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Racconti Erotici

Vita d’ufficio capitolo 19 – L’errore di Elisa, la punizione di Elena

By 2 Ottobre 2022No Comments

Sono da un cliente mentre ricevo una telefonata ‘Ciao, sono Marini, dovevamo vederci oggi ma in ufficio
non c’eri’, gli chiedo con chi avesse parlato, lui mi risponde che aveva risposto una certa Elisa.
In più mi dice, essendo un cliente di vecchia data che ho scelto bene le nuove impiegate e che sentirà
direttamente me per prendere appuntamento.
Finisco dal cliente e torno in ufficio.
Convoco Elena.
Le dico che Elisa ne ha fatta un’altra delle sue.
Lei rassegnata abbassa il capo.
Vedo rabbuiarsi gli occhi dell’impiegata mentre attende la punizione.
Le dico semplicemente che visto che Elisa ha sbagliato nei confronti di un cliente starà a lei trovare il modo
di farsi perdonare l’errore dal cliente stesso.
La giornata va avanti.
Ricevo la telefonata di Marini.
Vuole un appuntamento per il giorno dopo.
Lo dico a Elena.
Elena il giorno dopo si presenta al lavoro con un tailleur giacca e pantalone scuro e camicia bianca, sta
davvero bene.
Io all’orario stabilito accolgo Marini.
Parliamo di lavoro e della sua posizione.
Una volta finito di parlare gli dico di aspettare, mi devo sdebitare per il tempo che gli ho fatto perdere l’altro
giorno.
Dico a Elena d’andare nel mio ufficio ed io esco dall’ufficio e vado a gustarmi sul tablet la scena dalle
telecamere dell’ufficio.
Lei entra di scusarsi tanto per il tempo che gli è stato fatto perdere e chiede cosa può fare per fare in modo
di scusarsi.
Lui subito le toglie la giacca.
Le apre la camicetta e le dice di inginocchiarsi.
Lei docile si inginocchia e gli apre i pantaloni.
Lui le accarezza la testa e lei gli prende l’uccello in mano, fa in modo di farglielo tirare poi glielo prende in
bocca.
La vedo che comincia ad andare su e giù e usare le mani sulle palle e sull’asta mentre alterna le labbra e la
lingua attorno alla cappella.
Con questo movimento dopo non molto vedo Marini irrigidirsi e toglierle il cazzo dalla bocca mentre le
viene addosso sul petto.
Elena cerca di pulirsi ma lui la fa alzare e le mette addosso la camicetta e gliela abbottona lasciandola sporca
e sporcandole la camicetta.
Alla fine la ringrazia, dice di considerare l’incidente mai successo e se ne va.
Io intanto rientro incrociando il signor Marini che dice d’aver gradito la scusante e se ne va.
Io intanto torno in ufficio eccitato dalla visione.
Lascio trascorrere un po’ di tempo poi chiamo nel mio ufficio Elena.
Le chiedo cos’&egrave successo con Marini.
Lei dice che gliel’ha messo in bocca.
Le chiedo se le è piaciuto, lei risponde che lui non è stato rude.
Le dico che può farlo anche a me e mi abbasso i pantaloni e le mutande.
Va bene dice lei.
Me lo inizia a prendere in mano poi me lo prende in bocca e va su e giù con maestria facendomi assaporare
le sue labbra e la lingua sul frenulo.
Mi assaporo per bene il pompino.
Le chiedo se ha bevuto la sborra di Marini, lei sospende un attimo e dice di sì, allora io le scopo la bocca e le
vengo in bocca.
Lei si rialza, io le dico che sembra abbia la camicetta sporca, le faccio togliere la giacca e verifico che sulla
pancia è sporca di sborra.
Le dico di togliere la camicetta, non si va in giro con i vestiti sporchi.
Le faccio poi sganciare il reggiseno.
Le palpo il seno e glielo succhio, continuo finchè non la vedo abbassare la mano sotto la gonna.
Sospendo e le do la giacca.
Lei protesta dicendo che devo farla venire ma le dico che faccio quello che voglio e che non deve provare a
godere a casa.
Le dico che non voglio mandarla a casa con gli indumenti sporchi e la mando a casa con la sola giacca a
coprirle il tronco nonostante le sue proteste vista la gran parte di seno visibile ma le dico che faccio quello che voglio, se Elisa sbaglia non è colpa mia.

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