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Racconti di Dominazione

Antonella e la gang

By 27 Novembre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Antonella è una signora di 45 anni, vive in un paesino del Friuli, è sposata è ha due figli. Una signora normale, non è la classica donna che quando passa tutti si girano, ma suscita molto interesse proprio per questo suo modo di essere. Alta circa 160cm, non magrissima ma con la carne ai punti giusti: belle curve e quel po’ di pancetta che la fa desiderare. Capelli castani non lunghi, carnagione molto chiara. A contornare tutto questo, una terza molto abbondante e un culetto a mandolino.
Lavora come impiegata in un’azienda e il resto del tempo lo passa in famiglia. Si sposta su una vecchia Peugeot 205 bianca.
La storia che andremmo a leggere inizia un mercoledi mattina di novembre, il paesino dove abita è ricoperto di nebbia e lei come tutti i giorni sale sulla sua auto per recarsi al lavoro. Quel giorno però a differenza di altri deve prima andare in città a portare alcuni documenti in un ufficio statale, perciò si addentra nel traffico mattutino e giunta nel posto inizia a cercare parcheggio nei sottorranei.
Dopo aver girato un bel po’ finalmente trova un posto libero e dopo aver parcheggiato scende e si dirige verso gli uffici. Da questo momento la sua vita sarebbe cambiata.
Come si sa questi posti solitamente sono frequentati da balordi che aspettano la preda giusta per agire.
Antonella, quel giorno indossava jeans, una felpa e un giubbotto chiaro. Girato l’angolo si trovò davanti 5 uomini che le si piazzarono davanti. Lei dapprima cercò di spostarsi e proseguire da altra via ma ogni suo spostamento era seguito dai loro movimenti.
Uno dei tipi le disse:’ciao bella signora dove vai di prima mattina’?
Antonella’fatemi passare ho fretta e devo recarmi in un ufficio’
I tipi a quelle parole risero di gusto e tra loro commentarono ‘ aaaaaa la signora ha fretta, ma noi vogliamo divertirci con te un po”. Lei a quelle parole dapprima rabbrividi poi cercò di replicare e disse ‘ fatemi passare’. A quel punto i tipi cominciarono ad agitarsi e presa per un braccio la portarono con loro mentre lei cercava di divincolarsi e di gridare. Ma il posta isolata e lo scuro dell’ambiente non erano a suo favore.
La portarono verso un corridoio molto lungo che dopo una scalinata terminava in un vicolo cittadino.
Camminarono in mezzo alla gente intimando a lei di non fare mosse strane e si fermarono davanti ad un motel dall’aspetto molto poco rassicurante.
Una volta entrati lei cominciò ad avere molta ma molta paura e capi che era un ambiente conosciuto da loro in quanto il titolare li salutò e li lasciò entrare tranquillamente.
Durante il tragitto iniziavamo i primi approcci con lei ‘ora vedi bella signora come di diverti’ ed iniziavano ad allungare le mani mentre lei cercava di spostarsi. Entrarono in una stanza molto buia, che si rivelò una mini-cameretta del motel, accesero le luci e lei rabbrividì a vedere cosa c’era davanti: un letto singolo attaccato ad un muro, un vecchio armadio e una piccola scrivania con una sedia. Di fronte una finestra che a malapena stava chiusa. Solo questo esisteva in quella piccola stanza, nessun bagno, null’altro.
Chiusero la porta dopo essere entrati tutti 5 e sollevarono leggermente le persiane in modo da fare entrare un po’ di luce. Lei immobile non sapeva cosa fare, mentre loro le idee le avevano ben chiare infatti fissandola le dissero ‘ora inizia lo spettacolo bella, togliti il giubotto’. Lei ormai pareva ipnotizzata, iniziò a togliere il giubotto rimanendo in felpa chiara, jeans e scarpe da ginnastica. Cominciarono i primi commenti ‘non devi essere male a tette vero’ e vista la sua non risposta insistevano ‘ vero??? Rispondi bella’ e lei con un filo di voce disse ‘ si è vero’.
Ora le dissero ‘prosegui con la maglia, la sollevi lentamente e ci fai vedere cosa cè sotto’. Lei prese i lembi della maglia e iniziò a sollevarli scoprendo prima la pancia, poi il suo reggiseno bianco ed infine la tolse.
‘Waww dissero, che tettone mi sa ci divertiremo a scoparti per bene dopo’, lei abbassò la testa e come un robot aspettava nuovi ordini. Ora dissero ‘rimani un po’ cosi’ mettiti a letto e togliti le scarpe. Lei esegui e di li a poco si sdraiò su quel letto fatiscente con reggiseno e jeans. E loro continuarono ‘ ma guarda che belle mammina pronta per una bella montata’ e poi ‘togliti gli occhiali dolcezza’. Lei presi gli occhiali li appoggiò sul comodino e rimase ancora li impassibile. Due di loro si alzarono chiusero bene gli scuri delle finestre accesero le luci e fissandola le dissero ‘ ora per prima cosa ci fai vedere come usi la bocca’.
Da li a poco i tipi si spogliarono restando nudi davanti a lei super imbarazzata. Uno le si avvicinò, le tolse l’anello nuziale prese la sua mano e la porto verso il suo cazzo. ‘Ora mammina facci vedere come sai segare ‘le disse uno le iniziò un lento movimento. Mentre la osservavano lei abbassò la testa, ma intanto nelle sue mani il cazzo del tipo iniziò ad eccitarsi. ‘brava, brava ci sai fare e dolcezza’ le dissero..’ ora però ti fermi, ti alzi e ci fai vedere come sei messa sotto’. Lei fece finta di non capire, ma quando uno sbottò dicendole ‘ hai capito o sei sorda, muoviti e spogliati’. Lei timidamente si alzò e si trovò in mezzo a quella stanza di motel in compagnia di alcuni ragazzi che da li a poco l’avrebbero montata per bene. Si sbottonò i jeans e lentamente li fece scendere mostrando delle cosce bianche e belle in carne, mentre le mutandine bianche lasciavano trasparire qualche peletto nero. Tolti i jeans rimase in intimo difronte allo sguardo assatanato dei tipi. SI avvicinarono e con foga iniziarono a baciarla mentre lei impietrita cercava di farli smettere.
‘Vieni qui bella signora, fai sentire la tua bella ciccia’ e intanto iniziarono a palparle il culo. ‘ora Sali sul letto e ci fai vedere le tette bella troietta’- Lei ormai in balia Sali sul letto si portò le mani dietro la schiena e sganciò il reggiseno, lo tolse e dapprima tentò di coprirsi le mani e poi al terzo ‘fai vedere stronza’ mise in mostra le sue tette terza misura. La fecero scendere e la buttarono sul letto, e le sue tette scomparvero tra le mani dei tipi che iniziarono a palparla con foga. I suoi capezzoli in un mix di eccitazione e paura iniziarono ad indurirsi aumentando cosi l’eccitazione dei ragazzi che intanto avevano iniziato a giocare con le sue mutandine che iniziavano a scendere scoprendo un folto pelo nero.
Da li a poco le mutandine scomparvero e la bella signora rimase nuda’
Se piace continuo per suggerimenti asterx@live.it

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