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Racconti Erotici

TRASMIGRAZIONE 2

By 15 Marzo 2024No Comments

2°Capitolo
Risvegliandomi il mattino seguente, nella segreteria del mio telefono; un infinità di messaggi tutti dallo stesso utente Gaia. E già!! Preso dall’enfasi mi ero proprio scordato di lei, del nostro appuntamento. E… che dovevo aspettarla in stazione, Be! Forse è il momento di chiamarla. Tappiamoci le orecchie perché sicuramente, me ne dirà di cotte e di crude, Le passerà. “Pronto …amore…si….ma…ok…quando ci vediamo? Stasera? Perché non stamattina? Ok. Allora a stasera.” In serata vado a casa sua, premetto che mi ero già fatto un programmino. Avevo intenzione di coinvolgerla nella mia esperienza ,e quindi raccontargli tutto quello che mi stava accadendo.
Come sperato arriva il momento di incontrarmi con Gaia. Ah!!!!giusto! Non ve l’ho presentata. Alta all’incirca 1,65 mt cappelli neri un caschetto corto, seno ehm…sicuramente una terza, un bellissimo culo a mandolino. Evidenziato quando mette quelle gonne a tubo poco sopra il ginocchio, fianchi stretti. La vedo lì sulla porta di casa sua, dal suo viso ne traspare la freschezza. “Tu! Non ci crederai ma quello che stò per raccontarti ha del fantastico, non so…ma forse è meglio che te lo mostri. Zitta ssssshhhh non dire niente, toccami! In quel preciso istante mi toccò, i nostri corpi trasmigravano beati nell’aria; fino ad entrare uno nel corpo dell’altra. Gaia nel mio corpo mi guardava imbambolata, con la bocca aperta. Io per prima cosa corsi nel corridoio davanti allo specchio, che immagine stupenda. (Oh…Finalmente!!! Hai capito ora?) La guardai, anzi lo guardai e mi buttai fra le sue braccia. Lo baciai insinuando la mia lingua nella sua bocca forzandola. Senza dargli il tempo di riflettere, muovevo la lingua; intrecciandola alla sua, in un lungo bacio. Gli presi le mani e le portai sul mio culo, continuando a baciarlo. Era nello smarrimento più totale, non capiva quello che stava succedendo…Mi strattona e si stacca da me. ”Cosa diavolo sta succedendo?” Mi chiede,” non l’hai ancora capito, trasmigriamo da un corpo all’altro; grazie al talismano. Ora smetti di riflettere e…SCOPAMI!!!” Lei nel mio corpo rimane ancora più imbambolata. Alchè mi riavvicino a lei/me abbracciandolo e baciandolo sulla bocca appassionatamente. Incominciando a immedesimarsi nella parte, incomincia a mettermi sue mani; una a palparmi il culo. L’altra sopra un seno. L’eccitazione incominciava a farsi sentire, sentivo i capezzoli duri come il marmo. Il corpo in fiamme e i miei umori che mi bagnavano le mutandine. Lo toccavo dappertutto, fino ad arrivare con la mano a toccargli e sfregargli da sopra i pantaloni il membro. Che era diventato duro come il marmo. Nel frattempo era trasalito con la sua mano da sotto la gonna, palpandomi prima il culo; e via via passando d’avanti scostando i lembi delle mutandine. Si faceva dolcemente strada tra le piccole labbra, trovandomi un lago ”mmm, sei tutta bagnata”. Tintillava il clitoride, dando piccoli colpi e sfregandolo. Mi mandava al settimo cielo…ero in estasi, “mmmm che bello non smettere”.
Era la stessa sensazione che avevo provato il giorno prima
Nel bar, iniziavo ad avere brividi in tutto il corpo. Abbracciata a lui continuavo a palpare quel membro da sopra i pantaloni, delineando con le dita il suo contorno. Man mano che lo toccavo continuava ad ingrossarsi .
Non resistevo più! Ero eccitata!! Ma continuavo a guardare Gaya, incredula ed eccitata anch’essa al tempo stesso. Ormai ci eravamo fatti prendere dall’enfasi, non eravamo più noi a comandare i nostri sensi; ma…l’istinto animalesco che ci stava inducendo ad accoppiarci come due cani; solo per assaporarne il piacere. Iniziai a spogliarlo togliendogli la maglietta da sopra la testa. “Lascia fare a me “ Gli dissi, sbottonando i pantaloni; come a scartare un regalo prezioso. Restò in boxer avvicinai il viso, a volerne catturare tutta la fragranza. Infine li abbassai del tutto, facendo svettare il cazzo all’inverosimile. Quel cazzo che tante volte mi ero trastullato. Ora era il mio premio ambito, ero affascinato/a ; ero un uomo. Ma… nelle vesti di Gaya pensavo da donna. Quindi anche se il cazzo era il mio, lo desideravo come se non lo fosse. Era ad una decina di centimetri dal mio viso, con le mani affusolate che Gaya si ritrovava iniziai a toccarlo; partendo col palmo aperto delle mani. Delicatamente dal glande fino a sfiorargli i testicoli. Toh! Una goccia si presenta dal prepuzio, troppo invitante per ignorarla; la mia lingua si avvicina ligia a detergerla. Ma con l’intento di assaporarla
(Mmmmmm) dopo aver leccato e assaporato spalancai la bocca e…lo presi, da prima solo il glande; via via fino ad arrivare a metà dell’asta. Incominciai una danza di andirivieni guidato dalla mano di Gaya poggiata sulla mia testa. Le mie mani una sui testicoli come a soppesarli, l’altra a cingere il membro. Succhiavo e giravo la lingua intorno al glande. La/o vedevo ansimare e spingermi la testa a prenderne di più. “ Ma dove hai imparato a fare così bene i pompini” mi disse Gaya, mi fermò; penso stesse per venire. Mi tirò su, “ora tocca a me” Disse.
Mi prese il viso tra le mani e…con la delicatezza di chi vuol assaporare del momento tutti gli istanti, prese a baciarmi.
La sua lingua si faceva strada nella mia bocca
Iniziando una danza sublime, le sue mani a carezzarmi il viso,e la testa a scompigliarmi tutti i capelli. Passó a baciarmi il collo scendendo giù cercando il seno, che era ancora coperto. Lui/ei pensò bene in un sol colpo di liberarlo da vestitino e reggiseno,
( il seno non troppo pronunciato, una 2°)
Ma con i capezzoli belli grossi da sembrare quando duri ( come in questo momento) visibili con tutto il reggiseno. Scendeva sempre più giù, sfilandomi gonna e mutandine, lasciandomi nuda ed eccitata.
Si tuffo nelle mie gambe come un affamato, Gaya aveva il vizio di lasciare sul pube un pugnetto di peli, rasi; cosi da non lasciare
Niente all’immaginazione. Inizio con piccoli colpetti di lingua lì sul clitoride, tanto da renderlo rigido come un piccolo cazzetto; e successivamente prendendolo tra le labbra succhiandolo. Come a voler fare un piccolo pompino. (Sapeva come dare piacere, perché da donna era quello che lei stessa avrebbe voluto gli facessero). Ero al settimo cielo, iniziavo a colare come una fontana. Avevo preso a tintillarmi all’inizio e tirare e torturarmi i capezzoli dopo, fino a provare un piacere unico. Il membro nel frattempo era diventato ancora più duro, (uno scettro)
Svettava impavido da quel ventre, pronto per impossessarsi del suo premio. Lo avvicinó alle piccole labbra, così da fargli sentire l’odore e farlo inebriare. Lo sfregava più volte, così da farmelo desiderare fino a spingermici sopra; inghiottendolo in un sol colpo. “ stai fermo fammelo gustare un pó dentro “ dopodiché “ ora dai scopami Come non hai mai fatto!“ iniziò a muoversi prima piano e poi via via sempre più veloce, fino a dare colpi possenti. Nel frattempo ci eravamo sistemati nella stanza da letto, sul lettone. Io lì a gambe larghe nel corpo di Gaya, e lei nel mio corpo lì piantato a scoparmi di brutto. L’aria della stanza con tutti gli umori che colavano si era intrisa di profumo di sesso!! Nel frattempo avevamo cambiato posizione, io a carponi tette al vento pronte per essere prese e soppesate e strizzate. Lui/lei da dietro che mi possedeva infoiato, “Hai esaudito un mio grande sogno quello di possederti .” Continuava il suo andirivieni possente fino al momento che irrigidendosi si scaricò dentro di me a fiumi. Ci addormentammo stremati, e soddisfatti di quell’esperienza fatta.

Sandro Contento

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