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Racconti di Dominazione

chiara e suo marito

By 7 Dicembre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi chiamo Chiara, ho ventotto anni e sono un’ impiegata presso un’azienda metalmeccanica, sono la segretaria del titolare, un uomo sulla cinquantina molto ben portati e sposato con figli, almeno dalla foto della sua famiglia che sono sulla sua scrivania.

Io sono alta mora, con capelli lunghi e leggermente mossi, occhi verdi che onestamente risaltano molto nel mio volto, voi vi chiederete le altre cose molto più importanti in una donna, il mio seno è una terza piena, il culo abbastanza grande, non ne vado fiera ma ho due stupende gambe.

Ma,veniamo alla storia,sono sposata con Marco,che mi soddisfa pienamente,in tutti i sensi non so se capite, in casa mi fa sempre girare mezza nuda,ogni tanto mi chiede di servirgli la cena tutta nuda di fare anche le pulizie nello stesso modo,io mi diverto perché è imprevedibile,mi prende sempre nei posti più impensati.

Ora vuole, e c’è riuscito, vedermi fare l’amore con un’altra persona ed io sono ancora dubbiosa, non so spiegarmi, finche si gioca tra di noi mi sta bene ma poi cosa succederebbe non sono una troia.

L’amo tantissimo e per lui sona disposta a fare tutto, non riesco a resistergli, ha un fascino che mi scioglie tutta mia fa sentire protetta, amata, tra le sue braccia, nessun altro mi dalle sensazioni che lui mi trasmette.

Il direttore,ieri sera mi ha convocato nel suo ufficio e con molti giri di parole,non sapevo e non capivo dove volesse andare a parare,con i suoi discorsi,alla fine gli dissi di essere coinciso e chiaro,sapete non piace menar il can per l’aia.
Lui,sorrise,la sua espressione cambiò e divento solare,sorrise e si scuso dicendomi per me è imbarazzante ciò che ti sto chiedendo ma l’azienda ora,ha bisogno di aiuto,arriveranno dei clienti importanti e sarei dovuta essere disponibile e accondiscendente.
Te la senti Chiara?
io gli risposi,stupita,non capivo,come accondiscendente!
lui si Chiara deve vestirsi un Po più sexi, mostrare o meglio far intravedere o vedere le sue grazie.
Rimasi di sasso,lui continuò dicendomi sai,saremo riconoscenti se sarai gentile.

Io non risposi rimasi ammutolita, cosa potevo fare, abbiamo un mutuo le rate della macchina da pagare, non posso perdere il lavoro per nessun motivo.
Qualche sera dopo, Marco vedendomi nervosa e introversa, cominciò a chiedermi cosa avevo, se avevo problemi, che siamo una coppia, non due estranei,di parlare di dirmi cosa mi preoccupava.

Poi inizio a coccolarmi e io quando sento le sue mani sul mio corpo, che con un lento massaggio indugiano nel seno e nel mio corpo e poi si intrufolano nella mia intimità’..i bacini che mi da dappertutto, io’ mi sciolgo tutta, perdo il controllo e desidero donarmi a lui, essere presa, posseduta, godere e farlo godere con tutto il mio corpo e non rifiutando niente, anche con qualche forte schiaffo nel culo, si perché mi eccita come non mai questo mescolamento di piacere e dolore, mi esalta i sensi mi fa avere un orgasmo unico forte, maestoso, poi quando mi viene dentro e sento il suo fiotto caldo nella mia intimità spesso esplodo godendo,in quei momenti che vorrei non finissero mai,sona sua solo sua e farei tutto per lui.

Alla fine iniziai a parlare, un po’ confusamente ero ancora intontita dall’orgasmo che mi aveva donato, gli dissi che della proposta e che non sapevo se accettare o no.
Io non so se posso farlo, lui mi disse e solo per farti guardare, mostrare far intravedere, poi sai che mi ecciterebbe molto sapere che qualcuno ti ammiri, vorrei esserci anch’io lì con te per vedere come ti comporti.
Gli risposi ridendo sei il solito porco,non vedi l’ora di vedermi mentre scopo con un altro uomo.
Lui mi sorrise,e poi dolcemente mi guardò,si lo vorrei tanto,saperti di un altro esser li mentre lui ti tocca e lo supplichi di scoparti,dopo ti prenderei anche io e poi ti finito tutto ti pulirei e ti amerei come nessun altro.
Sai che amo vederti sexi ,porcellina,sapere che gli altri ti stanno sbavando dietro mi fa andare in esatasi i sensi,sapere che stai andando in giro senza mutandine,che bello meraviglioso.

Sempre più perplessa gli dissi, non sono una troia, io sono tua moglie, ti amo, un conto è farmi ammirare, lo sai a tutte le donne piace essere corteggiate, ma un conto è essere scrutata come un’animale, io non me la sento.

Però, se non accetto cosa potrebbe succedermi, anche essere licenziata,ho quanti dubbi,mi assillano!
Sono confusa,ma a te non dispiacerebbe Marco?
Chiara io ti amo, farei tutto per te, poi che male c’è al mare prendi il sole in topless, per far o far intravedere le mammelle cosa vuoi che sia, delle volte giri con delle scollature mozzafiato, sai io voi donne non vi capisco, delle volte volete osare, poi quando osate, vi lamentate perché l’uomo vi guarda, ma sai siete proprio incomprensibili e contorte.
E poi sarebbero stronzi se ti licenziassero, prova a stare al gioco se vedi che si mette male o le cose prendono una piega diversa puoi sempre trovare un’altra occupazione.
E’una tua decisione, io non voglio obbligarti a niente. Io ti amo!

Io non so’.proprio non so’.sono sempre più perplessa, quello che dici è vero, ma noi amiamo essere corteggiate, ma l’amore non lo vogliamo dagli altri lo vogliamo dal nostro uomo, il sesso è una componente del matrimonio,dell’amore, ma non è la vita.!

Chiara,ti ripeto è una tua decisione, la rispetterò, non interferirò mai sulle tue decisioni, l’unica cosa che ti chiedo è il rispetto e la sincerità, voglio sapere tutto(ridendo)’..
Lo guardai, quando lo vedo sorridere mi sciolgo, il suo sorriso mi riempie di gioia, lo abbracciai, gli dissi sei il mio sole l’unico che mi capisce e che mi ama, ma sei sicuro che non ti stancherai, sai le cene ecc ecc, è un compito impegnativo.
Mi rispose ti amo e stringendomi forte a se cominciò a baciarmi, toccarmi, poi quando iniziò a toccarmi il seno mi sciolsi, mi lasciai andare, facemmo l’amore come non mai, lo succhiai tutto, gli diedi secondo canale e mi riempii tutta come non mai, che bello!, a parte il dolore iniziale,sapete non mi sono ancora abituata del tutto, le sensazioni che provo sono molto intense’.uniche, però non glielo do spesso non lo voglio viziare, se non va finire sempre lì!
E poi mi piace essere leccata tutta, bè non posso mica dirvi tutto”

La sua comprensione,il sapere che in ogni caso mi era accanto mi rese più forte,gli dissi ma cosa devo chiedere in cambio,quali vantaggi posso ottenere secondo te?
Mi ha detto,che l’azienda sarebbe stata riconoscente,secondo te cosa voleva dire?
Mi rispose,quante domanda Chiara facendo le spallucce ,non lo so proprio cosa rispondere non lo so,per favore ora fermati,ti stai facendo problemi che non esistono,suvvia andiamo in salotto,rilassiamoci con buon bicchiere di brandy e poi domani è un altro giorno, si vedrà’.tempo al tempo
Il sonno porta consiglio Chiara,devo riflettere non è da tutti avere una donna super corteggiata,debbo abituarmi e si mise a ridere come non mai.

Adoro il modo in cui affronta i problemi,gli scivolano via,come l’acqua,ma li affronta uno alla volta con freddezza,sa che a tutto c’è una soluzione è un uomo unico,sono orgogliosa che sia il mio uomo,ha un difetto non riesco a farlo ingelosire,delle volte questo suo comportamento mi preoccupa,non è normale non esserlo almeno per noi Donne.

Cribbio ha ragione lui, domani troveremo la soluzione,saranno soldi,benefit,cosa potrebbero darmi se non queste cose.
L’indomani mattina come sempre preparai la colazione, ci sedemmo ed in silenzio, mangiammo, poi un pò per l’ansia, la necessità di rompere quel silenzio cominciai a parlare del più del meno, lo vidi sorridere, ma nessuno dei due ritornò sull’argomento.
La notte mi aveva portato consiglio, potevo usare la situazione a mio vantaggio, fantasticando con mio marito potevo sempre tenerlo eccitato, non so se capite’.. e con il titolare giocare. Anche a me non dispiace essere corteggiata e apprezzata nel lavoro che svolgo quotidianamente, ed ora che ci penso, molte volte i complimenti del titolare sulla mia puntualità, il riconoscimento sulla mia precisione nello svolgere e portare a termine vari lavori, complimenti dei clienti e fornitori dell’azienda, che avevo si apprezzato, ora capivo che avevano un secondo fine, gli uomini, mi dissi, ci provano in mille modi.
Mi avviai al lavoro sicura di me, starò al gioco, poi vediamo cosa farò.

Entrai in Azienda, salutai i colleghi e mi avviai nel mio ufficio, sono una privilegiata sapete, ne ho uno tutto mio, alle 9 circa arrivò il titolare e mi chiamò con la scusa di dovermi dettare una lettera.
Era più incazzato del solito, per fortuna era Venerdì, quando si arrabbia per giorno rompe continuamente, iniziò a dettarla velocemente, poi d’un tratto mi chiese di portargli un caffè, aggiungendo ridendo, magari scoprendo un pò quel suo splendido seno.
Rimasi di sasso, cosa potevo fare, dovevo inventare qualcosa, sorrisi e gli risposi, sa è un pò difficile tra body, canottiera, reggiseno e camicetta c’ impiegherei un’ora a scoprire un po’ il seno.

Lui, aggrottando le sopraciglia, mi guardò torvo, poi sorrise e mi disse, estraendo il portafoglio tieni questi sono ‘500,00, vada a fare shopping.
Lunedì la voglio vedere non vestita da suora, ma da donna!

Mi aveva fregato, ora ero chiusa in un angolo, quando tornai, gli porsi il caffè e lui mi disse, sai Chiara, l’azienda ha bisogno di te, sei una donna intelligente, se non acquisiamo questi contratti, probabilmente dovrò ridimensionare l’azienda, riducendo i costi; come sai ora abbiamo solo Agenti nel commerciale, non più impiegati, ora tocca agli interni, questi cinesi, con i loro prodotti di scarsa qualità, ci hanno creato problemi, per fortuna non hanno i nostri standard di qualità, ma prima o poi ci arriveranno, per cui siamo costretti a valutare tutte le possibilità.

Questo pomeriggio vai a fare shopping, domani ti spiego cosa desidero da te, se non ti bastano dimmelo, fatti fare fatture e ti rimborserò, puoi spendere fino a mille euro .

Il pomeriggio mi godetti lo shopping come non mai, comprai un bellissimo taier con degli spacchi laterali, che mettevano in risalto le mie gambe, delle camicette e alcuni sfiziosi intimi.

Mio marito, quando rientrò mi vide, mentre, davanti allo specchio provavo l’intimo e volle che gli facessi una sfilata, mi eccitai moltissimo, sculettai alla grande, lui alla fine cedette e mi zampò addosso come un leone che afferra la sua preda.
Inizio a spogliarmi lentamente, poi mi fece mettere a pecorina e inizio a leccare l’ano e la passerina, poi dopo aver lubrificato bene i buchi, inizio a penetrarmi con la lingua prima con dolcezza poi con sempre più forza e vigore, alla fine lo implorai di penetrarmi con il suo cazzo, non resistevo più, lo volevo e per farlo eccitare di più iniziai a raccontargli che il mio capo voleva che gli servissi il caffè in topless e in futuro anche ai clienti.
Lui inebetito dai sensi disse fallo si amore servi il caffè nuda, tutta nuda sei la mia zoccola, sei mia, che bello.

Alla fine esausti, ci abbracciamo, e poi mi chiese di servirgli la cena in tenuta sexy.
Sapete tutta nuda con grembiulino allacciato in vita e calze autoreggenti, scarpe con i tacchi e lui che ordina le pietanze come al ristorante mentre io debbo servirlo di tutto punto, poi alla fine si mette sul divano, gli porto il caffè ed il suo brandy e mentre lui lo sorseggia,infine gli devo succhiare il cazzo; per me non è una novità, alcune volte debbo farlo accucciata sotto il tavolo in soggiorno, dice che così si sente più uomo.

Il Sabato mattina Marco mi disse di prepararmi che andavamo al mare per il weekend ed io ne fui felice, adoro il mare, il sole, abbronzarmi, mangiare il pesce.

Il viaggio fu piacevole, appena giunti al camping depositammo le valige e poco dopo ci recammo in spiaggia.
Lui come al solito mi chiese di mettermi in topless, cosa che io feci con un po’ d’imbarazzo, mi aiutò a spalmarmi la crema nella schiena e poi sul seno ma più che uno spalmare era un massaggio, con la coda dell’occhio notai due ragazzi che si stavano masturbando.
Marco, si rabbuio, interruppe il massaggio, guardò torvo i due ragazzi e loro si allontanarono.

La mattinata passo silenziosamente, Marco si mise a leggere il giornale e non parlo più.
Mangiammo al sacco, sempre silenziosamente, poi bruscamente mi disse andiamo in camera ho voglia di riposare.
In camera mi accusò di aver incoraggiato quei ragazzini sorridendogli, riamasi interdetta, cosa potevo fare?
Tesoro, mi stai dicendo che tutte le tue fantasie a cui ho dovuto stare al gioco e che finalmente mi eccitano erano solo rilegate al nostro letto?
Se bene ricordo più volte mi hai spinta ad essere più sexy.
Ti ricordi quella volta in macchina in autostrada quando mi hai fatto togliere il perizoma e costretta a tenere la gonna alzata per fami vedere dai camionisti?
E tute le altre fantasie? Tutti i possibili tradimenti che hai voluto ti raccontassi per farti eccitare?
Bè, qua non sono sola, non sono venuta di nascosto. Mi ci hai portato tu!
Tu hai voluto che mi spogliassi e mi pare ovvio dato che c’è gente, che qualcuno mi guarda, come tu del resto guardi le altre.
Si, Chiara ma ogni cosa a un limite che ti guardino mi sta bene, mi eccita, ma credimi che si masturbino non lo posso accettare e poi sorridergli incoraggiarli, Chiara è un gioco, un nostro gioco Cazzo!!
Non sono un culkdoc o come cazzo si dice. Sei bah’.ma insomma’..
Ripresi in mano la situazione, noi donne siamo molto più furbe.
Tu mio caro sei scemo, pensi che io debba agire a comando, ma poi sei geloso!
Ah ah lui l’uomo forte aperto’..quello che non deve chiedere mai ora è geloso.

Arrabbiata come non mai, iniziai a dirgli; ‘qui dobbiamo chiarire alcune cose, secondo te, quella che deve sempre cedere sono io, ma mio caro, io non ho solo doveri, anche a me piace usare la fantasia per i nostri momenti d’intimità, essere la tua donna, Marco, ma sono una donna non sono la tua schiava.
Da ora, certi ‘servizi’ non te li faccio più e non azzardarti più a chiedermeli, mi vestì ed uscii dalla stanza, andandomene in spiaggia, iniziai a camminare lungo la battigia, senza meta, ogni tanto raccoglievo qualche conchiglia, dovevo riflettere,pensare, ero sola in una decisione che non sapevo dove mi avrebbe portato.
Molti pensieri affollavano la mente, uno in particolare ‘Cazzo Marco è geloso’, ridendo ripetei è geloso, che pirla, Marco l’uomo forte sconfitto da una sega’.., ma c’è un limite a tutto, ora io non potevo contare su di lui, dovevo trovare una soluzione alternativa, sarei riuscita a controllare gli assalti dell’allupato mio titolare?
Dopo un ora Marco con la coda tra le gambe venne in spiaggia si sedette e incominciò a dirmi che avevo ragione, si era comportato come un bambino capriccioso e che non si sarebbe più arrabbiato.
Iniziò a baciarmi con dolcezza, lo dovetti fermare perché aveva già il pene in erezione e per esperienza agli uomini quando tira, non li fermi più e poi non potevamo farlo davanti a tutti.

Un po’ imbronciata, ma credetemi ero felice d’aver ‘domato’ il mio uomo, mi scatto un’idea, lo abbracciai e lo portai in acqua, lentamente feci scivolare la mano fino al pene e cominciai a massaggiare i suoi testicoli (sò che l’adora), poi iniziai una lentissima sega, lui voleva penetrarmi ma non glielo permisi,gli sussurravo all’orecchio,mordicchiandoglielo,che era in castigo e la figa se la doveva meritare, poi cominciai a parlagli della proposta che il titolare mi aveva fatto, ovvero un avanzamento di grado e di stipendio ma avrei dovuto fare qualche straordinario, con tono melifulo gli dissi non me la sento di prendere da sola questa decisione, non so cosa fare.
Tu Marco cosa ne pensi?
Cosa devo rispondergli?
Lui tutto preso dall’amplesso continuava a dirmi si, Chiara tutto quello che vuoi, si fatti scopare da lui’.servigli il caffè in topless sì fallo,ti amo voglio scoparti ora,alla fine avendo ottenuto ciò che volevo,con vigore gli massaggiai i testicoli,ripetendogli sono la tua troia,si tutti mi sbattono,sono la tua vacca,sono tutta tua,dopo poco cedette e venne,stremato posò la testa sulla mia spalla,continuava a ripetermi ti amo Chiara”
Che stupidi gli uomini pensai vedono due tette e si arrendono subito.

La serata proseguì tranquilla,la sera dopo aver cenato camminammo lungo la spiaggia abbracciati come due fidanzatini,la sera spossati ci coricammo felici.
L’indomani,di buon ora dopo aver fatto colazione ci recammo in spiaggia e dopo aver steso i tappetini mi sdrai al sole,gli chiesi se poteva spalmarmi la crema solare,lui inizio poi mi slaccio il reggiseno e mi chiese di voltarmi,con indifferenza mi voltai e lo guardai negli occhi,i suoi esprimevano desiderio,lo lasci fare e mi sfilai il reggiseno,poi con calma gli spalmai la crema,ogni tanto per farlo eccitare strofinavo sbadatamente il mio seno nel suo corpo.
Poco dopo mi alzai è sempre in topless mi recai al bar situato sulla spiaggia, per acquistare qualcosa di fresco,quando ritornai lo fissai e gli sorrisi,lui ricambiò la mia gentilezza,mi accostai e lo baci,nel mentre gli sussurrai ti amo.
Alle quattro ci cambiammo e ritornammo a casa,parlammo del più e del meno,ora però dovevo gestire l’altro rapporto,ero dubbiosa,debbo cambiare lavoro,cedere,non lo sapevo”tutte queste domande mi innervosivano,non riuscivo a trovare una risposta.

Bè domani è un altro giorno e si vedrà,non voglio sentirmi soprafatta,la gestirò e basta.

Dedicato alla mia amica Serena,che ringrazio

Il lunedì mattina mi alzai presto, come sempre preparai la colazione a Marco e dovetti insistere parecchio perché si alzasse dal letto.

Volevo stare un pò da sola, il pensiero che probabilmente avrei potuto tradirlo, mi tormentava.
Fumavo in continuazione,i rimorsi(anche se non l’avevo ancora tradito) mi attanagliavano lo stomaco, ero nervosa, questa situazione mi spaventava.
Quello che più mi spaventava era l’eccitazione,il sentirmi corteggiata, sentirmi donna, purtroppo da un altro uomo, tutto ciò risvegliò in me sensazioni sopite dimenticate che da tempo mancavano dalla mia vita, da tanto da troppo tempo non mi sentivo donna, Marco non mi corteggiava più.
Una donna vuole essere corteggiata, coccolata, sebbene anche a me piaceva farlo felice, soddisfare le sue passioni erotiche, ma si era arrivati al punto di essere un mio dovere farlo.
E giusto tener vivo il rapporto, ma bisogna essere in due per poter continuare a essere una coppia.

Uno da solo/a non c’è la può fare.
Le mogli desiderano, malgrado le responsabilità di una casa una famiglia essere considerate donne’..
Comunque con Marco ceravo d’essere la Chiara di sempre,quella che lui conosceva da sempre.

Tutti questi pensieri che affollavano la mia mente, io mai, avevo pensato di tradirlo, lui era tutto per me, mi facevo schifo, come avrei potuto guardarlo in faccia, ma se avessi ceduto al ricatto avrei potuto perdere il lavoro, come avremmo pagato il mutuo della casa e le altre cose, ormai indispensabili.
Scacciai dalla mente questi pensieri, spensi nervosamente la sigaretta nel posa cenere, mi accorsi che era la sesta da quando mi ero alzata.
Mi sforzai di rimanere calma,ora basta mi ripetei, mi vestii, indossai l’intimo ed il taier acquistato Venerdì, mi spruzzai un pò di profumo e mi avviai in ufficio.

Durante il viaggio,Cercavo di non pensare a niente,guardavo la solo la strada, purtroppo un solo pensiero mi perseguitava come potevo arginare e dribblare gli attacchi del titolare!

Entrai con calma, timbrai il cartellino salutai qualche collega e mi avviai verso la macchinetta del caffè, avevo bisogno di qualcosa di caldo, poi con il bicchiere in mano entrai in ufficio e mi misi al lavoro, accesi il pc, scaricai la posta e sbrigai le incombenze più urgenti.
Il telefono squillava in continuazione, non mi dava tregua, era snervante, poi arrivarono le dieci e infine comparve lui, bello, elegante, abbronzato e sofisticato, malgrado io potessi essere sua figlia mi piaceva; sorridente si avvicinò a me, si chinò e mi disse; oh Chiara oggi sei veramente sexy, si chinò e mi disse questo taier mette in risalto le tue forme, complimenti.
A quel complimento io arrossii, lui invece come niente fosse successo, sorridendo mi chiese se c’erano novità.
Mi invitò a bere un caffé e, mentre lo sorseggiavamo, lui come se stesse giocando al gatto e al topo, mise una mano sul giro vita sussurrandomi all’orecchio: ‘oggi Chiara sei una strafiga, ora andiamo e fammi l’elenco delle telefonate, in topless mi raccomando, sei proprio una strafiga oggi.’

In piedi davanti a lui, cominciai ad elencargli le telefonate ricevute, le lettere più urgenti da firmare, comprese alcune che riguardavano alcuni licenziamenti, lui con attenzione mi ascoltava, in ogni modo notai che i suoi occhi finivano sempre sulla mia scollatura.
Improvvisamente si alzò, mi raggiunse si pose dietro di me con le mani iniziò a cingermi la vita, poi piano piano , salirono fino al mio seno,con calma apri i bottoni della giacca e afferrarono i miei seni, cominciò a massaggiarli lentamente, io non riuscivo a reagire, ero ferma la mia mente diceva no, il mio corpo invece godeva, voleva quelle mani su di me, mi davano sensazioni stupende, il giocare con i miei capezzoli, m’incendiava i sensi, ero già fradicia d’umori, appoggiò il suo bacino al mio ed iniziò a strofinarsi, sentivo il suo pene nel mio sedere, lo sentivo, ne immaginavo le dimensioni, io rimasi interdetta, quel pene sembrava smisurato!
Lui continuava a farmelo sentire, lo strofinava nelle mie natiche, io cominciavo a perdere il controllo, credevo di trovarne uno molliccio, vista l’età.
Con calma si slacciò i pantaloni, li calò, poi fu la volta dell’intimo, prese la mia mano e me la mise nel suo pene, io rimasi di stucco non c’era paragone con quello di Marco, e li cedetti, lo volevo tutto per me, iniziai a segarlo con calma, in poco tempo mi ritrovai nuda, ancora adesso non so come ha fatto a spogliarmi, lui con la sua bocca che mi succhiava avidamente i seni, con la mano destra, mi penetrava la figa, io che gemevo come non mai, volevo quello arnese dentro di me, lo volevo mio’..gli chiesi di penetrarmi, ero diventata sua, godevo, gemevo, mi contorcevo come non mai, volevo che quel rapporto non finesse mai, ero un giocattolo nelle sue mani, godevo come non mai!

L’apoteosi, fu raggiunta quando mi penetrò, mi prese con dolcezza, glielo dissi fallo con dolcezza per favore, poi iniziai a muovermi, lui seduto sulla sedia ed io a cavalcioni su di lui, ora me lo stavo godendo tutto, che sensazioni mi trasmetteva, godevo come non mai.

Alla fine esausti, ci ricomponemmo e ritornammo alle nostre attività, ogni tanto qualche telefonata, qualche ordine impartito e la giornata trascorse tranquilla,
La sera prima di uscire mi recai, come consuetudine, nel suo ufficio per avere disposizioni per il giorno dopo e lui tranquillo mi disse si c’è ne sono Chiara, domani ti voglio senza intimo e soprattutto depilati bene la passerina.
Io rimasi di stucco, arrossii e balbettando gli dissi va bene.
Il percorso verso casa fu lungo, i rimorsi nella mia mente si accavallavano, assieme ad molti altri pensieri, come potevo affrontare Marco, mi avrebbe letto negli occhi che l’avevo tradito!
Fumavo come non mai, ero nervosa, i rimorsi mi attanagliavano lo stomaco, cedetti mi fermai in un bar è ordinai un cognac, avevo bisogno di qualcosa di forte.

La sera, con due occhiaie e un pò alticcia, appena arrivata a casa entrai in doccia mi lavai accuratamente, quasi a volermi ripulire l’anima dal peccato, preparai qualcosa da mangiare per Marco e gli dissi ho mal di testa, scusami ma vado a dormire, mi addormentai tormentata da mille pensieri.

Lui invece,come al solito,mi disse va bene Chiara,almeno stasera non litighiamo per il telecomando,c’è la partita e così me la posso vedere tutta!
Lo fulminai con un’occhiata ,che stronzo ,se sapesse,mi voltai di scatto e mi avviai verso la camera da letto,lui capì che il mio non rispondere valeva più di una risposta,siccome non è uno stupido mi raggiunse mi cinse alla vita e mi disse scusa amore scherzavo
Non feci trapelare la mia soddisfazione,gli dissi soltanto stronzo,aggiungendo ho mal di testa vado a coricarmi domani ho una giornata impegnativa.
L’indomani mi alzai con calma, mi sentivo apatica, mi recai in cucina e preparai il caffè, l’aroma dello stesso si propagava nella cucina, mi piaceva quell’aroma, manggiucchiai un biscotto, quando il caffè fu pronto, con calma lo versai nelle tazzine e mi recai con il vassoio in camera, lo posai nel comodino e con un bacio svegliai Marco.

Iniziai a raccontargli, che il titolare mi aveva chiesto di servirgli il caffè in topless,quando incominciò a contraccambiare i baci ardentemente,mi scostai da lui e dissi ‘ Marco è tardi, non abbiamo tempo devi prepararti’,per addolcirgli la pillola, gli dissi stasera fatti trovare pronto che ti faccio morire e mi allontanai ridendo,sentii il suo pugno che colpiva il materasso accompagnato da una stronza”ma non mi girai,temevo e sapevo già d’averlo lasciato interdetto, mi dispiaceva non completare il ‘lavoro’,ma era veramente tardi.

Ppensavo,ho passato il confine, ora dovevo gestire due uomini”.,per fortuna non due Famiglie,mi consolai, pensando che di certi vantaggi ne avrebbe usufruito anche Marco.
Mi recai in bagno e mi feci un bidè, la mia passerina era già tutta bagnata, non avevo tempo per soddisfarmi, con calma l’insaponai ed in poco tempo fu tutta rasata; posi uno specchio nel pavimento, volevo vederla, rimasi stupita nel vedere il mio sesso senza peluria, pensai, certamente per un uomo deve essere eccitatene vederla un sesso femminile grabo, non capivo se ciò mi piaceva o no.

Uscii dal bagno, velocemente rassettai la stanza e riportai in cucina il vassoio, Marco nel frattempo usci dal bagno, n’abbiamo due in casa, rasato,vestito di tutto punto e anche profumato, mi dissi è veramente un bel uomo, rimasi colpita dal mio pensiero, venni assalita da un moto di gelosia e mi dissi e se lo perdevo!
Fu un attimo, accesi la mia seconda sigaretta, mi avvicinai gli diedi un veloce bacio sulle labbra e gli dissi sei bellissimo oggi, lui mi sorrise, che sensazioni mi trasmetteva quando mi sorrideva m’inebriava, mi scioglieva come neve al sole.

Quando usci, sopirai profondamente, mi recai in camera, indossai un paio d’autoreggenti, mi misi una camicetta di seta e indossai il taier del giorno prima, mi controllai allo specchio, si notava che non indossavo il reggiseno, feci una smorfia di disappunto,ma il mio capo mi voleva così., cosa potevo fare,niente ormai ero in ballo e dovevo ballare.

Mi recai in ufficio,ero nervosa, la prima cosa che feci fu quella di andare alle macchinette e bermi un buon caffè, poi entrai nel mio ufficio ed iniziai a lavorare.
All’arrivo il mio titolare, si fermo davanti alla mia scrivania, non parlò, aggrottò le sopraciglia e poi mi sorrise dicendomi brava Chiara sei docile,mi piace, entrò nel suo ufficio, non ebbi il tempo di riflettere alle sue parole, suonò il telefono, era lui, che mi disse che stasera sarebbero arrivati dei clienti e mi comunicò che sarei dovuta rimanere con loro.
Aggiunse di avvertire a casa che avrei tardato molto.
La giornata trascorse tranquilla, alle quattro, mi convocò in ufficio, mi diede una busta e un pacco, aprila e leggila Chiara solamente quando sarai a casa.

Poi, con calma inizio dicendomi Chiara questi sono clienti importanti devi essere gentile, tra un ora e mezzo, saranno qui, più volte mi hanno chiesto di vederti un pò più sexi, ora sempre che tu te la senti dovresti essere carina,non avrai rapporti sessuali vogliono solo vederti.
Io ero basita, un conto era essere la classica segretaria che si scopa il capo, ma qui stavo diventando una Puttana!
Continuò a parlare, so cosa stai pensando, ma non permetterò che ti scopino, ci sarò sempre io accanto a te.

Uscii dal suo ufficio mi accasciai sulla sedia, non sapevo cosa pensare, cosa fare, cosa sarei diventata, mi accesi una sigaretta, finalmente mi ripresi, pensai alle lettere di licenziamento che avevo spedito pochi giorni prima,non potevo perdere il lavoro,oramai ero sua,un giocattolo sessuale nelle sue mani,cosa mi chiederà ancora.
Di certo,certi sui sguardi malinconici mi facevano sospettare che qualcosa provasse per me,ma certamente se uno ama la sua donna difficilmente la lascia scopare ad altre persone,bisogna avere una mente molto aperta e i maschi di solito amano avere l’esclusiva con la propria donna,con le altre invece è caccia libera.

Alle 17,30 arrivarono, gli uffici si stavano finendo di svuotare, in corridoio si sentiva il classico vociare e ridere degli impiegati che si incamminano verso l’uscita.
Quanto l’invidiavo!
In quel mentre arrivarono erano in tre,si fermarono davanti alla mia scrivania,gentilmente,si presentarono mi salutarono e chiesero di lui, con calma alzai il telefono glielo comunicai e li feci accomodare, usci dall’ufficio velocemente, come se fossi stata scottata dal fuoco.
Io seduta sulla mia scrivania attendevo, nel mentre fumavo nervosamente l’ennesima sigaretta, aprii la finestra sia per scacciare l’odore del fumo sia per respirare un pò d’aria fresca,cosa mi sarebbe successo,cosa avrei dovuto fare’..
Mi recai in bagno, controllai il trucco, velocemente ripassai il rossetto nelle labbra, ritornai alla scrivania velocemente, il mio cellulare stava squillando, era Marco voleva sapere a che ora sarei rincasata, gli dissi di non averne la più pallida idea,con la scusa di essere in riunione riattaccai,in quel mentre stava uscendo dall’ufficio il titolare, si avvicinò, la sua mano si posò nel mio mento, garbatamente mi fece alzare il capo e fissandomi, mi disse è arrivato il momento, chinò il suo volto,sul mio e le sue labbra si posarono sulle mie per un veloce bacio,apprezzai quel gesto,mi tranquillizzo, quasi volesse proteggermi, mi disse vai in bagno e togliti la camicetta, poi prepara quattro caffè di cui uno macchiato e raggiungici.
Mi sorrise,poi velocemente ritornò in ufficio.
Mi recai in bagno, mi guardai allo specchio, avevo gli occhi lucidi, mi dovevo ricomporre, sospirando mi tolsi la camicetta, mi rimisi la giacca, andai alla macchinetta del caffè e facendo un profondo sospiro mi avvicinai alla porta del suo ufficio bussai, aprii la porta e d entrai, posi il vassoio nella tavolo dove erano seduti, mi guardarono la scollatura mentre mi piegavo mi sentivo penetrata da quegli occhi, una strana sensazione mi pervase e mi stupì, mi stavo bagnando tutta.

Con calma, il mio capo mi disse Chiara leggi il documento per favore, per poterlo leggere dovetti flettere il busto, la giacca grazie alla sua profonda scollatura non lasciava niente all’immaginazione, poi uno di loro garbatamente mi disse Signora Chiara, complimenti,lei ha un bellissimo decolté.
Arrossii violentemente, il mio capo invece,allungo la mano e mi aprii gli unici due bottoni della giacca, praticamente rimasi in topless,poi mi dissi dandomi del lei Chiara per favore continui,gli uomini strabuzzarono gli occhi,anche loro erano rimasti basiti,la mia voce divenne tremolante, nulla nascondeva il mio imbarazzo.
Poco dopo mi disse forse è meglio che ti siedi, nel mentre prese una sedia la pose un pò lontano dalla tavola, mi raggiunse, mi prese per mano e mi accompagno, con calma mi sfilò la giacca, e rimasi in topless, avvicinò la bocca al mio orecchio e mi sussurrò tieni aperte le gambe, per favore Chiara, io balbettai un si va bene, mi sedetti e aprii le gambe,la gonna risalì,si vedeva così la fine della calza,e faceva risaltare il bianco della pelle,vidi nei loro occhi imbarazzo ed eccitazione, alcuni di loro,portarono le mani sulla patta,lo spettacolo che stavo offrendo li stava eccitando come non mai.
Fingendo indifferenza continuai a leggere, poi lui mi disse scopri di più le gambe, mi alzai posi i fogli nella sedia, e alzai la gonna,completamente, ero praticamente nuda, ripresi in mano i fogli, mi risedetti con le gambe aperte e continuai a leggere.
L’atmosfere si era surriscaldata, qualcuno inizio a farmi dei complimenti, alla fine il loro capo, m’interruppe mi disse Signora mi porti il contratto, mi alzai feci per srotolare la gonna, ma lui mi disse non lo faccia, prese il contratto dalle mie mani, mi guardò e disse è un buon affare, credo che nel tempo la nostra collaborazione crescerà!
I suoi occhi emanavano autorità e potere, si sentiva che era abituato al comando ed ha ottenere ciò che voleva.

Io non risposi, il mio capo rivolgendosi a me mi disse con tono autoritario, Chiara ora ricomponiti e va a casa!
Non sapevo cosa dire,salutai gentilmente,mi recai in bagno,non avevo il coraggio di guardarmi allo specchio,mi ricomposi,usci dallo stesso e sulla mia scrivania un pacchetto e una busta, nella quale c’era scritto aprila a casa’..

Il tragitto fu alquanto penoso,ero sia eccitata e sia umiliata,non sapevo quale sentimento sarebbe prevalso,un pensiero mi eccitava e mi spaventava,cosa sarei diventata.
Continuavo a fumare,appena entrai saltai addosso a Marco,con calma mi avvicinai,lo baci in bocca con la lingua cercavo di fargli capire che lo volevo,poi mi inginocchiai,guardandolo negli occhi,gli slacciai la cintura e gliela sfilai,colpendolo dolcemente sui piedi,poi slacciai il bottone dei pantaloni e quelli della patta,lui era interdetto,mai mi aveva visto fare ciò che stavo facendo,presi tra le labbra il suo membro e piano, piano, iniziai a succhiarlo,facevo scorrere la lingua lungo il glande,lo sentivo ingrossarsi tra le mie labbra,mi dava una sensazione di potenza,di possesso ero io che decidevo come e quando avrebbe goduto,contemporaneamente con le mani inizia un lento massaggio ai testicoli,lui iniziava a mugolare dal piacere,contorcendosi,il piacere lo stava travolgendo,ero fiera di me stessa,successivamente iniziai a succhiargli anche i testicoli e con le mano lo segavo adagio, adagio.

Poi velocemente lui si tolse da me,con uno sguardo che mai gli avevo visto e che mi fece anche paura,finì di spogliarsi,mi strappo letteralmente i vestiti da dosso,poi quando si accorse che non indossavo l’intimo,mi saltò addosso,ero fradicia,mi penetrò con violenza,poi mi girò e senza aver nessuna lubrificazione mi penetrò analmente,urlai dal dolore,fu violento piano, piano, il dolore iniziò a trasformarsi in piacere,mi stava travolgendo i sensi.

Venimmo molte volte,io fui presa da 3 o 4 orgasmi,che mi travolsero,alla fine esausti ci accorgemmo di essere in salotto,difficilmente lo facevamo lì,il letto era molto più comodo,fu una bella esperienza.
Fumammo una sigaretta in silenzio,solo le nostra mani unite sancivano la nostra unione ed il nostro amore,si lo amavo con tutta me stessa.
Quella sera gli concedetti tutto, ripensandoci forse volevo anche farmi perdonare, credetemi, in quel momento volevo godere, solo godere!

Non era amore me ne rendevo conto, volevo scaricare quella violenza su di lui, quasi a vendicarmi del torto subito, lui invece fu contento, non vedeva l’ora che io mi lasciassi andare completamente, i miei orgasmi furono multipli,se avesse immaginato a ciò che pensavo mentre lo facevamo,che avrei voluto essere scopata come da tutti loro, da tutti quei membri, stavo impazzendo cosa mi stava succedendo?
Non ero io, quella Chiara,stavo scoprendo una donna che non conoscevo,una donna a cui piaceva essere esibita,non per far accontentare il marito,durante i nostri giochi o per scatenare il nostro piacere o soddisfare i nostri desideri ma per soddisfare se stessa.
L’indomani mi svegliai presto,volevo farli una sorpresa, preparai come sempre la colazione e lo svegliai,regalandogli un bel pompino,ne fui felice,lo vedevo contorcersi, mugolare dal piacere,quando venne trattenni lo spermi e iniziai a baciarlo,volevo che sentisse e conoscesse il suo sapore.
Poi lo incitai chiamandolo pigrone,dai dobbiamo andare a lavorare,preparati,gli diedi un ultimo bacio e me ne andai in cucina.
Rassettai velocemente la cucina,e poi mi recai in bagno,attesi che Marco uscisse di casa,poi presi la borsa,estrassi la lettera,mi misi a leggerla,rimasi basita,mi aveva quasi raddoppiato lo stipendio,poi estrassi il pacchetto,lo scartai c’erano delle calze e un vestito attillato nero elasticizzato,lo provai aveva una scollatura posteriore abbastanza marcata,anche il davanti valorizzava molto il decolté,la parte finale della gonna era molto elasticizzata.
La parte dietro era aperta con dei lacci che facevano dei disegni,molto carino,non era da sera, era elegante,un pò trasgressivo, e soprattutto di firma,pensai sarà costato un capitale,mi rimirai davanti allo specchio,il vestito metteva in risalto il seno e i glutei.
Poi mi accorsi che nel pacco c’era un biglietto,nel quale c’era scritto:Cara Chiara,Grazie per la tua collaborazione,spero che tu abbia gradito questo mio regalo,la tua collaborazione è preziosa e ci ha permesso di ottenere una grossa commessa di lavoro.
Ciao
Ero sempre più basita,nemmeno in tanti anni di matrimonio mi erano stati fatti così tanti regali,non sapevo più cosa pensare,ma come avrei potuto giustificarli.

Mi accorsi che non avevo le scarpe adatte,ci sarebbero volute almeno con un tacco da 10 cm,avrebbe risaltato la mia figura,valorizzato le gambe e i glutei e sospinto in avanti i seni.

Peccato, avrei provveduto con il primo stipendio.

Durante il tragitto non sapevo se piangere o ridere,questa situazione mi intrigava,contemporaneamente mi spaventava,cosa stavo diventando,cosa mi avrebbe chiesto ancora per lui o per la sua azienda.

Entrai in ufficio,mi sedetti sulla mia scrivania,accesi il pc,subito dopo suonò il telefono era lui,mi chiese di portargli il caffè,con sollecitudine espletai l’ordine,subito dopo entrai con la tazza fumante nel suo ufficio,gliela posai sulla scrivania,lui alzò la faccia,mi guardò e sorridendo mi disse,Chiara sei bellissima,per favore sfila per me,desidero guardarti.
Chiara,da ora non desidero che tu indossi l’intimo,per cui toglietelo,voglio averti sempre a mia disposizione,come quando lo desidero.
Come una scolaretta,esegui l’ordine,non riuscivo a proferire parola,mi tolsi l’intimo,ero imbarazzata,poi lo sentii aggiungere,avanti cammina e sculetta,io eseguivo senza ribattere,davanti a lui ormai mi sentivo sua”non capivo se il sentimento che provavo era di paura o eccitazione purtroppo nel tempo capii che ero diventata una sua proprietà,una parte di lui che donava piacere ed io ero felice d’eseguire ogni suo ordine”..
Poi un ordine improvviso come un fulmine lui disse spogliati tutta,io rimasi basita,il suo sguardo era sempre felice ma il tono della voce era accentuato tra un ordine e un impellente desiderio di possesso!

Io ero pietrificata,non osavo ribattere,ero attratta da lui,il suo fascino magnetico m’impediva qualsiasi forma di ribellione,ne ero attratta quanto terrorizzata,avrebbe potuto chiedermi tutto ed avrei ubbidito,mi spogliai non accennai a nessun movimento del tipo spogliarello e rimasi nuda davanti a lui,con indosso le autoreggenti,mi sembrava d’essere ridicola anziché sexi,non c’era l’atmosfera per poter far sesso,mi sembrava d’essere un oggetto,una merce in attesa d’essere acquistata in un negozio, a sua totale disposizione,credetemi era una strana sensazione.
Aggiunse, ora masturbati”.!
Iniziai a toccarmi prima il seno poi la mia mano scese sul mio sesso,mi stupii era già bagnato fradicio di piacere, iniziai a farla scorrere con brevi e veloci movimenti circolari sul clitoride,il quale si ingrossava come non mai,i miei capezzoli sembravano esplodere,erano ritti tesi come una corda di violino,poi con due dita mi penetrai,stavo godendo davanti a lui,il mio capo!
Mi contorcevo dal piacere e godevo come non mai,era fantastico godevo di fronte ad uno sconosciuto senza pudore.

Lui impassibile,mi guardava, il mio desiderio cresceva,ora volevo godere,volevo il suo cazzo,dentro di me!
Lo supplicai di prendermi,gli urali scopami sono tua,sono fradicia ti supplico scopami!
Poi,L’orgasmo mi prese iniziai a contorcermi,poi arrivo,il suo ordine mettiti sotto la scrivania,mi raccomando a carponi,eseguii anche questo suo ordine,ormai ero sua,non mi vergognavo più,lo facevo e basta,non c’era una ragione,tuttora non la trovo.
Sapevo cosa dovevo fare,gli estrassi il pene dai pantaloni ed iniziai a succhiarlo,lui con la mano mi blocco la testa ed iniziò a guidarmi,m’imponeva il ritmo,io docilmente eseguivo.
Venne, nel mentre aggiunse Chiara ingoia tutto lo sperma,non ne devi sprecare nemmeno una goccia.

Sospirò più volte,come se l’avessi svuotato,mi prese da sotto le ascelle,avvicinò la sua bocca alla mia e mi bacò,era il suo modo di ringraziarmi.
Rimanendo davanti a lui, ripassai la lingua nelle mie labbra e ingoiai anche quelle ultime gocce.
Lui con calma, mi disse ora esco ci vediamo domani sera abbiamo una cena importante di lavoro,riceverai l’occorrente domani mattina,tramite corriere.
Poi, avvicinandosi,mi prese per i capelli,meli tirò indietro e mi disse sei una gran donna,credimi,se potessi ti amerei,ma non posso, ricordati sempre che sei importante non solo per l’azienda anche per me.
Risposi va bene,lui prese la sua 24 ore e se ne andò.
Ero stordita,mi ricomposi,pensai cosa sto diventando,mai avevo così goduto,Marco in anni di matrimonio non mi aveva mai fatto godere così tanto,la fantasia del mio capo lo surclassava.
Quel misto di pericolo di trasgressione,non l’avevo mai provata,mi spaventava,stavo scoprendo un mondo diverso,dove mi avrebbe portato.
Mi scossi da quel torpore,mi recai in bagno,respirai profondamente,mi accesi una sigaretta,con calma la fumai,l’assaporavo, in due giorno avevo goduto come non mai,avevo ancora voglia,mi chiusi dentro la toilet,ed iniziai a toccarmi mi penetrai con violenza,alla fine un altro orgasmo sconquasso i miei senso,mi accasciai respiravo profondamente, ero esausta ma felice.
Iniziai a lavorare,ma onestamente non riuscivo a concentrarmi,l’emozione,la situazione vissuta oggi,mi aveva distrutta,lasciai che il tempo trascorresse.
Alle 17,30 uscii dall’ufficio,in strada respirai profondamente l’aria fresca mi svegliò dal torpore,il mio cervello mi ricordò tutte le incombenze che dovevo fare,alla fine tornai a casa,li trovai Marco ad attendermi,lo salutai,lo baciai,gli chiesi di riporre la spesa nella dispensa e mi feci una doccia.
Uscii in tuta,non volevo soddisfarlo ero sfinita,per cui optai per un abbigliamento anti sesso.
Cenammo in silenzio,iniziai a dirgli che avevo avuto un aumento di stipendio e un incarico superiore,mi stupii di come mentivo bene,i suoi occhi brillarono, era felice per me,poverino, se sapesse cosa era diventata sua moglie,continuai dicendogli che avrei dovuto fare straordinari e qualche week end,sarebbe stato occupato.

Lui era inebetito dalla gioia,poi quando gli dissi lo stipendio che avrei percepito,lui divento rosso,balbettando aggiunse sono felice per te,sapevo di averlo mortificato,nella classica educazione familiare Italiana,l’uomo deve essere quello che guadagna di più.
Alla fine lo coccolai gli portai il suo brandy,mi inginocchiai e gli feci un massaggio ai piedi,cercavo di consolarlo e di fargli digerire la pillola.

Prima di scambiarci l’ultimo bacio,prima d’addormentarci,gli dissi che la sera avevo una cena di lavoro,non sapevo a che ora sarei rincasata,aggiunsi non so nemmeno dove si svolgerà.
Marco guardò,non sembrava felice e nemmeno convinto,mi disse ma Chiara come fai a non saperlo,non è che mi stai nascondendo qualcosa?
Risi,dovevo assolutamente sdrammatizzare la situazione,mi vennero i brividi,iniziai a toccarlo e a dirgli che avevo decine d’amanti e che avevo sempre voglia, lui mi disse cretina smettila,mi fai soffrire,mi fido di te.
Le sue parole furono una pugnalata al cuore,ma mi stupii di me stessa,continuai a giocare,poi lo baciai lascivamente,
alla fine ripose ai miei baci ma poi si scostò,sono stanco per favore dormiamo.
Delusa, avevo veramente voglia, mi girai di lato,sbuffando e gli augurai la buona notte.
L’indomani, mi preparai con calma, mi depilai accuratamente, anche intimamente, volevo essere in ordine.

Mi accorsi d’aver finito le sigarette, mamma mia quanto fumava, pensai, sì questa storia mi stava consumando, mi venne malinconia, prima di uscire mi soffermai ad osservare l’interno dell’appartamento, come se fosse l’ultima volta che l’avrei visto.
Quanti ricordi, mi ritornavano alla mente, quando andavamo a negozi per arredarlo, amavo quell’appartamento l’avevo creato io, mi assomigliava in tutto e per tutto, i soprammobili comprati durante le ferie, mi ricordavano momenti importanti, mi trasmettevano pace e serenità, ora ero turbata, sarei riuscita a sdoppiarmi, sapevo che alcune mie amiche avevano alcune storie e riuscivano a gestirle, senza coinvolgere la famiglia, erano storie di sesso, la mia invece stava prendendo un’altra piega, loro la sera erano a casa, chi faceva la mamma la brava moglie, insomma insospettabili Buone signore, io non avevo altri obblighi, dovevo dedicarmi a lui!

Sembravo calma, ma non lo ero questa situazione mi stava distruggendo, però l’eccitazione, le sensazioni provavo mi provocavano degli orgasmi che prima non avevo ami provato, non capivo se il mix di paura d’essere scoperta l’eccitazione di scopare con uno sconosciuto, l’ubbidire ai suoi perversi ordini, non mi capivo più, dov’era finita la Chiara fedele, la Chiara che non vedeva l’ora di rientrare a casa per preparare la cena per il suo uomo, abbracciarlo sentirne il suo odore di maschio e sapere che era solo suo e di nessun’altra donna.

La mia vita era tranquilla ordinata, serena nella sua quotidianità, nemmeno l’aumento di stipendio mi dava quella sicurezza, meglio giustificazioni delle azioni che stavo provando.

La fedeltà, prima era un valore, ora era stato scardinato, m’impedii di piangere, chiusi la porta e sommessamente scesi le scale, mi sforzai di pensare a qualcosa d’altro, ma non ci riuscivo, mi fermai al bar ed anziché ordinare un cappuccino ordinai un caffè corretto cognac e le sigarette, il barista che bene mi conosceva, mi squadro ed io lo precedetti dicendogli che avevo mal di testa ed il caffè così corretto me lo faceva passare.
Sorrise e mi disse non lo sapevo, io conosco il metodo di mettere tre gocce di limone, ma si rischia di vomitare.

Il caffè mi fece bene, mi diede quell’allegria che prima non avevo, scaccio i miei cattivi pensieri e i miei rimorsi, entrai in fabbrica, non mi recai come il solito a bere e a scambiare qualche parola con i colleghi, mi recai subito in ufficio ed iniziai a lavorare.
Risposi alle telefonate, presi appunti, richiesi pratiche a dei colleghi poi arrivo il corriere con una busta, l’aprii trovai un mazzo di chiavi e un biglietto nel quale c’era scritto un indirizzo, l’ora in cui sarei dovuta arrivare e un buono di una rosticceria.
Sospirai, almeno non dovevo cucinare.

Mi telefono lui, al mio cellulare risposi, senza molti giri di parole mi ordinò di recarmi in bagno, poi mi disse di masturbarmi e di venire, inoltre mi chiese di fotografarmi la figa fradicia d’umori e di spedirgli la foto.
Ebbi in violento orgasmo, lui al telefono mi sussurrava parole sconce, che a loro volta aumentavano sia la mia vergogna e sia la mia eccitazione, mi presi un seno e lo palpai talmente forte che urlai, poi mi scossi chiusi il telefono, entrò una collega e mi chiese se tutto andasse bene, io gli risposi che ero scivolata, ma non era successo niente, mamma i sudori freddi provati, la vergogna l’eccitazione provata in quel momento, volevo piangere dalla rabbia dal dolore dall’eccitazione, non lo sapevo nemmeno io.

Telefonai all’ufficio personale e dissi che dovevo uscire, per delle commissioni urgenti, avrei potuto non farlo, ma non volevo destare sospetti, in macchina una telefonata mi raggiunse, era lui che forse avvertito o aveva capito, con parole dolci mi coccolava, sentire la sua voce mi fece bene, mi rilassò gli dissi che mi stavo recando dalla parrucchiera, poi sarei andata all’indirizzo datomi.

Finito dalla parrucchiera, andai prima a casa mangiai, mi rifeci una doccia e mi preparai per la serata, stranamente non mi ero dato disposizioni per l’abbigliamento, perciò scelsi un abito tranquillo da lavoro elegante, ma pratico,preparai la cena per Marco poi mi avviai,in rosticceria ritirai i piatti e per fortuna non dovetti pagare il conto era già stato saldato.

Programmai il satellitare e mi guidai fino all’indirizzo datomi, con il telecomando aprii il cancello d’ingresso, il vialetto conduceva in villetta con un ampio giardino, attivai il telecomando e parcheggiai l’autovettura in garage, poi entrai, cercai la cucina misi la spesa nel tavolo, poi girai tutte le stanze, mi sembrava immensa, era arredata elegantemente, con alcuni pezzi ricercati, guardai alcuni soprammobili, poi con calma mi recai in cucina li trovai una lettera, l’aprii li trovai l’istruzioni, c’era scritto che dovevo preparare per due, poi mi sarei dovuta recare in camera e nell’armadio avrei trovato i vestiti che avrei dovuto indossare.
Ero curiosa cosa dovevo fare per prima di preparare la tavola o andare in camera, si sa la curiosità è donna, ma prevalse il buon senso ormai erano le sei, tra un ora e mezzo sarebbero arrivati, preparai la tavola, preparai i piatti di portata con le pietanze, poi velocemente poi mi recai in camera da letto, aprii ‘armadio e vidi un completo da cameriera.
Rimasi stupita, ma non mi feci domande, pensai se così mi volesse così farò!
Mi truccai, indossai le giarrettiere, indossai il completo, mi rimirai allo specchio, il mio seno non ci stava dentro tendeva a fuoriuscire, non ne fui felice dovevo stare attenta a come mi muovevo, guardai l’orologio e mi recai in soggiorno accesi la tv e mi rilassai attendendo la telefonata che mi avrebbe preannunciato il suo arrivo.

Finii di prepararmi, ero tesa, spaventata, cosa mi sarebbe successo’.

Squillo il telefono di casa, non volevo o non potevo rispondere non avevo avuto disposizioni in tal senso, iniziai a sudare freddo, ero nervosa, mi muovevo in continuazione avanti indietro, cosa avrei potuto fare.

Subito dopo suonò il cellulare, era lui,bruscamente mi chiese se tutto era pronto.

gli risposi di si, la mia voce tremava.

lui con tono autoritario mi disse,calmati e ascoltami!

Le sue parole dette rapidamente e con fare arrogante, trasalii, d’istinto chinai la testa.
Fu una scossa elettrica che percorse il mio corpo,quel tono di comando mi fece capire che ero una sua proprietà!

Volevo piangere, ma poi mi si sarebbe sciolto il trucco,sfinita mi lascia andare su una poltroncina.
Suonarono alla porta, mi sobbalzai, mi precipitai socchiusi la porta d’ingresso, appoggiai la schiena sullo stipite della porta e attesi.

L’umiliazione fu grande, un conto era pensarlo nei giochi, la fantasia che aiutava e creava l’erotismo, un conto era subirlo, non ero nessuno, niente un soprammobile, che veniva usato e poi dimenticato, i miei valori il mio essere donna ridotto a dei buchi”.

Entro, con fare arrogante mi disse, questa e Carlotta, la mia compagna e lei giocherà con te, ogni suo ordine è un mio ordine, ricordalo.

Gli aiutai a togliersi le giacche, poi li accompagni in salotti, preparai gli aperitivi, con calma dialogavano io a lato in piedi con la testa appoggiata sul petto attendevo, immobile, ma pur sempre attenta a cogliere un cenno.

Il mio Capo, mi disse ora mangiamo, si alzarono,dovetti spostare la sedia a Carlotta,la quale mi sorrise,ma più che altro era un ghigno per dimostrare la sua superiorità.
Servivi gli antipasti e come una perfetta cameriera, improvvisamente Carlotta mi disse che aveva bisogno di scaricarsi, mi avvicini per spostargli la sedia, ma la sua mano aggancio e la mia e bruscamente, mi comando di infilarmi in sotto il tavolo!

Cosa voleva farmi, poi si alzo il vestito, vidi il suo sesso perfettamente depilato con un tatuaggio che portavano l’iniziali di lui,poi mi ordino di leccarle la figa,aveva un odore di pesce questa da tempo non si lavava,mentre mi accingevo a leccarla,un getto inondo la mia bocca,cazzo mi stava piscando addosso.

Cercai di scostarmi da quello schifo, ma fui trattenuta dalle sue gambe, rideva e mi disse stronza ti piace quest’ aperitivo, e da tre giorno che non me la lavo solo perché volevo che tu mi pulissi per bene.

Con una pedata mi allontano da se, uscii dal tavolo, i capelli bagnati ero orribile, umiliata, ma mi rialzai,guardai lui,ma continuava a magiare come nulla fosse successo.
Arrivo la fine della cena, dovetti leccare e bere, senza spandere una goccia del loro nettare , dovetti anche ringraziare”.

Si accomodarono in salotto, portai i caffè, mi fu ordinato di inginocchiarmi, lei si tolse le scarpe e mi ordinò di leccargli i piedi.

Trasalì, poi sentii l’odore dei piedi, era uno schifo, tra le dita dei piedi c’era di tutto, dovetti con dovizia pulire tutto, ma l’odore e lo sporco, faticai ,a non vomitare.
Come potevo essere caduta così in basso,non mi davo pace,mi ordinarono di spogliarmi e poi Lei,la troia inizio con un vibratore a penetrarmi,m’insultava chiamandomi cagna bastarda ti sei scopata il mio uomo,ora la pagherai,ho portato per te questo ‘piccolo’ starp on ,facendomelo dondolare davanti agli occhi , poi ti inculerò senza vaselina devi imparare che gli uomini delle altre donne vanno lasciati stare,brutta troia schifosa.

Lanciai un urlo,avevo male,mi bruciava tutto,il dolore era lancinante,gemevo,all’incularmi con forza, aggiunse delle sberle nel culo,piano piano il dolore,si tramuto in piacere,iniziai a chiedere di aumentare il ritmo,il mi respiro si fece affannoso,mi contorcevo dal piacere”

Poi’..le mani di lui mi strinsero a forza i seni urali,lui indispettito mi disse stai zitta stronza,e mi inserì le mie mutande in bocca.

Quanto durò,non lo so,non era mai sazia,indossai un collare e fui portata a gattoni per la casa,alla fine sfinita mi accasciai sul pavimento

Mi addormentai sfinita sul pavimento,quest’orgia d’emozioni e di sesso mi aveva travolta totalmente sia nel fisico che nella mente.

Mai nella mia vita sono stata usata,sessualmente in quel modo,anzi devo dire che avevo sempre provato ribrezzo per certe situazioni o per come la donna veniva usata.
Ora era capitato a me!!!

Quando mi svegliai la casa era silenziosa,stordita e con il culo che ancora mi bruciava,mi alzai a fatica accesi la luce,nulla era in ordine, andai in bagno mi feci una doccia calda per togliermi quel sudiciume che avevo addosso.

Quella doccia mi riporto alla realtà,guardai l’ora,erano le due,trasalii come mi sarei giustificata ,fui presa dal panico,ero sconvolta,agitata,il mio matrimonio poteva crollare””.

Un delirio d’emozione scossa il mio corpo la mia mente,agitata andai alla ricerca dei vestiti,,li trovai e trovai una busta,conteneva dei soldi,trasalii ero diventata una Puttana a tutti gli effetti ed un biglietto,mi diceva che visto che stavo dormendo non avevano voluto svegliarmi e di non preoccuparmi di ripulire la casa ci avrebbe pensato a donna delle pulizie.
Beh,almeno questo mi era stato risparmiato,raccolsi le ultime cose,chiusi la porta e mi avviai a casa,inserii la chiave nella toppa,con timidezza aprii la porta,entrai non accesi la luce,andai in bagno rapidamente mi spogliai e raggiunsi la camera da letto.

Riguardai l’ora erano le quattro del mattino,cribbio quanto tardi avevo fatto,lui russava beatamente per fortuna mi andò bene.

La mattina con un mal di testa tremendo,mi alzi al suonare della sveglia,preparai la colazione,e quasi per farmi perdonare gli portati il caffè in camera,con un bacio lo svegliai,sorridevo ma in cuor mio ero terrorizzata,lui mi guardò mi disse buon giorno amore,si sedette e si avvicinò dandomi un bacio,io ricambiai,mi prese la mano e se la portò sul cazzo,pensai cazzo proprio ora ma gli uomini sono tutti malati,hanno sempre in mente quello’
Mi chinai e glielo presi in bocca,adagio con la lingua percorrevo la sua asta,con la mano gli stringevo delicatamente i testicoli,poi iniziai a leccargli le palle gliele presi in bocca mentre con la mano percorrevo su e giù il suo pene.
Lui gemeva era estasiato. mi incitava mi prese per i capelli e con la sua mano fece in modo che dovetti inghiottire il suo pene,dovetti raggiungere la base e li mi fermo,mi ordinò di muovere la lingua,io facevo fatica a respirare,mi veniva da vomitare,il tempo si fermò,gli occhi iniziarono a lacrimare,inizia a muovere la testa in modo convulso volevo staccarmi da lui,non c’è la facevo.

Improvvisamente allento la presa,ma fu un attimo poi con forza il suo pene forzo la mia bocca,quanto durò non lo so,ma cominciava a piacermi essere presa in quel modo,lui mi incitava chiamandomi puttana,cagna ora sei mia.
Io piangevo,non so perché ero terrorizzata, mai si era permesso di trattarmi così,era il mio uomo e io non ero sua moglie,non mi stava donando amore,stava solo usandomi per il suo piacere,io o un’altra era lo stesso.
Pensai ma si erano messi d’accordo!!!!!
Alla fine venne con un gemito che lo scosse da dentro,poi con dolcezza,mi baciò mi strinse tra le sue braccia e mi disse che ero stata fantastica,io ero infuriata,ma come si permetteva sono sua moglie e non una battona!

Mi ricordai del ritardo,trasalii,sorrisi e ricambiai il bacio,poi in bagno pensai che in fondo mi era piaciuto essere presa con violenza quel misto di piacere,mescolato al dolore,era strano,forte,mi terrorizzava e mi piaceva.

Con calma arrivai in ufficio,mi presentai lui mi disse che avrebbe voluto bere un caffè .
entrai gli porsi il caffè,che già avevo provveduto sia a zuccherare e a mescolare,poi scosto la sedia lateralmente e mi ordino di mettermi sotto la scrivania,io trasalii,ancora sesso!!

Ipnotizzata esegui le sue disposizioni,gli slaccia la patta dei pantaloni ed iniziai a succhiare il suo membro,poi d’improvviso entrò un impiegato io trasalii ,cosa dovevo fare,lui amabilmente lo fece accomodare, si misero a parlare di lavoro ed io con il membro in bocca immobile che non sapevo cosa fare,lui invece con la mano mi prese per i capelli e mi diede il ritmo.

Ero terrorizzata,ma emozionata,con l’altra mano mi toccai ero un lago di umori,avevo le mutande fradice,mi sarei infilata qualsiasi cosa nella figa per placare la miei voglie.
Alla fine con la scusa di una telefonata urgente l’impiegato fu congedato ed io finalmente potevo toccarmi,mi staccai feci per uscire,ma lui mi disse no Chiara devi finire e bere tutto il nettare.

Gli risposi voglio godere anch’io,lui di rimando sei una pervertita,dopo godrai ora no !

Tra un ora,andrai a nell’appartamento e mi aspetterai.

Fatti trovare pronta con a tua divisa,sei invitata ad una festa speciale.,,,,,,,,, chiara stravolta

Il lavoro procedeva tranquillo,erano le ultime telefonate che ricevevo,ogni tanto mi dovevo allontanare dall’ufficio,poi squilla il telefono’. E’ lui,mi ricordava che dovevo andare, speravo che scherzasse, che potevo andare a casa, invece’ mi dice di avvisare che avremmo fatto tardi.

Poi mi ordina, è ora di uscire ed andare a prepararmi con la divisa per la festa speciale che mi aspetta. Mi dice che a casa c’è tutto l’occorrente per prepararmi poi riattacca.

Che dire, ormai non ero nelle condizioni di rifiutargli niente, ma poi avrei voluto rifiutare nulla, al solo pensiero di quello che sarebbe potuto succedere mi venivano i brividi alla schiena però già sentivo che mi stavo bagnando tutta.

Chiamai mio marito e gli dissi che avrei fatto tardi non sapevo a che ora sarei ritornata, dovevo andare con il dottore ad un appuntamento e che era necessaria la mia presenza. Mio marito a malincuore mi disse che era tutto a posto anche se aveva fatto altri programmi su come passare la serata ed ora’ poi tra lo scherzo ed il serio mi chiese se per caso non stessi facendo un po’ la porcella con il dottore.

Con un brivido al solo pensiero che mio marito potesse sospettare qualcosa gli dissi che era pazzo e non doveva dirlo neppure per scherzo.

Lui si scusò dicendo che stava scherzando e l’aveva detto soltanto perché voleva che la porca la facessi con lui al rientro.

Io facendo finta di essere arrabbiata gli dissi che era il solito porco e che non sapeva pensare che ad una cosa sola e poi chiusi assicurandogli che lo avrei chiamato più tardi per rassicurarlo che tutto andava bene.

Mi avviai verso l’uscita, mi incamminai piano pensando a quello che era successo ed a quello che quella sera sarebbe potuto accadere. Nel giro di pochi giorni ero diventata una puttana.

Come era potuto accadere, ma più che altro come era possibile che quella situazione mi piaceva, mi eccitava,ma mi faceva molta paura,la mia reputazione innanzitutto ne sarebbe uscita distrutta se qualcosa fosse trapelato!

Arrivai all’auto, con calma mi sedetti , mi accesi una sigaretta, l’assaporai lentamente, lasciando che il fumo mi riempisse i polmoni.

Poi allacciata la cintura di sicurezza, mi avviai verso la sua casa.

Parcheggiai l’autovettura, una strana sensazione di calma mi pervadeva, non eccitata, sapevo a cosa andavo, che sicuramente mi aspettava qualcosa di speciale, ma non riuscivo ad immaginare cos’altro potesse volermi fare o cosa la sua mente perversa avrebbe potuto partorire.

I primi indizi li ebbi appena entrata in casa, sul divano c’era quello che avrei dovuto indossare e sinceramente non era molto: un reggiseno che non copriva proprio nulla e che anzi spingeva in su i miei seni lasciando scoperti i capezzoli, un minuscolo slip che dietro aveva soltanto un filo di perle, un grembiulino con pettorina che arrivava appena a coprire lo slip ed un paio di calze autoreggenti.

Nient’altro. Ma era pazzo? Neppure una puttana avrebbe servito in quel modo. Non potevo accettare’ questa volta sarei andata via non avrei accettato di servire in quel modo’ Poi la telefonata di lui. Mi chiede se ho visto cosa devo indossare.

Gli rispondo che e’ pazzo che non mi metterò mai solo quegli indumenti per servire.

Lui mi risponde autoritario, di non fare storie di prepararmi e attendere ciò che lui aveva deciso.

La sua voce autoritaria ed il fatto di sapere che c’è solo lui mi tranquillizza e nello stesso tempo mi eccita.

Sarò tutta la serata con lui e mi farà godere con i suoi giochetti.

Da brava vado a farmi una doccia, e mi metto ciò che ha preparato per me. Mi guardo allo specchio, sicuramente non è una tenuta da signora perbene, anzi sembro proprio una puttana ma la cosa mi eccita, mi piace fare la sua puttana, oltre al piacere si è sempre dimostrato generoso nel ‘. Pagare la sua puttana. La cosa mi fa ridere ma mi eccita.

Mi metto seduta sul divano ed aspetto che arrivi.

Ad un certo punto sento la porta aprirsi’..

Finalmente è arrivato l’attesa è finita’.è sfibrante attendere,l’attesa gonfia le mie aspettative ma anche le distrugge.

Mi alzo per riceverlo ed ho la sorpresa. Oltre a lui ci sono due persone, non so chi siano, hanno delle maschere per essere irriconoscibili.

Sono esterrefatta,paralizzata, li mezza nuda, col culo coperto soltanto dalla fila di perle, i seni che escono dalla pettorina, sono proprio una puttana è quello che penseranno i suoi amici.

Sono terrorizzata e rossa dalla vergogna,loro sanno chi sono io non lo saprò mai,in che situazione mi sono cacciata,vorrei urlare,piangere,ma””..

Lui si avvicina e mi spinge avanti, poi mi dice che quella sarà la mia serata speciale e che dovrò farli divertire tutti.

Non capisco nulla la testa mi gira, ma non posso fare a meno di eccitarmi, i miei capezzoli diventano di pietra e mi sento colare tutta.

Lui mi mette una mano sulla figa e mi dice che sono proprio come pensava una vera puttana e che mi piace il trattamento riservato.

Vorrei ribattere che è un porco e che non è vero niente, ma so che in definitiva ha ragione mi sto bagnando tutta al pensiero di esseri li in quel modo davanti a degli estranei.

Poi con la voce di chi sa di poter chiedere qualsiasi cosa mi ordina di prendere il telefonino.

Chiamerai tuo marito e farai in modo di raccontargli tutto quello che ti faremo in diretta, loro non parleranno, io dovrò stendermi sul tavolo e cominciare a toccarmi, poi al resto ci penseranno loro ed io dovrò raccontare cosa succede.

Ma è impazzito. Non potrò mai farlo e se mio marito capisce cosa sta succedendo? Non mi muovo resto ferma,non intendo ubbidire !Per nessun motivo!

Allora mi sento trascinare sul tavolo, mi alzano dipeso,ora sono distesa , vedo il mio cellulare che viene preso, sento dei numeri che vengono fatti, mi viene consegnato da lui con un ghigno,poi in viva voce sento mio marito che risponde e mi chiede come và.

Non so cosa fare, ma cosa dico, balbetto qualche saluto e mio marito mi chiede se tutto va bene.

Sono terrorizzata ma completamente bagnata,il mio sesso trasuda d’umori,mi sto allagando!

Quella situazione per quanto perversa mi eccita allora rispondo di si!

Poi invento che sono in un ufficio accanto a quello dove sta avvenendo la riunione che devo aspettare e che mi annoio e vorrei essere li a casa con lui per fare quello che aveva pensato prima.

Mio marito allora ride e mi chiede nuovamente se per caso non stessi facendo la porcella e la storia della riunione non era che una scusa. Prendo la palla la balzo e fingo di stare allo scherzo e gli dico quello che sta succedendo: ti piacerebbe che fossi qui con il dottore ed i sui clienti mezza nuda???

Lui approva e mi fa segno di continuare in quel modo.

Mio marito mi dice che sono davvero una troia e poi mi chiede cosa mi farei fare.

Io gli rispondo che mi sarei vestita da cameriera, con calze autoreggenti, un perizoma con le perline, un reggiseno che lasci le tette scoperte e null’altro.

Mio marito mi chiede poi cosa farei.

Mi stenderei sul tavolo ed aprirei le cosce in modo che possano vedermi tutta la figa. Nel contempo veramente apro le gambe facendo vedere tutto.

Continuo poi mi farei spogliare tutta.

Sento che i tre che sono vicini a me cominciano a spogliarmi

. E continuo a dire a mio marito ora mi stanno togliendo il grembiule, Lui aiutato dagli altri toglie il grembiule, poi mi tolgono il reggiseno, poi mi sfilano il perizoma e rimango soltanto con le autoreggenti.

Ed il marito le chiede cosa farebbe dopo. Io rispondo facendolo sul serio scendo con la mano sulla figa è tutta bagnata comincio ad accarezzarla.

E loro cosa fanno chiede mio marito ormai intrigato e convinto che si tratti soltanto di una mia fantasia.

Io rispondo quello che sto vedendo sono in due oltre il dottore, si sono messi di fianco vicino la mia testa, stanno abbassando i pantaloni, lo stanno tirando di fuori. Ohh Dio, ma sono enormi. Ed il dottore cosa fa, chiede.

Si è messo di fronte a me sta guardando come mi tocco lo sta tirando anche lui di fuori. Ma come ce l’ha? E’ grosso. Più grosso del mio? Si molto più grosso e più lungo. Sei una porca continua mi sto facendo una sega, le dice il marito.

Cosa stanno facendo adesso?

I due si stanno masturbando e continuano!

Il dottore si avvicina, mi sposta la mano, me lo sta mettendo dentro. Lo sento lo voglio e tutto!

E tu cosa fai?

Quello che mi ordinano, il dottore mi sta scopando, ma mi costringe anche a toccarmi il clitoride.

E’ bello mi piace!

Si ti piace!

Sei una porca perversa hai certe fantasie! Continua a raccontare,mi sto masturbando per te,il mio cazzo è duro,più duro dell’acciaio!Se t’avessi qui sfonderei la tua fica,lo sento gemere. sospirare,sta godendo con me

Mi sta chiamando e io sto continuando a toccarmi sto per venire.

Anche gli altri due li vedo stanno per godere’ si stanno godendo mi stanno arrivando i fiotti di sperma in faccia mi hanno bagnata tutta’ ed il dottore??? Anche lui sta per godere ‘ si mi viene nella figa,,, si mi piace sto godendo anch’io’.

Meno male che prendi la pillola se no resteresti incinta, scherza mio marito. Si adesso sono sfinita, ci vediamo dopo a casa’ Si ma ormai non ho più voglia di fare nulla mi hai fatto eccitare e mi sono fatto una sega da solo’ vado a dormire’ si ci vediamo più tardi sei un porco e chiudo.

Ma chi era il porco e chi la puttana?

Avevo raccontato quello che era successo in diretta. Poi la voce di lui.

Per oggi può bastare, puoi tornare a casa e se non fai la brava faremo vedere a tuo marito anche il filmato e dicendo così mi fa vedere le telecamere che da più lati hanno ripreso tutta la scena. Vado per ricompormi e quando ritorno vi è la busta sul tavolo con un biglietto ‘da me e dai miei amici’. Guardo dentro, ci sono almeno duemila euro, forse anche di più. Però non è poi male essere trattata da puttana’ ha le sue convenienze’ a come spiegherò a mio marito tutti questi soldi’ Ci penserò dopo’ al rientro mio marito sta dormendo, mi faccio un’altra doccia e poso la busta sul comodino ‘prima però ho distrutto il biglietto ‘ domani vedremo’

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