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Racconti Erotici

Schiava per un giorno – Vecchi racconti di ErosItalia

By 3 Giugno 2022No Comments

A distanza di giorni Fiorina era ancora sconvolta e sorpresa. In vita sua non aveva mai nemmeno pensato che potesse accaderle una cosa del genere. Non era una brutta ragazza, tutt’altro, ma non poteva certo definirsi una bellezza, una di quelle donne per cui gli uomini farebbero follie. Venticinque anni da poco compiuti, piuttosto piccola, poco sopra il metro e sessanta, capelli scuri e lisci, quasi corvini, un viso sottile ed aggraziato, su un corpo tendente al grassottello. Seni quarta misura, fianchi rotondetti, gambe carine ma con cosce un poco troppo potenti. Lavorava in una concessionaria di auto come addetta alle vendite ormai da 3 anni. Qualche cliente l’aveva cortesemente flirtata durante le trattative, ma niente di più. Sino a quel giorno. Lui era un signore sulla quarantina, elegantemente vestito, raffinato e colto, lo si sentiva dal modo di parlare. Fiorina aveva ormai acquisito la capacità indispensabile per il suo mestiere, di capire rapidamente le persone che le si trovavano di fronte, ma con lui non vi era riuscita, lo giudicava enigmatico, almeno sino a quel giorno. La vendita di una lussuosa auto era stata perfezionata alcune settimane prima, ma lui era tornato più volte, per il disbrigo delle pratiche o semplicemente per informarsi sulle previsioni di consegna. Era gentile, persino troppo gentile e lei pensò che la stesse corteggiando e ne fu lusingata. Il giorno della consegna della vettura Sentini, questo era il suo nome, prima di lasciare la rivendita, passò da lei a salutarla e la invitò a prendere un caffè al bar di fronte. Fiorina accettò. Lui la ringraziò per l’efficienza e la sollecitudine poi, poco prima di salutarla, le fece la proposta che ancora la sconvolgeva: “Signorina, io sono un uomo ricco, forse troppo ricco e a volte la ricchezza rovina le persone” iniziò a dirle e lei lo guardò, imbarazzata da quel discorso, senza sapere cosa dire “Per cui non si meravigli di quanto le dirò tra poco. Ascolti, cerchi di rimanere serena e si conceda di rifletterci a lungo, se lo riterrà opportuno. Qualora quello che le dirò potesse poi risultare di suo interesse, potrà contattarmi in qualunque momento a questo numero” continuò e le diede un biglietto da visita. Fiorina lo prese, continuando a guardarlo imbarazzata e stupita da quanto lui diceva. “Fiorina, lei è una di quelle donne che stimolano la mia fantasia” riprese dopo una breve pausa “Da quando l’ho conosciuta, desidero una sola cosa e dal momento che sono un uomo ricco, sono disposto a pagare per averla. Io le offro 100 milioni per essere la mia schiava per un giorno, ci pensi, un giorno solamente, ci rifletta mia cara” disse e prima che Fiorina, arrossita violentemente e scandalizzata potesse replicare, lui l’aveva salutata con un sorriso ed un gesto della mano e se ne era andato. La rabbia di Fiorina non aveva potuto scaricarsi e le rimase a lungo dentro, costringendola a pensare all’episodio ed alla proposta, che altrimenti avrebbe rifiutato immediatamente senza più pensarci. Così i giorni erano passati e mille domande erano sorte nella mente incredula di Fiorina. Si sa, la curiosità è donna e così, un paio di settimane dopo, Fiorina chiamò da casa il numero che lui le aveva dato “Solo per curiosità, non intendo certo accettare” si disse a giustificazione. Quando lui rispose la riconobbe subito “Fiorina, che piacevole sorpresa sentirla nuovamente, a cosa devo la sua telefonata?” disse “Non è che abbia intenzione di accettare la sua proposta, ma volevo solo cercare di capire meglio, capisce, sgombrare il campo da possibili malintesi, mi capisce, la sua proposta è così assurda da sembrare una burla” disse con voce seria “Certo, più che naturale, ma le assicuro che non si tratta di una burla, nel caso accettasse le assicuro che avrebbe le massime garanzie, entrambi avremmo le massime garanzie di piena soddisfazione” rispose lui “Sicuro, ma al momento non pensavo nemmeno a questi aspetti, volevo solo capire meglio cosa intendesse lei con la parola schiava” disse Fiorina “Molto semplice mia cara, la mia fantasia è di averla per un giorno a mia disposizione, totale disposizione, sessualmente per chiarirle meglio la cosa. Per 24 ore, un poco meno dal momento che anch’io dormo, lei dovrebbe soddisfare ogni mio desiderio, non importa quanto insolito strano sia” le chiarì lui. Fiorina malgrado fosse tanto distante da lui arrossì violentemente, si sentì assalire dall’angoscia e cercò di chiudere rapidamente il discorso “Non posso accettare, sa, io non la conosco ed esistono certi matti in giro, io alla mia incolumità ci tengo” farfugliò. “Non le verrà fatto alcun male, nulla di grave almeno, le assicuro che lei il giorno seguente potrebbe tornare tranquillamente a casa e riprendere la sua vita. Anche su questo, se accettasse, avrebbe le massime garanzie” rispose lui con calma. Fiorina, incapace di controllarsi, chiuse la conversazione riattaccando il telefono. Era sconvolta e si maledisse per aver telefonato. Si ripropose di non pensarci più, ma il tarlo ormai era irrimediabilmente entrato nella sua mente. Un unico ricorrente pensiero che la tormentava di giorno ed animava i suoi sogni la notte. Nemmeno lei saprebbe spiegare se a spingerla ad accettare la proposta sia stata la sua innata curiosità, il fascino dell’ignoto e del proibito, o più semplicemente l’enorme quantità di denaro guadagnato in un solo giorno, ma alla fine ritelefonò per dire che accettava. All’inizio le parve tutto così strano e irreale. Lui andò a prenderla a casa e la trattò con la solita cortesia. La portò a fare compere, prima biancheria intima molto raffinata e sexy, poi un vestito e scarpe nuove. La portò in giro per la città nei posti più esclusivi, quasi volesse pavoneggiarsi con lei a fianco. Fiorina, che non si riteneva una bellezza, non capiva ma si guardava bene dal fare domande. Nel pomeriggio, quando lui in macchina le disse di togliersi le mutandine, vi sembrerà incredibile ma accolse quella richiesta quasi come una liberazione, era la prima in linea con quanto si era aspettata: tutto il resto della giornata per lei era stata un’incomprensibile sorpresa. Più difficile fu accettare la sua successiva richiesta, la portò davanti ad un negozio di scarpe e prima di entrare le disse “Adesso scegli il commesso più giovane, chiedi di provare vari modelli e mentre lui te le farà provare, fai in modo che possa vedere bene sotto la tua gonna”. Fiorina arrossì violentemente, avrebbe voluto dire qualche cosa, ma lui la gelò con uno sguardo “Ricordati l’accordo” le disse solamente. Entrarono ed imbarazzatissima Fiorina fece quello che lui le aveva chiesto. Quando per la prima volta dischiuse le cosce davanti al volto del giovane, che ebbe così libera vista sotto la corta gonna, i due arrossirono entrambi, poi lentamente Fiorina incominciò a rilassarsi ed a divertirsi per l’imbarazzo del giovane. Il commesso a sua volta si sbloccò e nel farle provare le scarpe non si lasciò sfuggire l’occasione di accarezzarle le gambe, anche un poco più in alto di quanto fosse normalmente lecito. Sentini intervenne e mise fine al gioco, non comperarono niente e se ne andarono. Il gioco si ripeté più volte, in vari negozi e persino in un bar all’aperto, nel quale lui le chiese di farsi guardare dagli stupefatti passanti. Verso le diciannove lui la condusse a casa sua, un lussuoso attico sul più alto edificio della città. Ormai Fiorina si sentiva a proprio agio e cullava persino l’idea di potersela cavare a buon mercato. Era stata dopo tutto una giornata insolita ed eccitante. La accompagnò nel salotto e si accomodarono sul divano “Gradisci un aperitivo mia cara?” le domandò lui “Volentieri” rispose lei “Te ne farò portare uno speciale” disse lui con aria enigmatica e premette un pulsante. Poco dopo nella stanza entrava un cameriere “Il signore ha chiamato?” disse “Sì Giorgio, vieni qui per favore” disse Sentini. L’uomo si avvicinò fermandosi davanti a loro “La signorina gradirebbe un aperitivo, il tuo personale, quello speciale” disse lui. “Subito signor Sentini” rispose l’uomo. Sino a quel momento Fiorina se ne era stata rilassata sul divano, ma ad un tratto s’irrigidì mentre guardava inorridita il cameriere che si slacciava i pantaloni estraendone il cazzo ancora flaccido “Se vuole servirsi signorina” le disse l’uomo con un sorriso malizioso. Fiorina istintivamente rivolse lo sguardo a Sentini “Volevi un aperitivo? Succhialo e fallo venire nella tua bocca. E mi raccomando, bevi tutto sino all’ultima goccia” le disse lui guardandola impassibile mentre Fiorina si sentiva venir meno. Esitò a lungo ma nessuno dei due uomini si mosse e Sentini questa volta non ebbe bisogno di ricordarle l’accordo. Fiorina si spostò verso l’uomo, sedendosi in punta al divano e la sua piccola mano prese il fallo ora semi eretto e lo condusse alle labbra. Le dischiuse e lo accolse in bocca, iniziando a succhiarlo e masturbarlo. Pochi istanti dopo il cazzo si ergeva prepotentemente eccitato, dilatandole oscenamente le labbra, il cameriere le pose una mano sulla nuca ed iniziò a guidare il ritmo del pompino. Sentini si mise a darle istruzioni e lei le seguì, giocando con la tumida lingua sul glande, leccando l’asta per tutta la lunghezza, succhiando i coglioni del cameriere, che se ne stava in piedi di fronte a lei in silenzio ad occhi chiusi gustandosi quel fantastico pompino. Le istruzioni di Sentini prolungarono il gioco a lungo, dopo un po’ lui si avvicinò a loro per guardare meglio e lei sentì la sua mano infilarsi tra le sue cosce, sollevarle la gonna ed iniziare ad accarezzarle abilmente la vagina, solleticandole irresistibilmente il clitoride. Nonostante la situazione Fiorina si bagnò suo malgrado. Alla fine lui si decise e le chiese di farlo godere. Fiorina fece nuovamente penetrare il glande nella bocca prendendo dolcemente a leccare il glande, mentre la mano si agitava freneticamente sull’asta. Il cameriere iniziò a gemere, il suo pube prese a muoversi impercettibilmente avanti ed indietro, mimando l’amplesso e poco dopo esplose con un grugnito di piacere, scaricandole il suo copioso seme in bocca. I fiotti copiosi si susseguirono, mentre Sentini la avvisava con voce minacciosa “Inghiotti, inghiotti sino all’ultima goccia!” e lei lo fece e per la prima volta in vita sua bevve lo sperma. Lentamente l’uomo si rilassò ed il cazzo prese ad afflosciarsi, mentre lei continuava a succhiarlo e leccarlo. L’uomo si ritrasse e si ricompose e se ne andò salutando rispettosamente Sentini. “Brava, sei stata veramente brava, continua così, voglio che tu ti scaldi, lasciati andare, eccitati” le disse, mentre la sua mano continuava ad accarezzarla”. Sentini suonò nuovamente il campanello, pochi istanti dopo la porta si aprì nuovamente e questa volta comparve una cameriera, portava un vassoio, sul quale era posto uno strano oggetto, del quale Fiorina non capì subito la funzione “Brava Michela, hai portato l’occorrente, potete procedere” disse Sentini e si staccò da Fiorina. La ragazza posò il vassoio e si avvicinò a Fiorina, le porse le mani e l’aiutò ad alzarsi. Fiorina guardò il suo padrone con aria interrogativa “Sì hai capito bene mia cara, voglio vederti fare all’amore con Michela. Vedrai, ti piacerà, lei è bravissima” disse lui. Ormai Fiorina aveva imparato a non obiettare, così quando Michela la prese tra le braccia e la baciò non si sottrasse. La cameriera continuò a baciarla, mentre le mani abili la spogliavano. Il vestito cadde a terra, poi le tolse il reggiseno ed i grandi morbidi seni sobbalzarono elastici nell’aria. Michela interruppe il bacio e si gettò avidamente sui grandi e scuri capezzoli, leccandoli amorevolmente e succhiandoli con passione, mordicchiandoli perversamente quando si inturgidirono. “Adesso spogliala tu” disse Sentini. Fiorina slacciò la divisa della cameriera e si accorse che sotto era completamente nuda. Michela la fece stendere sul divano, con la testa vicina a Sentini, le sfilò le mutandine ed immerse il volto tra le potenti cosce di Fiorina e lei s’irrigidì quando sentì la tumida lingua della donna scorrerle sulla vagina e risalire sino al clitoride. Un gemito le sfuggì dalle labbra “Leccala” le intimò lui e Fiorina timidamente iniziò a passare la lingua sulle grandi labbra di Michela. Ben presto si era lasciata andare e leccava cercando di imitare i raffinati tocchi della lingua di Michela sulla propria vagina. Sentini nel frattempo le accarezzava le tette. Michela fu scossa da un orgasmo e gli umori incominciarono a colare copiosi dal suo sesso ricoprendo la bocca di Fiorina che a sua volta venne poco dopo. Michela si staccò da lei ed andò a prendere l’oggetto che aveva lasciato sul vassoio. Fiorina vide che si trattava di uno strano cilindro di lattice, guardò meglio e vide che alle due estremità imitava l’oscena forma di un fallo eccitato. Vide Michela affondarsene una parte nella vagina ed emettere un gemito soffocato. Poi la giovane cameriera, impugnata l’altra estremità, andò ad affondarla nel caldo ventre di Fiorina. Le due donne si ritrovarono penetrate e congiunte da quello strano oggetto, Michela provò ad ondeggiare i fianchi ed il fallo iniziò a muoversi con lei, affondando e fuoriuscendo dalle vagine madide d’umori. Le mani di Sentini tormentavano ormai ininterrottamente i seni di Fiorina, stropicciandole i duri e grossi capezzoli e regalandole irresistibili fitte di piacere e lei ormai gemeva in continuazione e ben presto entrambe le donne furono nuovamente scosse da un nuovo orgasmo, abbandonandosi esauste sul divano. Michela prese, si rivestì e se ne andò, lasciandoli soli, ma poco dopo la porta si aprì di nuovo. Michela rientrò, ma questa volta era accompagnata da 5 uomini. Erano tutti giovani, nudi ed eccitati. Fiorina li guardò stupefatta, senza riuscire ad evitare che il suo sguardo si posasse sui membri. “Mia cara, questi giovani sono qui per te e tu Michela vai a darle una mano” le disse Sentini. Fiorina con apprensione si alzò, raggiungendo il gruppo. I giovani impazienti avevano incominciato a spogliare Michela che rapidamente era rimasta nuda. Le due donna furono presto circondate e fatte inginocchiare ed i cazzi impazienti presero a premere sulle labbra delle due, a strusciare sulla pelle dei loro visi, mentre le mani dei maschi, cercavano di accarezzare i seni. Fiorina non sapeva che fare, mentre Michela prese subito ad accarezzare e succhiare tutti i cazzi che le capitavano a tiro. Lentamente anche Fiornia si adeguò iniziando a lavorare di bocca e di mani. I giovani si davano rapidamente il cambio, vagando in continuazione tra le due, affondando i cazzi ora nella bocca dell’una, ora dell’altra. Sentini continuava ad osservare la scena. Il gioco si protrasse alcuni minuti poi un maschio impaziente prese Fiornia e la stese a terra penetrandola. Lo fece con decisione, quasi con violenza e la brunetta, malgrado fosse ancora ben lubrificata, lanciò un gridolino di dolore, subito soffocato dal cazzo di un secondo maschio che le si affondò in gola iniziando a chiavarla in bocca. Incredula Fiorina vide un terzo maschio salire a cavallo infilando il membro nel profondo solco dei grossi seni, stringere le morbide carni intorno all’asta ed iniziare a muoversi, mimando oscenamente l’atto amoroso. Fiorina era travolta dalla foga dei tre, scossa dai loro colpi frenetici. Non capiva più nulla e non riuscì a farlo per parecchio tempo. Poi il maschio che stava facendosi succhiare si staccò imitato dagli altri e lei riuscì a vedere Michela che, carponi sul pavimento, veniva scopata alla pecorina da un giovane mentre un altro la chiavava in bocca afferrandola per i capelli e spingendole completamente il cazzo in gola. Anche Fiorina venne fatta mettere carponi e presa allo stesso modo, mentre il terzo maschio si stendeva sotto di lei, facendosi massaggiare il cazzo dalle morbide tette che sobbalzavano sotto la brunetta. Il tempo scorreva veloce, ma i maschi parevano instancabili e continuavano a scopare le due con vigore, ad un certo punto Fiorina vide il maschio che in quel momento lei stava succhiando, allontanarsi e raggiungere Michela e gli altri due maschi. Vide il gruppo sciogliersi e ricomporsi, Michela venne fatta calare su di una giovane steso a terra che la penetrò, un altro si portò davanti alla donna porgendole oscenamente il cazzo congestionato, Michela spalancò la bocca e lui le affondò in gola con un potente affondo, la prese per i capelli ed iniziò a muoversi avanti ed indietro. Incredula Fiorina vide il terzo maschio portarsi alle spalle della giovane. In piedi si accarezzava il membro eretto. Poi lo vide piegare le gambe mentre la mano puntava il cazzo in basso e l’altra si posava sulle chiappe di Michela divaricandogliele. Anche il terzo membro scomparve nel corpo della giovane cameriera, sfondandole il delizioso culetto. I tre presero a muoversi all’unisono sul corpo gemente della ragazza. Mentre continuava a fissare stupefatta ed atterrita il gruppo, Fiorina venne presa dai due maschi che la fecero alzare. Uno si stese a terra tenendo il cazzo svettante e l’altro l’aiutò a calarsi sul bastone di carne affondandoselo nel ventre madido d’umori. Poi il secondo maschio in piedi davanti a lei le porse il cazzo da succhiare. Fiorina era rivolta verso la poltrona dove sedeva Sentini, lo vide alzarsi ed incominciare a spogliarsi, quando si sfilò pantaloni e mutande rimanendo nudo, il suo membro eccitato sobbalzò pesante nell’aria. Era grande, immenso, Fiorina non ne aveva mai visto uno simile, lei continuò a fissarlo come ipnotizzata. Lui le sorrise, poi si portò vicino a Michela, disse qualche cosa al maschio che si stava facendo spompinare che si spostò e lui porse oscenamente la immensa e congestionata cappella alla giovane cameriera che prese a leccarla con la tumida lingua. Il giovane che aveva ceduto il posto a Sentini si avvicinò a Fiorina masturbandosi, arrivò con la punta del glande a pochi centimetri dal suo volto e continuò a masturbarsi, mentre lei continuava a spompinare l’altro. Poco dopo si ritrovò circondata da quattro maschi, tutti intenti a masturbarsi, mentre lei continuava a danzare sul quinto steso a terra. Lanciò un’occhiata a Sentini, che la fissava mentre Michela, era intenta ad occuparsi del suo incredibile cazzo. Fiorina sentì un primo maschio gemere di piacere e poco dopo del caldo sperma le piovve addosso, sul volto, sui seni e sui capelli, poi in rapida successione gli altri tre maschi scaricarono a loro volta il loro piacere su di lei che si ritrovò all’improvviso sommersa da una copiosa pioggia di sperma. Quando i maschi si accasciarono a terra esausti, lei era ricoperta di sperma su tutto il corpo, allora vide Sentini staccarsi da Michela e muovere verso di lei. Sentì le braccia del maschio sotto di lei cingerle il petto e stringerla con decisione a sé. Il suo torace si abbassò, i grossi seni aderirono al petto del maschio mentre il suo giunonico sedere veniva a trovarsi innalzato ed al centro dell’attenzione. Sentini le passò a fianco e si portò alle sue spalle e poco dopo lei sentì l’immensa cappella appoggiarsi allo sfintere. Fiorina colta dal terrore tentò di divincolarsi, ma il maschio che stava sotto di lei la trattenne, mentre lei iniziava ad urlare ed il cazzo di Sentini le affondava impietosamente nel culo. Si aspettò di sentirsi spezzata in due da quell’enorme affare che la riempiva, lo sentiva affondare sempre più profondamente straziata dal dolore, ma distaccata in modo irreale, si interrogava per capire quanto sarebbe riuscito ad entrare in lei. Stupita lo sentì sfiorarle le chiappe con il pube, poi prendere a muoversi ritmicamente in lei sbattendole sonoramente contro le chiappe. Il maschio sotto di lei allentò la presa e Sentini le fece alzare il busto iniziando a palparle le grosse tette, il dolore era sempre fortissimo ma gradatamente si riduceva, Fiorina tornò a sentire il secondo cazzo che le scorreva nel ventre. Si guardò intorno e vide che gli altri maschi si masturbavano guardando la scena, a mano a mano che i membri tornarono eccitati, i giovani si diedero il turno nel farsi succhiare da Fiorina mentre Sentini continuava ad incularla a ritmo crescente. Uno alla volta i giovani le vennero nuovamente in bocca, trattenendola e costringendola ad ingoiare il loro sperma, poi Sentini, senza sfilarsi da lei la trascinò indietro e lei dovette succhiare anche il giovane che sino a poco prima l’aveva scopata ed anche lui le scaricò in gola un’incredibile quantità di sperma. Fiorina esausta si accasciò sotto Sentini che continuava a martellarle le chiappe con il suo pube, ad un tratto, lo sentì staccarsi da lei con un osceno risucchio ed all’improvviso si ritrovò l’enorme cazzo davanti alla bocca. “Adesso prendilo in bocca e succhialo tutto sino a bere la mia sborra, lurida puttana” le intimò con voce minacciosa. Fiorina tremante, si avvicinò al cazzo. Era sporco d’inconfondibili tracce e puzzava terribilmente, lei si ritrasse, ma quando i suoi occhi incrociarono quelli minacciosi di lui, la paura ebbe il sopravvento e lei si spinse in avanti facendosi affondare l’enorme cappella in bocca “Troia, usa la lingua, puliscimelo tutto” le intimò ed a Fiorina non resto che obbedire. Pompò a ritmo frenetico, cercando di non respirare per non sentire l’odore che emanava quella mostruosa asta, si aiutò con la mano, sino a che non lo sentì contrarsi e un fiume di calda e densa sborra le allagò la bocca. I fiotti si succedevano ai fiotti, un fiume impetuoso ed inarrestabile. Fiorina inghiottiva con disperazione ma non bastava, la bocca si riempiva soffocandola, iniziò a tossicchiare, il bianco liquidò le sfuggì dalle labbra mentre lui continuava a gemere e godere. Quando finalmente lui finì, semi soffocata Fiorina si abbandonò sul pavimento tossendo “Guardate questa troia, è tutta sporca di sperma, datemi una mano a pulirla” sentì dire Sentini. Fiorina venne circondata dai maschi, ed all’improvviso, si sentì investita su tutto il corpo da un liquido caldissimo e si accorse che tutti le stavano orinando addosso, indirizzandole i getti principalmente sul volto e sul petto Venne lasciata lì, esausta umiliata piangente, ma la notte non era ancora finita e prima dello scadere delle 24 ore sarebbe stata ancora usata in mille altri modi.

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