Skip to main content

Una settimana da dio

By 9 Marzo 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Una settimana da dio
Lunedì Oggi è stata proprio una giornata infame, clienti che danno buca e ti fanno girare come un pirla inutilmente, pianto qui tutto e vado a casa. Durante il tragitto penso a cosa si potrebbe fare di simpatico questa sera e mi viene in mente che si potrebbe andare alla SPA a rilassarci. Arrivo al cancello del box e con sorpresa arriva anche mia moglie, apro la serranda e infilo lo scooter lasciando per prima la macchina di Afrodite. Una volta che Afrodite è uscita dall’auto, mi assale un’idea, la porto in fondo al box (che è lungo 11 Mt.) le dico di aspettare lì e mi porto sull’uscio, ”sfilati le mutandine”, lei mi guarda con occhio furbo e poggiata la borsa si volta e mettendosi a pecorina, si alza la gonna e si sfila l’intimo lasciando in bella mostra il suo lato “B” e la “Figa”. Rimane lì in attesa di sapere cosa deve fare, anche lei mi segue in queste mie fantasie erotiche, non mi resta che dirle di togliersi anche il reggiseno, cosa che senza alcun problema si accinge a fare, togliendosi prima la camicetta e poi molto lentamente si slaccia il reggiseno rimanendo a tette al vento e poiché porta una 4a, è un bel vedere. Noto con piacere ed eccitazione che ha i capezzoli turgidi, anche lei nota il mio sguardo e istigandomi comincia ad accarezzarsi le tette e a strizzarsi i capezzoli. A questo punto è chiaro come proseguirà la serata…. Afrodite sta continuando ad accarezzarsi le tette, mentre io mi sto eccitando, dopo un po’ di carezze le chiedo di rivestirsi. “Fammi vedere se ti eccito ancora, tirati fuori il cazzo” mi chiede, e mi vedo “costretto” ad accontentarla, e a dimostrarle che ogni giorno che passa, mi eccita sempre di più. Tiro fuori anche la mia macchina fotografica che porto sempre con me per qualsiasi evenienza e mentre si riveste, comincio a fotografarla, quando ha finito di vestirsi, si avvicina a me e siccome avevo ancora fuori il mio cazzo, si china e comincia a succhiarmelo, dando lievi leccate sulla cappella e alternandole con repentini affondi, senza protrarre il pompino decidiamo che è ora di salire per prepararci. Eravamo ancora nel corsello dei box e ci parte la fantasia fotografica, faccio appoggiare mia moglie a una parete e con una mano si alza la gonna dandomi visione del suo folto pelo poi abbassa la gonna e si slaccia la camicetta mostrando le tette lascia la camicia slacciate e si alza la gonna, ha tutto all’aria è splendida, noncuranti del fatto che essendo le 17, potrebbe arrivare chiunque, decide di chinarsi, si alza ancora la gonna mostrandomi tutto: il culo, la figa e le tette che si vedono tra le gambe divaricate. Amo mia moglie. Essendo ancora con il cazzo di fuori mi avvicino e lo infilo nel nido caldo e bagnato, non affondo i colpi non è ancora il momento. In ascensore ne approfitta per succhiarmi il cazzo ancora umido dei suoi umori. Arrivati in casa, la metto a conoscenza dalla mia idea per la serata alla quale lei si mostra entusiasta, per ciò s’infila immediatamente in doccia mentre io scarico le foto che ho appena fatto sul PC. Quando dopo una lunghissima attesa esce finalmente dalla doccia, capisco il perché della lungaggine Si è completamente depilata la figa ben sapendo che la cosa mi manda in estasi, non riuscendo a trattenermi mi fiondo su quel bocciolo e inspiro profondamente il suo profumo dopo di che inizio a baciare delicatamente le grandi labbra per poi insinuare la mia lingua tra le piccole labbra raggiungendo il bottoncino dorato, resterei così a vita, ma siccome il programma prevede altro, vado a farmi la doccia di modo che si possa uscire a un orario decente. Per raggiungere la SPA che dista una trentina di Kilometri da casa, decidiamo di prendere il mio scooter, durante il tragitto Afrodite non smette di accarezzarmi e siccome indosso un paio di calzoncini di tela il contatto è pressoché a nudo, decido di toccarla anch’io e portando la mano sinistra dietro tra me e lei m’insinuo sotto la gonna trovando un’altra sorpresa, quella porca della Afrodite è senza mutande allora comincio ad accarezzare il solco sempre più freneticamente fino a quando non mi dice di smettere per evitare un orgasmo in moto, ubbidendole riporto la mano sul manubrio e sposto lo specchietto retrovisore in modo tale da vederla, lei accorgendosene, si porta una mano dentro il vestito ed estrae una tetta mostrandola a chiunque passasse di li, per nostra fortuna non passò nessuno. Guidavo con un occhio alla strada e l’altro alla tetta di mia moglie, la quale continuava imperterrita con una mano, si titillava il capezzolo e con l’altra accarezzava il mio cazzo. Alla fine arriviamo alla SPA, prendiamo i nostri asciugamani e ci avviamo agli spogliatoi. Iniziamo tutto il percorso salutistico fino ad arrivare finalmente alla sauna, forse l’ora forse il Lunedì in sauna non c’e nessuno, ne approfittiamo per metterci di fianco alla porta per controllare se arriva qualcuno, appena seduti, ci mettiamo uno di fronte all’altro con una gamba appoggiata sul sedile, protendo la mia gamba fino ad arrivare con le dita dei piedi a contatto con la sua figa, a quella tocca Afrodite allarga leggermente le gambe permettendomi di masturbarla con il pollicione arrivando anche a infilarglielo tutto dentro. Afrodite comincia a respirare affannosamente e a mordersi le labbra, segno evidente di una crescente eccitazione, smetto per non farla venire subito, a quel punto lei si slaccia l’asciugamano e mi mostra le sue tette che comincia ad accarezzarsi sempre più insistentemente, nel frattempo il mio asciugamano si è lasciato un po’ andare e s’intravede la peluria, allora Afrodite si avvicina e senza tanti preamboli me lo scopre e se lo prende tutto in bocca, lo morde, lo succhia, lo lecca, lo stringe, mi sta facendo impazzire, mi sto lasciando andare sono quasi sdraiato e mia moglie china su di me che mi spompina e senza preavviso m’infila un dito nel culo continuando a succhiare voracemente tanto che non resistendo più le scarico in gola tutto il mio piacere, mentre estrae il dito continua a leccare il cazzo per pulirlo tutto e non perdersi niente, mi sento in debito e allora m’inginocchio davanti a lei che istintivamente apre le gambe e mi porge la sua figa da leccare, è talmente eccitata che non ci metto molto con la lingua a farla godere nella mia bocca. Ricomposti, usciamo dalla sauna e ci avviamo alle docce termali. Finito il giro salutistico e dopo aver bevuto delle tisane tonificanti, ci avviamo agli spogliatoi per cambiarci e andare a mangiare un boccone, dopo tutta quest’attività ci è venuta una gran fame, decidiamo di andare a mangiare un panino da Mac che è proprio sulla strada di casa. Posteggiamo lo scooter in box e ci avviamo a piedi verso Mac, per raggiungerlo dobbiamo attraversare il “Parco delle Storie” un parco cittadino che sta proprio sotto casa nostra, a quest’ora non c’è proprio nessuno ed è proprio questo fatto che mi fa scattare l’idea, ma ora ho troppa fame la attuerò al ritorno. Mentre mangiamo, chiacchieriamo delle solite cose, i figli, la loro scuola, il nostro lavoro e immancabilmente anche di sesso, tanto che la libido si risveglia e anche mentre mangiamo, decidiamo di giocare un po’. Potresti toglierti le mutandine e rimanere senza… così per farle prendere aria, le dico. E per tutta risposta le sue mani scendono sotto il tavolo e armeggiano sotto la gonna, devo dire che se non sapessi cosa sta facendo non mi sarei accorto di niente, e subito dopo mi prende la mano e mi consegna il suo intimo profumato. Sei fortunato che tu abbia i pantaloni altrimenti ti avrei chiesto la stessa cosa, “beh se è solo per questo.” “ mi aspetti un attimo?” vado in bagno mi libero dello slip e torno al mio posto consegnandole le mie mutande che essendo boxer, sono abbastanza voluminose, lei prendendole con la scusa di utilizzarle come tovagliolo le annusa maliziosamente. Per completare questo giochino, le suggerisco di togliersi anche il reggiseno. Si alza, va in bagno e quando ritorna, è evidente a tutti che è senza reggiseno. Le sue enormi tette sono libere di molleggiarsi seguendo il suo andamento e i capezzoli turgidi svettano dal vestitino che indossa, richiamando gli occhi dei pochi presenti.
Finito di mangiare usciamo e ci dirigiamo verso casa sempre attraversando il parco, io sono pronto a mettere in pratica il nuovo gioco, mentre ci stiamo fumando una sigaretta, le cingo la vita per abbracciarla e ne approfitto per accarezzarle i fianchi, la mano scende sempre più giù fino a raggiungere il culo che essendo coperto solo dalla gonnellina del vestito offre alla palpata un contatto pressoché diretto. Scendo con la mano fino a raggiungere l’orlo della gonna che raggruppo tra le dita e sollevo fino a incastrarlo nella cinturina che cinge la vita di modo che Afrodite possa camminare tranquillamente con le chiappe nude in bella mostra, anche lei sembra che abbia delle idee divertenti, infatti, s’infila una mano nella scollatura ed estrae una tetta mentre come se niente fosse continua a fumare, mi chino leggermente fino a raggiungere il capezzolo che inizio a baciare, leccare e mordicchiare delicatamente, mentre con la mano le palpeggio insistentemente il culo e l’ingresso della figa, lei mi scosta un poco per raggiungere la lampo dei miei pantaloncini e una volta abbassata la zip estrarre il cazzo che comincia a risentire della situazione. Siamo in piedi in mezzo al parco di notte, è buio, sembra non ci sia nessuno, io sto succhiando il capezzolo di mia moglie mentre le infilo un dito alternandolo tra culo e figa, lei invece ha in mano il mio cazzo e delicatamente lo massaggia con tutte e due le mani, continuiamo per un po’ queste azioni fino a quando esasperato dall’eccitazione decido di possederla lì sul posto, allora mi rialzo la bacio, la giro, le appoggio le sue mani contro un albero, lei capisce, inarca un poco la schiena e divarica le gambe permettendomi di fotterla da dietro. Comincio lentamente a penetrarla, le mie mani sui fianchi per trattenerla e seguire il movimento, una volta posizionati sposto le mani sulle sue tette che ora sono completamente libere da costrizioni e inizio a pomparla con foga con colpi via via sempre più veloci e potenti, intanto mentre con una mano si sostiene all’albero, l’atra è scesa tra le cosce e si colloca proprio nel punto di contatto tra noi in modo da sentire, toccare, graffiare il cazzo e contemporaneamente potersi anche titillare il clitoride. Afrodite è un lago sento i suoi umori colarmi sullo scroto sento la sua mano scivolare sulla mia asta, intuisco più che vederla, che ha girato la testa e mi sta guardando, siamo vicini, mi stringe sempre di più fino a che le convulsioni dell’orgasmo non la irrigidiscono e mi trattengono il cazzo dentro di lei, questa stretta è fatale……. Sto per venire anch’io, lei lo capisce allora velocemente si stacca da me, si gira, s’inginocchia davanti e lascia che il mio caldo fiotto di sperma la colpisca in faccia colando sul collo e le tette, prende in mano il mio fallo e con piccoli colpetti di lingua comincia a giocarci leccando e raccogliendo tutto il frutto scaturito fino a prenderlo tutto nella sua calda bocca iniziando un superbo pompino, le sue mani intanto stanno spalmando lo sperma sulle tette, una volta ripulito il cazzo si rialza mi guarda e mi bacia appassionatamente, mi sussurra “ti amo” “ anch’io piccola ti amo”, ci rivestiamo e abbracciati raggiungiamo casa per un meritato riposo.

Martedì Cazzo che palle, non solo oggi ho fatto 3 riunioni plenarie che mi hanno svuotato più di ieri sera, ma dobbiamo andare a Giueglia, un paesino in montagna in provincia di Como, a prendere il vino che abbiamo ordinato, non ci voleva proprio ho una voglia di farmi 160 kilometri che non ti dico”. Casa, doccia, rivestiti, riprendiamo la macchina, il Galaxy, e si va. Non pensiamo a cenare in quanto alla cantina di solito si assaggiano i vini e si degustano i prodotti tipici locali; formaggi di capra e di mucca, affettati misti, pane fresco, almeno si mangia bene. Non appena imbocco la statale, la serata prenda una piega inaspettata, ‘ sono scomoda davanti, ti offendi se passo dietro e mi fai da autista?’ ‘ ma no figurati’ ‘ tu domanda ed io eseguo, mia padrona’ detto fatto passa nei sedili posteriori e si siede in mezzo di modo che dallo specchietto retrovisore possiamo vederci lo stesso. E cosa vedo’. Afrodite si sta togliendo lo slip, si siede a cosce così aperte che riesco a vederle anche il clitoride. ‘ho una voglia matta di sesso’ ‘e mi sento anche un po’ troia’, ‘ti spiace?’. Sono interdetto non che mi abbia sconvolto la richiesta o il linguaggio, tra noi in qui momenti vola anche di peggio, ma dopo ieri sera non mi aspettavo il bis, ‘No no, non mi spiace anzi, solo che non me lo aspettavo’. Intanto Afrodite che si è già liberata dello slip, si è rimessa i pantaloncini bianchi di maglina attillati, badando bene di evidenziare la sua figa, e prosegue nel suo cambiamento si toglie la maglietta rossa anch’essa di maglina attillata rimanendo in reggiseno nero e esibendo le sue magnifiche tette, con mosse studiate lo slaccia, lo toglie e comincia a massaggiarsi tette, riesce persino a leccarsi e mordersi i capezzoli, ‘di questo passo arriveremo domani’ ‘ti vuoi muovere?’ ‘con lo spettacolo che mi offri cosa pretendi?’ ‘o guardo la strada o guardo te’. ‘ho capito, mi rivesto muoviti’ così facendo si rimette la maglietta rossa e anche in questo caso cercando di evidenziare tette e capezzoli sempre turgidi. Tornata al suo posto vicino a me, allunga una mano per controllare lo stato di eccitazione a cui mi ha portato, non restandone soddisfatta, estrae l’asta e comincia a succhiarmi il cazzo, una volta migliorata la consistenza dell’attrezzo, rimette a suo posto il tutto e si accomoda tranquillamente al suo posto. ‘ E no, bella’ ‘non si fa così’ allungo la mia mano tra le sue cosce e inizio masturbarla da sopra i pantaloncini, tanto cambia poco, quando sento che gli umori hanno inumidito la stoffa. Mi sento soddisfatto per averle reso lo scherzetto e prima di ritrarre la mano le pizzico anche i capezzoli sempre più duri. ‘sei proprio cattivo’ ‘mi lasci così senza finire?’ ‘si brutta troia che non sei altro’ ‘ e vedrai cosa ti combino dopo’. Con sorrisetto malizioso ‘non vedo l’ora, brutto porco’. Arriviamo alla cantina che sono le 19 passate, ci stanno aspettando, e mentre giriamo tra le botti mangiando quelle prelibatezze e bevendo quel nettare divino, mi scatta la solita libidine complice anche il fatto che l’oste tende ad allungare gli occhi sulle forme di mia moglie, non perdo occasione, quando l’oste non vede, di palpeggiare mia moglie e approfittando di un’assenza un po’ prolungata dell’oste riesco anche a infilarle un dito nel culo mentre le morsico un capezzolo, per poco questa volta non ci cucca” Mangiato abbiamo mangiato, bevuto abbiamo bevuto, pagato abbiamo pagato. è il momento di andarsene salutiamo e ritorniamo verso casa. E’ buio pesto si sta preparando il solito temporale estivo, imbocchiamo la statale e senza rendermene conto mia moglie è nuda seduta di fianco a me a cosce aperte che si accarezza voluttuosamente la figa, ‘Oh, che mirabile visione’ ‘ una troietta in calore che non ci sta più dentro e vuole essere scopata’ ‘si porco maiale’ ‘vieni a fottermi se sei capace’. Non ci penso un attimo alla prima area di sosta accosto e parcheggio. Passiamo sui sedili posteriori e cominciamo ad abbracciarci e baciarci, in un attimo siamo nudi, ‘Eh no, scusa, tu oggi sei troia non puoi baciarmi’ ‘ al massimo puoi prenderlo in bocca e succhiarmelo’ detto fatto, Afrodite inizia un fantastico pompino. Io sono sdraiato sui sedili, Afrodite è in ginocchio sui sedili che mi spompina e il suo culo è appoggiato al finestrino della macchina, per fortuna il Galaxy ha i vetri oscurati, presa dalla foga del momento, si gira e continuando a succhiarmelo mi porge la sua figa da leccare, ‘leccala, ti prego non ce la faccio più’. Disobbedirle sarebbe da bastardo appoggio la mia lingua sul clitoride e comincio una lenta leccata, come se fosse un gelato, a movimenti alterni infilo il naso nel buco e un dito nel culo, cosa che le ha ricordato di farlo anche lei, solo che l’accoppiata pompino dito nel culo mi porta in estasi e le sborro in bocca, non era pronta e qualche goccia cade sulla mia pancia e lei prontamente si prodiga nel pulirmi, ‘brava zoccola, pulisci tutto’ ‘ che se ti compirti bene poi ti faccio venire’, ‘Oh ti prego, farò tutto quello che vuoi, ma ora fammi godere!’ Mentre riprendo a leccarle la figa e a infilarle un dito in culo e uno in figa, penso a cosa possa farle fare, vista la sua preghiera. L’orgasmo esplode impetuoso portandola ad urlare il suo piacere e a stramazzare inerte sopra le mie gambe e visto che si trova lì, comincia a succhiare e a baciarmi il cazzo moscio. Presi com’eravamo dall’estasi dei sensi, non ci siamo neanche accorti che è scoppiato il temporale, e se prima era buio, ora è buio pesto, grossi goccioloni cadono violentemente come un acquazzone tropicale sembra un rubinetto aperto, ‘Caspita che acqua, e io che devo anche fare pipì’, non l’avesse detto. ‘ bene, scendi e fai pipì’ ‘ ma sta piovendo!’ ‘Capirai cosa m’interessa, scendi!’, colpita dall’ordine Afrodite apre la portiera e così nuda com’era, scende dalla macchina si gira chiude la portiera e si accinge a fare pipì, no cazzo! Così non vedo, scendo anch’io, ovviamente nudo come un verme, mi avvicino, mi chino di fianco a lei e la guardo fare pipì, la cosa mi eccita a tal punto che allungo le mani per farmi pisciare addosso, e accarezzo con il liquido caldo la figa e il culo di mia moglie, ‘sei il solito porco, ‘ Ma mi ecciti’. ‘Questo è niente, resta così’ mi alzo impugno il cazzo e lo dirigo verso di lei le prime gocce la colpiscono sulla pancia poi il fiotto diventa sempre più intenso e copioso e riesco ad indirizzarlo verso le tette e il basso ventre. Quando anche le ultime gocce sono cadute, rientriamo in auto, ci asciughiamo alla bene meglio e ci rivestiamo, o meglio, io mi rivesto, ‘tu, invece, brutta puttana che non sei altro, resti nuda come un verme’, obbediente come una cagna sottomessa si accuccia sul sedile in attesa. Per scrupolo le dico che se sente freddo accendo il riscaldamento, ‘sei tu il mio padrone, fai a questa troia quello che desideri’. Capisco che è tutto OK e proseguo nel gioco del padrone. ‘Prendi quel salame che l’oste ci ha regalato’, ‘ a proposito di oste, ti sei divertita ad eccitarlo vero, zoccola?’ ‘cosa volevi, che ti scopasse come meriti?’ ‘devo dire che il vederlo indugiare sulle mie forme mi ha eccitato’ ‘ ma sai che il gioco non prevede altri uomini’, ‘questo vuol dire che prevede altre donne?’ ‘lasciamo correre, cosa ci devo fare con questo salame?’ ‘telo devo infilare in culo?’ ‘No”. Puttana, telo devi infilare in figa e tenerlo fino a casa’. Così come avevo ordinato, fu eseguito. In prossimità della città ho rallentato per permetterle di rivestirsi, ma non di togliersi il salame dalla figa. Salimmo in casa, la spoglia, le estrassi il salame dalla figa e la lasciai andare in doccia, quando uscì dalla doccia rigenerata, le ordinai di lavarmi, si avvicinò prese il sapone e cominciò ad insaponarmi la schiena massaggiando tenacemente, scese più giù passando bene sulle chiappe e proseguendo sulle cosce e sui piedi, mi voltò e ripercorse la stessa strada sul davanti: petto, ascelle, braccia, pancia, salto, cosce, piedi, lasciò apposta per ultimo il pezzo forte, riprese il sapone cominciò ad insaponarmi il pube per poi andare sui testicoli ed infine sull’asta che grazie a questo trattamento cominciava a ingrossarsi, la cappella a confronto col biancore della schiuma risultava violacea, il massaggio proseguiva incessantemente fina ad ottenere quello che voleva. Il mio cazzo ora svettava in tutta la sua imponenza davanti a lei, che preso il doccino, lo risciacquo per bene, lo asciugò, gli mise il talco e quando fu soddisfatta, mi portò sul terrazzo, dopo il temporale, l’aria era frizzante ma non a sufficienza per rinfrescare la nottata agostiana. Appoggiata al parapetto, guardava i passanti nottambuli della strada, oppure sbirciava nelle poche case illuminate, guardare e non essere visto è eccitante in più mia moglie mi teneva sempre il cazzo tra le mani, mi portai dietro di lei e chinandola un poco le infilai il cazzone nella figa che nel frattempo si era di nuovo inumidita, iniziai a muovermi avanti e indietro massaggiandole ora le chiappe ora le tette ora la figa calda. La gente inconsapevole del nostro amplesso camminava non curante del fatto che due porci maiali stavano scopando sei piani sopra di loro, andammo avanti così per un po’ poi quando stavamo quasi per raggiungere l’orgasmo, mia moglie mi chiese di non sborrarle addosso perché si era appena fatta la doccia, non me lo feci ripetere, estrassi il cazzo dalla sua figa che prontamente fu sostituito dalle sue mani, e lo portai sul buco posteriore, si aggiustò la posizione pronta per riceverlo e spingendo poco a poco entrai nelle sue viscere fino in fondo, caldo e stretto, cominciai ad aumentare il ritmo, visto che i suoi muscoli cominciavano a contrarsi e riuscimmo a venire contemporaneamente, io nel suo culo e lei sulle mie mani. Come se niente fosse continuammo a guardare i passanti.

Mercoledì Questa sera non voglio rotture di palle. Divano, TV e granita al limone. Meno male che sono riuscito ad uscire presto, ora vado a casa mi faccio una doccia e mi cotoletto sul divano. Detto fatto, mi trovo nudo (quando siamo a casa da soli, siamo spesso nudi) sul divano a guardare la TV, la cena è in frigo aspetto Afrodite e poi mangiamo. Sento le chiavi girare nella toppa, sta entrando.
‘ ciao Amore tutto” Azz. Ma non sei sola’..’ ‘Avvisami! Sono nudo!’
‘Non ti preoccupare, Zeus, non sei il primo uomo che vedo nudo!’
‘si scusa mi sono dimenticata’ ‘hai visto chi ho invitato a cena?’
‘sì, ho visto’ ‘e anche lei ha visto” ‘ciao Medea’.
Medea mamma di un compagno di classe di nostro figlio, divorziata, 30 anni, alta 1,50 con i tacchi, 45 Kg. Tutti sodi, 2à piena e un culo che parla.
‘Ciao Zeus’ ‘si ho visto ma non mi sono chiare alcune cose’ ‘ puoi ripetere?’
Intanto mi sono buttato addosso la prima cosa che ho trovato, ‘spiritosa, vorrei vedere te’ mi presento in sala e le trovo tutte due nude come mamma le ha fatte, Maremma che spettacolo. ‘come, noi ci siamo messe al tuo stato e tu.’ sono interdetto non capisco, la più bella figa della scuola è qui nuda davanti a me e mia moglie che le sta di fianco, anche lei nuda, che le accarezza una tetta. Comprendendo il mio stato di catalessi, le due si avvicinano e una da una parte e l’altra dall’altra cominciano a spogliarmi, ‘scusa Afrodite, non capisco.’ ‘non c’è niente da capire, ho voluto esaudire un tuo desiderio’ ‘e io mi sono offerta con piacere’, sono ormai nudo anch’io e lo spettacolo che ho davanti agli occhi si ripercuote sul mio cazzo, che imperterrito svetta tra le gambe. Le mani di Medea lo avvolgono istantaneamente e si lascia sfuggire un mugolio di piacere, mia moglie invece è attratta dalle tette di Medea tanto che con foga si trova a palpargliele come un adolescente alle prime armi. ‘Perché non ci sediamo a tavola, così chiacchieriamo un attimo, prima di divertirci?’ propone Medea, ‘Humm peccato sarei andata avanti ancora un po” Ci accomodiamo sul terrazzo e inizio a servire i piatti con l’insalata di riso, mentre mangiamo, non riesco a staccare gli occhi dalle 4 tette che ho di fronte completamente diverse, mia moglie ha una 4à abbondante ma ugualmente irresistibili, infatti, tra una forchettata e l’altra non posso esimermi dal toccarle. E per non ingelosire le altre 2 palpeggio anche loro Ma anche le ragazze stanno belle cariche, infatti, Medea alla mia destra continua con i piedi ad accarezzarmi il cazzo, mentre mia moglie sempre con i piedi ha raggiunto la figa di Medea e la sta masturbando. ‘Sentite, perché non sparecchiamo e iniziamo a giocare? Il caffè lo faccio dopo’. Iniziamo subito a sparecchiare le poche vettovaglie dal tavolo quando voltandomi per prendere i bicchieri vedo che Medea è a pecora sul tavolo per passare l’aspirabriciole, la visione di quelle due chiappe a portata di mano che sembrano le metà di una mela, m’intontiscono, cado ai suoi piedi e inizio a baciare quel culo tondo e sodo di Medea, la quale gradendo le attenzioni si mette in modo da essere più comoda, bacio e morsico quel culo come un automa accarezzo le natiche morbide le stringo, le pizzico, mi fanno impazzire, mi alzo e noto che mia moglie si è sdraiata a gambe aperte sotto la faccia di Medea, la quale ha iniziato a leccarle la figa con una passione maniacale, la vista della scena mi spinge contro il culo di Medea, il mio cazzo non ne può più vuole la sua parte, passo la mano sulla figa depilata di Medea inumidendo le dita che poi infilo piano nel buco del culo, una volta dilatato tolgo le dita e appoggio la cappella allo sfintere, Medea e Afrodite mugolano di piacere allora inizio a spingermi all’interno di Medea una volta abituato all’intrusione il buco si rilassa permettendomi di cominciare a stantuffare per bene quel culo fantastico, Vedo la faccia di mia moglie contrarsi dalla goduria, lei se ne accorge, mi guarda vogliosa e porca come non mai ‘forza sbattila come una cagna’ ‘si sfondami il culo e riempimi di sperma’ per galanteria non posso farmelo ripetere, comincio per cui a pompare con foga sempre massaggiando le chiappe di Medea fino a quando la inondo di un fiume di sperma caldo, resto dentro di lei ancora un po’ anche per gustarmi la scena di mia moglie che si fa leccare la figa da una donna fino a raggiungere l’orgasmo, per essere pari manca solo Medea, la prendo ed essendo uno scricciolo la sollevo e la faccio sedere sul tavolo a gambe spalancate, Afrodite da dietro la abbraccia e le palpa le tette, si baciano, io allora mi accuccio tra le gambe di Medea e comincio sapientemente a leccarle la figa partendo dalle grandi labbra arrivando allo sfintere, che cola ancora il mio sperma, fino ad intrufolarmi tra le piccole labbra e raggiungere il buchino d’orato, lecco piano con ampi movimenti verticali, su e giù, su e giù, dentro il buco, su e giù, su e giù, dentro il buco, quando sento che comincia a sussultare mi soffermo leggermente sul clitoride che svetta come un piccolo cazzino, che prendo tra le labbra succhiandolo e mordendolo, in breve Medea viene e presa dalla goduria inizia a gemere così forte che per non farci sentire dai vicini, mia moglie non trova altro metodo che mettersi con la sua figa sulla faccia di Medea di modo che anziché urlare, gliela lecca. Esaurito l’impulso bestiale che ci ha assalito, decidiamo de bere il rimandato caffè, mentre gustiamo il caffè e la sigaretta, torno lucido e razionale e comincio a prendere in mano la situazione, ‘Medea sono un appassionato di tette, culi, e fotografia, ti spiace se faccio delle foto e dei filmini?’ ‘no vero?’
‘ad un patto’
‘sentiamo’
‘non deve vederle nessuno’ ‘OK’
‘ogni volta che guardate le mie foto o i filmini, dovete dirmelo’.
‘in diretta o anche il giorno dopo’ ‘in diretta’
‘Altro?’
‘Si. Dovrete invitarmi più spesso’
Presa la macchina fotografica e la videocamera, preparo il set. Metto Medea al centro della stanza e su di lei punto la videocamera con lo zoom adatto, intanto che carico la macchina fotografica, chiedo alle mie due concubine di rivestirsi, appena pronte dovranno spogliarsi a vicenda mentre le filmo e le fotografo. Il servizio è venuto benissimo ha dei primi piano del culo di Medea che sono da oscar. Passato il momento artistico, gli animi si sono di nuovo surriscaldati, mi siedo sul divano prendendo mia moglie dai fianchi e facendola sedere sul mio cazzo che entra in lei come un coltello caldo nel burro, Afrodite alza le gambe e le appoggia sulle mie ginocchia offrendo a Medea una vista memorabile, il mio cazzo che stantuffa la figa di Afrodite, non perde l’occasione s’inginocchia davanti e inizia a leccare qualsiasi cosa le passa davanti, a volte il mio cazzo che entra ed esce a volta la figa di mia moglie, questo servizio infoia Afrodite che si libera in un orgasmo cosmico mentre Medea non si perde neanche una goccia del nettare, io invece (essendo il terzo giorno di sesso) sono un po’ più lento, infatti, per aiutarmi Medea estrae il mio cazzo dalla figa in fiamme di Afrodite e se lo caccia tutto in gola, sento le palle sbatterle contro il mento mentre la saliva cola dalla sua bocca, la faccio girare a 69 e mentre mi sbocchina io rimiro il suo splendido culo, anche mia moglie ammira e palpeggia il sodo culo di Medea e mentre io le lecco anche la figa Afrodite le infila un dito in culo è il massimo, Medea gode come una cagna e questo porta all’orgasmo anche me le riempio la gola di sperma di cui non è perso neanche una goccia. Siamo esausti, ma una situazione del genere difficilmente si ripeterà meglio approfittarne. Cambio la videocassetta che ormai era finita e m’intrufolo in mezzo alle due zoccole, mentre bacio mia moglie accarezzo le tette di Medea e viceversa, la loro mano sono tornate ad accarezzare il mio moncherino (è a pezzi) poi si baciano loro due e mentre lecco i loro capezzoli, gli infilo un dito a testa, sentendole ancora bagnate mi da la carica il moncherino si risveglia con soddisfazione delle due mignottelle, ma ora tocca a Medea e voglio godermela, La faccio mettere a cavalcioni sopra di me e puntando la cappella sull’ingresso si lascia calare, in un sol colpo mi ritrovo dentro Medea, mia moglie si avvicina e inizia ad accarezzare il corpo di Medea io inizio a spingere, Medea asseconda i miei colpi e mia moglie succhia i capezzoli di Medea mentre la sgrilletta e le mette un dito in culo, Non c’è che dire siamo tutti per lei. Una sensazione splendida meno male che non finisce più, speriamo che non finisca la cassetta. ‘Zeus sta per venire’ Dalla Medea godi’ ‘no! Vieni insieme a me’ Basta questo. Esplodiamo in un orgasmo di coppia sincronizzato e quando lei esausta si adagia sul mio petto mia moglie, si avvicina e mi domanda ‘Tutto OK?’ la mia faccia deve essere un libro aperto perché mi bacia, si alza e va in bagno. Medea ed io siamo esausti non so dopo quanto tempo si alza e va anche lei in bagno, ne approfitto per andare da mia moglie per ringraziarla dello spettacolare regalo che mi ha fatto. Medea esce dal bagno e si siede vicino a noi sul divano, ora tocca a me il bagno, quando torno, le trovo abbracciate a slinguare come adolescenti mi metto dietro di loro e ne approfitto per accarezzare i loro corpi sodi, smettono di baciarsi si girano a guardarmi si trovano un cazzo di fronte agli occhi e iniziano a succhiarmelo, non riesco a stare in piedi, mi siedo e le faccio mettere di fianco a me così io possa ricevere un doppio pompino e al contempo avere disponibilità di tutto il loro corpo tette, culo figa quello che voglio tocco. Raggiungere l’orgasmo mi sembra impossibile sono stravolto ci tranquillizziamo un attimo, mi bevo un caffè, mi fumo una sigaretta, e mi accorgo che si sono fatte le 2 di notte, Medea scatta in piedi ‘cazzo è tardissimo domani in ufficio chi ci andrà?’ ‘Zeus mi accompagni che a quest’ora preferisco?’ ‘si non c’è problema mi vesto e andiamo’. L’accompagno a casa a piedi, non c’è in giro nessuno, la tengo vicino anche per poterle accarezzare ancora il suo splendido culo. Arriviamo al portone e mi chiede di accompagnarla sino alla porta di casa, abita all’ultimo piano con ascensore in casa, arriviamo apre la porta si gira mi afferra per le mani tirandomi dentro casa, chiude la porta e senza staccarmi gli occhi da dosso si toglie il vestito, Nuda di nuovo davanti a me ‘Sbattimi ancora!’ nuda è splendida la giro mi calo i calzoncini e senza farmi pregare glielo sbatto in culo ormai è abituata, intanto che le fotto il culo le strizzo le tette e capezzoli si dimena come una cagna in calore porto una mano sulla sua figa e comincio a masturbarla pochi attimi e gode per l’ennesima volta, io invece non so se ci riuscirò, ancora scossa dall’orgasmo si china e lo prende in bocca succhiandolo avidamente, c’è uno specchio in sala che mi permette di godermi il pompino mentre le guardo il culo, sono al limite un’eruzione lavica quasi la soffoca ma non demorde e non smette di leccare e succhiare fino a quando non ricompare il moncherino moscio. Allora si alza si pulisce l’angolo della bocca, mi bacia sulla guancia ‘grazie, è stato bello’ ciao.
Il ritorno a casa è stato difficoltoso, le gambe non mi reggevano ma alla fine ci arrivo, raggiungo il letto e mi adagio lentamente mia moglie sta dormendo, ‘Buona notte amore mio e grazie di tutto. E’ stato splendido’
‘ci hai messo tanto ad accompagnarla, cosa avete combinato?’
””.’ ‘mi ha chiesto di sbatterla ancora’, ‘e io l’ho fatto.’
‘sei arrabbiata?’
””” ‘no, ma la prossima volta, prima me lo dici e dopo decido’.
‘Ok hai ragione scusami non si ripeterà’
‘Grazie ancora per tutto’
‘Notte Zeus, da domani penserò a come farmi ripagare’.

Giovedì
Svegliarsi e andare al lavoro è stato devastante dopo la notte di ieri, questa sera cinemino tranquillo e nanna. ‘Pronto briciola? Tutto Ok’
‘Si sto uscendo, ci vediamo a casa’
‘Ora vado anch’io mi doccio, preparo la cena e poi cinema?’
‘Va bene a, fra poco’
‘Che cosa andiamo a vedere?’
‘Pensavo ‘il signore degli anelli’ ‘oggi è l’ultimo giorno di programmazione’.
‘Va bene, andiamo in moto o in macchina”
‘direi in moto per il parcheggio’
‘Va bene mi lavo mi vesto e andiamo’, ‘Sparecchi tu?’ ‘OK’
Si presenta dopo la doccia con gonna lunga ai piedi tipo gitana, maglietta grigia con scollo a ‘V’, sandali, ‘Hei sei splendide’ ‘Grazie’.
Partiamo, serata calda ma arieggiata Milano è vuota, anche il cinema è vuoto siamo in 3 coppie sparse per la sala che essendo di vecchio stile è enorme. Ci mettiamo all’ultima fila, neanche il tempo di sederci che spengono le luci e parte la trafila delle pubblicità. Mi scosto per abbracciare mia moglie e la trovo con la gonna completamente alzata con le gambe divaricate e appoggiate ai braccioli laterali, senza slip con la figa al vento, ‘amore, stai comoda?’ sorride, ‘ con il tuo cazzo nella figa starei meglio’ allungo una mano e comincio a masturbarla lentamente, le sue mani iniziano a perlustrare il suo corpo, scostano la maglietta e il reggiseno e lasciano uscire le sue tettone sode, è quasi nuda in un cinema. Mi chino a succhiarle i capezzoli che rispondono subito alle mie sollecitazioni indurendosi come sassi, la sua mano sinistra si posa sul mio pacco armeggia per liberarlo e quando ci riesce, si fionda a succhiarlo avidamente. Il film è iniziato, si alza e si mette davanti a me sedendosi e impalandosi, intanto le mie mani corrono da una tetta all’altra alternandosi alla figa che cola umori a tutto spiano. Con movimenti pelvici a roteazione oltre a scoparsi si sfrega tutte le pareti interne della figa, la posizione e il posto mi portano all’orgasmo, estraggo velocemente l’attrezzo, giusto in tempo per schizzare in alto il mio sperma che colpiscono in rapida successione: prima la faccia, poi la gonna e per ultimo la figa, io mi accingo a spalmarle lo sperma sulla figa, mentre le lecco via dalla faccia le gocce rimaste, non soddisfatta si rinfila dentro il cazzo continuando a cavalcarmi mentre continuo a masturbarla, le sue mani continuano a stringersi le tette e per non urlare l’orgasmo che imperioso la assale, si caccia una mano in bocca. E’ esausta e soddisfatta si alza e si risiede vicino a me, ma la storia non cambia si ritira su la gonna le tette sono sempre al vento e le mani sono sempre sul mio cazzo. ‘Amore, abbi pietà fammi riposare un attimo’ ‘Ieri sera non eri stanco quando Medea ti ha chiesto di sbatterla ancora una volta.’ ”’..’ ‘ci sei cascato, ‘ ‘non ho fretta questa sera sei mio, la vendetta è un piatto che va servito freddo’ e con la mano strige il cazzo e le palle. Ormai il 1′ tempo sta per finire ci ricomponiamo e aspettiamo l’inizio del secondo tempo. Appena si spengono le luci mi accuccio sotto di lei e mi porto con la faccia a ridosso della sua figa, inspiro profondamente e poi inizio dolcemente a leccarla, essendo ancora bagnata i suoi umori mi colano in bocca da soli, sento tra le labbra il clitoride che si è gonfiato, comincio a succhiarlo come un piccolo cazzo, lei mi stringe la testa con le cosce ed infine un getto di umori mi colpisce in faccia. Mi alzo lei mi tira a se e mi lecca i suoi umori dal viso, quando ha finito, mi riserva lo stesso trattamento s’inginocchia davanti a me a inizia a farmi il classico pompino, dura un’eternità mi sembra di stare in paradiso, mi morde teneramente la cappella e quando infine m’infila un dito in culo, le riverso in bocca un mare di sperma che lei inghiotte avidamente, infatti, continua a succhiarmi il cazzo per pulirlo per bene. Si risiede di fianco a me senza sognarsi di ricomporsi fino ai titoli di coda quando velocemente dobbiamo ricomporci. Non abbiamo visto il film ma va bene uguale.
‘Cosa ne dici di un gelato?’
‘No grazie ho già leccato abbastanza preferisco la granita a casa’.
‘Bene andiamo’.
Intanto che si ri-doccia, tiro fuori le granite dal frizer e poi mi cotoletto sul divano ad aspettarla. Quando esce dal bagno, una nuvola di vapore invade la sala, lei appare avvolta nell’accappatoio bianco, non molto allacciato tanto che s’intravedono le sue tette ancora imperlate d’acqua, la guardo adorante e mi reputo fortunato ad avere una donna così tutta e solo per me. Distolgo i pensieri e vado a rinfrescarmi, la doccia semi fredda placa un poco i bollori che mi assalgono, esco dal bagno nudo e mi avvicino a lei sdraiata sul divano a vedere la televisione. ‘cosa ne pensi di vedere i servizi fotografici che ho fatto?’ ‘Ottima idea,’. Ma non dovremmo avvisare Medea?’ ‘ Ma è quasi mezzanotte, non rischiamo di disturbarla?’ ‘mandiamole un SMS così risolviamo’ ‘OK’. Appena partono le prime immagini di Afrodite nel box, arriva la chiamata di Medea, ‘Ciao, ti abbiamo svegliato?’, ‘no, stavo leggendo, e voi che fate?’, ‘stiamo vedendo il servizio fotografico che Zeus ha fatto Ieri.’ ‘Humm’. Descrivimi la scena.’ ‘Ok, ti metto anche in viva voce così senti e sentiamo tutti’. ‘Siamo appena usciti dalla doccia, dopo aver fatto sesso al cinema, e siamo nudi sul divano, stanno scorrendo le foto fatte ieri e anche se sei meglio dal vivo, anche in foto si nota il tuo carico erotico.’ ‘ma perché non sento Afrodite? Ha la bocca impegnata?’ ‘No. Ero concentrata sulla foto che ritrae te a ridosso del tavolo che mentre Zeus ti fotteva da dietro, mi leccavi la figa.’ ‘capisco il tuo silenzio, vai avanti’ ‘ ora vedo la scena in cui mio marito ti sborra in bocca mentre io ti metto un dito nel culo, ricordi?’ ‘Humm. perfettamente’, ‘ ma Medea cosa stai facendo? Non dirmi che ti stai toccando’ ‘ Beh veramente sono nuda sul letto e mi sto infilando una zucchina mentre mi faccio una sega al clitoride.’ ‘ Che scena spettacolare, io invece sto masturbando Zeus, mentre lui mi lecca’ ‘se mi fate sentire il rumore, potrei venire’ detto e fatto, spostiamo il cellulare vicino alla figa di Afrodite in modo da cercare di farle sentire i rumori liquidi della mia leccata. ‘Sì. Vi.. sento, Humm come siete bravi, mi state eccitando, dai Zeus fai godere quella cagna.’ ‘Si scopami come hai scopato lei ieri sera a casa sua.’ Allora mi alzo faccio metter Afrodite in ginocchio sul divano con la faccia appoggiata allo schienale, mi metto dietro di lei e in un sol colpo entro in lei strappandole un gridolino di piacere. ‘Allora la troietta l’hai scopata a pecora, e dimmi zoccola, ti è piaciuto farlo in mia assenza?’- ‘Si è stato come rubare qualcosa, il fatto che non c’eri mi ha eccitato come ora’ ‘mi sta scopando così forte che le mie tette sbattono contro il divano, dovresti vedermi, sono fradicia e sto per godere’- ‘anch’io sto godendo, forza porco, scopami di più, facciamo sentire a questa zoccola come si scopa.’ Questo dialogo mi ha eccitato ancora di più e non riuscendo a trattenermi esco da mia moglie, la giro e le sborro copiosamente in faccia e sulle tette. Mentre vengo, sento dal cellulare che Medea ha raggiunto l’orgasmo e le grida di piacere arrivano anche alle orecchie di mia moglie che si lascia andare anche lei al suo orgasmo liberatore. Sfiniti, cadiamo carponi sul divano, l’unico rumore che si sente sono in nostri respiri affannati. ‘Pronto Medea, ci sei?’ ‘Si Si sono qui, mi avete fatto godere anche per telefono’ ‘Guarda che dopo che mio marito ti ha scopato da solo, mi devi una scopata senza di lui. Ricordatelo’ ‘Sarà con vero piacere, dimmi solo quando vuoi, sarò la tua schiava.’ ‘buona notte’ ‘Notte.’ Intanto le foto hanno fatto il loro giro e sono ripartite da capo. Le granite sono ormai prontissime da bere, le porgo la sua tazzina e mi siedo per terra di fronte a lei, le verso un po’ di granita sulla figa, il contatto con il freddo la fa sobbalzare, intanto mi sono messo a leccare la granita direttamente dalla figa di mia moglie, gli ultimi cucchiaini li verso uno per uno sui capezzoli che s’induriscono istantaneamente, succhiare un capezzolo al sapore di granita al limone è molto particolare, copiandomi e avendo ancora granita, mi fa alzare e utilizza il mio cazzo come cucchiaino per finire la granita e quando ha finito la granita, il cazzo lo tiene sempre in bocca, la reazione caldo, cappella, freddo palato, porta inevitabilmente all’orgasmo scaricato nella gola di mia moglie che apprezza il contrasto salato sperma acido limone.
Spengo la TV stacco i cavi, ci puliamo e andiamo aletto. Abbracciati, nudi dormiamo il sonno dei giusti.

Venerdì
Che settimana ragazzi sono dimagrito di 5 Kg. E questo è buono, quello che non è buono è che neanche la mattina mi si rizza. Questa sera ci rilassiamo, mi dedicherò amorevolmente a mia moglie. Quando Afrodite entra in casa, strabuzza gli occhi pensando di aver sbagliato appartamento, ho spostato i divani, il tavolino l’ho alzato leggermente portandolo ad un’altezza comoda, ho abbassato le luci, acceso candele e incensi profumati e ho preso una serie di oli balsamici e afrodisiaci. Mi presento alla porta nudo le vado incontro, le prendo la borsa e la accompagno in bagno, dove le ho preparato un bagno caldissimo con essenze indiane, la spoglio delicatamente e l’aiuto ad entrare in vasca, l’acqua bollente (a lei piace così) le fa accapponare la pelle, si sdraia immergendosi fino al collo, e intanto preparo le spugne per lavarla, si rialza e comincio ad insaponarla tutta, sfregando energicamente ogni lembo di pelle una volta finito si ri immerge per sciacquarsi. La lascio lì a rilassarsi e vado a fumare, quando torno, è pronta per uscire, prendo l’accappatoio e la aiuto ad infilarlo le porgo le ciabatte e inizio ad asciugarla tamponando senza sfregare la pelle, finito di asciugarla la conduco in sala, che ora è diventata un centro massaggi, la faccio sdraiare prona sul tavolo le sfilo l’accappatoio, l’immagine del suo culo arrossato dall’acqua è impareggiabile, faccio cadere qualche goccia d’olio sulla schiena e inizio un lento e prolungato massaggio alla schiena fino al completo assorbimento dell’olio, proseguo con le gambe prestando parecchia attenzione all’interno coscia e all’attacco dei glutei che lascio volutamente per ultimi. Quando poso le mani sulle chiappe per massaggiarle, istintivamente divarica leggermente le gambe mostrandomi parte della fessura che luccica di umori, il massaggio alle chiappe si protrae per molto tempo, noto che ha cominciato a colare umori. Finito con il posteriore, la giro e ripeto le stesse mosse di prima, inizio con il petto, evitando accuratamente di massaggiare anche le tette ma limitandomi a sfiorarle, proseguo sulla pancia e il basso ventre giungendo al limite del monte di venere, mi sposto sulle gambe anche in questo caso noto un leggero divaricamento. Ma in questa posizione per massaggiare bene le gambe è meglio alzarne una alla volta e appoggiare il tallone sulla propria spalla in modo da avere a disposizione tutta la gamba, inoltre questa posizione consente di poter vedere il frutto del lavoro’. Gocce di umori che colano dalla figa. Fatta la gamba destra, passiamo alla sinistra stesso movimento avendo cura di sforare appena la figa di mia moglie. Una volta finito di massaggiare le gambe mi dedico con passione alle tette, per queste ho scelto un olio che oltre ad essere stimolante, tende anche a rassodare, per cui inizio un massaggio propedeutico, una tetta alla volta, anche perché essendo una 4a piena, una mano non basta. Ora anche i capezzoli reagiscono alla stimolazione e svettano come missili verso l’alto, duri come pietre e rossi come ciliegie, per ultimo ho lasciato il meglio, anche qui cambio olio, ne ho preso uno che idrata e nutre la pelle lasciando un leggero profumo di the bianco. Il massaggio alla figa comporta un’alta concentrazione per non lasciarsi prendere la mano e farla diventare masturbazione, bisogna massaggiare il pube con i pollici e protrarre le dita sull’inguine e sulle grandi labbra fino a raggiungere il filetto di unione col culo, è un massaggio morbido, delicato. Mi sono messo dalla parte della testa e essendo mia moglie non altissima chinandomi raggiungo facilmente la zona da massaggiare, lei è sempre sdraiata supina ma si è spostata con la testa leggermente fuori dal tavolo in modo da farla scendere un po’. Ora il massaggio tonificante si è tramutato in erotico, le gambe di mia moglie sono abbastanza aperte da permettere a tutte e due le mani di arrivare fino alle chiappe, ovviamente più a fondo vado più il mio corpo aderisce al suo e in quella posizione appoggio la mia pancia (un po’ prominente) alle tette e di conseguenza il cazzo che ora si erge in tutta la sua consistenza, è all’altezza della sua bocca. Se avesse gli occhi aperti, se ne accorgerebbe. Comincio a vedere delle contrazioni addominali e allora mi permetto di raggiungere l’interno figa, dove inizio a massaggiare anche le piccole labbra, vedo il clitoride che sembra scoppiare da quanto è gonfio, ma aspetto ancora continuo a circondarlo di carezze ma senza dedicarmi a lui. Finalmente mia moglie dice le prime parole da quando è entrata. ‘Sto venendo’ apre finalmente anche gli occhi e vedendo ad un passo il mio cazzo allunga la lingua e inizia a leccarlo, io a questo punto dedico tutta la mia attenzione al clitoride che in men che non si dica mi ringrazia procurando a mia moglie il primo orgasmo. Mentre mia moglie viene, mi prende in bocca il cazzo e presa da foga lo morde con decisione, il lieve dolore si trasforma in piacere portandomi a scaricarle in gola lo sperma, nessuna goccia è andata persa si è ingoiata tutto e alla fine anziché lasciarlo uscire dalla bocca lo ha tenuto dentro passandoci la lingua tutto intorno per pulirlo per bene. Riavuta dall’orgasmo, si mette a sedere mi avvicina e mi abbraccia forte si alza mi guarda dritto negli occhi, ‘Sei stato splendido, ‘ ‘mi sento magnificamente ed è stato sublime.’ E facendo gli occhi da furbetta ‘La scopata con Medea è stata saldata.’ ‘ ‘bene mia signora, la cena è pronta’. Carpaccio con rucola e grana, ci sediamo a tavola per mangiare ma mia moglie mi chiede di alzarmi un attimo e di avvicinarmi, quando le sono vicino, mi prende in mano il cazzo, lo avvicina al tavolo, gli arrotola una fettina di carpaccio intorno e se lo porta alla bocca. Sentire la sua bocca e la sua lingua che lecca il succo del carpaccio insieme al mio cazzo, mi porta all’erezione finalmente riesce a dividere il carpaccio dall’asta e sfilatoselo dalla bocca, mastica contenta la prima fettina di carne. La seconda fettina invece la appoggia direttamente sul capezzolo, che a contatto con la carne fredda s’indurisce subito, e me lo porge da mangiare, ovviamente il mio è un lavoro più semplice, anche se facendo finta di faticare ne ho approfittato per mordicchiare il capezzolo e quando ho preso la fettina di carne con la lingua, ho pulito dal succo la tetta, proprio per renderla pulita. La terza fettina di carne invece l’ho preparata io, ho chiesto a mia moglie di alzarsi e appoggiare una gamba alla sedia, in questo modo ho preso una fettina e l’ho infilata in figa lasciandone fuori solo un pezzettino, poi mi sono seduto per terra e con lingua e denti ho cercato di estrarre la fettina dalla figa, ci ho messo un po’ ma alla fine ci sono riuscito. Finito di mangiare ci divaniamo ma siccome in TV non c’era niente, decidemmo di andare a letto. L’ho fatta sdraiare e una volta divaricate le gambe mi ci sono piazzato in mezzo entrando in lei cominciando una lentissima e meravigliosa scopata, aiutandomi con una mano mentre la scopavo, le masturbavo anche, infatti, raggiunse l’orgasmo prima di me, mentre io imperterrito continuavo a stantuffarla, quando anch’io fui vicino all’orgasmo, uscii da lei mi spostai verso l’alto mettendo le mie ginocchia di fianco alle tette e alzandole la testa misi il mio cazzo tra le sue tette facendomi fare una spagnola e ogni volta che spingevo verso l’alto la sua lingua, riusciva a dare una leccatina alla cappella, non ci misi molto l’ultimo affondo lo feci direttamente in bocca riuscendo a sborrarle tutto in gola. Accasciatomi di fianco a lei, l’abbracciai e le sussurrai ‘Ti Amo’. ‘buona notte’ ‘ti amo anch’io, grazie per il servizio che mi hai fatto, buona notte’.

Leave a Reply