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Racconti Erotici

Pure morning

By 19 Ottobre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Guardami ancora così. So che sei assonnato, si vede che hai avuto una serata impegnativa. Strabuzza ancora gli occhi come quando mi hai vista il primo momento, il primo istante. Sento addosso i tuoi occhi, ma non sono il solito sguardo da maniaco a cui una bella ragazza si abitua a schivare fin dall’adolescenza. Chi sei? Credo uno studente come me, credo. Sei vestito bene, cosa quasi impossibile per un ragazzo non gay: la borsa freitag, i jeans alla moda, un bel giubbottino tutt’altro che tamarro. Mantienimeli addosso con discrezione mentre fingo di giocare con il mio smartphone su questo tram che mi porta dritta fino all’universit’, falli scivolare su ogni angolo che desideri di me: le gambe, anche se oggi sono stranamente in jeans; i fianchi, anche se sono seduta; immagina come sono, come deve essere sfiorarmi, toccarmi, avermi. La mia bocca, che immagini possa darti quello che vuoi. Continua a spogliarmi con gli occhi ti prego. Ne ho bisogno, in questa inutile mattina d’autunno. Non venire qua, non chiedermi il numero di telefono, non sederti vicino a me. Continua solo a far aumentare a dismisura il mio ego e la mia autostima, ne ho tanto bisogno, come di una droga pesantissima di cui non riesco a fare a meno. Adulami senza dirmi nulla, guardami di nascosto senza fissarmi. Apro un po’ la giacca, sei a due metri da me, e se sbirci il seno che vorresti avere tra le tue mani, godo. Ti prego, non fare facce da pesce lesso, prosegui nella tua posa da figo. Ti voglio. Qui, ora, alle nove meno dieci di mattina su un tram. A friend in need’s a friend indeed, A friend who’ll tease is better, Our thoughts compressed which makes us blessed and makes for stormy weather. ll mio Iphone suona queste parole nelle mie cuffiette. Le uniche parole che accetterei da te sarebbero: ‘voglio scoparti’. Perché lo vuoi, e io lo vorrei quanto te. Ora mi alzo e scendo, magari scendi anche tu. Scendi davvero, ma vai nella direzione opposta lanciandomi un’ultimo sguardo, probabilmente fai una facolt’ diversa, o vai a lavorare. Magari prendi lo stesso tram domani, e continueremo questo gioco di cui forse non sei nemmeno consapevole. Io so solo che l’effetto che mi fai lo sento sul perzioma, eccome. Alle 9 meno cinque di mattina, mentre accendo la prima sigaretta della giornata prima di andare a lezione.

Deb

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