Skip to main content

QUELLA VOLTA CHE TI INCROCIAI MENTRE TORNAVI A CASA….

By 28 Maggio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Passavo da quelle parti per caso quel giorno.. il classico giro rilassante ma senza una meta.. pieno di pensieri che mi ronzavano per la testa..a canticchiare le canzoni che passava la radio. La mia attenzione venne distratta solamente un secondo.. quando ti vidi camminare al lato della strada. Avevi detto a tuo marito che andavi a fare una passeggiata e che forse ti fermavi a vedere qualche vestitino, per battere la noia dell’ennesimo pomeriggio di solitudine d’estate.. non ti aspettavi di vedermi.. noi che ci eravamo incontrati l’ultima volta solo tre mesi prima. Era stato meraviglioso allora.. quella serata a ballare latino americano che ci aveva reso ancora più uniti in una passione senza senso ma proprio per questo meritevole di essere vissuta. Poi la lontananza, i mille impegni, e forse anche la paura di controllare un fuoco forte come quello che stava nascendo tra di noi ci avevano tenuti distanti.. ma non potevano farci dimenticare l’uno dell’altra. E così quel pomeriggio.. quando ti vidi camminare in quella strada deserta non potei non riconoscerti’e accostai l’auto. Tu all’inizio quasi ti eri spaventata.. ma appena il finestrino è sceso e mi hai riconosciuto ti sei sciolta in un sorriso compiaciuto. Eri felice di rivedermi, finalmente, dopo le tante notti che ti eri addormentata sognando di avermi al tuo fianco. Ora ero lì, solo e davanti a te,ma tu dovevi andare a casa che tuo marito ti aspettava. Non ci hai messo molto però a decidere di aprire la portiera e a salire. ‘parti subito, qua intorno ci possono vedere’. Immediatamente ho messo in moto e ci siamo allontanati, prendendo a caso la prima strada che portava fuori dal tuo quartiere.. e dritta in tangenziale. Mentre guidavo parlavamo del più e del meno, di come andavano le cose, cercavamo giustificazioni inutili per il fatto di non esserci più visti dopo quella sera di tre mesi prima.. ma intanto ritrovavamo quell’intesa che comunque ci aveva fatti unire, e che un così breve lasso di tempo non poteva far svanire’un’intesa mentale che si trasformava presto in desiderio fisico di averci. Andavamo regolari in tangenziale.. mentre tu seduta al mio fianco ti avvicinavi sempre più ridendo.. e io potevo intravedere il tuo seno minuto che tentava di guizzare fuori da quella canottierina aderente.. leggermente lunga, che quasi ti copriva i pantaloncini bianchi e cortissimi che indossavi. Ti avvicinavi e mi appoggiavi la testa sulla spalla sorridendo.. appoggiavi le mani sulla mia gamba.. quasi fosse un segno di sfida perché sapevi che guidando io non potevo reagire. Hai iniziato a provocarmi molto sottilmente così.. con uno sguardo malizioso.. una carezza lasciva.. quanto basta però a far salire la tensione. Ci siamo messi a rimembrare a quella notte a ballare.. dove travolti dalla passione avevamo fatto l’amore in un angolo buio della discoteca.. contro la colonna e in piedi, in un modo così travolgente e un po’ animale. Il ricordo di quella serata però non poteva non scatenare l’eccitazione di entrambi. Quel giorno avevo anch’iuo dei pantaloni corti molto morbidi.. sotto i quali tu sei riuscita subito a intravedere quali effetti le tue parole mi avessero fatto.. e questa vista per te era come sanguinare davanti a uno squalo.. ti portava a non capire più nulla. Stavamo andando forte su quella tangenziale, senza cognizione del tempo e senza una meta.. ma tu non hai potuto resistere.. e ti sei chinata col tuo volto in basso su dime’la tua bocca a cercare il mio piacere. Mi hai slacciato i pantaloncini con cura.. stando attenta a non disturbare la mia guida.. finchè non lo hai trovato.. e nelle tue mani hai sentito quanto tu e le tue parole mi avevano eccitato.. ci hai giocato un po’ con la mano.. e poi ti ci sei chinata sopra, facendolo sparire nella tua bocca e generando in me un gemito di piacere inenarrabile.. anche perché sentivo dentro la tua bocca che la tua lingua lo stava accarezzando’mi sentivo tutto dentro di te.. cercavo di rimanere concentrato alla guida ma la distrazione era troppo forte.. mentre tu continuavi a salire e scendere con le labbra dal mio membro.. ad assaporarne la punta e leccarlo lungo il fianco fino alla sua base. Non resistevo però senza rendere anche a te un po’ di piacere.. e così ecco che la mia mano iniziava ad accarezzarti la schiena’a percorrerla tutta fino ad arrivare ai tuoi pantaloncini bianchi. è stato facile per la mia stessa mano entrare in essi.. e trovare tutta la pelle delle tue natiche che il tuo perizoma bianco lasciava scoperta. Afferravo e massaggiavo con cura e voglia.. mentre la tua bocca continuava a non distrarsi da me’fino a che non ho fatto sciovlare un dito in mezzo ai tuoi glutei.. seguendo la linea del perizoma.. il dito scendeva e scendeva finchè non ha incontrato la tua mutandina stretta ma estremamente umidiccia della tua eccitazione’ti ho accarezzato molto profondamente lì.. spostandoti lo slip per sentire tutto il bagnato che questa situazione ti aveva generato.. un’umidità che ti rendeva più aperta e pronta ad essere penetrata dalle mie due lunghissime dita.. che così faevano.. arrivandoti fino in fondo.. e dandoti una sensazione di piacere che tu accompagnavi con gemiti e movimenti..sempre più forti.. sempre più profondi. Oramai il desiderio aveva preso assolutamente il sopravvento’ ne io ne te potevamo più resistere dall’averci l’un l’altro’ci dovevamo fermare per forza’e per fortuna in nostro soccorso è arrivata una piazzola di sosta. Appena fermati e slacciata la cintura di sicurezza ti ho vista mentre con un solo movimento ti sei sfilata pantaloncini e perizoma. Io nel frattempo avevo tirato indietro e abbasato completamente il mio sedile’ ora ero sdraiato.. col mio membro già estratto e carico di desiderio.. che mi toccavo mentre ti guardavo. Tu mi sei salita sopra.. appoggiando tutto il tuo peso su di me e baciandomi ancora profondamente. Io ti ho afferrata per i glutei.. quasi ad aprirteli leggermente cercando la via per entrare dentro di te.. ho sposato con le mani il mio pene duro ed eccitato fino al punto giusto.. e subito ne ho sentito la punta bagnata dalla tua eccitazione, così copiosa che è stato molto facile fartelo scivolare dentro fino in fondo.. con recirproco grandissimo movimento. Eri tu sopra di me, ma ero io che comandavo tutti i movimenti. Ero io che ti muovevo col passare dei secondi sempre più forte, sempre più veloci.. mentre con la bocca cercavo il tuo collo e poi con la lingua un tuo capezzolo, dopo che ti avevo sollevato la maglietta. Eravamo incoscienti perché eravamo in una piazzola di sosta assolutamente senza protezione, e le auto ci sfrecciavano da parte a grande velocità con la possibilità di vederci, o forse di intuire solo qualcosa di ciò che stavamo facendo. L’idea che qualcuno i potesse beccare ci eccitava ancora di più, ed è diventata massima quando nella stessa piazzola si è fermata un’altra auto, davanti a noi, ma che prima ci era sfilata a fianco molto lentamente.. in quel momento tu ri sei fermata.. proprio mentre ero completamente dentro di te.. fermo immobile’ e in quei pochi secondi hai sentito tutta la mia durezza e lunghezza pervadere il tuo corpo. Appena sfilata la macchina hai ricominciato a muoverti.. e oltre a sentirmi dentro il tuo clitoride sfregava fortemente sul mio bacino aumentando il tuo piacere’ mentre le tue braccia erano cinte completamente intorno al mio collo in un abbraccio di piacere senza eguali, coi nostri respiri sempre più affannosi che si mischiavano l’un l’altro. Un crescendo di emozione di estasi culminato in un tuo orgasmo fragoroso e accompagnato da un urlo a cui io non ho saputo resistere, provando anch’io la medesima sensazione. Siamo rimasti abbracciati in questa posizione ancora qualche minuto dopo essere venuti, esausti ma incredibilmente appagati di un desiderio che non si è mai sopito. Sentivamo i nostri cuori battere reciprocamente in quel momento, avvertivamo un calore indescrivibile, quel calore che d’ora in poi avremmo provato sempre.

Per chi volesse leggere altri racconti, su facebook aggiungete Il Sole di Tom, ce ne sono molti altri. Oppure scrivetemi via mail, jaysole7911@gmail.com

Leave a Reply