Vedevo che erano… molto amici e Gregor a volte, parlando, posava il bicchiere sul tavolino e la mano sulla coscia di mia moglie.
Io guardavo stupito Ambra, che però lasciava tranquillamente fare e… e boh! Non sapevo cosa dire, cosa fare e tacevo.
Guardavo Ambra e guardavo Gregor: lei così minutina e lui così… voluminoso! Un orsone, ecco.
Il suono del timer in cucina e lei che dice: «Mettetevi a tavola, che è pronto!» e si alza.
Gregor le dà un bella pacca sul culo ridendo e mi aspettavo che mia moglie protestasse, ma invece lo ha guardato un attimo con un sorriso, prima di andare di là.
Ci alziamo e lui, con una sorta di sogghigno sul viso, mi si affianca per un attimo mentre andiamo a sederci: gli arrivo a malapena alla spalla!
Mi posa una manona sul braccio e mi dice: «Tua moglie, gran femmina!» e mi guarda fisso, come se si aspettasse che osassi contraddirlo.
«Beh, si… grazie» dico con un sorriso mite; lui mi guarda ancora un istante, poi fa una risata e mi dà una forte pacca sulle spalle che a momenti cado.
Ci sediamo di fronte e Ambra arriva e si siede a capotavola, alla mia sinistra; ci serve le lasagne e cominciamo a mangiare, chiacchiericciando.
Pur apprezzando il cibo, Gregor mangia ma posando la forchetta ad ogni boccone: “Che strano -penso- al suo paese userà così…”
e la mano… la mano è spesso sotto la tovaglia. Bah!
Sono tentato di far cadere la forchetta per abbassarmi e vedere cosa accade, ma mi sento stupido per aver pensato di fare una cosa del genere!
Torno seduto e vedo Gregor che mi guarda beffardo e poi allunga la mano a brancicare un attimo il seno di mia moglie.
Provo… non so: imbarazzo, vergogna… mi sembra di essere un guardone che spia una coppietta e tengo gli occhi bassi.
Sono confuso: capisco che la mia bella e giovane moglie probabilmente si fa svagare da questo moldavo e… e non so cosa fare, dire, pensare.
Lui è grosso, ‘con gli occhi di bragia’ -come diceva il poeta- e sinceramente, mi mette in soggezione.
Decido di abbozzare, di lasciar correre.
Finiamo il primo e Ambra fa il gesto di alzarsi, ma Gregor la stoppa: «Visto che la tua mogliettina ha cucinato per noi, almeno servi tu a tavola, dai!»
E io annuisco e mi alzo e mentre vado verso la cucina, con la coda dell’occhio ho l’impressione che lui la stia abbracciando e -forse- anche baciando.
Ma non ho osato guardarli…
Torno col piatto di portata e faccio per sedermi, ma l’uomo: «No, dai maritino: servici anche a tavola!»
E così arrivo dietro a lui, per servirgli il secondo e vedo la sua manona sul ginocchio di Ambra e noto che ha la patta dei pantaloni aperta.
Turbato, servo anche mia moglie e noto che ha le gambe aperte al massimo e la minigonna risalita fino a mostrare il peri, scostato da una parte!
Credo di essere arrossito e così mi siedo e mi servo.
Comincio a mangiare in silenzio, perso nelle mie riflessioni, mentre loro due scherzano.
Mi richiama alla realtà il vocione del nostro ospite, che mi dice, con un tono vagamente beffardo: «Maritino, mi è caduta la forchetta ed è finita vicino a te: per favore, me la raccogli?»
Ed io che borbotto scuse per non essere stato attento e che mi abbasso sotto il tavolo, a recuperare la posata e… e vedo.
Due ditone di Gregor sono piantate nella fica di mia moglie e la stanno pompando rapidamente, mentre la mano di Ambra masturba il notevole cazzo dell’uomo!
Non so che fare o dire e quindi… niente: quindi mi rialzo e porgo la forchetta all’uomo.
Lui mi guarda, aggrottando le sopracciglia con un’espressione di curiosità: «Tutto a posto, va tutto bene?»
Ed io che annuisco e dico: «Sì, sì, nulla di che»
Lui ride, mi dice: «Bravo! Così ti voglio! Diventeremo amici noi due, sai?»
Poi spinge un poco la sedia indietro, mette la manona sulla nuca di Ambra e la fa piegare verso il suo cazzo svettante (un notevole cazzo, accidenti!) e lei subito lo imbocca e comincia a succhiarlo.
Sono come ipnotizzato dalla scena.
«Tua moglie è proprio brava a succhiare sai?»
E io resto lì, con gli occhi sgranati, senza sapere che pesci predere.
«Scommetto che ti eccita vederla succhiare un cazzo vero! Dai, abbassa pantaloni e mutande e facci vedere quanto la scena ti ecciti»
«Ma… ma io…»
«Abbassati i pantaloni e tira fuori il pisellino! Fallo, se no mi incazzo di brutto!»
E allora ho abbassato pantaloni e boxer ed ho mostrato “lui”, che dava segno di gradire il turpe spettacolo, standosene su, abbastanza eretto.
«Vedi che ti piace, che ce l’hai duro! Dai, dimostra alla tua dolce mogliettina che apprezzi quello che fa: segati!»
Ed io, vedendo con quanto entusiasmo mia moglie ingollava e succhiava quel notevole cazzo, mi trovai ad ubbidire, lì impalato in piedi, con i piedi bloccati dai calzoni ed i boxer afflosciati a terra, a guardare quello spettacolo ed ad eccitarmi, anche!
Lui la afferrò per i capelli le fece alzare la testa e la baciò in bocca, poi si alzò i piedi e costrinse Ambra ad alzarsi, sempre tenendola appesa alla sua manona che serrava i suoi capelli, con la mano libera tirò la tovaglia, facendo cadere tutto in un fragorose tintinnio di stoviglie rotte e poi la stese supina sul tavolo, strappandole la maglietta che indossava e poi le puntò la cappella sulla fica e, in un’unica spinta, la penetrò completamente.
Ambra ebbe solo un piccolo movimento di fastidio, segno ormai la sua fichetta si era abituata ai calibri tipo quelli del moldavo e poi cominciò subito a godere.
«Forza, maritino! Vieni qui a vedere come il mio cazzo entra bene dentro tua moglie!»
Ed io che faccio il gesto per liberarmi almeno un piede e lui, ridendo: «No, no: vieni così. Almeno son sicuro che non scappi via di corsa! E continua a segarti!»
Così, strisciando i piedi nei piccolissimi passi che riuscivo a fare e sempre manipolandomi, girai intorno al tavolo e arrivai vicino a loro, guardando il cazzo luccicante degli umori che Ambra produceva nel piacere della penetrazione.
Vedo che rallenta la penetrazione e che mormora qualche parola all’orecchio di mia moglie, che si avvinghia a lui, incrociandogli le caviglie sulle reni e le braccia al collo.
Lui la tira su, così impalata e poi allunga una mano e mi prende per un orecchio e mi dice, ridendo:«Dai vieni anche tu in camera, così stiamo più comodi» e va di buon passo verso la stanza, mentre io, con l’orecchio stretto tra le sue dita, gli devo trotterellare dietro.
In camera mi da una spinta per allontanarmi e si siede sul letto per poi allungarsi, seme con Ambra infissa sulla sua nerchia.
Ricomincia a montarla con passione e mia moglie miagola dal piacere, cominciando ad inanellare un orgasmo dopo l’altro.
«Non stare lì a far nulla, maritino inutile: comincia a farti una seghina guardando come ti fotto bene la tua mogliettina!»
Ed io ormai obbedisco, qualunque cosa l’uomo mi dica di fare.
Sfilò l’uccello dalla passera di mia moglie e glie lo puntò sulla rosellina del culo; poi, tenendola bloccata con le manone sulle cose, si inarcò, penetrandola anche nell’allenato culo.
Ambra, una volta superato il primo momento leggermente difficile, sincronizzò alla perfezione il ritmo a quello di Gregor e cavalcarono ormai verso l’orgasmo raggiunto insieme.
Devo ammettere che neanche io riuscii a trattenermi e mi trovai con la mano impiastricciata.
Gregor scostò mia moglie, che si stese anche lei sul nostro letto a rifiatare, accanto al suo poderoso amante.
«Dai, maritino, vieni qui… Puliscimi bene la nerchia, su!»
Cerco di rifiutarmi.
«Dai pisellino, non mi far fare brutta figura, col nostro ospite! Ti ha chiesto una piccola cortesia e se lo accontenti poi, per premio, ti do anche i miei buchini, da pulire…» intervenne Ambra.
Ammetto che risento del torbido fascino della situazione e così mi trovo a leccare il glande e l’asta (ormai non più svettanti) che hanno visitato gli anfratti di mia moglie e poi anche lo scroto e fino al perineo ed il culo, seguendo ciò che mi veniva via via ordinato; mi so trovato anche a baciarmi con mia moglie, se si può parlare di bacio, il toccarsi di labbra e lingue mentre si lecca insieme una cappella.
Ovviamente il mio lavoro e quello di Ambra provocano una nuova notevole erezione del moldavo e così lei si mette inginocchiata a spompinarlo, con le ginocchia ben allontanate, dicendomi di ripulirla nei due buchini.
Beck’s02
One Comment
Leave a Reply
You must be logged in to post a comment.
Certo che occorreva un’impresa di pulizie per ottenere un buon risultato…!