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Racconti Erotici

Trasmigrazione

By 14 Marzo 2024No Comments

Eravamo in stazione ad aspettare che arrivasse il treno. Lo vedo in lontananza. Sarà un treno locale, o… un intercity? Ma!!! L’interessante  che mi porti via!
Perché qui ormai la terra scotta sotto i piedi.
Tutto è cominciato poco tempo fa: due anni  per l’esattezza.
Eravamo come oggi in stazione ad aspettare l’arrivo di Gaia la mia ragazza. Il treno arrivò con ritardo. L’attesa già mi logorava i nervi, l’improvvisa comparsa di quel venditore ambulante. Mi innervosì del tutto. Si avvicinò e…mi offrì un talismano africano, vantandone una proprietà di trasmigrazione.
Io non credendoci mi sentivo preso in giro, aumentando la mia arrabbiatura. “Ma!!! che cavolo” mi sfiorò appena con il talismano e…
vidi girare tutto intorno mi vedevo… come sospeso nell’aria, tutti noi lì fermi. Allora in quel preciso istante mi sentii un grande calore addosso, non vedevo più tutti dall’alto, ma… vedevo me stesso
disteso privo di sensi. In quel momento mi resi conto di avere in mano il talismano. Guardai le mie mani…
Nere come il carbone. Ebbene si!!!Aveva ragione lui! Avevo cambiato
corpo!! Ero entrato nel suo. Ero imbambolato a guardarmi intorno, mi chiesi: ma… come farò a ritornare me stesso? Ma… se io sono nel corpo dell’africano, lui dov’è ora? Mi avvicino al mio corpo,
lo tocco,… inerme. E se lo toccassi col talismano? Nell’istante in cui lo pensai…toccai il corpo. Immediatamente mi sono ritrovato
a migrare nell’aria, per ritornare nel mio corpo. Quindi è vero, l’Africano ha ragione. Il talismano funziona! Lo guardo e lui; con quello sguardo a dire: te l’avevo detto!! Okay dico io passa
qua, porgendogli la mano e prendendo l’oggetto, che ora era diventato nella mia testa, più prezioso di una lampada magica di Aladino.
  I giorni passavano, ed io imparavo sempre più ad avere il controllo del talismano, o lui ad avere il mio.
Una sera mi recai in un bar per rendermi conto  fin dove potevo arrivare. Sorseggiando una bibita mi sedetti allo sgabello, di fianco una donna affascinante, lunghi capelli biondi,
un vestitino a tubino nero, dove si evidenziavano tutte sue le curve.
Mi guarda, che occhi stupendi, azzurri come il mare d’estate (da poterti specchiare dentro).”Aspetti qualcmuno? Posso offrirti da bere?” Gli dico, sornione.
Lei guardandomi dall’alto in basso, come a dire :ma da dove sbuca fuori questo? “No! Grazie già fatto”Continuando ad ignorarmi
sorseggiando il suo drink. Io ribattendo “scusami !!!Volevo solo essere gentile.”
Nel frattempo avevo avvicinato la mia mano che conteneva il talismano al suo braccio, toccandolo…Immediatamente mi
Ritrovai a migrare nell’aria, volavo  e… guardavo tutti dall’alto. Mi sentii risucchiare, mi impossessai del suo corpo. Guardai il mio, avevo assunto un atteggiamento da dormiveglia, imbambolato. Mi guadai allo specchio del bar Wauuu!!! che figa!!!!
Continuavo a guardami, battevo le ciglia alzavo la mano, ero proprio io.
Mi guardai intorno e… mi precipitai nel Bagno, ci entrai e mi ci chiusi dentro.
La prima tappa fu lo specchio, “non ci posso credere, sono proprio io “mi guardavo dall’alto in basso continuando a toccarmi; incredulo.
Mi toccai le tette “mmmm…belle sode” (però è vero che le donne toccandogli le tette si eccitano).Solo toccandomi le tette mi sentivo tutta eccitata o meglio bagnata, scesi giù con la mano alzai il vestito; che anche se stretto salì. Indossavo un perizoma di pizzo nero, fra le natiche un filo interdentale. Scostai i lembi, e feci scorrere le mie dita sulle piccole labbra. Constatando di essere bagnata fradicia, incominciai a tinttillare il clitoride “ohhh Diiioooo” mi sentivo svenire i capezzoli erano ormai
durissimi ero diventata un fiume in piena.(dovevo contenermi, sennò sarei venuta con la mia sola mano ),ed io volevo sapere cosa si prova ad essere davvero scopata. Mi sentivo donna, forse pensavo anche come una donna; mi ricomposi usci dal bagno anche se accaldata “mmmm…”
Avevo una voglia matta di conoscere tutte le sensazioni che una donna può avere. Incontrai di botto quasi scontrandomi sulla soglia, un ragazzo sembrava sui 20-25 anni bello; palestrato “oh! mi scusi” mi disse.
“No non ti preoccupare “ gli risposi. I nostri sguardi si incrociarono. I miei già di loro trasmettevano desiderio, però non potevo così su due piedi quasi saltargli a dosso e continuai a camminare verso il bar. Lui mi seguì con lo sguardo delineando tutte le mie curve. Invece di proseguire mi venne dietro e…
“sola? “ mi chiese, “Si! Perché? “gli risposi, ”perché lo sono anch’io.” continuò lui. E ancora “Ti và di bere qualcosa con me?” io incerta su cosa fare,
“non so…si! Dai!.”
“Ci dai due sprizz?” rivolto al cameriere. Ad un certo punto tutta imbambolata dall’euforia e dall’alcol che bevevamo e che avevo in corpo, avevo il bisogno urgente di svuotare i liquidi. Mi avviai per andare in bagno, quando…con la coda dell’occhio ; vedo il ragazzo che mi segue. Ma il bisogno di andare in bagno era più forte della curiosità di sapere le sue intenzioni. Entro chiudo la porta,mi abbasso il perizoma; mi siedo sulla tazza…ohhh…finalmente!!!!Ma!!!!Che cos’è
un foro nella parete, poteva essere una decina di centimetri di diametro. Opps !!Sbuca fuori un cazzo ne moscio e ne in erezione, però!!! Bello!!! Sarà all’incirca una ventina di centimetri. Con le dita, quasi scottasse; un tocco leggero. Il prepuzio semi nascosto, era invitante. Ma!!! Io sono un uomo!!! Fossi passato dall’altra sponda?? Si! Forse è perché sono in quel corpo di donna, che mi fa venire quel desiderio irrefrenabile di segarlo, prenderlo in bocca; scappellarlo e farlo crescere nella mia bocca. Abbandonando quei pensieri, lo presi piano fra due dita. incominciando un andirivieni, prima piano e delicato; poi sempre più intenso. Mi abbasso leggermente, fino a quando le mie labbra appena appena lo toccano. Con la lingua tocco piano il glande; roteandoci intorno. Dandogli dei colpetti ad intermittenza, lasciandolo ergere all’inverosimile. Mmmm…mi sto eccitando come non mai, mi sento un lago di umori. La mia mano libera è andata prima a toccare i capezzoli, mm…passando poi a toccare giù le labbra ed il clitoride, sfiorare prima e tintillare poi, sfregando irrefrenabilmente. Stavo impazzendo, mi spinsi sempre più giù con la testa, accogliendolo in gola più che potevo. Quasi soffocando in quella danza di andirivieni, gli giravo intorno con la lingua; senza mai farlo uscire. Staccandomi da quel fallo, eccitata come mai mi era successo. Mi avvicino con il mi corpo a quell’idilliaco membro, mettendomi di schiena alla parete. Iniziai a sfregandolo piano alle labbra della mia figa. ohhh…mmm…continuo ad avere continue sensazioni di piacere. Mi abbandono e lo lascio scivolare dentro, siiii ohhh…,è stupendo. Non avevo provato mai nulla di simile. Andavo avanti e indietro su quel cazzo rigido come il marmo. Mi sentivo troia e forse, non forse lo ero. Mi piaceva il cazzo, mi piaceva sentirmi piena e…quella sensazione di piacere sempre più intenso. Sentii dall’altra parte del muro ansimare, sempre più intensamente; un andirivieni smisurato, ritmico. Fino a quando sentii il cazzo dentro di me irrigidirsi totalmente. Capii che stava per venire, io avevo perso il conto di quante volte ero venuta, bagnata come non mai, vedevo i miei umori colarmi dalle cosce. Mi preparai ad assaporare l’essere inondata di sperma. Che non tardò lo sentii arrivare a fiotti caldi. Che sensazione stupenda, io continuavo a martoriarmi i capezzoli con una mano e con l’altra a tintillarmi il clitoride. Perdendo la consistenza; il cazzo  fuoriuscì da solo dalla mia vagina, e con lui gocce di sperma. Soddisfatta e anche un po’ stanca, mi pulii 
con della carta igienica. Risistemandomi uscii dal bagno, incrociai il ragazzo che mi sorrise con aria ambigua. Mi affrettai si era ormai fatto tardi, mi avvicinai al mio corpo inerme e imbambolato e toccai la mano dove era stretto il talismano. Immediatamente trasmigrai nel corpo. Ritornato in me guardai la ragazza, che si guardava intorno come se si stesse svegliando da un sonno, gli sorrisi e.. ”Grazie!!!”gli dissi. “Per cosa?” mi rispose. Non curante mi alzai e voltandogli le spalle me ne andai. Mi sentivo fresco, sempre più eccitato; per come stavano andando le cose. Stavo esplorando, un mondo a me sconosciuto; la notte era ancora lunga, giravo per le strade in cerca di nuovi corpi in cui entrare. Vagai nelle strade del centro senza una meta, mi prese un po’ di stanchezza che mi indussero  a rientrare e ad andarmene.

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Sandro Contento

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