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Racconti di Dominazione

Al vostro servizio 2 parte

By 6 Maggio 2020Maggio 10th, 2020No Comments

Arrivò la fatidica sera. A casa, come ordinato, mi feci un clistere, cosa alla quale non ero abituato.   Loro stavano non distanti dalla stazione centrale di Milano. L’appuntamento era per le 21 ma io arrivai notevolmente in anticipo e quindi girovagai fino all’ora stabilità. Alle 21 precise li telefonai e una voce femminile mi disse il piano a cui andare. Entrai nell’ascensore col cuore che batteva a mille. Arrivai al piano e una porta era socchiusa. Entrai chiedendo permesso e la stessa voce mi rispose ” Entra e chiudi”. Così feci. Mi trovavo in un corridoio e in fondo scorgere una luce e lì mi diressi. Era un salotto e i miei 2 padroni erano lì seduti ad aspettarmi. La prima cosa che la Padrona disse fu ” Spogliati completamente e inginocchiato, perché dobbiamo essere sicuri che una volta iniziato farai tutto ciò che ti ordine remo, in caso contrario puoi rivestirti e andartene subito. Ubbidii e mi spoglia completamente con un certo imbarazzo, e il mio cazzo era ai minimi termini tanto che i padroni da quel momento mi chiamarono ” cazzina”. Mi inginocchia, tenendo come ordinato, le gambe aperte in modo che tutto fosse visibile. Per la prima volta sentii la voce del Padrone chiedermi ” cazzina, allora non hai mai toccato un uomo e tanto meno fatto altro vero?” Alla mia risposta negativa proseguì dicendo che a loro non interessava il mio cazzino ma la bocca e sopratutto il culo, e dicendo questo si alzò e venne a palparmi il buco, senza violenza ma deciso e mi penetrò con una falange. Inarcai il culo e la Padrona mi chiese ” ti piace cazzina?” alla mia risposta affermativa  imbarazzata il dito entrò di più facendomi mugolare per la vergogna e il piccolo dolore. Il Padrone soddisfatto mi disse che quando fossi uscito da lì avrei imparato cosa vuol dire venire scopati da un uomo e per la prima volta vidi dal vero il suo cazzo che avrei ricevuto in me se accettavo tutto. Con vergogna guardavo quel membro pieno di vene che si stava indurendo. La Padrona sogghignava e mi disse che anche lei avrebbe partecipato alla festa del mio culo magari non quella sera stessa che era tutta dedicata, per maggiore umiliazione mia, al Padrone. Se accettavo dovevo a carponi portarmi tra le gambe del maschio e annusare e poi baciare le gonfie palle. Non ci pensai molto e mi diressi a fare ciò che segnò la mia resa. Sentii l’odore e baciai per la prima volta ciò che poi sarebbe diventato il mio saluto al Padrone. La Padrona rideva e a sua volta mi stuzzica va l’ano chiedendomi se avevo fatto  il clisterne ordinatomi e alla mia risposta positiva infilò un dito violentemente rimestando in me, poi tolto me lo infilò in bocca. La scena era talmente eccitante che lo succhiare, ottenendo l’approvazione del Padrone che pensò bene di infilarmi il cazzo in bocca. Era la prima volta ma l’avevo pensato varie volte ed ora succedeva. Mentre cercavo di succhiare la Padrona mi disse che tutte le volte il Padrone si sarebbe scaricato nella mia bocca e guai a me se avessi perso una goccia del suo sperma. Questo per me era difficile, l’idea mi disgustata ma dovetti dire ” Padrona sarà un piacere ingoiare tutto” . Il Padrone però non voleva godere  ma per me veniva il momento più duro…sopratutto per il mio ano…               (continua)

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