Skip to main content

Proverai l’ umiliazione.

By 3 Febbraio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Quando ho cominciato a frequentare L era così avvolgente che riusci’ a farmi confessare ogni virgola dei miei desideri compreso quello dell’umiliazione. Ovviamente ogni volta che stava per esaudire un mio desiderio non mi avvisava mai, mi ripeteva solo: ricorda, io sono l’uomo che realizzerà tutti i tuoi desideri. Così un giorno mi chiama e mi ordina di fare 2 lavaggi intestinali, uno quel giorno e uno il mattino successivo. Ero certa che avrebbe voluto divertirsi con giochetti anali. Eseguito tutto alla lettera come sempre lo chiamo, e sento dal tono che è orgoglioso di me. Mi dice che però devo fare ancora un paio di cosette per lui prima di incontrarlo bere più acqua che potevo e farmi un’altro clistere poi senza completare il lavaggio infilarmi il plug, così avrei trattenuto tutto all’interno. Lo feci immediatamente prima di scendere, indossavo il reggicalze con calze nere,scarpe altissime e la gonna semi corta,camicetta slacciata abbastanza da far vedere il seno, ovviamente senza intimo. Truccata e pettinata vistosamente ma non volgarmente, si raccomandava sempre. La pancia cominciava a farsi sentire mentre salivo in macchina, in più cominciava a scapparmi la pipi’. Lo misi al corrente della situazione e lui sorridendo mi porse un’altra bottiglia d’acqua da bere.Questa violenza mentale mi eccitava e lui lo sapeva. Arrivammo a destinazione, faticavo a camminare per lo stimolo incontenibile di fare pipi’ e il bisogno di evacuare l’ultimo enema. Entriamo in un locale dove ci sono dei suoi amici che ci aspettano e sfoderando dalla tasca il mio collare di cuoio nero mi ordina di mettermi in ginocchio, mi allaccia il collare e mi presenta a loro come la sua cagna Laika. Gli amici scoppiano in una fragorosa risata canzonatoria e io mi sento davvero umiliata. Ordinano da bere anche per me, io chiedo di andare in bagno prima di bere, e lui mi dice che devo aspettare. Mentre gli amici cominciano a fare domande su di me e a deridermi L mi fa bere ancora, ogni tanto mi tocca in mezzo alle cosce per dimostrare agli amici che di me fa quello che vuole. Ogni tanto mi piego su me stessa per il bisogno di evacuare contemporaneamente ho il terrore di farmela addosso. Finalmente decidono di uscire, io chiedo di nuovo di andare in bagno. L me lo nega , mi attacca un guinzaglio al colla,e e mi trascina fuori insieme al gruppo, che comincia una passeggiata sul marciapiede del viale, una ragazza chiede a L se mi può toccare e lui dice che può sia lei che gli altri. Cominciano a turno a toccarmi fra le gambe, le due ragazze mi pizzicano il clito e io ho bisogno del bagno, chiedo di nuovo a L, e lui mi dice che devo specificare quello che devo fare, così guardo il gruppo di persone che ci accompagnano che ridacchiano, abbasso lo sguardo per la vergogna e chiedo: Padrone ho bisogno di evacuare…. Lui orgoglioso della sua cagna che ha domandato umilmente mi avvicina a lui tirandomi per il guinzaglio, mi fa abbassare a 90 gradi, richiama l’attenzione delle persone su di me, ma si fermano anche altri passanti, mi toglie il plug e mi raddrizza. L’attenzione di tutti è su di me, dal mio ano comincia ad uscire liquido caldo che cerco di controllare ma quasi inutilmente, perdo liquido mentre cammino. Non riesco ad alzare il viso dalla vergogna, L tira il guinzaglio mi deridono tutti, i passanti mi additano, sento ogni insulto che arriva verso di me, ho calze e scarpe bagnate. Ci fermiamo in un parco L mi prende con forza e mi appoggia al retro di una panchina,mi abbassa e comincia a penetrarmi analmente davanti a tutti. Appena esce dalle mie viscere perdo il controllo e mollo tutto il liquido che era al mio interno. Mi sento distrutta dall’umiliazione, mi viene da piangere ma non immagino che è solo l’inizio. A quel punto L mi chiede: cagna hai finito di sporcare? Con un filo di voce dico: si Padrone. A quel punto dice agli amici che possono servirsi del mio culo e divertirsi. Sempre appoggiata alla panchina vengo ripetutamente sodomizzata da amici di L e passanti che approfittavano della situazione. Sentivo membri piccoli ed enormi dentro di me, sperma e liquidi corporei che mi riempivano, ma ogni volta che qualcuno usciva dal mio culo mi colava tutto fuori. Le ragazze mi deridevano e dicevano che sembravo un canale di scolo. Non so in quanti mi abbiano preso,quanto tempo sia passato, so solo che ad un certo punto il Padrone L vedendomi così umiliata pubblicamente e mansueta come una cagna fedele si infoia e comincia a montarmi come un toro, mi sfonda tenendomi per i fianchi finchè non viene dentro di me. Provo ad immaginare me stessa e non oso alzare la testa, mi vergno da morire. Nel silenzio L mi dice che adesso posso fare pipi’ ma so cosa vuole lui, così in piedi e con la testa bassa rivolta verso i suoi amici mi lascio andare bagnandomi all’inverosimile con il mio scroscio di urina. L si avvicina a me, mi fa inginocchiare sull’erba in mezzo al mio bagnato e mi dice: sei una cagna davvero unica mi rendi davvero orgoglioso di te, ora c’è il tuo premio. Si slaccia i pantaloni e mi porge il suo cazzo da succhiare, mi accarezza sotto il mento e mi dice:”te lo sei meritato Laika”! Come una cagna si è guadagnata il suo tanto desiderato osso anche io ho il mio premio. Lo guardo, non mi sento più umiliata, l’ho reso felice e orgoglioso di me e a voce alta gli dico: grazie Padrone. Laika adorava vedere L soddisfatto e orgoglioso, avrebbe fatto qualsiasi cosa per vederlo sempre così.

L promise un fine settimana insieme e il giorno arrivò.

Andarono in campagna nella casa di lui, grande cascina ristrutturata, ampio salone con una grandissima vetrata sul cortile, i campi e la stalla poco lontana.
Il venerdì sera arrivarono per l’ora di cena e a tavola, soli loro due, L spiega a laika, che sarebbero arrivati anche dei suoi amici. Coccolandola e accarezzandola le chiede se lei vuole sempre vederlo felice e lei si scioglie a quella richiesta. E’ quello che desidera di più al mondo e lui lo sa. Allora, fingendo di pregarla, L le dice che desidera che lei assecondi i suoi amici come se fosse lui stesso, lei dolce lo accarezza e gli dice che per lei ogni suo amico sarà come lui stesso e ogni desiderio un ordine. L coglie l’occasione e dice che lei dovrà esaudire ogni ordine, giochiamo che tu sei una cagna obbediente, come al parco, ricordi, e noi i tuoi Padroni, anzi, comincia da subito a chiamarmi Padrone e così farai coi miei amici.
Dopo cena la fa spogliare nuda e le mostra un regalino per l’occasione.
Un plug fantastico con una coda apparentemente rigida che ad un minimo movimento si scuote.
La fa mettere a 4 zampe e le infila il plug nel culo, un po’ grossino ma sforzando entra, la fa gattonare e il plug si muove come la coda di un cane che scodinzola ad ogni passo. La fa specchiare e lei sorride.
Bene dovrai comportarti esattamente come una cagna, quando entrano vai loro incontro a fare le feste, scodinzolando per bene.
Dovrai mugolare e guaire e obbedire sempre senza mai ribattere, anzi, meno parli meglio è.
Arrivano gli amici, laika è in posizione davanti alla porta e li accoglie in ginocchio, con le zampine alzate, la lingua fuori, la maggior parte la scavalcano, un paio le danno una manata sul culo e si accomodano. Tutti sui divani cominciano a parlare, bere e fumare, laika gira tra loro e il Padrone scodinzolando, il Padrone la chiama con uno schiocco delle dita, lei si avvicina e mugola, L si slaccia i pantaloni e tira fuori il cazzo, laika scodinzola, quel plug è favoloso, laika comincia a succhiarlo. L viene, le viene sulle tette. laika si accuccia ai suoi piedi e comincia a leccarsi lo sperma del Padrone. Gli amici ridono di lei, chiamandola per farsi succhiare il cazzo, laika li conta, compreso il Padrone sono in 10. laika si avvicina al divano accanto al camino e i 4 seduti li le hanno già preparato il cazzo da succhiare, L si alza e fa a prendere una ciotola la porge ad uno dei ragazzi dicendo che laika deve mantenersi in forma e stasera la sua cena sarà leggera ma nutriente.
Ridono tutti, mentre la cagnetta succhia i loro cazzi.
A mano a mano che vengono riversano lo sperma nella ciotola. Il servizio di laika non è finito ora ne deve svuotare altri 5, più vengono più mangia, ma ora deve fare pipì, sa che non può, ora deve servire i padroni. Succhia e succhia la ciotola è piena, ha fame, scodinzola, L le dice che no è ora, laika va verso la porta, fa capire al Padrone che deve sporcare, L prende il guinzaglio chiama un paio di amici e la portano fuori al guinzaglio, laika smarrita si guarda attorno, ma deve farla davanti a tutti??? L la conduce vicino al finestrone e le intima di muoversi a pisciare, laika si accuccia e mentre tutti la guardano si libera la vescica, Passa la mano destra sulla fica che gocciola e se la lecca per asciugarsi da brava cagna che è.
All’interno aspettavano L per guardare una partita, laika ai piedi del Padrone si annoiava, L le chiede se vuole deliziarli di un po’ di spettacolo, lei balza in piedi e scodinzola, L le indica la gamba del tavolo e le dice di strusciarsi contro la gamba. Laika obbedisce, comincia a strusciare la fica sulla gamba del tavolo, come se dovesse essere presa da dietro dal tavolo, ma col plug la fica non tocca l’oggetto. L se ne rende conto e dice alla cagna di andare a masturbarsi contro la gamba di uno dei ragazzi finchè lui non le avrebbe detto che poteva smettere. la cagna cominciò a strusciarsi oscenamente contro la gamba di un ragazzone che la guardava divertito, laika cominciò a venire, venire, venire e venire ancora, mugolando, la cagnetta umiliata, tanti cazzi e nessuno che la voleva. Venne e rivenne, colando il suo liquido trasparente di cui si sentiva il profumo sui pantaloni del ragazzotto che la snobbava. Venne almeno una decina di volte finchè il Padrone non la mandò a mangiare la sua pappa. Vuotò la ciotola piena del loro sperma leccando affamata, poi il Padrone la mandò nella sua cuccia.

Grazie a chi mi legge, gradite critiche.

Leave a Reply