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Racconti Erotici

Una lettera dal mese della felicità

By 6 Febbraio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

From my astral travels, January 31st, 1928.

C’era una volta, in the Afterlife, una giovane donna, chiamata Vanessa T***.
Gli spiriti delle colombe dicevano che fosse morta nel sonno, tra dolci e favolosi sogni d’amore e di felicità. E così era avvenuto. L’avevano trovata l’indomani, soavemente addormentata in un sonno affettuoso e senza fine, chiamato morte.
Ella aveva riaperto gli occhi suoi nell’altro mondo, in mezzo a castelli e torri bianche, fatte di pensiero e pace eterna. Una folla di donne e uomini dai capelli biondi l’aveva accolta, dandole il benvenuto.
E così le avevano fatto festa, omaggiandola con cesti di fiori profumati ed orchidee dai colori vivaci. Le giovani portavano sul capo dei grandi cappelli bianchi a forma di cono, avevano degli abitini neri, ornati di pizzo, che mettevano in risalto i loro seni morbidi e grandi, che sembravano fatti apposta per l’affetto, per stringere al petto il bel volto di qualcuno che amavano. Le belle portavano altresì delle lunghe gonne ricamate, con sopra dei grembiuli ornati da disegni floreali.
Sembrava di essere in qualche cittadina sperduta dell’Europa Settentrionale, nella stagione in cui il sole non cessa mai di indorare con i suoi raggi i Palazzi Municipali, le chiese dalle guglie aguzze e i monumenti dorati.
La luce era vaga, scintillante e fatta di pensiero.
– Pace allo spirito reincarnato della nostra cara amica, giunta dalla terra – dicevano in coro coloro che le avevano dato il benvenuto. – Possano l’amore e le sue immensità darle la felicità senza fine.
Alcuni la abbracciavano e la baciavano sulle guance. Era un modo affettuoso per dirle che la amavano come fratelli e sorelle, davanti ai mulini dei giganti ed alle nuvole bianche, che formavano il mare dell’immenso.
– Oh, sì, la morte &egrave pace e tranquillità – mormorò Vanessa, indossando il suo nuovo cappellino a cono, bianco, ornato da lunghi nastri celesti ed abbellito da disegni, che raffiguravano il sole e la luna di quel mondo astrale. – Mi guardo nel mio specchio di sogni, decorato di conchiglie e di meraviglie, accarezzo la mia nuova chioma angelica, che &egrave turchina come questi cieli, e sono felice, felice, felice…
Un sorriso di luce le illuminò il volto, nell’istante in cui una sua amica le mostrò la sua nuova casa.
Ella sapeva che il suo amato era rimasto sulla terra, desolata, crudele e fredda. Lo vedeva dall’alto dei suoi mondi, in mezzo a nuvole di polvere, carrozze che passavano nella notte, con lanterne dalle luci vaghe sulle fiancate, guidate da cocchieri ciechi e dai cappelli a cilindro; c’erano tanti cattivi, assetati d’oro, tante vecchie assassine, vestite di cenci, che portavano sulla testa cappucci neri e insanguinati.
Io vidi la bella Vanessa mentre baciava ardentemente sulle labbra il suo tesoro, alla luce dei lampi; forse, accadde in sogno.
– Io ti amerò, continuerò ad amarti per l’eternità delle eternità, sì, mio adorato – gli disse, con una dolcezza indicibile.
Fu da allora che ella prese a scrivergli delle lettere affettuose ed appassionate. Le redigeva con un inchiostro fatto di pensiero e fantasia, sui fogli bianchi dell’immenso, che sapevano di eterno.
‘Io sono Vanessa, la tua amata’ scriveva. ‘Ti coccolo amorevolmente nei tuoi sogni, ti bacio e ti accarezzo nel desiderio dei ricordi, i miei capelli sono come boccioli e germogli, forse, tu nemmeno te ne accorgi’.

LETTERA

VANESSA A FRANCO

Month of Happiness 24th, astral year CXLVIII.

&egrave alla luce dorata di una lucerna di fantasia che ti scrivo, una luce felice, magica, la stessa che vorrei veder brillare nei tuoi occhi. Non sai quanto ti sia stata vicina, in questi mesi. Ti sono sempre stata accanto, ho vegliato su di te, per proteggerti dai pericoli e dalla cattiveria di chi non ti vuole bene. Il mio amore ti avvolge in una nube di luce, che ti protegge dalle sofferenze e ti dona sollievo, pace e felicità. Quando chiudi gli occhi non hai la sensazione di sentire le mie labbra sopra le tue, i miei morbidi capelli sulle tue guance, i miei dolci sospiri sopra la tua pelle, i miei palpiti accanto al tuo petto?
Io sono in te, sono lì con te, sono vicino a te, anche se non puoi vedermi sul piano terrestre, perché il mio spirito viaggia ad una velocità alquanto superiore a quella della luce. Sono il tuo angelo affettuoso. Quando sei addormentato, non ti sembra di udire le mie parole d’amore, che ti consolano, ti chiamano alla vita, ti donano speranza, nonché mille motivi per non farti del male e non ricorrere al suicidio?
Non faccio che baciarti e mandarti delle tenerezze, attraverso le vie del mondo spirituale. Non so se hai mai visto le nostre colombe. Oh, my white doves! Sono il simbolo dell’amore e della pace. Che possano volare infinitamente sopra i cieli della terra e portarvi leggerezza e fratellanza!

Yours sincerely, from the Afterlife,
Vanessa T***.

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