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Sogni e desideri

By 2 Agosto 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Sogni e desideri
Ciascuno di noi ha delle fantasie erotiche, solitamente queste cambiano a secondo delle situazioni o delle ragazze che si conoscono, spesso, nel mio caso, non ci si parla neppure ma basta uno sguardo ricambiato di ‘approvazione’ per indirizzare la fantasia verso quel soggetto.
In questo caso il luogo è una piscina, quelle, dove vai il fine settimana per riuscire a sopportare il caldo e non rinchiuderti in casa.
Io e la ragazza siamo lì dalla mattina, insieme con una coppia di amici, due tuffi, si parla del più e del meno e ci si rilassa.
Verso le undici la piscina inizia a riempirsi, e davanti a noi arrivano tre coppie con bambini al seguito, ho già capito che sarà difficile riposare, i bambini urlano per i giochi e i genitori litigano per non so cosa.
Do un’occhiata d’insieme ai nuovi arrivati e la noto, è sulla salvietta e sta preparando i panini per il figlio, essendo in ginocchio mette inavvertitamente in mostra il sedere, i capelli lunghi sulle spalle ed il vedo e non vedo del suo seno quando si sporge fanno il resto.
Rimango catalizzato su di lei, ovviamente non devo farmi notare dalla mia ragazza e tantomeno da suo marito, per cui indosso gli occhiali da sole e sollevo un po’ lo schienale della sdraio, dopo un po’ guarda nella mia direzione e si sofferma, quasi a voler controllare se la stavo guardando o dormissi, reggo lo sguardo e lei si gira mettendosi di fronte a me, le gambe semiaperte, e con lo sguardo torna a sfidarmi, iniziando un rischioso gioco di seduzione, rischioso perché non eravamo soli, e forse proprio per quello più intrigante.
Lei inizia a mettersi la crema solare, ma si nota che sta giocando con la situazione, le piace sentirsi guardata, è giovane ma l’impressione è che il marito non la guardi più di tanto, parla di moto e macchine con l’altro e non gli ho sentito chiederle nulla se non di farle un panino o passarle una birra, mentre la sua amica, suppongo la cognata sembrava la classica a cui non va bene nulla, continuava a lamentarsi di tutto, erba alta, insetti, formiche, piscina fredda, piscina calda etc.
Insomma mi stavo divertendo in questo gioco di sguardi, dove l’epilogo è il solito, alla fine ci si guarda ogni tanto, si fanno i pensieri più scellerati e poi ognuno a casa propria, senza neppure essersi parlati una volta, conoscevo solo il suo nome perché ho sentito che la chiamavano, Daniela, ed ero sicuro che la sera gli avrei ‘dedicato’ un pensiero.
La voce della mia ragazza mi fa tornare alla realtà, mi chiede se vado con lei e gli altri nell’altra piscina fingo di essere nel dormiveglia come se mi fossi appisolato e declino l’invito, dicendole che la raggiungo dopo.
Mentre sta andando il marito di Daniela le chiede che differenza c’è nell’altra piscina, essendo la prima volta che venivano qua, ma guarda, sembrava un ebete ma fa il marpione con le altre, sorrido pensando che in fondo siamo tutti uguali e che forse gli stessi pensieri che faccio io su sua moglie lui li sta facendo sulla mia ragazza.
A questo punto anche loro decidono di spostarsi e provare l’altra piscina, suppongo che il gioco sia finito ed invece Daniela decide di rimanere lì, giustificandosi con il marito di voler rimanere all’ombra soffrendo di mal di testa.
Non appena rimaniamo soli inizio ad attaccar bottone, i classici ‘di dove sei?’, anch’io prima abitavo da queste parti, .etc.
Le offro qualcosa al barettino a bordo piscina, e non sapendo cosa prendere gli propongo un marocchino, lì lo fanno davvero buono, accetta e sorride, si siede ed accavalla le gambe, ha uno stacco coscia impressionante, non sembra una che ha avuto un figlio, le gambe sono tornite e non si vedono né smagliature né tracce di cellulite.
Bevendo gli rimane un po’ di cacao sul naso ed ovviamente sulle labbra, glie lo faccio notare e con il dito le pulisco le tracce sul naso mentre lei inizia a giocare con la lingua per pulirsi le labbra, chiedendomi se era in ordine.
Le dico che trovo quei gesti estremamente eccitanti, mi scuso se sono troppo audace, ma le faccio notare di averla notata subito e che anche lei se ne era accorta, per cui era inutile fingere un tentativo di seduzione, il luogo e soprattutto il tempo giocava a nostro sfavore.
Le faccio cenno di seguirmi, e mi dirigo verso gli i bagni della piscina interna, col caldo che fa è ovviamente vuota, ma per evitare qualunque problema la conduco verso la saletta dell’infermeria, tolgo la chiave e ci chiudiamo internamente, conosco la piscina, ci vengo da anni e so che qui nessuno ci viene d’estate, nel caso di urgenze usano l’altra infermeria alla reception.
Ci guardiamo ed iniziamo a baciarci, siamo entrambi consapevoli di dover fare alla svelta, per cui ci denudiamo velocemente e sfruttiamo il lettino delle visite.
La lecco in mezzo alle gambe ed inizio a penetrarla, la sensazione è forte, oltre all’ovvia eccitazione sessuale si aggiungeva il timore di essere sentiti e soprattutto il pericolo di essere cercati dai nostri compagni.
Continuavo a scoparla senza fermarmi mentre lei mi baciava in un modo tutto suo, sentivo la lingua roteare, per poi con le labbra prendere la mia e quasi aspirarla, parecchia della mia saliva finiva nella sua bocca, e la cosa mi piaceva, e sembrava piacesse anche a lei, intanto facevo aderire il mio petto al suo seno, sodo e con i capezzoli scuri e ritti dall’eccitazione .
Mi chiese di fermarmi e mi fece sdraiare sul lettino, per poi mettersi a cavalcioni facendo entrare il mio sesso un po’ alla volta, per poi accelerare di colpo e riprenderlo fino all’ultimo millimetro, prese le mie mani e le accompagnò ai suoi seni, iniziai a stringerle i capezzoli, notando che per lei erano parecchio stimolanti, piegava la testa all’indietro stringendo il mio pene in una dolce morsa.
Stavo per venire e glie lo dissi, ma lei non era ancora contenta, si ferma di colpo e si piega in avanti fino a baciarmi, lasciandomi il tempo di calmarmi, per poi decidere di cambiare posizione, gli stimoli sono minori di prima ma la vista nello specchio in parte mi eccita totalmente, vista di lato lei è ancora a cavalcioni, ma quasi sdraiata su di me, le gambe in ginocchio, i suoi seni schiacciati sul mio petto e le sue mani dietro la schiena per accentuare la pressione del suo corpo sul mio, vista la posizione i nostri movimenti non sono proprio ‘fluidi’, ma lei gioca con quel poco di movimento che gli rimane e con i muscoli della vagina, percependo ogni stretta come uno stimolo diretto, la vedo infine irrigidirsi e godere, continuando a baciarmi senza quasi farmi prendere fiato.
Ci rendevamo conto che il tempo passava inesorabile, ma nello stesso tempo sembrava che lo stesso si fosse fermato, le chiesi di girarsi, non se lo fece ripetere e mi mostrò un culetto davvero notevole, non sodissimo, ma burroso e stupendo al tatto, mi fermai eccitato a notare il contrasto fra il segno del costume ed il resto dell’abbronzatura , in questa posizione ricomincio a scoparla, giocando con il suo ano, e lentamente inizio a penetrarglielo con il dito, lei apprezza e decido di continuare, ora le dita sono due, e lo sfregamento fra il mio pene e le dita dall’interno eccitano entrambi.
Continuo così fino a notare che le due dita entrano senza problemi, a questo punto appoggio il mio sesso e lentamente mi accingo a penetrarla, come se non aspettasse altro Daniela si spinge indietro, prendendolo e facendolo suo senza sforzo, di sicuro non era vergine, ed in questo momento è meglio così, il tempo è tiranno e vogliamo ottenere il maggior godimento possibile da questi attimi, continuo mentre lei spinge i suoi glutei con violenza verso di me, facendosi penetrare completamente, la sento irrigidirsi, ed inarcare la schiena, sussultando e godendo come una pazza, il mio pene stretto subisce le sue contrazioni portandomi ad un orgasmo lungo e piacevole.
Le dico ridendo, ‘peccato, avrei voluto venirti in bocca, ma lui stava così bene lì che non ho avuto il coraggio di toglierlo’, girandosi ride anche lei, poi mi risponde ‘perché?, non è ancora finita’, e mi fa nuovamente sdraiare, se lo prende in bocca e continuando a guardarmi me lo pulisce completamente con la lingua, alla fine mi dice, ‘è da un po’ che non scopavo così, mio marito non mi guarda neppure più’.
Ci rivestiamo velocemente, compriamo dei caffè e dei gelati nel bar interno da portare agli altri, costruendoci così un alibi alla nostra assenza, e torniamo verso la piscina.
La sera ci salutiamo e riprendiamo le nostre vite di sempre.
Magari tutte le mie fantasie si realizzassero così.

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