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Preparando un esame

By 9 Ottobre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Ricordo ancora la tensione per il primo esame. Ero insicura, e avevo una paura fottuta che il terribile professor T. mi facesse a pezzi. E già pensavo a come avrei dovuto giustificarmi con i miei genitori. Ma lo stesso problema lo avevano le mie amiche, Veronica, Chiara e Nicoletta. In quattro, la tensione un po’ si attenuava. L’esame era di Venerdì, e fino al giorno prima avevamo studiato ognuna per conto proprio. Ma per l’ultimo giorno avevamo progettato un ripasso generale.
Un’ultima occhiata ai libri e poi, interrogazione generale a turno.
Ci trovammo tutte a casa mia, che era quella disponibile e dove avere dopotutto studiare in pace senza essere disturbate da nessuno. Così iniziammo presto a ripassare. Avevamo poca voglia di scherzare, era la paura e la tensione a tenerci sulle spine e a spegnere il nostro abituale umore allegro e spensierato.
Io mi accomodai sul mio letto. Veronica si mise sullo stesso, però sul lato opposto. Nicoletta era seduta su una sedia e appoggiava il libro sul tavolo, mentre Chiara si era tranquillamente seduta per terra.
Faceva caldo, era giugno. Indossavamo tutte delle magliette, tranne la sottoscritta che aveva una canottiera. Ovviamente, visto che stavamo in’ casa, non portavo il reggiseno.
In casa c’era un silenzio surreale. Tutto taceva. Poi Veronica mi si avvicinò per chiedermi qualcosa. In seguito capii che era un pretesto,comunque mi fu a pochi centimetri, con il libro fra le mani.
Mi chiese qualcosa che ora non ricordo. Io le risposi ma notai che non mi ascoltava. La guardai e vidi che era più interessata alle mie tette che al libro e all’esame. Le sorrisi, un po’ imbarazzata. Lei continuava, imperterrita. Finché mi mise una mano dentro la canottiera, e non aveva alcuna intenzione di toglierla. Intanto mi massaggiava e mi stuzzicava il capezzolo. Poi mi disse:
‘Ti ricordi?’ Riferendosi ovviamente a quella prima nostra avventura avvenuta sullo stesso letto qualche anno prima.
Così attirammo l’attenzione delle altre due ragazze. Io divenni rossa, perché non volevo che si conoscessero i miei trascorsi lesbici, specie con due santarelline come Chiara e Nicoletta. (O almeno così credevo)
Ma loro sorrisero e deposero i loro libri, più interessate a quanto stavamo facendo io e Veronica. La quale non perse tempo e mi sfilò la canottiera. Così le mie tette divennero pubbliche e lei iniziò a succhiarmele. Con stupore notai che la stessa cosa stava facendo Chiara con Nicoletta! Le tette di Chiara erano un po’ più grosse delle mie, e non ne ero al corrente. Così stetti al gioco, perchè nel frattempo mi stavo eccitando, devo ammetterlo!
E feci anch’io il mio dovere, scoprendo e succhiando le tette della mia procace e porca amica. E la stessa cosa, in simbiosi, fecero le nostre amiche. Ma non feci in tempo a finire quel che avevo iniziato che le due ragazze si alzarono e vennero tutte sul mio lettone matrimoniale! Io ero turbata. Pensai: ‘E ora cosa diavolo vogliono farmi?’ ma un’idea ce l’avevo già.
Infatti, in un attimo mi furono addosso, tutte e tre. Veronica, la più maiala, stava provvedendo a togliermi i pantaloni. Chiara iniziò a baciarmi in bocca con la lingua, mentre Nicoletta si piombò sulle mie tette, con avidità. In paradiso però ci arrivai quando Veronica mi tolse le mutande e iniziò a leccarmela con gioia. Chissà perché le donne la leccano meglio degli uomini,.ma tant’è, ormai ero lì e volevo divertirmi. Ben presto le due si spogliarono e iniziarono a leccarsela a vicenda, a mo’ di 69. E fummo noi, io e Veronica, per una volta ad imitarle.
Ad un certo punto Nicoletta mi toccò la schiena, come se chiedesse il cambio. E io l’accontentai. Lasciai Veronica ancora allupata e mi avvicinai a Chiara. Che fu ben lieta di accogliermi. Le infilai senza mezzi termini la lingua tra la sua vagina, mordicchiandole le grandi labbra con delicatezza. mi piaceva, anche perché era la prima volta che vedevo una figa rasata completamente. E poi aveva un buon profumo. Lei si prese tutti i miei baci e ricambiò il favore solo quando fui io a invitarla a farlo, allontanandomi da lei. E lei volle esagerare. Oltre a leccarmela mi infilò dentro prima un dito, poi due e poi tre.
Devo ammetterlo, mi sentivo eccitata ma anche un po’ arrabbiata. Queste tre venivano a casa mia, iniziano a scoparmi e a scoparmi come se fossi un oggetto! Ora devo prendere l’iniziativa. Mi ricordai che una volta Veronica mi disse che proprio Chiara non lo aveva mai preso dietro. Si era sempre rifiutata con sdegno. E io allora la feci girare. Per non insospettirla gliela leccai. Poi però senza troppa cortesia le misi un dito nel suo dolce buchetto anale. Lei emise un gemito, che richiamò l’attenzione delle altre due. Che si avvicinarono a lei. Per rendere il tutto meno doloroso, Nicoletta iniziò a baciarle le tette. Poi Veronica tirò fuori non si sa da dove un cazzo di gomma e mi tolse il dito dal culo di Chiara. Iniziò a stuzzicarla fino a metterglielo dentro. E lei, che si era sempre rifiutata, era davvero al top della goduria. Gridava così tanto che i miei vicini probabilmente stavano sentendo tutto e immaginando le maialate che si compivano in casa mia.
La scena, immagino, doveva essere quanto di più desiderato da ogni uomo: quattro ragazze ventenni che se ne facevano di tutti i colori su un letto di una normale casa di Bologna.
Alla fine, eravamo tutte stanche. Però non eravamo più tese per l’esame. Io allora chiesi a Veronica se avesse pensato prima di venire da me a questa ammucchiata. Lei rispose di no. Però poi disse: ‘Cos’è, sei gelosa? Pensavi che certe cose le facessi solo con te?’ Notai che Nicoletta e Chiara si misero a ridere. Io, allora, le dissi: ‘ Sei proprio una troia!’. Tra parentesi, il risultato
dell’esame fu: Veronica 28, Chiara 28 e Nicoletta 29. Tre studentesse modello.

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