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Spudoratamente Sua!

By 16 Ottobre 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Spudoratamente Sua!

Di Master E.
e-mail: master_master_40@yahoo.it

Immagini, solo sogni, fantasie’ o ricordi’..

Grazie a chi vorrà mandarmi commenti, giudizi o ‘ critiche

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Finalmente quel giorno &egrave giunto, finalmente quel momento, in cui saprai, capirai se ciò che hai scoperto in te, sentito crescere giorno dopo giorno attraverso quel legame virtuale &egrave ciò che sei, o se &egrave solo illusione.
Non gioco, quello no, ne sei certa, eppure il timore di deluderLo, di non essere all’altezza, di fallire ti stringe lo stomaco, l’ansia ti taglia l’aria, mentre sali su quel treno, che ti porterà a Lui.
Ricordi le Sue parole, le emozioni che hanno saputo risvegliare in te, vergognandotene dapprima, quando le hai scoperte, quasi per caso, nel web, i Suoi racconti, ricordi il tuo sentirti quasi sciocca nello scrivere quelle poche frasi in quella mail che inviavi ad uno sconosciuto, ricordi i primi scambi attraverso anonima posta elettronica, gli incontri sul web, quelle parole che ora erano per te e non racconti,
parole per te’ scritte, sussurrate poi al cellulare, ricordi il desiderio che ogni Sua parola risvegliava, ricordi la strada che ti ha mostrato, i primi compiti, che desideravi, pur chiedendoti, con la tua razionalità petulante, perché? Perché lo seguivi, perché risvegliavano in te quelle sensazioni, perché stavi cambiando, perché ‘ ti piaceva come cambiavi. Una nuova strada’ ed ora &egrave tempo di percorrerla.
Ricordi con imbarazzo il tuo esserti confidata a Lui, avergli confessato i tuoi pensieri più segreti, più perversi, quelli che a fatica coglievi, che ancor più a fatica accettavi, e che Lui ha saputo portare alla luce, mostrarteli belli, farti capire che nulla &egrave sbagliato.
Uno scossone, un secondo, mentre lentamente il treno si avvia, mentre un barlume di razionalità ti fa chiedere se &egrave giusto, se sei sicura, se non &egrave meglio scendere da quel treno, ma alzi la testa con fierezza, guardando dal finestrino la stazione che si allontana.
No, ora devi sapere, essere certa, vivere, donarti a Lui.
Ora sai di avere fatto una scelta, una scelta importante, aver scelto di essere Sua, e chiedendoti ancora mille e mille volte se era ciò che volevi. E ora ‘ devi sapere.
Il tempo pare non passare mai su quel treno, persa nei tuoi pensieri, avvicinandoti a Lui. Sorridendo guardando senza vedere fuori dal finestrino, o corrugando lievemente la fronte. Drizzando le spalle o rannicchiandoti contro quella poltrona, quasi avvertendo già la fierezza, o l’imbarazzo e il timore’ accavallando nervosamente le gambe, stando bene attenta a non spiegazzare troppo la gonna leggera, lisciandola, quasi per trovare una pace apparente a quel tumulto che senti esplodere dentro di te, chiedendoti se gli piacerai, se gli abiti che hai scelto sono quelli giusti, ciò che Lui si aspetta.. Se tu sarai ciò che Lui si aspetta. Mentre il tempo scorre e il cellulare vibra, ed é come se riempisse all’improvviso quella silenziosa carrozza, piena di persone assorte nei propri pensieri.
Le dita quasi tremanti a premere quel pulsante, la Sua voce, parole, che bucano la tua mente, che fanno già fremere il tuo corpo, ordini, guida’
E solo tu sai, capisci, mentre il reale di quella carrozza svanisce, e siete già voi, tu e Lui, tu nelle Sue mani attraverso le Sue parole.
Poche parole, e ti senti ancor più Sua mentre sussurri un semplice “si”, mentre la comunicazione s’interrompe e ti alzi per obbedire, mentre apri la porta di quel piccolo bagno, faticando a mantenere l’equilibrio tra gli scossoni del treno e le rotaie scorrono sotto di te
‘ prendi dalla borsetta ‘ quelle palline, frutto di uno dei Suoi primi compiti, l’esser dovuta entrare in quello sexy shop, sola, vincendo imbarazzi e pudori, sentendo sulla pelle lo sguardo del commesso, i suoi pensieri, acquistarle, ed ora, in quel piccolo bagno maleodorante, sollevi piano la gonna, le tue dita ti sfiorano, sorridi scoprendoti umida di desiderio, lentamente le senti scivolare in te, colmarti, senti il tuo ventre accendersi, mentre torni a sederti, ignorando chi ti sta di fronte, ignorando il mondo oltre quel finestrino, sentendo la distanza tra voi diminuire, scomparire’ mentre ora quel treno rallenta, si ferma.
Ti alzi sentendo le gambe tremare, non sai, non sai come lo vedrai, come lo riconoscerai, non sai cosa ti chiederà’. Ma sai, con assoluta certezza che ora vuoi vivere tutto ciò, devi viverlo.
Il suono dei tuoi tacchi che rimbomba sul marmo degli scaloni di quella stazione, ti avvicini all’uscita ed ecco’ ancora il cellulare, ancora Lui, lo sai, ne sei certa.
Si, la Sua voce, che penetra la tua mente, che ti indica la strada, ti guida attraverso quel piazzale sconosciuto, ingombro d’auto e gente’. Ma non vedi nulla e nessuno, segui quella voce come un filo immaginario che ti conduce a Lui.
Improvvisa la Sua voce si fa dura, decisa “FERMATI”.
Ti fermi di colpo, un tremito inarrestabile nel tuo corpo, mentre ti indica un auto poco più avanti, ti ordina di salire, e, ad occhi chiusi, attendere.
Non hai esitazioni, la tua mente vuole tutto ciò, ma nonostante ciò fatichi a far muovere il tuo corpo, a rallentare il respiro,
mentre ti abbandoni su quel sedile,
chiudi gli occhi’
‘ attendi.
Secondi, minuti, attimi infiniti, o troppo rapidi, emozioni che si confondono nella mente, poi il rumore di quella portiera, l’istinto dominato a fatica di volgere il capo e guardarLo, sai che se lo facessi tutto finirebbe, e non vuoi, per nulla al mondo.
L’auto parte, il silenzio rotto solo dal rumore sommesso del motore, eppure senti il Suo sguardo trafiggerti, scrutarti, prenderti. E sei già Sua.
Finalmente la Sua voce, parole lievi, dolci quasi,
finalmente le Sue mani, a sfiorarti il volto, mentre lo pieghi verso Lui,
a scivolare sui tuoi abiti, mentre il tuo corpo urla.
Lasci volare la tua mente sul filo delle Sue parole, come hai fatto mille volte davanti ad uno schermo, leggendolo; come hai fatto chiusa nella tua camera, ascoltandolo al cellulare e le Sue mani erano le tue, su di te, in te, quando le Sue parole ti guidavano verso il piacere, le tue dita scivolavano sulla tua pelle, ti aprivano prendendoti, il respiro si faceva affannoso, violento e la testa pareva esplodere dal desiderio, quando per brevi attimi, nella tua stanza, la razionalità prevaleva, ti chiedevi perché, ti sentivi sporca, sbagliata, ma le Sue parole incalzavano e ti perdevi in loro, in Lui, seguendolo. Ed ora &egrave qui, accanto a te.
Il tuo corpo risponde immediatamente alle Sue parole, il respiro accelera, si mozza, riprende ansante. I tuoi muscoli si tendono, mentre involontariamente scivoli un poco in avanti su quel sedile, sentendo la gonna sollevarsi sulle cosce, mostrandoti, sentendo il Suo sguardo bruciare sulle cosce.
Vorresti chiedere le Sue dita sulla pelle, la Sua stretta sul collo, la Sua bocca su di te, ma non puoi, e forse le parole ti morirebbero in gola.
Vorresti dirgli di stringere i tuoi polsi, ti piegare il tuo capo sul Suo ventre, ti colmarti la bocca, di usarti, di trattarti come la puttana che ora senti d’essere, ma le parole non escono, il corpo non sa muoversi, la mente sembra ovattata da nebbia di piacere e timore, confusa, eccitata, in attesa’.
Senti in te quelle palline colmarti, reagendo agli spasimi del tuo ventre, senti il tuo desiderio bagnarti, senti di voler esser Sua’. E nel contempo lo temi, non Lui, questo no, sai di poter avere la massima fiducia, temi te, come reagirai, come saprai essere’
e’l’auto si arresta, la portiera si apre, la Sua mano sul tuo braccio, a guidarti,
una porta aprirsi,
pochi passi,
chiudersi’
‘e lo scrocchio di quella serratura ti fa tremare, ora sai di essere al punto in cui saprai, capirai se quello che senti in te &egrave ciò che sei, ora saprai se realmente sei ciò che speri d’essere ‘. Slave, la Sua slave.
Un rumore soffocato, un gesto rapido, ed una stoffa stringe i tuoi occhi, ora non puoi in alcun modo scacciare il buio, quel buio che ti fa sentire ancor più indifesa, ancor più nelle Sue mani’ ed ami questa sensazione, lasci che ti esploda nella mente, che scorra nel tuo corpo, sulla tua pelle.
Ancora rumori leggeri, passi, il rumore soffiante di un corpo che si abbandona su una poltrona, attesa, mentre le tue mani si stringono nervose, mentre i tuoi palmi si inumidiscono di leggero sudore, mentre le labbra si schiudono cercando aria, quasi ad alleggerire la tensione che ti annoda lo stomaco.
E perversamente quel pulsare sordo e violento nel tuo ventre, quella voglia che inzuppa il tuo slip, che lo macchia di desiderio, che, lo sai bene, tra poco Lui vedrà.
Rumori soffocati, passi, e improvvisa ed inattesa, seppur desiderata spasmodicamente, la Sua mano a sfiorare il tuo collo, a circondare le tua gola, stringendo piano,
a sfilare, lentamente, la tua giacca, mostrando le spalle nude, il top che segna sfacciatamente il tuo seno, i capezzoli che premono la stoffa.
Le Sue dita sulla tua pelle, leggere, a sollevare brividi, intense e calde a vuotarti la mente.
Cogli l’avvicinarsi del Suo viso, per un attimo le Sue labbra sfiorano le tue, si ritraggono, tornano.
Per un attimo la punta della Sua lingua schiude la tua bocca, ed ancora svanisce, al buio di quella benda.
Torna, più insistente, e la tua mente si svuota, di colpo, apri la bocca chiamandolo in te, muovi la tua lingua con colpi rapidi, nella Sua, spingi il tuo corpo sfacciatamente contro il Suo, premendo con forza il tuo ventre contro il Suo sesso, muovendoti, offrendoti, e le tue braccia Lo circondano, stringendolo a te, mentre il tuo bacino, oscenamente, spinge con colpi violenti contro il Suo, dandoti a Lui senza pudore, mostrando senza vergogna ciò che sei, vuoi’.
ma’
Cogli un gelo improvviso, una freddezza inaspettata, la Sua lingua smette di cercare la tua, di frugare la tua bocca, il Suo ventre si allontana dal tuo, ed avvampi d’imbarazzo’. Sai
Non dovevi’
Con fatica senti la tua voce sussurrare “ho sbagliato”
Ma solo il silenzio ti risponde
Hai sbagliato, ma quel bacio, profondo, intenso, viscerale, ti ha fatto sentire Sua, ti ha dato certezze, sicurezza, ed ora sei pronta ad accettare una punizione per il tuo sbaglio.
Un silenzio teso, duro, freddo
Che si prolunga
E la tensione che ora senti &egrave ben diversa da prima, ora hai paura, non di Lui, non di ciò che può chiederti, ma’ di aver sbagliato troppo, di esserti mostrata inadeguata; ora che, dopo quel bacio, sai bene di voler e poter essere Sua, Sua come mai di nessun altro prima.
Ti mordi le labbra, nervosamente, e finalmente la Sua voce, severa
“solleva la gonna, mostrati”
un gesto rapido, afferrando i bordi di quella gonna, sollevandola di scatto, quasi a mostrare la tua volontà di seguirlo
e la Sua voce che ora si fa dolce, intuisci un sorriso’. “no piccolina, senza fretta, pian piano”
quel tono, quella voce, ti rilassano, lasci che il tessuto scivoli piano sulle cosce, che piano ti mostri a Lui, che i tuoi pudori scompaiano, per Lui.
Lo senti ancora accanto a te, senti le Sue mani sul tuo corpo, sollevare il top, sfiorare il tuo seno nudo, stringere i tuoi capezzoli, le senti scivolare sulle cosce, strappandoti un gemito, schiuderle, muovendosi piano sul tuo slip già intriso di te.
Sfila con un gesto deciso il tuo top
La gonna cade a terra
La Sua mano afferra con forza i tuoi capelli, piega il tuo capo
Ti spinge a terra, in ginocchio davanti a Lui
Quante volte hai sognato quella stretta
Quanto l’hai desiderata
Ed ora la senti, ora la vivi
Ed il tuo sesso pulsa, schiavo di sensazioni che mai avresti immaginato.
Un ordine secco e la tua mano si posa tra le cosce, le tue dita ti cercano, si muovono, scostano lo slip trovando quella cordicella, tirandola piano, sentendo quelle palline muoversi, sgusciare lente da te, aprendoti, scivolare da te, tra le tue mani, e le porgi a Lui, le afferra, le muove davanti al tuo volto, sulle tue labbra, senti il tuo odore, lasci che scivolino nella tua bocca, assaggiandoti, gustando il sapore della tua voglia, mostrandoGli ciò che sei e vuoi.
E un altro odore ora scoppia nel tuo cervello, il Suo odore di uomo, il Suo sesso che sfiora le tue guance, le batte, accarezza le tue labbra, non servono ordini per farti aprire la bocca, per offrirgliela, tremi sentendolo scivolare in te, muoversi a frugarti la bocca, accelerare scopandoti in gola
Gemi quando la stretta della Sua mano tra i tuoi capelli si fa più dura schiacciando il tuo volto contro di Lui, sentendolo in fondo alla gola, immobile, a soffocarti, quando spinge il tuo capo contro il bordo del letto, muovendosi con furia nella tua gola, più a fondo, ancor di più, e non puoi sfuggire, muoverti’. Non vuoi’
Scopata in gola, quante volte ne avete parlato, quante volte lo hai desiderato’ ed ora .. finalmente, Sua, ora l’aria manca, ora la tua saliva cola, ora il viso si fa rosso’ e di colpo ti lascia
li, in ginocchio davanti a Lui, il corpo offerto desiderando di assaggiare la Sua pelle, di bagnarla di saliva
ma… non poterlo fare
la bocca aperta, lorda di saliva ed umori, sentendoti cagna eccitata, sentendoti pronta a tutto per Lui, a donargli tutto di te, oltre il pudore.
La Sua mano tra i capelli, a guidare il tuo capo
e Lui che ti muove su di se, ti insegna il suo corpo e… impari ad amare quella sensazione, senza sentirti “usata”, ma complice
Lo senti ancora allontanarsi da te e sussurrare con voce dolce ma ferma
“le tue mani sono le mie, mostrami come sai darti piacere”
e segui la Sua voce, muovendo le tue mani su di te, sfrontatamente davanti a lui
mostrandogli le tue dita che sfiorano i tuoi seni, che accarezzano i tuoi fianchi, che schiudono le tue cosce bagnandosi di te
che torturano dolcemente il clitoride sentendolo gonfio sotto i polpastrelli
muovendolo freneticamente mentre inarchi il busto spingendo il seno verso lui,
sapendo che non raccoglierà la tua offerta
mentre il tuo bacino danza sulle tue dita, inseguendo il piacere
scivolando tra le labbra umide di voglia
le dita unite
a spingere in te
furiosamente ora
dimentica di tutto
senza più tabù
ascoltando il tuo corpo
al buio di quella benda
ascoltando i suoni della tua voce, rochi, affrettati, eccitati
e improvvisa la Sua mano torna tra i tuoi capelli
deciso il Suo sesso ancora a forzarti la bocca
a frugarti la gola, a spingere rubando aria
mentre la tua mano non smette di inseguire il piacere
mentre segue il ritmo dei Suoi colpi, si muove muovendosi con Lui
Lui che si arresta in te per un attimo abusando della tua bocca
e tossisci su di Lui, sputando saliva
e subito cercandoLo ancora
ed ancora
leccando sfrontatamente quella saliva che bagna il Suo corpo
Ancora tra le tue labbra, ancora a prenderti, ancora a darti quel perverso piacere.
E per un attimo hai paura di non farcela, di soffocare veramente, paura che l’aria non riempia più i tuoi polmoni, paura di deluderlo, di sentirti urlare in faccia che non sei una slave, che &egrave solo gioco per te.
L’istinto ti fa sollevare le mani, pronte a spingerle sui Suoi fianchi, ad allontanarlo da te, per avere aria, aria
E finalmente respiri, tossendo, respirando a bocca aperta, eppure già ti manca quel Suo prenderti, farti Sua, scoparti l’anima.
Più decisa la Sua stretta ora, sollevandoti in piedi, davanti a Lui, deciso il gesto con cui strappa quella benda, chiedendo i tuoi occhi, deciso il Suo spingerti davanti ad uno specchio, mostrandoti
‘ il tuo volto ‘ i capelli arruffati, il trucco colato che segna cerchi neri intorno ai tuoi occhi, non avevi sentito lacrime bagnarli’ eppure
fissi quel viso, affascinata, ti vedi, per la prima volta come sei
il cuore ti esplode di gioia sentendoLo dire, con dolcezza: “mi piace molto come sei’.mi piace molto il tuo VERO volto, tu”
e finalmente vedi Lui, il Suo volto, lo cogli per un attimo, sollevando lo sguardo su di Lui, e ancora, in quel momento sai, capisci, senti che Lui &egrave il tuo Master, che puoi e vuoi affidarti a Lui, che gli chiederai di guidarti, che ti mostrerai degna di Lui, seguendolo, imparando, che sarai Sua. Perversamente Sua.
ma quella dolcezza nei Suoi occhi sfuma rapidamente in uno sguardo gelido
chiede i tuoi occhi, cerchi di sfuggire i Suoi, non puoi
la Sua mano tra le tue cosce a sfilare quello slip ormai lurido di te, a premerlo con forza sul tuo volto, davanti a quello specchio, a spingerlo tra le tue labbra costringendoti ad assaggiarti, a guardarti così, umiliata, abbandonata a Lui, Sua.
Un gesto brusco ti spinge a terra, mentre la Sua cinghia stringe il tuo collo, mentre ti trascina attraverso la stanza, verso il bagno, e tremi sapendo ciò che ti chiederà.
Ti sospinge a forza sulla tazza, solleva il tuo capo, non riesci a guardarlo, la Sua voce ora &egrave quasi cattiva, “sai ciò che voglio, vero?”
Riesci appena ad annuire, ma sai già che il tuo corpo non ti obbedirà, che ancora l’imbarazzo per quell’atto così privato ti bloccherà, eppure vuoi obbedirgli, con tutta te stessa.
Ti senti sollevare il capo, il Suo sesso ancora forza le tue labbra, spinge la tua testa contro la parete, si muove con forza in te, e ad ogni colpo il tuo capo batte contro il pulsante dello sciacquone, provocando scrosci d’acqua che schizzano sulle tue cosce, bagnano le tue natiche, aumentando il tuo imbarazzo’ e, assurdamente, la tua eccitazione; ma quel compito non riuscirai a compierlo, lo sai.
La mente vuota, confusa da mille e mille sensazioni, piacere, imbarazzo, tensione, paura, piacere.
Eppure vuoi obbedirgli, il tuo corpo si sforza, cerchi concentrazione, vuoi, disperatamente vuoi che quel liquido caldo sgorghi da te, davanti a Lui, li su quella tazza, le cosce aperte, la bocca violata dal Suo sesso, vuoi, eppure il tuo corpo non risponde, sembra paralizzato, e la mente &egrave ancor più confusa da quelle mille e mille emozioni contrastanti, e vorresti quasi piangere per non riuscire a seguirlo, sentendoti inadeguata, sentendoti come un animale in gabbia, costretto da pareti troppo strette che non lasciano via d’uscita.
Il Suo sesso smette di prenderti, di farti Sua, la Sua mano ti solleva, ti senti piccola, indifesa, inadeguata, mentre ti rannicchi contro la parete, il capo chino, Lui davanti a te, la Sua voce, le Sue parole, che colpiscono, feriscono, dure, fredde, che ti dicono ciò che non vuoi sentire,
che sei solo una bimba viziata,
una ragazzina che vuole giocare a ciò che gioco non &egrave,
una donna che, in fondo, voleva solo una scopata diversa’. E non la avrà.
Non riesci a parlare, il cuore batte forte, la mente &egrave vuota, riesci a malapena a scuotere il capo, accennando a dei no, no, no’
Non senti quasi neppure le parole che dice, ma quel tono gelido, freddo, distante’.
E altre lacrime spuntano nei tuoi occhi’.
La Sua voce si fa dolce, ti dice parole, ma non quella che speravi,
ti dice che non c’&egrave nulla di male, che non tutte possono essere vere slave, che deve essere in te e purtroppo in te non c’é, ma che vivrai comunque emozioni piacevoli ‘ con altri però, non con Lui.
Prende le tue mani, le posa sulle Sue spalle, solleva piano il tuo viso verso di Lui e ‘ sorride, stringendoti, abbracciandoti, sollevandoti da terra, e sussurrando ‘ “non tutte possono capire e vivere tutto ciò”..ma tu sei slave piccolina, ed ora sei mia”
E capisci, sai, era solo un’altra prova, un farti sentire inadeguata per poi ricompensarti.
E la rabbia per un attimo ti brucia il cervello, parole cattive salgono alle tue labbra, ma subito svaniscono, nella gioia di ciò che senti, mentre ti guida vero quel letto, mentre una corda stringe i tuoi polsi, mentre le Sue mani si impadroniscono di te.
Piacere, abbandono, appartenenza, ora tutto ciò assume significati precisi.
Senti la Sua bocca esplorare il tuo corpo, senti le Sue labbra sulla pelle, senti la Sua lingua schiudere il tuo sesso, eccitarlo ancor più, lo senti berti, e le Sue labbra, umide di te, sono sulle tue ora, mescolando i vostri sapori.
La mente si vuota, assaporando la Sua guida, le Sue mani lievi, via via più decise
Il Suo sesso, finalmente ad accarezzare il tuo, mentre inarcando la schiena spingi contro Di Lui, sfacciatamente Lo vuoi, lo senti aprirti piano, scivolare lentamente in te, muoversi lentamente, molto lentamente, e lentamente ritrarsi
Ed ancora in te
Più rapido ora
Colpi decisi
Profondi
E la tua voce &egrave un rantolo
Mentre i Suoi occhi non smettono di scrutare i tuoi
Lasci che ti guardi dentro, in fondo all’anima
Che ti scopi l’anima oltre che il corpo
Schiudi la bocca accogliendo il filo della Sua saliva
Bevendola, come fosse naturale, ed &egrave naturale
La Sua mano spande saliva calda sul tuo volto, spinge le dita nella tua bocca
Le bagna della tua saliva
Mentre i Suoi reni danzano decisi tra le tue cosce
E quella mano bagnata di te cerca le tue natiche, solletica il tuo buchino
Lo forza, scivolando in te
Dandoti sensazioni inattese
Lo senti esplorarti senza pudore
Aprirti
Eccitarti
‘prepararti forse’.
Ed ecco’ le Sue dita che ti abbandonano
Il Suo sesso che prepotente cerca la tua carne
La forza
Spinge dilatandola
Scivola nel tuo ventre
E la tua mente &egrave vuota
Il tuo corpo solo sensazioni
Ancor più in te
Mentre ora ti stringi a Lui
Mentre fitte di dolore bruciano la tua mente
Ti stringi più forte a Lui
Mentre il dolore sfuma in piacere
Violento ed appagante
Mentre la tua mano, guidata da Lui si insinua tra le tue cosce
A portare piacere sul piacere
Ancora
Ancor più
Di nuovo
La bocca spalancata
Il respiro mozzo
Suoni inarticolati dalle labbra
Ancora, più forte, più a fondo, guardandolo e ‘
Urlandogli il tuo piacere
Gridandogli in viso il tuo sentirti la Sua cagna, la Sua puttana, sentendo brividi scuotere la pelle al sentire la tua voce pronunciare quelle parole
Ancora, ancor più
Mentre le tue dita stringono lenzuola odorose di voi, mentre umori si mescolano ad umori
Mentre il sudore unisce i vostri corpi
E le parole si fanno grido
Gli occhi si chiudono
L’orgasmo ti avvolge
Ti scuote
Ti dona a Lui
‘ Lui che lentamente ancora si muove in te
Lui che accelera i suoi colpi
Lui che ora insegue il Suo piacere
Lo senti gonfio, teso
Ancora
Ancora
e’ di colpo ti abbandona
afferrando il tuo capo
forzandolo contro il Suo ventre
il Suo sesso turgido, le vene gonfie di voglia
il tuo odore su di Lui, lo cogli violento, deciso
ma.. l’istinto ti guida
oltre vergogna ed imbarazzo
vincendo la naturale pulsione di ritrarti davanti a quell’odore tuo ma non noto
che comunemente respingeresti’.
Ma’.
schiudi le labbra
gli doni la tua bocca per il Suo piacere ora
lo senti gonfio contro il palato
senti la Sua schiena tra le tue mani irrigidirsi
i Suoi muscoli tendersi
e’. lo bevi
fino in fondo
naturalmente
senti il Suo sapore scivolare sulla lingua
nella gola
scaldarti
eccitarti ancora
fissandolo
sentendo la Sua carezza dolce sul viso
sorride
sorridi
e’. abbassando gli occhi, gli confessi che, per la prima volta”’.

E sai che &egrave solo l’inizio’.che molto altro imparerai
Mentre torni, allontanandoti da Lui
su quel treno e la mente ricorda
Su quel treno,
stanca,
le ginocchia appena doloranti,
la gola in fiamme
e quel meraviglioso sorriso fiero sul viso
E la mente vola già al prossimo incontro
Ancor più Sua.

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