Vedo Elisa aprire il pacchetto.
Appena dopo arriva nel mio ufficio con addosso una maglia appena scollata e un paio di jeans e scarpe sportive, già così quando si volta si ammira un sedere perfetto con in mano la culotte di pizzo nero che le ho regalato.
Mi dice “ecco, volevi vedere il regalo?”.
Le rispondo che voglio vederglielo addosso.
Lei mi risponde che però dovrebbe spogliarsi.
Le dico che non è un problema, può farlo qui.
Di tutta risposta dice che ha paura di quello che penserebbe il suo ragazzo.
Le dico che se vuole potrebbe evitare, le basterebbe stare a casa dall’ufficio.
Mi risponde che non può, che il regalo è bello e mi chiede se non mi basta vederlo senza che lei ce l’abbia addosso.
Le rispondo che la condizione era di vederglielo indossato.
Lei vorrebbe rifiutare il regalo ma le dico che così facendo non le verrebbe rinnovato il contratto.
Lei rassegnata chiede se può evitare di cambiarsi in ufficio da me.
Glielo concedo e la vedo uscire dall’ufficio.
Rassegnata rientra, abbassa lo sguardo e le chiedo cosa vuole.
Lei si sbottona piano i jeans e li abbassa quanto basta per vedere che ha indossato il regalo.
La ammiro e le dico di girare su sé stessa, lei esegue.
Penso che ha un culo davvero stupendo ma purtroppo devo ancora pazientare.
La faccio avvicinare.
Le faccio scendere i jeans accarezzandole le gambe.
La percorrono i brividi, mi dice che ho già visto come le sta il regalo, dovrebbe bastarmi.
Le dico di piegarsi sulla scrivania, lei mi chiede ancora cosa dirà al suo ragazzo, le dico che può smettere.
Lei chiede se sto dicendo sul serio e io le dico che sarebbe come consegnarmi le dimissioni ma può farlo.
Lei si piega.
Ammiro ancora il suo sedere.
Inizio a palparla.
Lei sussulta ma mi lascia fare.
La palpo delicatamente, si vede che gode ma mi chiede di smetterla e mi ricorda che è accompagnata.
Le dico che però le piace.
Lei dice di sì mentre da sopra la culotte inizio a palparle la figa.
Lei continua ad ansimare sempre più forte.
Inizia a dirmi “basta, basta, vengo” finchè non ansima sempre più forte fino a sospirare.
Io intanto con la mano libera ho sbottonato i pantaloni.
Le guido una mano sull’uccello.
Mi chiede sospirando cosa sto facendo mentre continuo a toccarla.
Non le rispondo, inizio a mandarle la mano su e giù.
Ansimando mi dice di no ma continua a godere mentre una mano le si insinua dentro le culotte e inizia a sditalinarla, mi chiede di smettere.
Le continuo a portare su e giù la mano.
Lei non oppone più resistenza, anzi, mi sega da sola.
Io continuo a godermi il trattamento sempre di più anche se pare un po’ impacciata.
Alla fine godo sempre di più e vengo sospirando.
Le lascio la mano e lei si rilassa sulla scrivania quando smetto di sditalinarla.
Tira il fiato, dopo poco mi chiede se può andare e io lascio che si rivesta e vada.
Sempre più pazzesca..vorrei conoscervi..anche solo scrivervi..sono un bohemienne, cerco l’abbandono completo ai piaceri.. e voi.. Scrivimi a grossgiulio@yahoo.com
Grazie per i complimenti. Ma non so come consigliarti per cercarli.
Adoro i tuoi racconti! c'è ancora modo di trovarli raccolti per autore? con la nuova versione del sito non ci…
Grazie mille, sapere che il mio racconto sta piacendo mi riempie di soddisfazione! Se non vuoi aspettare i tempi di…
Ma che bello vedere la complicità, l'erotismo e l'affinità costruirsi così! Davvero ben scritto! Attendo il seguito! E ho già…