Matteo era sposato da tanti anni ma il sesso nel suo matrimonio si era spento quasi subito. Erano almeno 10 anni che per lui il sesso era soltanto video porno e masturbazione.
Così dopo averci pensato molto un giorno si decise a guardare qualche portale di escort per vedere se ce ne fosse qualcuna che facesse al caso suo e non costasse troppo. Guardò tanti profili ma tutti gli sembravano esagerati e soprattutto finti. Lui ne cercava una che fosse più simile ad un’amante.
Iniziando a conoscere il mondo delle escort scoprì che doveva capire tante sigle che i recensori utilizzavano per definire le caratteristiche delle escort. La sigla che faceva al caso suo era GFE, cioè Girl Friend Experience: una esperienza simile a quella di una fidanzata. Adesso che aveva selezionato questo genere di escort trovò quella che faceva al caso suo; si faceva chiamare Monique, era una trentenne che diceva di farlo per divertimento e chiedeva “solo” 100 euro per una mezz’ora di sesso con baci alla francese. Anche il posto dove riceveva era comodo perché di passaggio per andare in ufficio.
Ora serviva solo la scusa giusta per sparire per un’oretta dai radar e farsi ricevere da Monique.
L’occasione si presentò un giorno in cui aveva preso permesso nel pomeriggio per una visita medica; giocando un po’ sull’orario della visita e inventandosi un aperitivo con un amico di passaggio a Milano si ritagliò il tempo necessario.
Il contatto con Monique avvenne via Whatsapp su un telefono di scorta così da non esporre il suo numero pubblico. La escort gli confermò di non essere una professionista ma una lavoratrice autonoma con un po’ di tempo libero e la voglia di godere del sesso senza il problema di avere una relazione fissa. Fissarono l’appuntamento per le 16:30 e gli diede un indirizzo di Corso Lodi: gli disse di presentarsi li davanti e di mandarle un messaggio quando era arrivato.
Con il cuore in gola per l’emozione Matteo si presentò 5 minuti prima all’appuntamento e le mandò un messaggio; la risposta fu: aspettami, ti vengo a prendere al portone. Matteo era sempre più nervoso, non sapeva chi aspettarsi; le foto nel sito avevano il vis oscurato per questione di privacy.
Poi all’improvviso comparve dalle scale che portavano al portone del condominio una ragazza bionda con i capelli un po’ lunghi e con la riga al centro. Lo guardò e lo chiamò: sei Matteo? Piacere Monique. E gli stampò un sorriso che lo convinse subito, se ancora ce ne fosse stato bisogno. Non lo prese per mano per non dare nell’occhio (lei nel condominio era conosciuta come una professionista commercialista) ma gli disse di seguirla. Scesero alcuni gradini, girarono in un corridoio sulla destra e poi Monique si fermò davanti alla porta di uno studio e con le chiavi aprì la porta.
Una volta che la porta si chiuse alle loro spalle Monique stampò le sue labbra su quelle di Matteo e iniziò un lungo bacio alla francese con la lingua che frugava nella bocca di lui; Matteo non ci era abituato ma imparò in fretta a mulinare la lingua nella bocca di lei. Ad un certo punto lei si fermò lo allontanò un poco e gli disse: ti dai una rinfrescata li sotto e poi facciamo sul serio? Certo rispose lui replicando: ti ricordi cosa ti ho chiesto? ti voglio spogliare io!
Certo, non vedo l’ora rispose lei. Si tolse il cappotto e preparò un divano letto nel suo studio.
Lui andò in bagno, si spogliò e si fece un bidet, uscendo infine solo con le mutande.
Lei era con un tubino nero molto “da ufficio” che non faceva certo presagire una tigre da letto, ma lui era quello che cercava.
Le disse: appoggiati con le mani al muro e da adesso in avanti sei a mia disposizione. Lei si appoggiò e chiuse un attimo gli occhi. Fu in quel momento che lui le appoggiò le labbra sul collo baciandola e leccandola; le sue dita andarono sulla zip del tubino e iniziarono a farla scendere piano, piano, piano. Una lentezza quasi esasperante ma che faceva crescere la voglia reciproca di essere nudi. La zip arrivò in fondo e a quel punto fu il turno delle spalline: scesero facendo cadere a terra il tubino. Monique lo spostò con un piede continuando a tenere le mani sul muro. Era rimasta in reggiseno e mutandine nere.
I baci di Matteo sul collo di Monique si fecero ancora più intensi e le mani corsero sul suo seno ancora coperto dal pizzo. Fece cercare alle sue mani i capezzoli e prese ad accarezzarli e a massaggiarli. Poi quando sentì i suoi sospiri farsi un po’ più intensi spostò le mani sul gancetto dietro la schiena e lo sganciò. Facendo scivolare piano le spalline, Matteo le tolse il reggiseno. Rimase un attimo senza fiato ma poco dopo le sue mani tornarono sul seno di lei ora finalmente nudo. Lo accarezza, lo palpa con gran desiderio; sente i suoi capezzoli indurirsi. Le sue labbra continuano a baciare il collo e le spalle con il fiato di entrambi che inizia ad essere un po’ affannato. Ora Matteo appoggia il suo corpo e specialmente il suo bacino a quello di lei, facendole sentire la sua erezione che diventa sempre più potente. Lei lo accarezza proprio li.
Le mani di Matteo iniziano a scendere dal seno verso il suo pancino piatto e poi giù, giù… fino a incontrare il posto paradisiaco fra le cosce di lei. La sente calda. Sente le labbra gonfie. Continua ad accarezzarla e quando sente emettere mugolii di piacere si ferma ancora e le dice: ora sarai nuda! Dicendo così sposta le sue mani sui lati dei suoi fianchi e le abbassa le mutandine. Lei alza i piedi e lui raccoglie gli slip spostandoli sulla sedia li vicino. Lei è finalmente nuda fra le sue mani che tornano a tormentare le labbra della sua vagina che ora sente finalmente umida. L’accarezza, trova anche il clitoride e continua la sua dolce masturbazione. I gemiti di lei si fanno più forti fino a finire con un: Ah! che Matteo accompagna con un bacio profondo sul collo. Lei sospira: sono venuta! Ora tocca a te essere in mio possesso.
Così si scambiano i ruoli e Matteo si appoggia con le mani al muro. Ora è il turno di Monique di baciare il collo di Matteo, sfiorandogli i lobi delle orecchie mentre appoggia il suo seno sulla schiena nuda di Matteo. Le mani di Monique scendono sul membro eretto di Matteo che quasi spunta dalle mutande. Monique gli sussurra: secondo me l’inquilino di sotto ha voglia di uscire! Anche secondo me replica Matteo.
Le mani di Monique rimangono sui fianchi di lui per qualche secondo per fargli assaporare la voglia di essere nudo. Poi con un colpo solo le mutande cadono per terra lasciandolo con il membro di fuori e la punta che sfiora il muro. Le mani di Monique ora accarezzano il membro duro e teso. I sospiri di Matteo tradiscono il piacere che sta provando.
Andiamo sul letto? è l’invito di Monique. Così i due amanti finiscono uno sull’altra sopra quel divano letto un po’ di fortuna. I due corpi nudi si strofinano un po’ mentre le bocche sono unite in un bacio infinito. Le lingue si intrecciano mentre i corpi imparano a conoscersi. E in quel momento Matteo riconosce alla radio che dall’inizio dell’incontro è accesa alle loro spalle una canzone e riconosce la canzone di Fabrizio De Andrè che come per magia racconta che…
Via del Campo c’è una puttana
gli occhi grandi color di foglia
se di amarla ti vien la voglia
basta prenderla per la mano
e ti sembra di andar lontano
lei ti guarda con un sorriso
non credevi che il paradiso
fosse solo lì al primo piano.
E così mentre si baciano furiosamente anche le mani si intrecciano e finalmente lui le chiede: facciamo l’amore?
Lei allora da sotto il cuscino prende il preservativo, lo apre e incappuccia il membro pulsante e voglioso di lui.
L’unica posizione che conosce Matteo è quella del missionario e quindi rimane sopra di lei e con il suo aiuto la penetra e inizia a stantuffare nella sua vagina ben lubrificata. Dopo un po’ di tempo così però la differenza di altezza tra i due si fa sentire perché praticamente lui è costretto a coprire il viso di lei con il suo petto. E allora lei da sotto gli propone: e se ci girassimo? Come? chiede lui titubante. Lascia fare a me, dice lei. Stenditi.
Lui si gira e si sdraia a pancia in su. Lei gli sale sopra e si impala sul membro durissimo e ancora voglioso di lui.
Inizia a saltare sul suo palo con lui che accompagna il movimento; in più mette le sue mani sul seno di lei stimolandola ancora di più. Sono momenti di estasi di entrambi e di gran voglia del godimento finale.
Lui capisce che lei è ancora vicina ad uno nuovo orgasmo e allora sposta le sue mani dal seno al culo di lei in modo da schiacciare il bacino di lei contro quello di lui creando una penetrazione profondissima. Ed eccolo: un orgasmo intenso la pervade e Matteo sente il suo uccello quasi spremuto dalle contrazioni uterine di Monique.
Qualche secondo, lunghissimo e intenso di godimento in cui Matteo stringe forte a sè Monique in un abbraccio da amanti veri. Si baciano ancora, le lingue si intrecciano forte mentre i lombi rallentano il ritmo.
A questo punto lui, un po’ stanco le chiede: mi fai godere? e ricordando le tante recensioni che ha letto su Monique, aggiunge: nella tua bocca. La risposta della donna è entusiasta: certo!!!
Quindi si abbassa sfila il preservativo e si infila in bocca quel membro che un po’ iniziava a sgonfiarsi. E quindi lei lo gonfia a più non possa. La sua lingua sale e scende accompagnando con le dita il piacere di lui. Poi un dito scende verso il buchetto di lui che in primo momento si ritrae ma poi capisce che tutto sommato è piacevole e allora la lascia fare.
Qualche minuto di questo supplizio e finalmente lo spruzzo di sperma parte dal prepuzio e finisce in bocca a Monique che tiene tutto dentro. Lo lascia sfogare e poi va in bagno a pulirsi mentre lui rimane li, sul letto, a riprendersi da quella sensazione fortissima dell’orgasmo goduto insieme ad una donna dopo tanto tempo.
Monique torna dal bagno e gli dice: certo che ne avevi di sborra da buttar fuori eh?
Eh si, era tanto tempo che volevo farlo. Rimangono insieme abbracciati nudi ancora un po’ e poi si rivestono.
Una volta vestito Matteo versa il concordato, le da un ultimo bacio e le promette: non finisce qui. Ci rivedremo.
Frequento le spiagge dei fiumi , ne vedo e ne combino di tutti i colori , mai successo nulla di…
Se i tuoi racconti sono fantasie , non far di ognio erba un fascio , c'è chi pubblica vicende reali…
Non preoccuparti: se saranno al livello di questo saranno perfette.
Ti ringrazio! A dire il vero stavo proprio pensando di scrivere altre storie. Spero di non deludere le tue aspettative.
Grazie Rebis!