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Voyeurismo interrotto

By 16 Gennaio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Si alza

Si abbassa

Non esiste altro mondo ora.

 

Vojeurismo o adorazione, qualunque cosa sia sono qui a guardarti sdraiato sotto di lei.
La porta, quella l’hai lasciata socchiusa. Una specie di invito oppure una spinta del caso, una dimenticanza, il ricordo di quando era tutto più sicuro e non c’era nessuno a guardarti amare.
Ma oggi ci sono io.
Lei ha ancora indosso il reggiseno, le spalline scomposte. Ti danza sopra con movimenti furiosi e profondi, tu sotto di lei quasi scompari, sotto quella massa di capelli scuri e folti.
Sei tu perché sento i tuoi gemiti, gli stessi che mormori quando mi prendi, quando anche noi assieme dobbiamo fuggire dal tempo che passa, quando dobbiamo riempire il tempo che non passa mai.
Quando dobbiamo unire i nostri due corpi perché uno solo ci sembra che non basti.
Ha la schiena liscia e la forza dei colpi risuona nella stanza facendola inarcare e scuotersi, i suoi gemiti sono diversi dai miei ma i vostri respiri spessi sembrano quasi una canzone. Le tue mani sono sul suo seno a cercare i capezzoli, ad aggrapparsi come un salvataggio ultimo.
Ed io intanto, vi guardo.
Forse non dovrei, spesso non si dovrebbe nè si potrebbe ma si fa.
E se potessi, forse non vorrei più farlo.
Bienvenue, sono l’amante non vista.

Sono con entrambi voi. Incontrami accucciata nuda sul tuo viso a sentire la tua lingua che mi dipinge, sono con una mano tra i capelli di quella bruna a spingerla verso la mia bocca, sono dietro di lei a giocare con i suoi seni a slacciarle gli ultimi stracci di vestiti ancora appesi per farti godere della sua pelle calda.
Sono quella che raccoglierà i vostri orgasmi con le labbra avide.
Sono quella che non dovrebbe esserci. Un comodo incomodo.
Le hai preso le natiche a piene mani e ora la graffi e la spingi più in fondo, la guidi. Non vorrei mai rompere l’equilibrio perfetto dei vostri corpi, non vorrei perché allacciati siete qualcosa di quasi aritmetico, una somma senza sottrazione di nulla, moltiplicarsi di sensazioni divise per il tempo che rimane al climax.

Climax nel quale forse sarei di troppo.

Eppure il pensiero di leccare quella schiena, di baciarti mentre godi di lei e non di me mi tormenta.
A che punto sono arrivata ?Mi tocco e mi scopro bagnata.
Sono arrivata adesso. Il momento è ora. Lasciarlo passare mi rimarrebbe sulla coscienza forse più che viverlo nel modo che mi si è appena dipinto nella mente.
Apro la porta

espiro

 ed

incredibilmente

entro.

 

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