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Racconti Erotici

Una bella vacanza (parte prima)

By 9 Aprile 2023No Comments

Estate 2020, la prima della pandemia. Le restrizioni, la pura dei contagi e le nuove modalità agili del lavoro distolgono Enea dal programmare il solito viaggio estivo.
Enea ha 31 anni, è altro 1,73 cm, occhi verdi (nascosti da occhiali da vista molto sottili e di colore nero) e carnagione chiara, labbra carnose, fisico tonico ma non scolpito e, infine, è calvo. Enea dimostra almeno dieci anni in meno, al punto che, per darsi un tono, da diversi anni ha deciso di farsi crescere la barba, che porta sempre di una lunghezza di 10-12 mm, rifinita nei profili e sempre pulita e profumata con un balsamo alla camomilla e olii naturali. Nonostante questo, il suo viso è sempre dolcissimo, così come il sorriso che porta sempre stampato in volto.
Enea ha sempre amato la cultura, è un plurilaureato in lingue e culture orientali e, ancora oggi, è sempre pronto ad aggiornarsi e a studiare. In ufficio, infatti, è il punto di riferimento di tutti: oltre ad essere preparato e un gran lavoratore, Enea è disponibile con i suoi colleghi e tutti gli vogliono un gran bene, dato che ha modi molto garbati e non perde mai la calma. Enea, seppur molto giovane, ne ha passate tante, ha dovuto contare sempre e solo sulle sue forze: la sua maturità deriva proprio da questo.
Durante i primi mesi della pandemia Enea, come del resto tutti, ha lavorato da casa attraverso videoconferenze e collegamenti da remoto. In questa occasione, seppur per via telefonica, ha conosciuto Viviana, che si occupa di informatica e telecomunicazioni. Le prime conversazioni hanno riguardato esclusivamente i problemi di lavoro; poi, piano piano, le chiacchiere si sono allargate fino a diventare sempre più confidenziali. Enea e Viviana, in poco tempo, sono diventati “amici”, al punto da scambiarsi il buongiorno ogni mattina e diversi messaggini durante tutto il giorno.
A maggio le restrizioni vengono allentate, l’Italia non è più in lock-down e, così, Enea viene convocato in ufficio per due volte a settimana. In quei giorni, finalmente, conosce di persona Viviana: una ragazza di 25 anni alta quanto lui, capelli lunghi neri portati sciolti, occhi castani. Viviana indossa un tailleur nero, composto da una gonna corta, giacca con maniche a tre quarti dal quale si intravede un top di seta di colore nero e rosa cipria che mette in evidenza un seno abbastanza generoso, il tutto portato con grande eleganza su scarpe con tacchi non troppo alti. Dopo essersi salutati toccandosi con i pugni chiusi, Enea propone, per conoscersi meglio e potersi eventualmente riconoscere per strada, di togliere la mascherina per qualche minuto. Viviana acconsente e, così, Enea può vedere che, oltre ad un bel corpo, ha un viso molto armonioso, con labbra piccole e a forma di cuore e zigomi alti ma non troppo pronunciati. Enea esclama: – “Sei molto bella, complimenti”; Viviana ricambia affermando: – “Anche tu ti difendi, hai dei bellissimi occhi chiari. Sono azzurri, vero?” Enea risponde: – “No, sono verdi. Oggi la giornata è particolarmente luminosa, per cui sembrano andare verso l’azzurro”. Terminata questa breve conversazione, i due si dedicano al lavoro.
Le settimana scorrono velocemente e, per motivi tecnici, Viviana raggiunge Enea a casa sua. Finito il lavoro, Enea la invita a rimanere a pranzo da lui e lei, dopo qualche indecisione, accetta di buon grado. Risulta orami evidente che Enea è sentimentalmente libero ed è attirato dalla bella collega. Viviana lo aiuta ad apparecchiare la tavola ed iniziano a mangiare. Non sono seduti l’uno di fronte all’altro, ma affiancati: Enea è gentile, le versa l’acqua e la fa ridere di gusto. Viviana sembra essere molto in sintonia con il suo collega e, tra una chiacchiera e l’altra, posa la sua mano su quella di Enea che, prontamente, la stringe dolcemente. Viviana si offre di lavare i piatti ma Enea, da buon gentiluomo, glielo vieta, dicendo che avrebbe provveduto lui e, anzi, la invita ad accomodarsi sul divano e a rilassarsi. Viviana, a quel punto, esclama: – “Ma quanto sei bello?!”; Enea risponde: – “Tu sei bella e, a quanto, vedo, anche troppo buona”. Viviana gli dà un bacio sulla guancia; Enea ricambia anche lui con un bacio fraterno e poi con un tenero abbraccio. Viviana accarezza la schiena di Enea, annusa il suo collo e dice: – “Hai un buon profumo”; Enea risponde: “Spero di avere anche un buon sapore” e, a quel punto, le dà un bacio sulla bocca. Viviana accarezza il viso di Enea con entrambe le mani, gli stampa un altro bacio e gli dice: -“Devo spiegarti una cosa”. Enea, che a quel punto aveva iniziato già ad eccitarsi, con fare molto dolce le stringe le mani, le porta alla sua bocca, le bacia entrambe ed esclama: “Dimmi, ti ascolto”. Viviana si appoggia al tavolo come per avere un sostegno e appoggia le sue mani sulle spalle di Enea, che nel frattempo si è stretto ancor di più a lei, ed inizia a parlare: – “Vedi, la tua compagnia è piacevole, sei molto carino ma il mio cuore e già impegnato”. Enea arrossisce all’istante, imbarazzato da quanto accaduto, nonché per l’erezione vigorosa che, in quel momento, avrebbe voluto nascondere in tutti i modi, rimanendo muto per una decina di secondi. Cerca di rimediare esordendo: – “Scusami, non lo sapevo. Da quando ci conosciamo non hai mai menzionato alcun fidanzato; perciò, ho dato per scontato che fossi libera. Scusami tanto”. Viviana gli accarezza il petto con entrambe le mani come a volerlo rassicurare e dice: “Non preoccuparti, non potevi sapere. Siccome siamo in confidenza, ti dico anche che si tratta di una compagna. Stiamo insieme da quasi un anno, si chiama Marina, ha trent’anni e vive a Bologna. Ti chiedo, però, di tenere per te queste informazioni. La mia famiglia sa tutto e mi sostiene, ma non vorrei che si spargesse la voce anche tra gli altri colleghi. Non mi fido molto e non vorrei essere oggetto dei loro pettegolezzi”. Enea risponde: – “Puoi stare tranquilla, figurati. So tenere bene un segreto. Vorrà dire che, da oggi in poi, avrò un’altra amica”. “Contaci”, esclamò Viviana, abbracciando forte Enea e schiccandogli una serie di baci fragorosi sulla guancia sinistra. Viviana, poi, sempre per toglierlo dagli impacci, gli dice “Però, a dire il vero, se proprio ci tieni a saperlo, posso dire che hai un buon sapore”. Enea ringrazia, lava i piatti e, dopo aver fatto il punto della situazione lavorativa per il giorno dopo, l’accompagna al cancello e si salutano.
Il giorno seguente Viviana va in ufficio e trova, sulla sua scrivania, una peonia bianca accompagnata da un biglietto sul quale c’è scritto “Buongiorno alla mia amica”. Viviana va da Enea, lo ringrazia con un bacio e gli chiede se ha programmato le vacanze. Enea informa Viviana dicendo “No, quest’anno non andrò da nessuna parte, preferisco fare un viaggio in inverno, magari a dicembre”. Viviana gli fa una proposta: “Con la mia compagna abbiamo fittato una villa nel Cilento, sul mare, per tutto il mese di agosto. Saremo io, lei e due cugini (un maschio e una femmina). Doveva esserci anche un quinto inquilino ma ha dato forfait. Dato che il posto è libero, perché non vieni con noi?”. Enea risponde “Mi organizzo e ti faccio sapere in giornata”. Viviana cerca di essere ancora più convincente aggiungendo “Dalla villa si scende su una spiaggetta privata, in pratica saremo solo noi. Quindi ci teniamo anche lontani dal virus. Il costo non è nemmeno elevato, la casa è di un’amica di mia madre”. “Va bene”, risponde Enea, “ti faccio sapere”. Passa qualche ora ed Enea fa sapere a Viviana che trascorreranno le vacanze insieme.
È il primo di agosto e, dopo essere partiti di buon mattino, per le 10:00 tutti i soggiornanti sono già in villa: Viviana presenta Enea a Marina e ai cugini Giovanni e Loredana. Iniziano ad ispezionare la casa: c’è il giardino con il portico, tante piante ben curate, un tavolo per mangiare fuori, una piccola vasca a idromassaggio all’aperto ma coperta dal pergolato. All’interno c’è un salone ampio con due divani grandi, poi la cucina, tre camere da letto matrimoniali e tre bagni. Si decide l’assegnazione delle camere: una per Marina e Viviana, una seconda per Giovanni e Loredana, la terza per Enea. Dopo aver sistemato i bagagli, dato che la casa è stata consegnata pulita e in ordine, il gruppo si dirige direttamente sulla spiaggetta, appena fuori il cancelletto che delimita il giardino, per fare il primo bagno dell’estate. Gli occhi di Enea cadono sul costume di Loredana: una ragazza di 23 anni, bionda, riccia e con gli occhi azzurri, alta circa 160 cm ma con un corpo mozzafiato tonificato, probabilmente, da sedute e sedute di palestra. Il costume in questione era un due pezzi nero composto da reggiseno e perizoma: si, aveva due bellissimi glutei alti e tonici in bella mostra. Enea inizia ad interessarsi subito alla ragazza che, dopo i convenevoli di default non sembra contraccambiare la stessa attenzione.
Passano i primi due giorni tra bagni in mare, relax in giardino e pranzi all’aperto. Un pomeriggio, verso le 18:30, quando il sole inizia a tramontare, Enea è sdraiato sul lettino a giocare con il telefono. Viviana si avvicina per fare due chiacchiere e si siede accanto a lui. Enea, per educazione, ritrae i piedi per farle spazio e permetterle di sedersi comodamente. Viviana esclama: – “No, no. Rimani così, non ti preoccupare, stai comodo”. Così prende i piedi di Enea, li appoggia sulle sue gambe e, mentre chiacchierano, glieli accarezza per tutto il tempo, sia il dorso che le piante dei piedi. Dopo aver parlato per circa mezz’ora, Viviana dà un bacio sul piede di Enea e torna in casa per organizzare la cena e per decidere cosa fare nella serata. Loredana, che stava prendendo il sole ad occhi chiusi, in realtà aveva ascoltato per tutto il tempo la conversazione tra Enea e sua cugina ed era rimasta colpita dal fatto che Viviana gli stava accarezzando i piedi, una parte del corpo che, secondo lei, era da considerarsi “intima” quanto un organo sessuale. E sapeva bene che sua cugina aveva una compagna. Cenano, come sempre, tutti insieme. Le ragazze lavano i piatti, mentre i ragazzi li asciugano o portano fuori la spazzatura. Loredana va subìto dritta al punto: – “Viviana, cosa c’è tra te e Enea?” “Nulla. È un collega oltre che un caro amico”, risponde Viviana, “dovresti saperlo benissimo”. Loredana continua dicendo “prima, in giardino, gli hai accarezzato i piedi per tutto il tempo e, alla fine, glieli hai anche baciati!” Viviana incalza: – “E che ci sarebbe di male?! L’ho fatto spontaneamente, gli voglio bene. Non c’è alcuna malizia… e nessuno schifo. Enea profuma dalla testa ai piedi. È posso dirti che è molto curato. È come se fosse un fratello, per me c’è sempre”. Loredana conclude: – “Sarà come dici tu. Però, a dirti la verità, mi sono eccitata tantissimo a vedere come lo accarezzavi, secondo me saresti brava a letto anche con un uomo. Enea è anche carino”. Viviana controbatte: – “Sicuramente è carino, potrei anche dormire abbracciata a lui, ma è sempre un uomo, non fa per me. Secondo me, piuttosto, tu hai urgentemente bisogno di un uomo”. “Beh”, incalza Viviana, “non hai tutti i torti. Ho fatto sesso per la prima volta solo quest’inverno e, a dire la verità, non mi è neanche piaciuto. Ho solo provato dolore, tutto è finito nel giro di cinque minuti e niente di quella goduria che tutte mi raccontano”. Viviana incalza: – “Ah, però, non mi hai raccontato nulla. Eppure, ci sentiamo tutti i giorni”. Loredana cerca di giustificarsi argomentando: – “Non c’era nulla di speciale da raccontarti. Una sera ero sul terrazzo del mio condominio e, dopo un po’, salì a fumare Gino, uno studente che ha in fitto una stanza al primo piano. Avevamo già chiacchierato tante altre volte e, devo dirti, un tipo a posto. Avevo deciso di ritornare in casa e perciò, dissi buonanotte e gli diedi un bacio sulla guancia. Lui rispose infilandomi direttamente la lingua in bocca. Da quel momento, non so dirti come, ci siamo ritrovati in piedi, in cima all’androne delle scale e con i pantaloni abbassati. È entrato dentro di me senza esitazione e senza delicatezza, ha assestato, al massimo, una ventina di colpi forti ed è venuto subito. Dato che era semibuio, non so nemmeno come era fatto il suo cazzo. Si è accorto che ero vergine solo alla fine. Mi ha chiesto scusa eh, sempre un gran signore”. Viviana commenta, sorridendo “sotto i baffi”: – “Brutta storia. Non ci sei stata più insieme, immagino?” “No. Buongiorno, buonasera e basta”, conclude Loredana che, ritornando provocatoriamente sul primo argomento della chiacchierata dice: – “comunque, vedere quelle attenzioni che hai riservato al tuo amico mi ha smosso qualcosa”. Viviana controbatte “asciuga i piatti, che è meglio”.
Il gruppo di amici decide di andare a fare un giro in paese, tornano verso mezza notte e ognuno si dirige nella propria stanza. La serata è particolarmente afosa. Anche se c’è l’aria condizionata accesa, Enea decide di andare in giardino per fare un bagno rilassante nella vasca a idromassaggio. È solo, non c’è nessuno e, perciò, si spoglia completamente, si sciacqua prima sotto la doccia (da giardino) e si immerge rilassato nella vasca. Ad un certo punto arriva Loredana, in pigiama (in realtà indossa una camicia da notte bianca corta con bretelline sottili), ed esclama: “E bravo, ti rilassi tutto solo soletto?” “Si”, risponde Enea, “la serata lo richiede”. Loredana aggiunge “quasi quasi mi aggiungo a te. Posso?”. “Si”, risponde Enea, “però prima devi prendermi gli slip che sono appoggiati sul tavolino. Sai, non c’era nessuno e mi sono messo in libertà”. “Ma non ti preoccupare”, risponde ironica Loredana. “Secondo te non ho mai visto un uomo nudo? E poi è notte, in acqua non si vede nulla. Tranquillo”. Loredana si immerge in acqua con tutta la camicia da notte e si siede di fronte ad Enea. La vasca è piccola, appena due posti, per cui Enea è costretto ad incrociare le gambe per far accomodare la ragazza. Dopo i convenevoli circa la freschezza dell’acqua e l’azione rigenerante delle onde, la maliziosa Loredana sottopone Enea ad un vero e proprio interrogatorio. “Ho visto che tra te e mia cugina ci sono delle belle effusioni. Non me la raccontate giusta”. “Tra me e Loredana c’è un rapporto di stima e amicizia, nient’altro” controbatte Enea. Loredana incalza: “Una che ti accarezza i piedi e te li bacia deve essere veramente molto interessata a te”. “Ah”, esclama Enea, “ti riferisci ad oggi pomeriggio, vero? Sinceramente non darei così tanto significato ed importanza ad un gesto del genere. E, soprattutto, dipende chi lo fa e in quale contesto. Ti pare che se una donna, per giunta impegnata, vuole sedurre un uomo, lo fa in pieno giorno e sotto gli occhi di tutti? Che sia un piede, un braccio o la testa, non credo ci sia differenza. È stato un gesto affettuoso. Magari, se ero vestito, si sarebbe soffermata su altro. Io abbraccio spesso tua cugina, le voglio bene”. Loredana continua dicendo “Sarà come dici tu, sarà perché, almeno per me, i piedi maschili hanno un non so che di eccitante, ma io ho pensato potesse esserci altro”. “Sei una feticista dei piedi?”, chiede Enea. Loredana, un po’ imbarazzata, cerca di giustificarsi dicendo “mi sono sempre piaciuti i piedi maschili, sono, per me, espressione della forza e della virilità. Ma per baciarli ed accarezzarli dovrebbe prima crearsi un clima di intimità”. Enea, cercando di stemperare il clima di imbarazzo che si è creato e chiosa “vorrà dire che, per ora, se vorrai, potrai massaggiarmi dove vuoi, piedi esclusi”. “Va bene”, incalza Loredana, “dai, vieni dal mio lato così ti massaggio le spalle”. Loredana allarga le gambe mentre Enea, scivolando con i glutei lungo il fondo della vasca per evitare di alzarsi in piedi (dato che è senza mutande) e si posiziona, di spalle, seduto tra le cosce della ragazza. Loredana inizia a massaggiare delicatamente le spalle per poi passare ai trapezi. Enea, sempre più rilassato le dice: – “Sei molto brava, complimenti”. A quel punto, la ragazza passa a massaggiargli i pettorali che, risultando abbastanza duri al tatto, la portano a chiedere: – “vai in palestra?”, Enea risponde “No, ma mi piace tenermi in forma con la corsa, tutte le mattine”. Loredana argomenta dicendo “te lo chiedo perché hai un petto molto tonico. Io sono una sportiva, mi alleno costantemente”. Enea allunga, con molta dolcezza, le mani sulle gambe di Loredana, iniziando prima ad accarezzarle e poi a massaggiarle profondamente. “E si sente che ti alleni, complimenti”, dice Enea. “Grazie”, risponde Loredana, senza aggiungere altro e continuando a massaggiare il petto del suo compagno di vasca. Enea, nel frattempo, ha raggiunto un’erezione completa, pulsante. Loredana ha smesso di massaggiargli il petto e si sta dedicando ai capezzoli, facendo roteare delicatamente i polpastrelli delle sue dita. A quel punto Enea, all’apice dell’eccitazione, si mette di fronte a Loredana, si trascina dall’altro lato della vasca e le dice “Vieni qui, adesso tocca a me massaggiarti”. Loredana non si lascia ripetere l’invito, si alza in piedi e va verso di Enea che, per non farla scivolare, l’afferra per le mani e la fa sedere a cavalcioni su di lui, con le gambe avvolte intorno al suo bacino e con le braccia intorno alle sue spalle. Il contatto, ormai, è strettissimo: Loredana sente tutta l’erezione di Enea e, senza dire una parola, cerca di stringersi sempre più forte a lui per sentirlo in tutto il suo vigore. Enea inizia a baciarle il collo; Loredana, invece, gli morde il labbro superiore facendogli quasi male. Enea, che a quel punto ha iniziato ad abbassare le bretelline della camicetta, le dice: – “Non così. Più dolcemente”. E inizia a baciarla in maniera appassionata introducendo, un po’ alla volta, anche la lingua. Le labbra di Enea, tra un susseguirsi di baci a stampo e ritmi più e meno rapidi, scivolano lungo il collo per arrivare ai seni che prima vengono accarezzati delicatamente poi massaggiati con più forza. Si passa, poi, ai capezzoli, che vengono leccati e succhiati alternativamente e senza sosta. Loredana continua ad abbracciarlo, baciandogli delicatamente il collo, proprio come gli sta insegnando lui e sfregandosi timidamente, quasi come se non volesse farsene accorgere, contro la sua erezione. Enea fa alzare in piedi Loredana per sfilarle il perizoma; lei contraccambia sfilandosi la camicetta che, in realtà, era già rimasta abbassata sotto il seno. Adesso anche lei è completamente nuda. Mentre rimane in piedi, Enea inizia a baciarle le cosce; si siede sul bordo della vasca, in modo da arrivare all’altezza dell’interno coscia in modo da poter leccare e baciare l’interno coscia di Loredana, che ricambia accarezzandogli e baciandogli la testa calva. A quel punto, Enea inizia a leccargli la vagina, completamente depilata, alternando movimenti veloci ad alti più lenti. In pochi secondi Loredana raggiunge l’orgasmo e immediatamente, quasi come se stesse per scappare da qualche malintenzionato, si rifugia trepidante tra le braccia di Enea, stringendo forte il viso contro il suo. “Questa è la prima volta che raggiungo l’orgasmo, non conoscevo questa sensazione. È bellissimo. Scusami” sussurra Loredana. Enea risponde: – “Scusarti di che cosa? Tranquilla!”. Loredana incalza “Mi scuso per aver concluso così in fretta, sarà la notte, sarà l’idromassaggio, sarà l’effetto che stai facendo. E scusami per il morso di prima. Sei il secondo uomo che bacio in vita mia”. Enea, iniziando di nuovo a baciarla, le esclama: – “Va tutto bene”. Enea la fa sedere sulla sua gamba sinistra mentre lei gli cinge le spalle con il braccio destro. Continua a baciarla lentamente e inizia a massaggiarle la vagina con un dito prima superficialmente e, poi, piano piano, entrando più in profondità. Enea, ad un certo punto, prende la mano destra di Loredana e la avvolge intorno al suo pene, sempre perfettamente eretto e rigido, iniziando un lento massaggio. Loredana esclama: – “è molto doppio”. Enea non risponde nulla e riprende a baciarla e a massaggiarle la vagina con il dito, mentre lei si dedica al pene. Enea, ad un certo punto, prende la mano con cui Loredana gli stava massaggiando il pene, lecca un paio di volte il dito indice e lo fa roteare sulla cappella gonfissima e circoncisa. Loredana, da brava allieva, ha capito il gioco e, quando sente il bisogno, si umidifica di nuovo il dito per continuare il massaggio. Loredana, solleticata da Enea, raggiunge il piacere per la seconda volta e, quasi come in segno di gratitudine, accarezza il viso di Enea e lo bacia con passione, proprio come lui gli sta insegnando. Loredana si dedica di nuovo al pene di Enea che, al suo tatto, risulta un po’ appiccicoso. La ragazza, allora, gli chiede: – “Sei venuto anche tu?”. “No”, risponde Enea, “quello che senti sotto le dita non è sperma ma è solo la mia eccitazione. Funziona come per voi donne”. Loredana continua a baciarlo e a massaggiarlo. Enea raccoglie sul suo dito indice un po’ di quel liquido appiccicoso e lo infila in bocca a Loredana, facendoglielo succhiare. Loredana esclama: – “Non ha un cattivo sapore”. Enea la bacia appassionatamente e le sussurra dolcemente: – “Sei meravigliosa. Adesso ti insegno un’altra cosa”. Il giovane raccoglie con entrambe le mani i capelli della bella Loredana, dietro la sua testa. La ragazza comprende subito quali sono le sue intenzioni e inizia ad abbassarsi. Ad un certo punto si ferma e dice: – “Non so come si fa. Non l’ho mai fatto”. Enea risponde: – “Fai come se il piacere dovesse essere solo il tuo. Fai come vuoi tu. Stiamo facendo l’amore e voglio solo che tu stia al massimo. Se non ti piace passiamo ad altro”. Loredana si abbassa sul pene di Enea e lo infila in bocca. Inizia, così, a scorrere lentamente su e giù lungo il pene di Enea. Ad un certo punto si ferma e lecca solo la cappella, concentrandosi con la punta della lingua proprio sul buchetto. Riprede poi a scorrere di nuovo su e giù. Enea, nel frattempo, continua a mantenerle i capelli. Loredana si ferma ed esclama: – “Mi piace molto, mi eccita tantissimo”. Enea la bacia in bocca e poi le raccoglie di nuovo i capelli. Loredana, proprio come se il pene fosse un giocattolo del quale bisogna scoprire tutte le funzioni, anziché metterlo in bocca, con una mano lo tiene fermo e lo lecca partendo dalla base e risalendo. A un certo punto si sofferma a palpare i testicoli e a leccarli, a partire dallo spazio centrale che separa il destro dal sinistro. Ad un certo punto tenta di infilarne uno in bocca, ma si ritrae per paura di fare male al suo partner. Enea ha capito le intenzioni e, perciò, la fa inginocchiare di fronte a lui, con le gambe immerse nell’acqua, si accovaccia leggermente e con una mano mantiene il pisello (anche se si tiene su da solo) e con l’altra tiene ferma la testa di Loredana, sia per mantenersi in equilibrio che per guidarla, infilando, piano piano, i testicoli, prima il destro e poi i sinistro, nella sua bocca. Loredana gradisce molto e, dopo un po’ di pratica, è già capace si succhiarli senza far male al suo compagno; mentre scopre questa nuova forma di piacere, tiene le mani appoggiate sulle cosce di Enea, che sono belle dure e polpose. Presa da questo turgore, Loredana inizia a baciare le cosce di Enea, prima la sinistra e poi la destra alternativamente, scendendo fino ai polpacci, sui quali si sofferma quasi con accanimento, baciandoli, leccandone la sottile peluria che li ricopre e mordendoli. Enea si inginocchia anche lui, afferra per il bacino la ragazza stringendola forte a sé, e riprende a baciarla, invitandola a tenere fuori tutta la lingua in modo da consentirgli di succhiarla per tutta la sua lunghezza. Loredana, apprezzando anche questa nuova scoperta, subito contraccambia il bel giovane. Enea si alza in piedi e, dopo una frazione di secondi, anche Loredana. Enea la fa sedere sul bordo della vasca posizionandosi in mezzo alle sue cosce. Loredana, intuendo cosa sarebbe accaduto di lì a poco, gli sussurra: – “Ho un po’ paura” (memore della sua “prima volta”). Enea cerca di tranquillizzarla sussurrando teneramente: – “Stai serena, fidati di me”. Loredana, sentendo la durezza del pene di Enea, che ora è appoggiato sulla sua vagina, continua con voce tremolante “la prima volta è stata molto brutta, un dolore tremendo. Per questo ho paura”. Mentre Enea sta cercando di rispondere qualcosa, Loredana, come a volerlo distogliere dalla penetrazione, inizia a succhiargli di nuovo il pisello. Il giovane, avvertita l’insicurezza della ragazza, che cercare di apportargli piacere in altro modo, la prende per le mani, la fa alzare in piedi e la fa voltare, di spalle. Enea le bacia la schiena fino ad arrivare ai bei glutei sodi, baciandoli, mordendoli delicatamente palpandoli con energia. Enea si rialza in piedi, con la mano destra appoggiata al centro spalle di Loredana, la fa inarcare in avanti, facendole appoggiare le mani sul bordo della vasca. Enea riprende a baciarle i glutei e, ad un certo punto, con entrambe le mani le apre natiche, posiziona nel bel mezzo il suo pene e le richiude avvolgendolo. Il giovane inizia, così, a far scorrere, giù e su, il suo membro tra le natiche di Loredana. Ad un certo punto, dalla finestra del salone si nota una luce accesa, qualcuno sta per uscire in giardino…

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