Un sortilegio di vite e di istanti,
un cascata di visioni scintillanti,
i tuoi silenziosi sguardi,
che parlano
alle prime luci del mattino,
ai lampioni tristi del villaggio,
ai tetti delle case ardenti,
che la voce delle favole
consacra al giorno.
La fontana di marmo bianco
sussurra
racconti di felicità perdute,
vite spezzate e sogni infranti,
gli alberi commossi
la ascoltano
e piangono del pianto dei ricordi.
Io tremo
alle tue mani tenebrose e bianche,
sono la carezza del destino
sulla pelle,
tremo per le tue guance scarlatte,
vellutate, caste.
L’ultimo calderaio è morto nella neve.
Lo seppellirà il canto vago
delle averle,
il silenzio perduto delle foreste,
la gioia di aver vissuto per il niente.
E la carne accarezzerà la carne,
le labbra socchiuderanno gli occhi,
la bocca rivelerà al vento segreti di passione.
Ci sono altre storie se siete interessati
Bhe...è difficile che si ricevi un commento, Questo sito non è tantissimo frequentato da gente attiva :)
Una serie di racconti sempre più eccitanti, alla fine Gianni ha raggiunto il suo scopo
Mi sa che alla prossima Gianni raggiunge l'obbiettivo
Un vero cuck, lei senza problemi gli racconta, d'altronde lui glielo aveva permesso al telefono