“Heilà, vieni a correre? Alle 5 a casa mia” Mi ero ritrovato questo messaggio sul cellulare verso le tre e mezza. Era di un mio amico, Simone, di un paio d’anni più giovane di me. Gli rispondo subito confermandogli l’appuntamento. Alle 5 meno 10 esco di casa, cinquecento metri e sono a casa sua. Ci salutiamo e subito partiamo per il nostro solito giro. Mentre corriamo chiacchieriamo del più e del meno, delle rispettive fidanzate (la mia è sua sorella), della scuola e di calcio. Io corro mezzo metro dietro per lasciargli dare l’andatura, quindi riesco ad osservarlo bene da dietro. E’ alto una ventina di centimetri meno di me, circa 1,70, molto magro e con un fisico lievemente scolpito dai molti anni di calcio. Io sono più alto, circa 1,90, ma anche molto più grosso. Correndo non posso fare a meno di notare che ha veramente un bellissimo sedere, perfettamente proporzionato e sodo. Dopo circa 45 minuti di corsa ininterrotta ci fermiamo a bere ad una vecchia fontanella nascosta dietro ad una macchia d’alberi. Appena mi chino per bere sento una mano che mi sfiora il fondoschiena; ovviamente penso ad uno strusciamento involontario di Simone, quindi faccio finta di nulla e continuo a bere. Non posso però più fare finta di nulla quando tutta la sua mano si appoggia sul sedere e da li non si sposta. Mi alzo e mi giro:”Vuoi anche farmi un sega fighetta?” gli dico scherzando e pensando ad uno scherzo. “Con tutto il cuore” mi sento rispondere. Li per li rimango un po’ spiazzato. Continuo a pensare che abbia voglia di scherzare, quindi, per stare al gioco mi abbasso pantaloni e mutande e gli dico:”accomodati pure allora. Sono a tua disposizione.” Lui invece di allontanarsi come avevo pensato avrebbe fatto si avvicina, allunga una mano e inizia pian piano a toccarmi il cazzo già mezzo in tiro. Mi guarda e mi chiede:”Posso?” Io gli rispondo:”Davvero lo faresti?” “Ovviamente, anche se non sono gay voglio provare ad andare con un uomo e tu sei perfetto: hai esperienza e soprattutto sei un mio amico quindi non dovrebbe costarti molto. Non vorrai dirmi di non aver mai sognato di fare o farti fare qualcosa da un uomo?” “Al contrario: mi sono fatto un sacco di seghe pensando di essere spompinato o di spompinate un ragazzo. Te. Però è sempre stato un sogno.” “E non vorresti realizzarlo?” “Se devo essere sincero si, ne ho una gran voglia.” “Allora lasciami iniziare” mi dice, e piano piano inizia a segarmi in piedi. Io mi siedo sulla panchina di fianco alla fontana e lui si inginocchia tra le mie gambe. Il movimento della sua mano si fa sempre più veloce, poi ad un certo punto inizia a baciarmi piano la cappella. Inizialmente sono solo bacetti, poi diventano leccate sia alla cappella sia all’asta, fino a diventare un vero e proprio pompino. Aiutandosi con la mano continua a pomparmi per qualche minuto buono, poi lo fermo per non esaurirmi subito, lo attiro verso di me e ci baciamo. All’inizio è solo un semplice bacio a stampo, che poi diventa un vero bacio passionale. Le nostre lingue si inseguono nelle nostre bocche e io ricerco nella sua il sapore del mio cazzo. A quel punto decido di ricambiargli il piacere, quindi lo faccio sedere, gli abbasso i pantaloni, poi le mutande e vado a scoprire il suo pene. E’ di modeste dimensioni, già perfettamente in tiro. Dopo un minuti di su e giù con la mano non resisto più e lo prendo in bocca. Neanche i dieci secondi del primo pompino della mia vita e lui viene, riversandomi dritto in bocca un quantità industriale di sborra zuccherina. Io non sputo, ma non ingoio neanche, e quando lui inizia a scusarsi dicendo che non è abituato a quei servizi e che non voleva venirmi in bocca, mi riavvicino al suo viso e lo bacio. Inizialmente non sembra gradire, poi dopo un po’ inizia a piacergli, tanto che me ne ruba di bocca più di metà e la ingoia subito.
Con la propria sperma ancora sulla bocca ritorna ai miei piani bassi e riprende il lavoro che aveva lascito a metà pochi minuti prima. Cerco di resistere più tempo possibile, ma dopo appena qualche minuto di un fantastico pompino non ce la faccio più e gli vengo dritto in bocca.
Imitandomi lui si tira su con la bocca ancora piena, mi si avvicina e mi bacia. E’ la prima volta che assaggio la mia sbora, e devo dire che non è niente male.
Continuiamo a baciarci per circa dieci minuti, passandoci continuamente il mio seme di bocca in bocca. Poi scendo e inizio a leccargli il capezzolo destro, ormai turgido, per poi passare al sinistro. Scendo ancora e ritorno al suo pene, ormai di nuovo eretto, e me lo faccio scomparire in bocca. A quel punto Simone si sdraia sulla panchina e io sopra di lui. Iniziamo così uno splendido 69 tra uomini. Dopo circa un quarto d’ora, veniamo praticamente all’unisono, ci solleviamo e ci baciamo. Ognuno ha in bocca il seme dell’altro e baciandoci ce lo scambiamo molte volte. Lo dividiamo e ognuno ne beve una parte, poi ritorniamo a baciarci con trasporto.
Dopo dieci minuti siamo di nuovo pronti a re iniziare la nostra corsetta. Quando ci separiamo ci diciamo:”alla prossima corsa”….
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Bhe...è difficile che si ricevi un commento, Questo sito non è tantissimo frequentato da gente attiva :)
Una serie di racconti sempre più eccitanti, alla fine Gianni ha raggiunto il suo scopo
Mi sa che alla prossima Gianni raggiunge l'obbiettivo
Un vero cuck, lei senza problemi gli racconta, d'altronde lui glielo aveva permesso al telefono