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Un ragazzo come tanti – Capitolo 1

By 28 Agosto 2013Agosto 18th, 2020No Comments

È un caldo mercoledì di fine giugno. Il sole ha da un po’ superato lo zenit e sta iniziando la sua lenta discesa verso l’orizzonte. In lontananza, dal paese, si sentono i rintocchi del campanile che segnano le tre e mezza del pomeriggio.
Come tutti i giorni feriali, Jack si alza dal letto, fa un salto veloce in bagno a lavarsi il viso, sale in macchina e si dirige, ancora con gli occhi assonnati, verso il bar del paesino. Non è lontano da casa sua, poco più di quattro chilometri, ma la sua velocità di crociera li fa sembrare otto.
I campi coltivati, il corso d’acqua, le case vecchie e nuove. Tutto è rimasto uguale a ieri, e a Jack sta bene così; non ama i cambiamenti improvvisi, gli piace avere il tempo di godere di ciò che è, prima di prendere in considerazione un eventuale modifica, anche se volta al miglioramento. È fatto così.
Arrivato al solito bar, trova la solita barista: Elisa, una ragazza mora, capelli lunghi fino a oltre metà schiena raccolti in una coda di cavallo, occhi verdi, labbra sottili, un fisico ben proporzionato, a parte forse il seno un po troppo prosperoso nel complesso, ma comunque non esagerato, il tutto corredato da un carattere forte e deciso: una ragazza che sa quello che vuole e come ottenerlo.
Non c’è dialogo tra i due. Lui entra, fa un cenno di saluto, lei ricambia e si gira verso la macchina del caffè, prepara un espresso e glielo porge, gli versa lo zucchero nella tazzina e lo mescola; poi alza lo sguardo incrociando il suo sorriso, e sorride di rimando. Tutto questo è ormai un rituale da mesi, da quando Elisa, dopo averlo servito in seguito a sue esigenti richieste, ironicamente gli chiese: “vuoi anche che te lo beva?” e lui, sempre ironicamente: “quello no, ma magari puoi zuccherarlo e mescolarlo”.
Lui beve il suo caffè ed esce a fumare una sigaretta sotto il portichetto in legno.
Si siede allo stesso tavolino di sempre, estrae dal pacchetto il “suo vizio”, la mette tra le labbra e la accende; in quel momento si accorge di non essere solo. Tre ragazze, mai viste prima, sono sedute qualche tavolo più in là e si sono appena riaddentrate nei loro discorsi, interrotti giusto qualche momento prima, per vederlo entrare.
Non ci fa molto caso. Loro sembrano abbastanza prese dalla loro discussione, e lui si sta appena riprendendo dal sonno. Non capisce cosa dicono, ma può notare l’assortimento di bellezze che si trova davanti: la mora, la bionda e la rossa, fisici slanciati, ben proporzionati e sanno come far risaltare ciò che vogliono esporre, mettendo a nudo certe porzioni di corpo, nascondendone altre e velandone altre ancora.
Questo spettacolo però finisce presto.
Un ragazzo marocchino dopo aver bevuto un caffè, si fa notare dalle ragazze che, senza fretta, si dirigono verso di lui e in sua compagnia abbandonano il bar. Si ritrova così di nuovo solo a finire di fumarne una e poco dopo ad accenderne un’altra. Elisa, vistolo ripreso dal sonno si siede vicino a lui accompagnata da un: “Come va? Ti vedo un po’ giù ultimamente”.

J: “Non va male, solo che inizio a sentire la necessità di un po’ di ferie”
E: “Tutto qua?”
J: “Penso di sì”
E: “Da quanto mi risulta tra qualche giorno è il tuo compleanno, hai in programma festeggiamenti? Magari ti basta un po’ di baldoria per riprenderti” e strizza l’occhio.
J: “Pensavo di organizzare qualcosa, ma all’ultimo è saltato tutto”
E: “Motivo? Se posso saperlo…” e sorride.
J: “Giada, la mia fidanzata, è dovuta partire in anticipo per motivi di studio e quello che avevo organizzato era una settimana solo io e lei, ma mancando lei…”
E: “Capisco, ma puoi sempre chiamare quattro amici e passare una serata in compagnia”
J: “Ci avevo pensato, e forse farò così, anche se la voglia di preparare prima e riordinare il giorno dopo non è molta. Poi conosci i miei amici, non si possono certamente definire persone a modo” e si misero a ridere entrambi.
E: “Beh, se decidi di organizzare qualcosa mi aspetto di esserci!” esclama con un sorriso malizioso
J: “Ovviamente, l’ultima festicciola che ho organizzato da me è andata avanti fino alle sei del mattino, se anche questa fosse uguale avremo bisogno di qualcuno che faccia bene il caffè” disse sorridendo.
E: “Solo questo?” ribatte lei, e aggiunge “Sono brava anche a fare altro…” con un sorriso; poi si alza e si dirige dietro al bancone per servire i clienti che sono appena entrati.

Il giorno dopo, la stessa scena si ripete quasi identica, ma le tre ragazze questa volta si allontanano con un ragazzo dalla faccia conosciuta, un tipo che vive in una città vicina al paese di Jack, incontrato qualche volta ma con il quale non aveva mai scambiato più di qualche saluto.
Jack, incuriosito dalla scena, decide di approfondire e, in un momento di calma, interpella la barista che prontamente gli risponde: “Sono tre ragazze che conosco. Due abbastanza bene, la terza un po’ meno, sono le tipiche fighette con la puzza sotto al naso, di famiglia benestante, e mi stupisce che girino con tipi della risma di Luca e di quel marocchino di ieri… magari quei due hanno doti nascoste…” termina la frase con un tono leggermente insinuante ed entrambi si scambiano un sorriso, poi lei riprende “Ora vado che ho gente, ma più tardi ti devo parlare… Ho un’idea che potresti gradire per il tuo compleanno, e potrebbe essere gradevole anche per me! – si lascia sfuggire uno sguardo malandrino che Jack nota e riprende decisa – Se tutto fila come dico io!”.
Si allontana leggermente seria in viso, lasciandolo non poco perplesso, l’ultima volta che le sentì dire parole simili a quelle si ritrovò a letto con una ragazza sconosciuta, per poco la sua fidanzata non li scopriva e la tipa continuò per mesi a pubblicizzarlo come totalmente incapace a letto. Un figurone che non dimenticherà facilmente.

Qualche ora più tardi sul cellulare di Jack un sms lo fa risvegliare dai suoi pensieri:

Elisa: Stasera finisco il turno per le 21, passa di qui per quell’ora che ti devo parlare.

Sembra quasi un ordine. In lui inizia a montare l’agitazione. Aveva ormai rimosso le parole della sua amica di qualche ora prima, magari pensando che se ne fosse dimenticata, e i suoi pensieri avevano preso altre direzioni da allora, ma questo sms lo riporta alla possibilità che Elisa abbia serie intenzioni di realizzare ciò che ha in mente, il che non è presagio di benessere e tranquillità. Lui sa bene che se quella ragazza testarda si pone qualche obiettivo, in un modo o nell’altro lo raggiunge. Il suo primo pensiero è: ‘Perché quella tipa ce la mette tutta per farmi agitare? Ho bisogno di relax e riposo, non di tensione…’.
Qualche minuto più tardi la sua agitazione inizia ad affievolirsi e subentrano pensieri di tutt’altro genere nella sua mente: “Magari vuole solo organizzarmi una festicciola tra amici’, ‘O forse qualcosa di più spinto… Uno streep-tease da una delle ragazze del night che c’è nella nostra provincia’, ‘Potrebbe essere divertente e gli amici mi ringrazieranno per un bel pezzo’ pensava sorridendo. ‘Lo streep magari lo fa lei…’. Appena questa idea gli si insinua nella mente si accorge che nei suoi pantaloni qualcosa si muove, e più si immagina la scena più gli diventa duro: Elisa sopra il tavolo che le fa da palcoscenico, luci soffuse e tutti gli occhi dei presenti su di lei che inizia ad ancheggiare piegandosi sulle ginocchia, giù fino ad accovacciarsi e poi risale, con le mani si sfiora i piedi, le gambe, solleva leggermente la minigonna indossata per l’occasione, sale ancora con le mani e inizia a sbottonare la camicetta, la sfila lentamente esponendo il seno senza costrizioni, due areole strette e scure in risalto sulla pelle bianca segnata dal costume. Riprende poi dalla gonna, la sbottona, fa scendere la zip laterale e lentamente la sfila portandola fino alle caviglie e rimanendo a novanta gradi permettendo la vista del perizoma arancione tra le sue natiche. Jack si risveglia da queste fantasie e si ritrova con i pantaloni e i boxer abbassati, il membro in mano sull’orlo del godimento e si lascia andare, continua a masturbarsi fino all’orgasmo, continuando a tenere ben presente l’immagine di Elisa che danza sul tavolo mezza nuda. Qualche istante per riprendersi, ripulisce il suo piacere, e cena.
Si prepara per andare all’appuntamento con il suo destino e attende che l’ora arrivi.

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