Skip to main content

ospitalità

By 13 Gennaio 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Un paio di mesi fa nella nostra città si sono svolte una serie di incontri e manifestazioni sull’interculturalità e l’integrazione. Il municipio chiese alla cittadinanza di ospitare nelle proprie case alcune persone che dovevano partecipare all’iniziativa. Io e la mia compagna aderimmo volentieri. Ovviamente entrambi speravamo che arrivasse una persona giovane, nessuno dei due aveva voglia di avere per case qualche vecchio sociologo bacchettone o roba simile. Il giorno prestabilito arrivò e con lui il nostro ospite. Suonò il citofono, F rispose ed aprì la porta. Era un ragazzo nero, poco più giovane di noi, alto quasi quanto me, con i capelli cortissimi. Lo facemmo entrare e iniziarono le presentazioni. Scoprimmo che si chiamava Maurice, era della costa d’avorio e studiava italiano. Cenammo insieme e continuammo a chiacchierare, parlava molto bene l’italiano, ci disse che studiava scienze politiche e che voleva fare l’ambasciatore. Disse che il suo sogno era l’europa e in particolare l’italia. Disse che era innamorato del nostro paese, della sua arte, della cucina e soprattutto delle donne. Si sarebbe fermato un mese,per fortuna era simpatico. Lo sistemammo in salotto dove c’&egrave un divano letto, il viaggio l’aveva stancato molto e così lo lasciammo andare a dormire. La prima settimana passo tranquillamente e per la verità tra i nosti lavori e i suoi convegni ci vedemmo poco. Il sabato decidemmo di passare un pò di tempo insieme così portammo il nostro ospite a fare un giro turistico per la città. Fu una giornata molto bella. Decidemmo di chiudere in bellezza e di andare a ballare. Ripassammo da casa per prepararci. F ci stava mettendo una vita come al solito così decisi di andare a vedere cosa stesse faciendo. Entrai in camera, era magnifica. Aveva messo un perizzoma che le faceva un culo magnifico e due scarpe alte che le allungavano ancora di più le gambe kilometriche. Come al solito niente reggiseno. Rimasi un attimo paralizzato nel gurdarla, poi le dissi: “Ti muovi?” “Ho quasi fatto… Ti piaccio?” Disse mettendosi in posa. Mi avvicinai, la abbracciai e la baciai. “Direi di si” Si infilo un vestito di cotone nero corto e leggero, senza spalline. Il nero del vestito le faceva risaltare i lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri. “Quasi quasi resterei a casa” le dissi riavvicinandomi. “No, no” disse “ormai mi sono fatta bella. Come darle torto. Uscimmo. Un breve tragitto in macchina e arrivammo a destinazione, una grande discoteca. Appena arrivati prendemmo un paio di drink e ci buttammo tutti e tre in pista; ballammo per una buona mezz’ora. F mi cheise di andare a prendere ancora da bere, feci una breve coda al banco e tornai in pista. Da lontano vide F e Maurice che ballavano insieme una contro l’altro. Si muovevano insieme al ritmo della musica. Rimasi colpito da quella vista, non sono mai stato geloso e F e una ragazza molto disinvolta ed espansiva, quindi mi gustai la sua bellezza. Tornai e mi unii alla danza. Dopo un altro paio di drink decidemmo di tornare a casa. Durante tutto il viaggio di ritorno non facemmo altro che ridere e scherzare. F era su di giri e tra la macchina e casa si dovette appoggiare più volte a me e Maurice per non cadere. Entrammo in casa ridendo e prendend o in giro F per il suo stato diciamo alterato. Andammo in salotto per fumare un’ultima sigaretta, ci sedemmo sul divano, io, Maurice e F nel mezzo. Continuammo a ridere e a seguito di una mia battuta F ridendo appoggiò le mani sulle gambe di entrambi, a me sulla coscia. Ma con Maurice sbagliò le distanze e gli appoggiò la mano sul pacco. Io rimasi a guardare la scena smettendo di ridere, cosa che fece anche Maurice, F non si accorse di niente e continuò ancora per un attimo. “Beh che c’&egrave?” chiese stupita, poi si accorse di dove era la sua mano sinistra, la tolse in fretta e ricominciò a ridere di gusto. Anche noi ridemmo. “Adesso potrai confermare quello che dicono di noi uomini di colore” disse Maurice ridendo “Beh in effetti mi &egrave sembrato di sentire qulacosina…” rispose F maliziosamente. “Lo sanno tutti che sono solo leggende” risposi io. “Scommettiamo?” disse Maurice. Mi misi a ridere fragorosamente. “Ok” dissi “e la posta in gioco?”” direi che un bacio di F a me basta” disse lui. F si mise a fare dei gridolini e a battere le mani ondeggiando. “Allora F tu sarai il giudice della gara. Ok?” dissi io. “Volentieri” rispose lei sorridendo. Ci alzammo in piedi e ci mettemmo di fronte a lei che restò seduta sul bordo del letto. Ci sbottonammo i pantaloni e abbassammo le mutande. Lei continuava a ridere. “Allora?” chiesi io. “A me sembra più grosso il suo” disse lei per tutta risposta. “Ma non &egrave vero” dissi io mentre Maurice rideva a crepa pelle. “No, no, no” dissi “così non vale. Bisogna vederli da duri.” F mi guardò un attimo e disse: “Come giudice mi preme che questa gara sia il più equilibrato possibile” e così dicendo si abbassò il vestito mostrandoci le grosse tette. Il gesto mi colpì come una frustata. Il cazzo mi si indurì all’istante come successe anche a quello di Maurice. “Allora che dici adesso?” dissi. “In effetti” disse lei guradandoci gli arnesi. Si avvicinò unteriormente, li scrutò e disse: “Non capisco…bisognerebbe misurarli” Si alzò di scatto e si avviò verso la cucina. Così facendo il vestito che ormai era arrotolato in vita le scivolò ai piedi, lei lo calciò via restando in perizoma e scarpe alte. Tornò di corsa e disse:”Vediamo chi &egrave il vincitore” si sedette sul divano di fronte a me e prese ad armeggiare un pò con il centimetro e un pò con il mio cazzo. “18 cm esclamò. E uno…” si spostò di fronte a Maurice e glielo misurò. “Abbiamo un vincitore” disse sorniona “20 centimetri” “Merda” esclamai io. “Allora mi merito il premio?” seguì Maurice” F mi guardò, io feci spallucce, si alzò, gli cinse il collo con le braccia e gli schioccò un bacio sulle labbra. “Ehi ma io non lo volevo sulle labbra” disse lui scoppiando a ridere. Ridemmo tutti. F si abbassò nuovamente, prese tra le mani il cazzo di Maurice, lo guardò un attimo e gli diede un bacio sul lato, un bacio un pò troppo lungo. La situazione era andata parecchio in là ma l’alcol rendeva tutto come fosse una sorta di gioco. “Scusa ma io sono il tuo fidanzato e rimango a bocca asciutta? Non &egrave giusto” dissi “In effetti” disse lei e continuando a tenere in mano il cazzo di Maurice. Me lo prese in mano e gli diede un bacio proprio sulla punta. “Ehi ma sono io che ho vinto” replico lui. Insomma F era seduta sul bordo del divano vestita solo di scarpe e perizoma e entrambi i nostri cazzi in mano. “Ragazzi siete incontentabili però” esclamò lei fingendo di essersi stufata di quel gioco. “Ok” sospirò e gli diede un altro bacio questa volta sulla grossa cappella. “Uno a te” disse “e uno a te” si rispose dopo aver baciato nuovamente anche il mio. Continuò a baciarci a turno mentre la sua conta andava affievolendosi sempre più. F era persa tra i fumi dell’alcol e la sua eccitazione per quel gioco. “Visto che sono il tuo fidanzato non pensi che io mi meriterei qualcosa in più?” chiesi io. Per tutta risposta lei mi mise a ridere, mi guardò negli occhi, aprì la bocca e iniziò a succhiarmelo. Con una mano teneva il mio cazzo mentre lo succhiava e leccava e con l’altra continuava a tenere quello di Maurice. Vidi che molto lentamente iniziò a massaggiarglielo. Continuò ancora per un pò accelerando il ritmo sia con me che con lui. Smise di succhiarmelo e disse guardandoci entrambi e continuando a toccarci lentamente: “spogliatevi e sedetevi qui…” Lo disse così languidamente che come avremmo potuto rifiutare.Ci spogliammo completamente mentre lei si toglieva le mutande. Ci sedemmo. Io ero alla sua destra e Maurice alla sua sinistra. Riprese a masturbarci, io le misi una mano tra le gambe e lei le aprì appoggiando la coscia sul mio ginocchio destro, lui prese a toccarle le tette strizzandole i capezzoli. Per un pò continuammo così. Avevo voglia di leccargliela quindi scesi dal divano e mi misi tra le sue gambe. Le feci appoggiare un piede sul bordo del divano e presi a leccare. Lei continuava a menare il cazzo di Maurice. La osservai mentre gliela leccavo e la vidi fissare il cazzo di Maurice con avidità. Ben presto appoggiò la testa sulla sua pancia, complice il fatto che il nostro ospite si era allungato, e iniziò a leccarglielo. Lo ingoiò di colpo, lui sussultò. Succhiava ossessivamente. A questo puntò si mise a novanta sul divano continuando l’operazione dall’alto. Mi affrettai a andare sul fondo del divano e la penetrai. Nel mentre Maurice si era sdraiato con le gambe aperte, lei gli succhiava le palle e continuava a leccarlo e io in piedi da dietro la scopavo. Era bagnatissima. Continuammo così fino a che lei venne, la vidi stringere forte il suo cazzo. Si coricò su di lui e leccandogli un capezzolo si stofinava il suo membro sulle tette. Decisi di andare a prendere la macchina fotografica. Tornai dopo un paio di minuti, lei era salita su di lui. Maurice prese a strizzarle i capezzoli, lei era fuori di se. Scattai un pò di foto mentre loro continuavano a scopare. Era magnifica mentre si leccava le labbra e si passava le mani tra i lunghi capelli biondi. Continuai a scattare fino a che non andai dietro di lei. Ora si era chinata su di lui e la vista di quel culo in aria che andava sue giù m mentre la sua figa faceva scomparire quel cazzo nero mi fece perdere la testa. Andai a prendere del lubrificante, me lo spalmai sul cazzo. Le misi un dito sul culo e spinsi, era strettissimo. Feci un pò su su e giù, lo tolsi. La afferrai per i fianchi, lei si immobilizzò, continuando solo a muovere leggermente il bacino. Le spinsi dentro il cazzo. Emise un gridolino strozzato. Iniziammo a scoparla in contemporanea. Lei aveva perso completamente la testa e ben presto raggiunse un orgasmo come mai avevo visto. Mi dovetti trattenere dal non venirle dentro e a quanto vidi anche Maurice dovette fare uno sforzo. F si sedette sul divano ansimando. “Piaciuto eh?” le chiesi. “Tu che ne dici?” rispose con il fiatone. “Ora &egrave il momento di ringraziare” dissi io avvicinandomi con il cazzo alla sua faccia. Mi fece uno sguardo lascivo e sorridendo me lo prese e iniziò a succhiarlo. Anche Maurice avvicinò il suo cazzo lucido al suo viso. Presto io e lui ci trovammo spalla a spalla di fronte a lei che masturba e leccava i rispettivi membri. Capì che stavamo per venire. Dirisse il suo cazzo verso le sue grosse tette e il mio se lo mise di fronte alla sua bocca aperta dalla qualle ogni tanto usciva guizzando la sua lingua a leccarmi la punta. Ben preso vennimmo entrambi. Si srtusciò il cazzo di Maurice sul seno ricoperto di sperma. Fece altrettanto con il mio sul suo viso. Era completamente bagnata. Si appoggiò al divano, tirò su le gambe, le aprì e prese a masturbarsi. Con una mano si toccava e con l’altra continuò ad accarezzarsi il seno e il viso bagnati dai nostri semi. Ci mettemmo nuovamente di fronte a lei e riprendemmo a masturbarci. Lei ci fissava negli occhi, si leccava le dite, si strizzava i capezzoli. Ci avvicinammo ulteriormente appoggiandoci al divano. Venimmo praticamente tutti insieme. Fu una serata memorabile. Ripetemmo i giochi fino alla partenza di Maurice. Chi sa magari un giorno lo rivedremo.

Leave a Reply