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tempo passato

By 7 Dicembre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Tanto tempo è passato per me. Troppo tempo. Tu lo sai. Sai della lunga astinenza con la sola compagnia del mio ditino. Sai com’era prima, una vita vigorosamente appagante. Tu lo sai e hai fatto crescere questo fame che mi divora negandomi il sollievo fino al nostro incontro. Sai benissimo il tormento che m’infliggi rifiutandomi il più piccolo appagamento mentre la tua voce, le tue scritte mi seducono, mi riempiono di desiderio.

Dopo tutto il nostro esplorarci in queste settimane con le menti che scivolavano l’uno sull’altro, sondandosi con i nostri sussurri, intrecciandosi con le nostre risate, ora sono qui che ti aspetto.

Dopo gli anni pieni d’angoscia che ho passato, di vuoto buio senza una mano che mi sfiora, tu mi hai sedotto con quella tua forza calma, con una nuova luce di speranza e ti aspetto.

Come volevi, la biancheria è di pizzo… grigio e lampone sulla mia pelle bianca, le calze autoreggente grigio fumo, i tacchi altissimi, a spillo neri’ ti aspetto.

E poi bussi.

Oddio, il cuore mi vola a mille! Che follia affidarmi a te, che non ti ho mai visto, ma come resistere quando la tua voce calda mi fa vibrare di nuovo, mi fa sentirmi donna. Oddio, ma ti piacerò? Sarà troppo sfiorito la bellezza che una volta avevo? Cosa mi farai? La tua idea di soft da novellina sarà diverso della mia? Saro sottomesso o mi ribellerò?

Apro e mi giro subito, come volevi. Le tende sono quasi chiuse ma con la luce puoi guardare la mia camminata fino alla finestra. Lì mi fermo, schiena alla porta, quasi nuda davanti a te e mi metto la benda. Sento la porta chiudere. E aspetto.

Questo buio acuisce gli altri sensi. Ti sento avvicinare, sei lì dietro a me, il tuo fiato solletica la mia pelle, l’adrenalina mi scorre veloce, bruciante nelle vene e aspetto.

Ora lieve le tue dite fredde mi accarezzano le natiche esposte dal perizoma e mi sussurri, ‘Belle chiappe’ con la voce basso, intimo. Sussulto e mi dici ‘ho le mani freddi’. E pam, una prima piccola pacca di quelle sculacciate tanto promesse e temute. Poi sento le tue labbra fredde sulla spalla. Come sono morbide. Com’è bello farsi toccare.

Mi giri verso di te e le tue mani scorrano sul mio corpo. ‘Come sei carina’ mi bisbigli. Mi abbassi le bretelle del reggiseno e giochi col mio seno, pizzichi i capezzoli. Poi mi baci. Oh! Il bacio promesso se ti piacevo! Un dolce sfiorare che poi diventa deciso, più intenso e assaggio la tua lingua per la prima volta.
‘Sai di caffè’
Tu ridi e adesso sono certa che andrà tutto bene.

Non mi hai detto se potevo toccarti o no ma non resisto. Ti accarezzo e ti bacio anch’io. Sono cosi affamata di baci, di tutto, che posso ben rischiare qualche sculacciata!

‘Vediamo se sei bagnata..’ E le tue dite scivolano dentro le mutande per toccarmi, ora il cuore vola a centomila!

Mi dici ‘ spogliami’. Bendata? Su i tacchi da 9 cm! E una parola!
Via il maglione, via la camicia e approfitto per toccarti, vederti con le mani ‘Guarda come tremi Tremi tutta!’ Tu pensi che è paura ma non è cosi’ e il bisogno che mi hai accesso dentro che scalpita per uscire.

Mi lascio cadere in ginocchio davanti a te e ti tolgo gli stivali, le calze. Mi rialzo e ti apro i jeans e di nuovo in ginocchio per sfilarli e le dita che scorrono sulle tue gambe, sfiorano il tuo sesso. Alleluia! C’è e come! Sei tutto maschio, un po’ villoso come piace a me.

Mi rialzo davanti a te e mi baci ancora, il tuo corpo contro il mio. Mi togli il reggiseno e mi dici di togliere le mutande e baci baci baci’quanto baci bene! E a suon di carezze e baci finiamo per cadere sul letto! Che risate, e mi sculacci perché rido!

Comincia un balletto sensuale. Mi tocchi, mi baci, mi succhi, mi mordi, mi sculacci, perché sempre due volte? e io sono al buio. Non posso anticipare il tuo tocca. Dove sarà, come sarà. Le tue dite mi sfiorano la passera appena, perché sai che è pronta ad esplodere e vuoi farmi impazzire prima..
‘Non puoi venire!’

Le tue mani forte mi aprono le cosce, le tue dite mi penetrano per un attimo e come mi senti tremare ‘ fuori! Io cerco di seguire tua mano col bacino ma mi spingi giù.

‘Cosa vuoi’ mi chiedi
‘Dai, lo sai’
‘No no, se vuoi venire, lo devi chiedere’

Io sono sfibrata dell’astinenza forzata ma non ti lo voglio chiedere. Ti ho già concesso troppo potere, troppo controllo su mio corpo, sulla mia mente ma se non mi lasci venire penso che muoio.

‘Sei un lago’
‘Ti prego’
‘Cosa’
‘Ti prego fammi venire’
E tu, piano, perfido dici ‘no’
E ancora le tue carezze provocante che mi fanno tremare’
‘Please’
‘No’

Ti sento muovere e mi ritrovo il tuo sesso che preme sulle mie labbra.
Si! Ti accolgo in bocca e la mia lingua comincia il suo balletto, le mani a giocare. Ah se posso tormentarti quanto stai facendo con me’e mi stai tormentando, stai giocando con mio corpo con le mani e la bocca cosi abile, portandomi vicino all’orgasmo ancora e ancora fino a farmi tremare frenetico in tutto il corpo, fino alla disperazione.

‘Ti prego lasciami venire’
‘Basta’ ed esci dalla mia bocca. Ti sento muovere sul letto per insinuarti fra le mie cosce

Al buio, aspetto e di colpo sei dentro di me e in quell’istante vengo, esplodo e il mio cuore vola. Mi sgridi perché vuoi sentirmi venire, sentirmi gridare ma io sono andata via”. L’universo è di nuovo pieno di luce, il sole brilla nel cielo e io sono di nuovo viva!

Oh come sei bravo dentro di me e vengo ancora e ancora mentre fai di me quello che vuoi sgridandomi che sono una scimmia con le gambe che ti avviluppano, che sono un lago. Mi metti le gambe in spalla e sei tutto dentro di me.. in quel momento sei tutto per me.
Tu ti ritiri e ti sento puntare sul quel buchino che bramavi e che ho concesso raramente in passato ma bagnata come sono scivoli e io rido. Allora mi giri a pancia in giù

‘Che ridi, ora ti prendo il culetto!’ e due sculacci.

Io cerco di sgusciar via ma mi blocchi sotto di te con le mani e le gambi e il tuo sesso non entra in me, esplode dentro il mio culetto. Aiii, che dolore squisito, che piacere pungente! Ti prego di aspettare, sei troppo grosso e tu aspetti, un attimo, due ma poi cominci a muoverti con un crescendo di vigore.

Mi sconvolgi, sei tutto dentro e il ritmo aumenta. Come faccio ad essere bagnata anche lì e poi tremando, vengo con te che mi tieni, che m’inchiodi ancora e ancora finche mi dici che adesso verrai te. Io alzo un poco il sedere per darti quel mezzo centimetro in più mentre coi poderosi colpi finali mi stringi forte e gridi e anch’io vengo, ancora, insieme a te.

Ti sento alzarti, andare in bagno ma io non riesco a muovermi. Non so da quanto abbiamo cominciata ma sicuramente da un po’. Torni. Risiedi accanto a me e mi accarezzi.

‘Posso togliere la benda?’
‘Se vuoi’

E cosi, finalmente ti vedo. Ma non sei il gobbo basso e grasso, il Quasimodo che mi dicevi. Sei maschio e forte e dolce. Mi hai fatto sentire di nuovo viva, di nuovo donna e non ti dimenticherò mai finche vivo. Spero solo che il mio primo sorriso ha riflesso questa mia gioia.

Vieni vicino e ci coccoliamo, si chiacchiera, si ride poi una cosa porta al l’altra, le carezze diventano più languide, più provocanti, i baci più profondi e riparte il nostro intimo balletto.
Di nuovo mi trovo in balia della magia delle tue mani che si muovono sopra e dentro il mio corpo, la tua bocca calda. Mi sento un balocco per i tuoi giochi.

E questa volta, quando sei pronto e torni dentro di me posso godere fino in fondo la maestria dei tuoi fianchi fra le mie cosce, del tuo sesso che mi spinge più volte a volare.

Si cambia. Sopra di te che posso guardarti, sentirti tutto. Tocco il cielo altre due volte e sono distrutta. Ma voglio che anche te senti il paradiso ancora. Ti chiedo se posso giocare io adesso e me lo concedi.

Oh la pelle! Quanto è bello sentire il tuo cosi maschile sulla mia liscia. Mi sento un gatto che ti struscia tutta contro, corpo sul corpo, il mio viso, i miei seni, le miei mani, la mia bocca che ti esplora tutto. Quando arrivo fra le tue cosce al tuo sesso lui mi aspetta fiero e pronto. Che delizia!

Che magnifico gioco per la mia lingua, la mia bocca e ti ho portato a volare non uno ma due volte ancora.

Abbiamo passato 5 ore a fare l’amore, mio caro Edward e credo che ho compreso appieno il significato della parola ‘appagata’.

Adesso tu cammini nei miei sogni di notte e fluttui nella mia teste di giorno. Scrivere questo racconto è stato una deliziosa tormento e i ricordi mi fanno palpitare il cuore e sciolgono di nuovo il mio lago. Ma soprattutto in me c’è un
sottile timore. Che tu diventi per me un ossessione. Che tu non lo diventi.

Di nuovo, ti aspetto.

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