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Racconti Erotici

Vita d’ufficio capitolo 10 – Le nuove assunzioni

By 13 Luglio 2022No Comments

Arrivo verso metà giornata quando Elena mi chiede di parlare.
Ovviamente acconsento.
Chiara finisce la sua parte di lavoro e se ne va salutando.
Una volta chiusa la porta Elena arriva in ufficio da me con addosso un vestito rosso appena scollato sull’incavo del suo seno abbastanza aderente da intuire le sue forme sotto di esso.
Mi complimento con lei per il vestito, dicendole che le dona molto.
Lei dice che dobbiamo discutere.
Le chiedo il motivo.
Mi dice che sa che Chiara andrà in Giappone e che verrà una dipendente del signor Matsumoto a lavorare da noi e che pensa sia un problema in quanto avrà problemi di lingua e sul lavoro.
Mi chiede come vorrei muovermi guardandomi tra l’interrogativo e l’espressione di sfida.
Le dico che Kaori sa già l’italiano e addestrarla sul lavoro non sarà un problema.
Mi chiede come intendo fare se il lavoro, come succede, mi porta spesso fuori sede.
Le dico che non sarà un grosso problema comunque, non &egrave del tutto novizia a pratiche di contabilità.
Comunque vada Elena mi dice che mi manderà due curriculum di due sue amiche con cui le piacerebbe lavorare e a cui potrebbe affidare le pratiche che ha in mano mentre affianca Kaori.
Le dico che ci penserò.
Mi arrivano tre mail: insieme ai curricula ce n’&egrave una del signor Matsumoto in cui mi dice lui stesso di non avere remore a proposito di Kaori e mi comunica la sua completa affidabilità e disponibilità (parola sottolineata, che sia voluto?)… bene bene penso io…
Do un’occhiata ai due curricula: uno &egrave di Elisa: una ragazza moretta dal bel viso (l’unica cosa presente nella foto) con occhi scuri e capelli lisci neri di 25 anni che dopo gli studi ha solo lavoricchiato senza avere mai un posto stabile, l’altro &egrave di Sabrina, una signora bionda con gli occhi verdi che dimostra meno dei 45 anni che ha ed ha un viso stupendo contornato da capelli mossi e qualche lentiggine.
Ha già lavorato ma la ditta dove lavorava è fallita lasciando a casa molta gente e lavoro a me in quanto curatore fallimentare.
Purtroppo leggo anche che Sabrina è sposata, cosa che potrebbe intralciarmi se mai la desiderassi…
Chiedo a Elena di parlarmi delle sue amiche.
Me le descrive come affidabili e precise e corrette. Le chiedo di parlarmi di Elisa, la quale, dice Elena, convive e le serve un lavoro per tirare a vanti dato che, come ovvio, il ragazzo da solo non riesce a far quadrare i conti.
Le chiedo perch&egrave dovrei assumerle, lei mi risponde, appoggiando le mani sulla scrivania mostrandomi per bene l’incavo del seno fino in fondo, che sono brave, le serve aiuto e che potrebbe essere più convincente.
Le chiedo come potrebbe essere più convincente di così e se può garantire qualcosa sulle sue amiche anche se ho già le idee chiare su tutto il personale dell’ufficio.
Lei, passandomi un piede scalzo sulla patta dei pantaloni dice che so già come potrebbe convincermi meglio anche se, dice, al momento non può garantire che le sue amiche facciano gli straordinari, mi sta facendo impazzire mentre il mio cazzo prende vigore e il mio viso diventa una maschera di piacere.
Io giro attorno alla scrivania e le chiedo slacciandomi i pantaloni come farebbe a convincermi meglio.
Lei capendo subito mi prende prima il cazzo in mano segandomi piano e guardandomi negli occhi.
Dopo inizia a baciarmelo e leccarmelo fino a pendermelo in bocca, fa un lento su e giù mandandomi in estasi.
Quando lo capisce cerca di tirarsi su ma glielo lascio in bocca fino a venire.
Lo tiro fuori giusto in tempo per sporcarle ciò che l’abito lascia vedere del suo petto.
Lei si alza e mi chiede se mi ha convinto, io le rispondo con un misterioso ‘quasi ma ancora devo pensarci’.
Mi dice che sono un maiale mentre le vado alle spalle e le faccio scendere la cerniera del vestito.
Si scopre un completo di pizzo bianco di gran classe, le tolgo gli slip e la infilo mentre &egrave a novanta gradi sulla scrivania.
Ansimo mentre la scopo e le tolgo anche il reggipetto prendendo possesso delle sue tette.
Continuo a prenderla aumentando il ritmo, la scopo sempre più forte calcolando la resistenza data dal fatto d’essere appena venuto.
Continuo a scoparla tra le sue urla di piacere in cui mi chiede di prendermi anche se mi insulta nel frattempo dandomi dello stronzo.
Io continuo finchè non mi sfilo da lei e vengo.
Ansimiamo insieme e ci riprendiamo.
Ansima e mi chiede se mi ha convinto.
Le dico che lei sarà diretta responsabile di Kaori e potrà gestirla come crede a 360 gradi chiedendole ogni cosa finchè sarà addestrata se non che potrò partecipare personalmente all’addestramento e… che le sue amiche saranno inserite a tempo determinato, ovviamente dopo un colloquio, però riterrò lei responsabile dei loro errori con le ovvie conseguenze fino a nuovo ordine…
Dice che le sta bene.
Ci rivestiamo e andiamo, lei dimentica anche di lavarsi sporcando il vestito della mia sborra…

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