue s’incontrino, ma la cosa non vi disturba, dato l’oggetto delle vostre attenzioni, l’oggetto che state condividendo. E poi, pensi tra te e te, almeno così il tuo amico sarà contento, considerate le mille e più volte che ha provato a spingerti, nonostante la tua ritrosìa, oltre la soglia dell’eterosessualità.
Valeria torna a sedersi comoda sul divano, gambe leggermente aperte, bacino appena un po’ verso il basso. Lui le si mette davanti, inginocchiato sulla seduta del divano, porgendole nuovamente il suo uccello a portata di labbra. La testa di lei, appoggiata allo schienale, ti lascia intuire che il tuo amico farà provare anche a Valeria la sensazione controversa di ‘scoparle la bocca’, come la chiama lui.
Difatti &egrave lui a fare avanti e indietro, a infilarle tutto l’uccello fino in gola, senza che lei possa ritrarre la testa all’indietro, e poi a ricacciarlo fuori, poggiando la cappella sulle sue labbra ansimanti.
Le mani di Valeria scorrono sotto l’uccello del vostro compagno, a carezzargli i testicoli e, forse, anche a stuzzicargli il sedere. Sai che lui non &egrave tipo da tirarsi indietro a nessun genere di pratica, tant’&egrave vero che la presenza lì sotto delle dita di Valeria lo eccita visibilmente, drizzandogli l’uccello ancor più.
Vai a sederti a terra, un tappeto persiano rende comoda la tua seduta. Gambe incrociate, petto proteso lungo i due amici, in mezzo alle ginocchia di Valeria.
La tua mano sinistra scivola sulla tua passera, hai il clitoride gonfio, pulsante, sporgente. Lo afferri tra due dita, cominci a sfregarlo velocemente, hai voglia di un orgasmo, lì e subito.
Lo raggiungi presto, il tuo corpo comincia a vibrare, un caldo forte pervade le tue gambe, la tua passera gronda di umori. Alzi lo sguardo, poiché stranamente ti sei masturbata guardandotela, rinunciando a chiudere gli occhi come fai di solito. Ti &egrave venuto spontaneamente. Lo spettacolo della tua passera che trema, si scurisce e poi cola umori filanti appartiene ai tuoi ricordi di adolescente, forse. Dopo così tanto tempo, l’hai rivista nuovamente sotto le cure della tua mano, e ancora una volta devi dar ragione al tuo amico: una passera matura che gode &egrave indiscutibilmente più attraente di una giovane, stretta e inesperta.
Alzi lo sguardo, e ti accorgi che Valeria, avendoti ascoltata gemere, sta cercando la sua passerotta scura con la mano, ma il corpo del vostro amico e la posizione le rende difficile quella manovra. Ha voglia di un orgasmo, libero e appagante, anche lei.
Intuita la difficoltà, tende la mano verso di te, quasi a volerti chiedere un aiuto.
Che c’&egrave di male, in fin dei conti? Nulla, se avete entrambe accettato di vivere coscientemente e gioiosamente delle esperienze così travolgenti. Non c’&egrave nulla di strano se dovrai essere tu ad aiutarla, mentre l’uccello di lui continua la sua marcia trionfale tra le labbra sfibrate e bagnate di lei. L’aiuterai ad andare in estasi, a toccare il cielo con un dito, offrendole cose che un rapporto tradizionale spesso lascia nascoste in un angolo dimenticato.

Gliela accarezzi, e non c’&egrave nulla di voluttuoso in quel che hai deciso di fare. Per la prima volta stai toccando una passera che non sia la tua, la peluria scura, le labbra morbide, la pelle umida. Ti incuriosisce, la cosa, anche perché sarà la prima volta che potrai paragonare il tuo corpo a quello di un’altra donna, vedere se ci sono differenze, se si gode tutte allo stesso modo, o se ognuna assume forme diverse, lì sotto.
Trovi quasi subito il suo clitoride. Lo accarezzi più volte con i polpastrelli, e noti che &egrave davvero molto grosso, una forma strana, del tutto diversa dal ‘bottoncino’ che ti &egrave sempre sembrato.
Una volta era stato il tuo amico, a fartene vedere uno così grosso, in una foto inviata sulla tua casella di posta elettronica, e ti aveva colpito che quella donna avesse tra le gambe qualcosa di diverso, qualcosa che ingenuamente avevi interpretato come a metà strada tra un pube maschile e uno femminile.
A Valeria deve piacere, l’effetto di quelle tue carezze, che ben presto si sono trasformate in un morbido massaggio. La senti ingoiare con maggior piacere l’uccello del vostro amico, ansiosa di sentirselo esplodere tra le labbra. La vedi tormentarsi i capezzoli, tirandoseli continuamente all’insù sostituendo le sue alle mani altrui. La vedi allargare sempre più le gambe, per fare spazio alle tue cure amichevoli. La vedi e la senti bagnatissima, grondante, lì sotto.
Arrivano insieme, lei e lui. Il tuo amico le riversa in bocca il suo regalo cremoso, continuando ancora a spingere dentro l’uccello, quasi a voler lasciare fino all’ultima goccia il suo piacere tra le labbra di Valeria.
E lei, con i talloni poggiati sul divano, la schiena inarcata e il pube proteso verso di te, inonda le tue mani e i cuscini di un fiotto caldo che mai avevi visto prima d’ora.
Restate fermi e rilassati per parecchio, in quell’ambiente intimo e accogliente. Tutti e tre sul divano, fianco a fianco l’uno con l’altra, gambe aperte e muscoli distesi, a godervi quel silenzio riposante.
Trascorre mezz’ora, poi chiamate un altro caff&egrave. Vi rivestite, e intanto bussa il cameriere di prima. Tornate vicino al tavolo, lui entra, lascia il vassoio e va via. Anche stavolta nessun segno di trasgressione. Una normale riunione di lavoro, apparentemente; e invece, un nuovo, davvero indimenticabile pomeriggio di sesso, libero da qualsiasi condizionamento, da qualsiasi freno, da qualsiasi remora.

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