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Viviana e Leo

By 28 Aprile 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Viviana piangeva piano facendosi la doccia per non farsi sentire dalle amiche di appartamento.
Ancora una volta il suo maschio l’aveva lasciata. Un altra storia era finita male, un’altra volta si sentiva tanto sola, con il cuore spezzato e una sensazione di forte bisogno anche di sesso che l’avrebbe consolata e sentita rassicurata.
Viviana aveva 29 anni e si ritrovava sola e con una serie di storie evidentemente sbagliate.
Insaponandosi osservava e palpeggiava il suo corpo slanciato, con un seno piccolo ma sodo, a detta di tutti sia maschi che femmine, un gran bel culo, occhi chiari, capelli color grano e un bel sorriso. Aveva proprio tutto ciò che era necessario per piacere ma non bastava.
Dopo ogni rottura si chiedeva cosa non funzionasse.
Più di un suo fidanzato le aveva rinfacciato di essere troppo esigente e morbosa ma scopare per lei era fondamentale perché un rapporto continuasse con serenità. Perché ciò avvenisse si sacrificava ed accontentava il suo lui di turno in ogni desiderio.
In quel momento sentì suonare il campanello della porta che la distrasse dai suoi pensieri. Chi poteva essere?
Indecisa se far finta di niente o andare a vedere, si mise una vestaglia da bagno che assorbì le gocce d’acqua ed andò ad aprire: era il suo amico del cuore che non era mai stato il suo maschio e con cui lei si era sempre confidata. Il suo nome era Leonardo ma lei lo chiamava Leo, era più grande di lei di 12 anni.
“Tua madre mi ha detto tutto, coraggio!” le disse entrando e stringendola a sé.
Viviana si lasciò andare tra quelle braccia forti che le accarezzavano la schiena e i capelli. Per Leo, Viviana aveva un affetto particolare; a lui tutto era permesso e tutto poteva dire , era l’unico uomo che finora non l’aveva mai tradita.
Il contatto di quelle mani così forti e tenere allo stesso tempo la fecero rabbrividire.
“Aiutami Leo, ti prego! non ne posso più!”
Si strinse più forte e questa volta cercò la sua bocca per quello che voleva essere un bacio casto.
Ma fu allora che successe qualcosa che lei non si aspettava.
Le mani di Leo si infilarono sotto l’accappatoio e nella stretta sentì contro di sé il gonfiore di un erezione pazzesca mentre la lingua entro nella sua bocca come nel bacio di due innamorati.
Per lei fu un attimo e la sorpresa lasciò il posto al desiderio di fare sesso che l’aveva svegliata e non l’abbandonava.
Senza volerlo e senza nessun effetto aveva intravvisto Leo più di una volta nudo nel bagno durante alcuni giorni di vacanza nella casa di famiglia ala mare ed era sempre rimasta colpita dalle dimensioni del suo membro anche se non aveva mai pensato che potesse essere suo.
Ora era diverso. In tutti e due c’era molta voglia e gli ormoni erano alle stelle.
Tutti e due ansimavano e, mentre Leo le palpava il seno e il culo, Viviana cercava di slacciargli i pantaloni e toccare quel bel cazzo “Scopami Leo, ti prego! Ne ho tanto bisogno!”
“So io cosa ti serve. Ora spogliati e mettiti in ginocchio”
“Si!, farò tutto quello che vuoi, ma fammi godere, voglio sentirmi una troia!”
“Leo sa cosa serve alle troiette come te. Credi che non sappia del via vai che c’è in casa tua? Tu sei una vera troia Viviana!”
“Che cavolo dici Leo? Sopporto tutto da te e sei il mio amico intimo, ma questo!”
“Allora ti dirò che un giorno ero in casa tua a sistemare l’avvolgibile, ricordi?, volevo farti una sorpresa. Ti ho sentito arrivare ma non eri sola. Non so perché l’ho fatto, ma invece di farmi vedere mi sono nascosto nel ripostiglio Avete lasciato la porta della camera da letto socchiusa, è così ho visto e sentito tutto!
I tuoi gemiti, le tue urla, i tuoi ‘Sì ancora, più forte!’ Ti visto alla pecorina che ti facevi inculare. Ti ho visto bere golosa la sborra del tuo ragazzo. Con quanti uomini sei stata? Tanti eh! E con tutti ti eccitavi sentendoti dare della puttana, non è così?”
“E così spiavi i miei incontri! Si è vero, sono una troia. Non posso farci niente è più forte di me!
E ora, ti prego, trattami come una sgualdrina!”
Il cazzo di Leo era già nella sua mano, duro, enorme, turgido. La lingua di Viviana cominciò a leccarlo strappando dei sospiri all’uomo e a succhiarlo lentamente.
“In bocca, tutto in bocca!” disse Leo prendendole la testa e tirandola a se!
Viviana succhiava come mai aveva fatto prima e Leo le diceva di tutto “Troia, puttana, zoccola, siiihh!! sei una bella pompinara, siii!!!”
Dopo un gemito più forte ed un tremito, spingendo dentro la bocca di Viviana il suo cazzo la allagò con sperma sperma caldo
“Bevi, bevi tutto troia!” mentre Viviana continuava ad ingoiare. Per la ragazza era così buono e tutto era così eccitante, era il suo amico confidente che le stava venendo in bocca e questo la eccitava molto e finalmente poteva dimostrare la sua natura anche a lui.
“Ora tocca a te!” le disse.
Leo si spogliò, la prese per mano andando in camera e facendola sdraiare a gambe larghe sul letto.
In casa non c’era nessuno, per fortuna. Le amiche erano a lezione all’università e sarebbero rientrate dopo pranzo.
“Sei già bagnata fradicia” le disse infilandole due dita nella vagina e strappandole un gemito.
“Scopami, ti prego!”
“Devi avere pazienza amore mio!”
Leo era tornato quello dolce di sempre, come se l’esplosione dei sensi di poco prima lo avesse liberato di un grosso peso.
Ora le accarezzava dolcemente le tette. Poi messa la testa tra le morbide cosce, cominciò a leccare abilmente le grandi labbra e il clitoride senza far mancare contemporaneamente un’altra stimolazione: due dita andavano e venivano velocemente nella vagina.
“Aaah, che bello! siiiì, così!!”
“Ti piace Viviana?”
“E’ bellissimo Leo, ma ora ti voglio dentro!”
“Aspetta, non devi avere fretta, lasciati andare e pensa godere!”
I gemiti si facevano sempre più forti, il respiro sempre più frequente e profondo.
A Viviana sembrava di impazzire, la sensazione di caldo al ventre, e il suo amico prediletto che la scopava con la lingua e le dita.
Se le amiche fossero rientrate avrebbero sentito lei gridare “Ahhhhh, siiiiiiiii! Cosìii! non smettere ti prego!”
Infine l’orgasmo la travolse in un fiume di urla e convulsioni. “Siiihh!,aaahhhhhh!! Uuuuhhhhhhh! che belloooo!!, cazzo che bello!!!!!”
Ora Leo si era inginocchiato davanti a lei sul letto prendendola per le caviglie, le stava allargando le gambe pronto a penetrarla “Ora vengo amore. Te lo metto tutto dentro fino in fondo!”
Appoggiò una gamba della figlia sulla spalla, con una mano le teneva le cosce larghe allontanando l’altra gamba, mentre con la mano libera guidava il membro nel sesso di Viviana che gridava “Siii, così, scopami!! Aprimi in due!”
Viviana godeva come mai le era successo prima.
Leo dopo le prime spinte più delicate la stava scopando con sempre maggiore vigore, quasi con violenza, alternando colpi veloci a sapienti penetrazioni profonde date con decisi colpi di reni. Eccitandosi nuovamente si rese conto che stava perdendo il controllo e la visione della sua amica.
Leo in preda ad un orgasmo violento e incontrollabile dimenticò ogni legame amichevole e tralasciando ogni remora disse “Stai godendo puttana? Ti piace vero? Ora ti faccio vedere come si trattano le troie come te!”
Viviana lo attirò a se stringendolo forte con le braccia.
Ora lui era sopra di lei che incrociò le gambe dietro la schiena dell’amico per facilitare la penetrazione. Sentiva un altro orgasmo in arrivo, tra tanti maschi nessuno la aveva fatta godere tanto!
“Siiiii!! Sfondami, più forte!!”
“Ma sei proprio una vacca Viviana!” e prese di nuovo le caviglie della ragazza se le porto sulle spalle e comincio a pompare sempre più forte.
“Ah! Ah! Ahhhhhhh!! non resisto più. Vengooooooo nella tua figaaaaa!!”
“Siiii!! vienimi dentro! Siii!! così, spingi, spingiiiiii!! dai,dai,dai..ohhhhhhhhh!!”
E con un urlo selvaggio Leo le scaricò nel ventre la sborra calda.
Viviana si sentiva per la prima volta donna. Baciò l’amico che nel frattempo si era ritirato dal suo sesso e subito si diede da fare ripulire quel bel cazzone che tanto l’aveva fatta godere e gustarsi il mix di umori e sborra.
La voglia ormai si era impadronita di entrambe.
“Si succhia, che ti voglio ancora chiavare!”
Leo la sdraiare sulla schiena e le si mise sopra scopandola in bocca.
Finalmente dopo tanto guardare lei era sua.
Quindi con cazzo di nuovo duro la fece mettere alla pecorina e cominciò di nuovo a penetrarla.
Viviana credeva di vivere un sogno, sconvolgente e bellissimo. Sentiva il cazzo del suo amico intimo entrare e uscire mentre le mani le stringevano i seni “Siiiii, Leo così, cosiiiiì!! è troppo bello!! Dimmi che sono una puttana, dimmelo! Ahhhh, ahhhh !!! “
Lui preso dall’euforia del possesso e dalla libidine che finalmente poteva sfogare “ora ti farò sentire cosa vuol dire essere inculata! “ e tolto il membro lo infilo decisamente nel culo della ragazza che emise un urlo disperato “ Ahhh!! no non così!! mi fai male!!  Noooo!! più piano, ti prego!”
Le venivano le lacrime agli occhi. Il dolore era entrato troppo forte e il suo morbido culo non era pronto ma capiva che in quel modo Leo voleva punirla per la sua dissolutezza, per la sua troiaggine.
“Zitta, troia! Vedi di muoverti!”
Il bruciore era forte; non era il primo uccello che prendeva nel culo ma le dimensioni e la violenza della penetrazione l’avevano lasciata senza respiro.
Piano, piano il piacere stava riprendendo il sopravvento.
Leo continuando a pompare nell’intestino le stimolava assiduamente il clitoride e i capezzoli.
“Siiiihh! ti piace così adesso vero? Che bel culetto che hai, sembra di burro. Sei mia, sei tutta mia!”
“Oh si! E’ bellissimo. Continua ti prego non fermarti. Ahhhhh, ahhh, ohhhh fammi male!!”
Si rigirarono su un fianco trovandosi in questo modo davanti alla parete a specchio dell’armadio di fianco al letto. Con la gamba tenuta alzata dal braccio di lui Viviana vedeva il membro dell’amico entrare e uscire velocemente. Ormai il dolore era quasi sparito e sentiva di nuovo un prepotente orgasmo in arrivo.
“Siii, sfondami il culo, sfondamelo!! Ahhh,ohhh,ahhh,,.“
“Vengo troia! vengooo! Ahh, ahhh!!!“
Leo uscì da lei e la obbligò ad aprire la bocca “Voglio vederti ingoiare giù tutta la sborra! Ahhh, vengo, siiii,  bevi, beviii!” disse parossisticamente.
Viviana ebbe così nuovamente riempita la bocca di calda sborra; alcuni schizzi le andarono anche sul viso.
Ingoiò tutto e entrambe sfiniti si ritrovarono abbracciati.
“Beh, per fortuna mi hai spiato” disse lei ridendo
“Non avrei mai pensato di scoparti, ma è stato bellissimo!”
“Anche per me e penso che non ci sarà solo la prima volta”

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