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Racconti Erotici

Vita d’ufficio capitolo 4 – I clienti giapponesi

By 24 Aprile 2022No Comments

Da tempo era stato programmato un incontro con dei clienti giapponesi. Personaggi importanti sulla scena mondiale nell’alta tecnologia. Puntuali come solo loro sanno essere, si presentarono e dopo i saluti di rito dissi a Chiara di farli accomodare nella sala riunioni. Chiesi a Chiara di essere presente qualora avessimo avuto bisogno di documenti o quant’altro, nonché fosse attrezzata con bloc-notes per prendere appunti del caso. Dopo un po’ dall’inizio della riunione passai un post-it a Chiara con delle richieste.
Vai nel mio ufficio e prendi la cartella con su scritto Mercato Giapponese e prima di tornare togliti gli slip.
Quel giorno Chiara vestiva con un tailleur la cui gonna appena sopra al ginocchio e non troppo stretta pareva casta in confronto al suo solito modo di vestire.
Poco dopo la vidi ritornare e sembrava quasi riluttante al piazzarsi al mio fianco in piedi. Seduti tutti quanti comodi nelle ampie poltrone in pelle, notai gli occhi dei giapponesi posarsi spesso su Chiara. Nel mentre proseguiva la riunione, misi il braccio a fianco della poltrona quasi come per sgranchirlo, e passai la mano all’interno delle gambe di Chiara.
Sentii distintamente anche se pronunciato sottovoce, il suo oh ! di sorpresa. Notai inoltre che aveva tendenza ad allontanarsi da me. Risalii con la mano all’interno della sua coscia dandole uno strattone ed attirandola vicino a me. Notai che qualche rappresentante del sol levante si accorse della mossa e d osservasse maggiormente sia il sottoscritto che Chiara.
Continuai per parecchio tempo ad accarezzare l’interno delle cosce di Chiara risalendo a sfiorarle la sua fessurina che già sentivo umida. Giunse però il momento di un break coffee, e chiesi a chiara di servire i presenti. Discutemmo di cose leggere con i giapponesi tanto per staccare dall’intensa riunione precedente, al punto che uno dei dirigenti accennando a Chiara esaltò le grazie delle segretarie italiane.
Contraccambiai con il signor Makimoto dicendogli che le giapponesine che spesso osservo sui siti nel web non sono da meno ed hanno un’aria così sensuale da farmi venir voglia di fare qualche viaggio nel loro bellissimo paese. Il signor Makimoto rispose che sarebbe stato onorato di averci ospiti per mostrarci le bellezze del giappone.
Riprendemmo la riunione una ventina di minuti dopo. Notai che Chiara questa volta era più vicina al sottoscritto, così non persi tempo. Appena risalito con la mano sulla sua coscia sinistra accarezzai le sue labbra belle umide e senza tergiversare infilai di colpo il mio pollice completamente e di colpo nel sesso intriso. Sentii le sue gambe irrigidirsi mentre per la seconda volta le scappò un oh! notato da qualche presente oltre che dal signor Makimoto che vidi sorridere sotto i baffi.
Inizia a massaggiargli l’interno in lunghe passate mentre notavo i suoi mancamenti per il suo godimento. Aumentai il ritmo senza darle tregua, volevo portarla a godere il più presto possibile e davanti a tutti i presenti. Pochi minuti dopo la sua mano sinistra si aggrappava alla mia spalla mentre mi sentivo la mano allagata e le gambe cederle leggermente. Il Signor Makimoto rapido si alzò a sostenerla prendendola per un braccio e facendola accomodare nella sua poltrona mentre chiamavo l’altra segretaria, Elena di portare dell’acqua.
Dopo pochi minuti Chiara si riprese e volle tornare al mio fianco a continuare di prendere appunti. Prima di sedersi vidi che il signor Makimoto aveva notato la sua poltrona umida, e mi fissava con uno strano sorriso appena accennato sulle labbra. Il resto dela riunione passò senza grandi problemi avvicinandoci maggiormente alla collaborazione con i giapponesi.
Fu al termine della riunione e mentre ci complimentavamo con i nuovi partners del sol levante che il signor Makimoto mi si avvicinò, e rinnovando la sua ammirazione per le donne italiane, le definì sensuali ed alquanto focose. Non capii esattamente se mi avesse fatto l’occhiolino o era un tic, ma è certo che aveva capito cos’era successo a Chiara dalla macchia lasciata sulla poltrona, perché mi disse di sentirsi onorato di avere il suo vestito profumato di italiano.
La nostra stretta di mano suggellò un futuro di grandi collaborazioni.

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