Skip to main content
Racconti di Dominazione

24 – Chris, la prima volta da schiava

By 11 Agosto 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Seduto al bar del “Old Naples”, poco meno di 200 km da Miami, sorseggio placidamente la mia birra, nel locale un frastuono ed un vociare di donne che si divertono, sembrano delle amiche che festeggiano chissà cosa quando qualcuno mi urta facendomi cadere addosso la birra, “ma porca zozza, ma guarda te…”, impreco in italiano, assorto nei miei pensieri, mi giro per vedere chi è questo imbecille e… “Sorry”, una voce femminile si scusa con me. Una donna sui 35 anni o giù di li. Bionda, un gran bel sorriso e dei magnifici occhi di smeraldo.
Sentendomi parlare in italiano si scusa di nuovo con me “scusa, mi dispiace, sei italiano? Io sono Chris, piacere” e con un sorriso disarmante mi porge la mano in cenno di saluto.
Impossibile rifiutare ad un sorriso come quello, “ciao, non ti preoccupare fa nulla, è solo birra”, la fisso dritta negli occhi, un lieve sorriso che subito scompare dal mio volto, continuo a fissarla, dritto in quegli occhi verdi. Allungo la mano e, come mio solito, stringo con decisione sentendo la sua esile mano quasi scricchiolare nella mia, abitudine mai persa, adesso sono io a scusarmi, “scusami, forse ho stretto un po troppo”, lei sorridendo “Wow che presa! Sei solo? Sto festeggiando il mio compleanno con le mie colleghe di ufficio, ti va di bere qualcosa con noi? Sai non è facile trovare un italiano con cui parlare. Dai, vieni così avrò modo di sdebitarmi con te”, e, tenendomi ancora per mano mi invita a seguirla. Non dico nulla, mi alzo e la seguo. Le sue amiche mi vedono arrivare tenuto per mano da lei, e iniziano a parlare tra di loro, facendo degli apprezzamenti e delle battute che io non capisco bene. Lei mi presenta come un italiano che si trova li in vacanza li. Così ho conosciuto Chris.
Quella serata abbiamo chiacchierato molto, nonostante fosse la festeggiata.
Ha trovato più volte il tempo di liberarsi delle sue colleghe che facevano un baccano d’inferno, divertendosi come matte nel piccolo locale per stare a parlare con me, in italiano.
Il mio modo di fare, calmo e distaccato, la voce dal tono basso, estremamente tranquilla ti ha affascinato da subito.
Più volte sei rimasta li a fissarmi mentre eri con le amiche
Mi hai invitato a Miami, a bere qualcosa, soli. Ci siamo scambiati i numeri di cellulare e, quando la sera sei andata via, ci siamo salutati,non te lo aspettavi, t’ho stretta a me e le t’ho dato un bacio sul collo, vicino all’orecchio, mentre inspiravo a pieni polmoni per portare con me, nella mia testa il tuo profumo.
Sei rimasta molto colpita da questo mio saluto e languida mi ha lascito fare. Per tua fortuna non c’erano le tue amiche in giro, si erano già avviate alle loro macchine. Son rimasto sulla porta del locale mentre andavi via lenta e “sconvolta”. Continuavi a girarti per vedere se ero ancora li.
Son passati alcuni giorni, quasi dimentico di quella serata piacevole quando sento squillare il telefonino. Guardo il display, un numero a me sconosciuto, “chi cazzo è stavolta”, rispondo con tono scocciato “pronto”, per alcuni secondi nessuna voce dall’altro capo, solo un respiro e rumore di fondo, “pronto!”, sto per riattaccare quando la tua voce “Ciao, sono Chris, ti ricordi di me?”, un flashback e ripercorro attimi di quella strana serata passata in quel pub affollato.
Iniziamo una lunga chiacchierata, che termina con la promessa che il giorno dopo ci saremmo incontrati, mi dai appuntamento a …..
Il giorno dopo puntuale mi faccio trovare all’appuntamento, il caldo si fa sentire nonostante sia da poco iniziata l’estate. Mi giro intorno cercando di vedere quella splendida donna dai capelli biondi. Via vai di gente, di tutti i tipi e tutte le razze in un turbinio di colori e suoni.
Un clacson attira la mia attenzione, la bionda chioma, quel sorriso che ricordavo con piacere e, sopratutto quegli occhi di smeraldo mi fissano con intensità. Ricambio il sorriso e lentamente mi avvicino, “vieni, sali, andiamo a bere qualcosa”. Non vedo l’ora di andar via da quella confusione, di scappare da quel marasma di gente che affolla la strada. Mi fiondo in macchina e nuovamente, senza che te lo aspettassi, ti bacio sul collo, come quella sera.
Sembra ipnotizzata, non sai che fare, il respiro affannoso, le mani che continuano nervosamente a stringere il volante.
“Dove mi porti?”, chiedo con voce tranquilla dopo quel saluto. Attimi di silenzio, poi, inaspettatamente mi dici “a casa mia”.
Nella tua mente un frase che rimbomba “Cosa cavolo sto facendo, uno sconosciuto mi bacia sul collo ed io, stupida che faccio? Lo porto a casa mia?, Chris tu sei matta”. Un sorriso e imbarazzata parti, quasi andando a scontrarti con un’altra auto che incrocia la tua strada.
“sempre così quando parti?” dico ridendo. L’imbarazzo del momento ti fa ammutolire, la mia mano che carezza i tuoi capelli. Sei in bambola, non sai più che fare che dire, gocce di sudore imperlano la tua fronte. Curioso mi guardo intorno attratto dalle novità di questa città a me sconosciuta.
Lentamente ti sciogli e, mentre camminiamo, inizi a illustrarmi le varie cose che incrociamo. Attento ascolto tutto ciò che dici.
Ad un certo punto iniziamo ad allontanarci dal centro e ci avviamo verso una serie di isolati con tante case basse, tutte col giardino davanti. Ragazzini che giocano sul prato, e una calma ed un silenzio sempre maggiore ci allontanano dal caos del centro.
“speriamo di non incrociare nessuno che conosco, Chris augurati che non ci siano occhi indiscreti nei paraggi, chissà cosa penseranno di me”, pensierosa ad un tratto sei diventata silenziosa mentre percorriamo questi placidi viali.
Imbocchi un vialetto e fermi la macchina davanti ad un garage di una abitazione, una villetta, tipico stile americano, col patio sul davanti ed il prato ben curato. Intono a noi nessuna anima viva. Guardi con attenzione negli specchietti prima di scendere. veloce ti avvii, “vieni, presto”.
La cosa si fa assai intrigante, mi guardo intorno curioso e veloce ti seguo. Entro in una bella casa, molto luminosa, appena entrato mi giro e ti vedo mentre dai una ultima occhiata fuori.
Chiudi la porta alle tue spalle e ti poggi alla porta, continuo a guardarti divertito, ti vedo tirare un sospiro di sollievo mentre, testa rivolta al cielo chiudi gli occhi. “Paura di essere vista?”, la mia voce ti fa trasalire, rimani li, imbambolata, mi guardi mentre continuo a fissarti, balbetti qualcosa, non sai cosa dire. “Allora? mi offri qualcosa da bere?”, dico sorridendo per rompere quel tuo momento di imbarazzo, “si, certo, prego accomodati nel salone, la stanza qui a destra, io vado a posare un momento queste cose”, dici mostrandomi la borsa, “ti raggiungo subito”, e mi sorridi di nuovo.
Veloce scappi su per le scale mentre io entro in quella stanza. Una sala molto grande con delle enormi vetrate ricoperte da tende, un divano a centro della grande stanza e davanti ad esso un enorme televisore LCD. Mi accomodo sul divano, e aspetto con pazienza.
Il sangue che pulsa all’impazzata, il cuore che va a mille, il respiro affannoso, fai le scale due alla volta e, entrata in camera chiudi la porta alle tue spalle. Senti il cuore in gola, le labbra secche, “Chris che cavolo combini”, ti dici mentre ti guardi intorno, lo specchio di fronte a te mostra l’eccitazione che ti sta sconvolgendo la mente, sotto la maglietta attillata fanno bella mostra ti se i tuoi capezzoli. Nonostante la stoffa che li ricopra sono già ritti e ti fanno male per l’eccitazione.
Butti la borsa sul letto e cerchi, con respiri profondi e prolungati, di riprendere il controllo della situazione. “cos’ha quell’uomo che ti attrae così tanto Chris, perchè, perchè l’hai fatto venire”, pronunci quelle parole a bassa voce mentre ti guardi intorno, nello specchio la tua immagine riflessa, la gonna leggera che ti copre le gambe. Riapri la porta e scendi di nuovo, verso quella che sembra essere per te una attrazione fatale.
Ti fermi sull’uscio della stanza e, guardandomi, quasi sottovoce “eccomi” dici entrando con la testa bassa. Sai che non puoi sfidare il mio sguardo, camminando a testa bassa, quasi con la paura di disturbarmi, chiedi, con voce tramante “cosa prende da bere?”. Senti i miei occhi su di te senti che ti stanno già spogliando.
“Bourbon, liscio, con qualche cubetto di ghiaccio”, senti la mia voce alle tue spalle, ti giri e, alzando per la prima volta lo sguardo mi guardi, sono ancora seduto sul divano e ti fisso senza muovermi, “vedo che hai già capito come comportarsi con un Master”, un brivido percorre la tua schiena, un fremito che ti scuote, i capezzoli che si rizzano immediati facendo bella mostra di se “NOOO, cazzo, e adesso? Se ne accorgerà di certo che sono terribilmente eccitata”, vampate di calore ti fanno diventare rossa, “b-bene, bourbon con ghiaccio, prendo anche io la stessa cosa”, ti giri verso il carrello con i liquori e riempi i bicchieri.
Una infinità di pensieri affollano la tua mente, tuo marito, i figli, quell’uomo seduto sul divano, una persona di cui sai davvero poco ma che ti attira irrimediabilmente.
Lentamente ti giri con il bicchiere colpo e me lo porgi, le mie dita che sfiorano le tue, un impercettibile sussulto ti fa vibrare tutta. “Sei eccitata, Chris, ed oggi scoprirai il motivo di questa eccitazione”, la mia voce tranquilla mentre ti fisso dritto negli occhi. I capezzoli ti fanno male tanto son ritti e turgidi, perle si sudore adornano la tua fronte. Ripercorri quello che ci siamo detti due giorni fa, tutte le tue domande sul ciondolo che porto appeso al collo, sul mondo del bdsm. La tua curiosità era inesauribile, hai voluto sapere tutto di quello che può essere un rapporto tra master e slave ed oggi lo vivrai, per la prima volta. Automaticamente, quasi con la paura di sentire te stessa pronunci un “S-si, lo sono”. Interrompi quel lieve contatto tra i nostri corpi e fai due passi indietro.
Sorseggio un po di liquore e, sempre fissandoti, “vuoi provare cosa vuol dire sentirsi slave, Chris? Lo vuoi vero?”, non stacco lo sguardo dai tuoi occhi color smeraldo, “Chris, tira su il vestito e fammi vedere le tue magnifiche gambe”. Per alcuni secondi non rispondi, mi fissi ammutolita, “e adesso, Chris! Adesso che fai?, quello sta aspettando una tua risposta” la Chris che cerchi non ti risponde, è ipnotizzata, non riesce a sentire la tua voce. lentamente afferri i lembi del vestito e il vestito inizia a salire. Senti il sangue pulsare nelle tempie, il cuore che batte a mille, il respiro si fa affannoso ma non riesci a fermarti, quel vestito che sale sempre di più e tu che non riesci a fermarti. L’abito sale fino a scoprire l’intimo. “Basta così”, un ordine secco, non te lo aspettavi, il vestito calde di colpo ricoprendo il tuo corpo.
“Vieni quì, voglio la tua bocca!” mi vedi slacciare la cintura del jeans, mi guardi in silenzio, i tuoi occhi sono lucidi, “No, non farlo, non sai cosa può succederti, quello è un vero master non uno dei tuoi sogni Chris”, ma Chris non ascolta quella vocina, Chris sta vivendo davvero quella che è sempre stata una sua fantasia, essere al cospetto di un master, lei che ha sempre avuto un carattere dominante, lei che ha sempre ottenuto tutto quello che voleva, lei che ha sempre “comandato”, adesso viene “domata”.
Ti avvicini a me e lentamente ti inginocchi davanti a me. “Niente mani, Chris”, dico prendendo la tua testa tra le mani, “niente mani, o sarai punita”, i tuoi occhi bassi, non dici nulla.
Mi rilasso poggiandomi allo schienale del divano, le mani allargate lungo lo stesso. Chiudo gli occhi ed aspetto te. Intorno a noi tutto tace, dall’esterno nessun suono sembra giungere, come se il mondo non esistesse. Solo io e te, solo Chris ed il master che ha sempre sognato.
Sento le tue mani sulle mie gambe, lentamente ti avvicini a me, non dico nulla, rimango fermo, sento le mani scorrere sulla stoffa, “Chris…”, un monito ti giunge ma tu non ascolti, sei troppo abituata a condurre tu il gioco, sento le tue mani infilarsi nella patta. Un gesto rapido e le mie mani bloccano le tue. “NO!” dico secco. Mi guardi e un sorriso nasce sul tuo viso. Ti alzi e continui a fissarmi in segno di sfida. Ti blocco per i polsi e ti giro “ti piace sfidare, vero piccola? Ma stai scherzando col fuoco”.
Tu non reagisci non opponi resistenza, volevi mettermi alla prova. Tiro su il tuo vestito scoprendo completamente il tuo culo, il perizoma in pizzo scompare tra le chiappe sode.
Ti tiro a me e ti faccio accomodare sulle me gambe, il tuo braccio dietro la schiena bloccato per il polso dalla mia mano. “Ecco, Chris, te la sei proprio cercata, contenta adesso?”, attimi di agitazione. inizi a girare il capo a destra e sinistra, non hai il coraggio di parlare, aspetti solo quella che sarà per te una punizione.
“Conta Chris, conta!”. “Sciafff”, Uno schiaffo centra il tuo culo facendoti sobbalzare, “conta”, non riesci a capire in un primo momento cosa io voglia da te, non sentendo nessuna tua risposta uno schiaffo ancora più forte centra le tue natiche, “CONTA!”, stavolta hai sentito bruciare la pelle, e ancora quell’ordine, “conta, Chris, conta!”.
La tua voce, flebile, “unooo”, hai capito adesso cosa voglia il master da te, il respiro affannoso, non sai quanto ancora durerà quella punizione.
“Sciaffff”, le natiche che ballano quando vengono centrate da un nuovo schiaffo.
“Due”, adesso la voce esce chiara dalla tua bocca, ed io me ne compiaccio, hai capito, sei tu adesso la slave che hai sempre immaginato.
Un nuovo colpo centr4a il culo morbido, e subito, immediata c’è la tua risposta, “treee”, le mie mani carezzano il tuo splendido culo, sento sotto le dita la pelle vellutata e calda, i colpi stanno facendo il loro dovere, sei sempre più sensibile, inizia a muovere il bacino mentre la mia mano ti carezza, “sciafff”, un altro schiaffo, “quattroo”, “sciafff”, “cinque”, le mie dita che scendono tra le cosce e spostano il perizoma. Sotto le dita il tuo fiore completamente rasato è già bagnato. appena le dita scorrono lungo quel solco inarchi la schiena e inizia a mugolare. “Sei calda Chris”, le dita che affondano nel tuo corpo, “Uhhhhmmmm!!”, chiudi gli occhi e ti lasci andare a quel piacere che non immaginavi, senti la pelle che brucia, ma sei eccitata da tutto questo. Inizia lentamente a godere di quelle dita che violano il tuo corpo dimenticando completamente quella che per te è una punizione, ti rilassi lasciando andare il tuo corpo. Le mia dita che abbandonano il tuo sesso e…
“sciaffff”, sobbalzi, i capezzoli che ti fanno male, il colpo è stato forte questa volta “S-sssseeeeeiiiiiii”, ti piace quel misto di piacere e dolore, non te lo aspettavi, è assai piacevole sentirsi “usata”, senti i tuoi umori colare dalla tua figa, li senti che colano lungo le cosce. “Schiafff”, un nuovo colpo fa aumentare quel tuo stato di eccitazione, senti un incredibile calore nel tuo ventre, “setteeeee”. “Brava, hai imparato in fretta, sei davvero brava”, la mia mano che riprende a carezzare il tuo culo arrossato. Un lieve contatto e non riesci a rimanere ferma, la pelle è diventata sensibilissima a qualsiasi contatto, ogni volta che la senti sfiorare mille scariche elettriche sembrano percorrere il tuo corpo.
Ancora un colpo ben assestato e tu “Otto”, la mano che lascia libera la tua mano, e libera il tuo seno. Cerco i tuoi capezzoli e li trovo, li voglio.
Il morbido seno riempie tutta la mia mano, lo stringo e gioco con le dita coi tuoi capezzoli, li pizzico, li stringo, li strizzo. Gemiti di dolore e piacere nascono dalle tue labbra, la lingua che continua ad umettare le labbra. L’eccitazione di questa situazione è per te devastante, hai perso qualsiasi timore. L”unica cosa che vuoi, adesso, è godere e far godere il tuo SignorE.
Ogni tua terminazione nervosa è pronta a ricevere immediata gli stimoli che lui ti darà, e quegli stimoli, immediati arrivano. “sciafffff”, un nuovo colpo sul culo oramai arrossato dai colpi, “noooovvvvveeeee”, a denti stretti per il bruciore che senti sulla carne, “sciiiiaaaffffff”, questa volta il colpo è stato davvero forte, da farti quasi mancare il fiato, lacrime fanno la loro comparsa nei tuoi splendidi occhi, respiri affannosamente, ingoi e poi…., calma, a continuare la tua sfida, “dieci”.
Nonostante sia stata per te la prima volta e nonostante io abbia voluto metterti alla prova hai ubbidito senza fiatare e senza fiatare hai contato tutti i colpi che ti ho dato.
“Ora basta, la punizione è finita”, faccio cenno di alzarti. Tu vista la posizione in cui ti trovavi scendi dalle mie gambe rimanendo in ginocchio di fronte a me. Carezzo i tuoi biondi capelli e sorridendo ti bacio, un leggero bacio sulle tue labbra. “Sei stata brava Chris”, rimani ferma e, fissandomi sorridi a quel complimento, il culo ancora scoperto, sei felice, Chris si è sottomessa per la prima volta e le è piaciuto. Credi ceh tutto sia finito ma non è così, dimentica di quello che ti avevo chiesto mi vedi riallargare la cintura e sbottonare la patta. “La tua bocca Chris, la tua bocca, e … senza mani”. Mi guardi e dopo un istante vedo le tue mani spostarsi dietro la tua schiena. Lentamente ti abbassi in avanti e avvicini il viso al mio addome, la maglietta è ancora tirata si e tu ilizia a baciare il mio addome. Sento calde le tue labbra sulla mia pelle. Respiri profondamente, vuoi vuoi riempirti col profumo di quell’uomo che ti ha sconvolta. La bocca che continua a baciare quella pelle scendendo sempre più giù.
Ti aiuto e slaccio completamente la cintura e apro la patta. Ti allontani da per facilitarmi nel compito. Calo i pantaloni rimanendo solo col boxer addosso, il cazzo che inizia a farsi vedere sotto la stoffa. TI riavvicini e, sempre con le mani dietro la schiena, afferri il bordo del boxer con i denti, cerchi di tirarlo giù. Con un pò di difficoltà riesci nel tuo intento ed il mio membro, oramai quasi completamente in erezione, è libero. Eccolo, adesso è a pochi centimetri dalla tua faccia.
Sento la tua lingua, un lieve tocco lungo l’asta, inizia pian piano a baciarlo e leccarlo. La bocca che lo carezza in punta, non hai il coraggio di fare quel gesto, poi le tue labbra si schiudono ed un cazzo entra nella tua bocca, ma non è quello del tuo uomo.
Sento la lingua che lo carezza nella tua calda bocca. e mie mani prendono la tua testa e ti guidano in gesti di piacere. Lentamente il membro entra sempre più profondamente nella tua calda bocca. Tu mi lasci fare e con avidità ingoi tutto il mio cazzo. Rivoli di saliva scendono lungo il mio cazzo
“DIMMELO”, immediatamente mi implori, “voglio sentirti dentro di me…ma so che non lo farai…voglio sentirti muovere dentro e darmi piacere ma so me lo negherai”, ti fermi per alcuni, interminabili secondi, mentre mi fissi dritto negli occhi, cerchi una risposta che non ti do, che sai che non ti darò.
Quando vedi che continuo a tacere alle tue richieste, prorompi in una implorazione, “allora per lo meno voglio la tua sborra, voglio sentirti in bocca, voglio sentire il tuo sapore. Voglio sentire che vieni”.
la mia cappella si ferma, si poggia alla tua bocca, vedi che mi lascio andare e mi spingo con la testa all’indietro.
Mi guardi in silenzio e “oddioooo, Chris che stai combinando”, non riesci a completare i tuo pensiero che: “te lo sei meritato, mio smeraldo”, la Chris più intraprendente prende il sopravvento e perde ogni timore, “me la daiiiiii, me la dai!!!!!!!!!!” e sorridendo aggiungi “grazie”.
Ti lascio fare, sento la tua lingua saettare proprio sotto la cappella, il punto più sensibile per un uomo. Inizi a muovere la lingua veloce mentre il mio membro inizia a vibrare. I miei muscoli si contraggono, sto per venire, ti afferro per la testa e ti metto la cappella in bocca, solo la cappella, tu cerchi di affondare ma io ti trattengo, senti il mio cazzo pulsare nella tua bocca, nella tua mente mi implori “ti prego, ti prego”, la cappella si gonfia e si ingrossa, ti sta riempiendo la bocca.
Ancora i tuoi pensieri implorano quel piacere che hanno cercato fino ad ora, “Dammela”, la tua lingua che non smette di leccarla, le prime gocce di intenso piace iniziano a farsi riconoscere dalla tua lingua. Ti fermi, “oddio”, sei pronta ad accoglierlo. Un fiotto caldo prorompe e riempie la tua bocca, le mani ti tengono ferma sul cazzo.
“Non perderne nemmeno una goccia, guai a te se una sola goccia viene persa”, un fiume caldo ti riempie e tu avida ingoi tutto, “mmmm si ingoio tutto, grazie! Cristooooooo ti sto anche ringraziando, ti odio ma ti voglio”, queste emozioni forti e continue non ti fanno più ragionare sei completamente in mia balia, “tu mi “vuoi”, le mia parole ti colpiscono con una violenza inaudita, “ma hai visto cosa ho fatto?????”, ti domandi sconvolta. “Mamma mia, cosa mi hai fatto fare” domandi poi, rivolta a me.
“Perchè? Non volevi godere? Ed io l’ho fatto per te” dico con calma mentre continuo a carezzare la tua bionda chioma.
“Chris, questa è la nostra prima avventura assieme, visto?”, alzi lo sguardo e guardandomi fissa pronunci, quasi sottovoce, “si, tu mi hai fatto perdere la testa.
ma tu?…..” domandi timorosa di una mia risposta.
“Ho goduto da matti, ma sai ceh debbo rimanere in me, non posso farmi sfuggire le cose di mano”. Ti poggi col viso sul mio ventre e aggiungi con voce tremante, “perderai mai il controllo?”.
Lunghi attimi di silenzio, un tempo che per te sembra infinito, alla ricerca di quella risposta che sai quale sarà.
Io e te, soli in quella stanza, intorno a noi solo silenzio. Guardandoti negli occhi, “tra qualche giorno tra me e te ci saranno migliaia di chilometri di distanza ma faremo sesso come due amanti”.
Quelle parole di gelano il sangue, “No, ho il terrore di essere scoperta e adesso che lo dici non so se succederà di nuovo. Forse anche così, dietro lo schermo so che potrai prendermi come vorrai ed io non avrò modo di resistere, non potrò fermarti”.
Ti guardo un pò interdetto, “Dici? tu lo vuoi fare, non solo io”.
Attimi di silenzio, la tua mente non sa cosa sta succedendo, cosa ha fatto quell’uomo alla Chris che credevi di conoscere, “lo so ma….”
non ti faccio finire il tuo pensiero, mi avvicino a te e delicatamente ti bacio sulle labbra, mi lasci fare e accetti quel bacio, un bacio che sigla un patto tra me, e te.
“Io sono il tuo SignorE. e tu il mio smeraldo, tu sei mia, ricordalo Chris!
Ti siedi sul divano mentre io mi ricompongo. Rimani in silenzio a guardarmi mentre esco dalla stanza.
La porta che si apre, un rumore sordo, lo sguardo fisso alla porta, nessun rumore giunge più alle tue orecchie, adesso c’è solo il silenzio, adesso c’è solo Chris, “il suo smeraldo”.

Leave a Reply