Skip to main content
Racconti di Dominazione

CULETTO VOGLIOSO

By 1 Marzo 2010Dicembre 16th, 20192 Comments

Ciao a tutti cari lettori e lettrici. Oggi voglio regalarvi una piccola chicca, un piccolo racconto scritto dalla mia amica Silvia, una storia vera in cui racconta un episodio avvenutole durante le sue ultime vacanze e che ha avuto il piacere di condividere con me e con voi.

‘Ciao a tutti, sono Silvia, una ragazza di 20 anni mora, riccia, alta 1.65 e con una terza di seno bella soda, anche se la parte più bella di me rimane sempre il mio bel culetto all’insù, tondo e sodo. Sono fidanzata, e quest’anno ho passato le mie vacanze estive con il mio fidanzato e alcuni amici al mare, in un villaggio turistico in Emilia Romagna. Ogni sera si usciva, si ballava, si beveva… insomma non ci si annoiava mai.
Ma la sera più indimenticabile è stata quel giovedì in cui andammo a ballare alla festa sulla spiaggia organizzata proprio dal nostro villaggio: c’era un sacco di gente, amici e fidanzato compresi. Indossavo uno dei miei soliti completini da scrofetta, un abitino nero scollato con una gonna molto corta e un po’ svolazzante. Avevo bevuto qualche bicchierino, ero a malapena scaldata, neanche brilla direi, ma abbastanza da ballare come una forsennata senza tregua e senza rendermi conto che, nei miei movimenti frenetici, la mia gonna si alzava abbastanza da far vedere a chiunque le mie belle chiappette sode coperte solo dalle mie mutandine bianche. Il mio ragazzo si era allontanato per prendere da bere, ma mi teneva sott’occhio… Non capivo perchè mi guardasse storto da lontano, era chiaramente innervosito, ma io non capivo perchè non sapevo di avere le mutande costantemente in bella vista! Poi figuriamoci, mutandine bianche che spuntano da un vestitino nero si notano… certe che, pure io, che abbinamento del cavolo!
Ma ecco che il mio ragazzo mi porta il bicchiere e mi sussurra di stare attenta perchè il mio bel sederino è un po’ troppo scoperto: mi rimprovera senza dare nell’occhio. Per qualche minuto continuiamo a ballare e cerco di non far svolazzare troppo la gonna, ma inevitabilmente di tanto in tanto le mie chiappette fanno capolino, procurando l’evidente fastidio del mio ragazzo che, ormai stanco a fine serata, balla poco e mi osserva nervoso e chiaramente infastidito. Mi sembra strano che non mi porti via… Cosa cazzo si guarda? Normalmente andrebbe su tutte le furie, geloso com’è!
Ballo con una delle nostre amiche un paio di minuti, poi, ormai tutti stanchi, abbandoniamo la spiaggia per rincasare.
Nel breve tragitto a piedi il mio ragazzo mi sussurra il suo fastidio per quanto ha visto: ‘Se si ripete un’altra volta una cosa simile ti faccio passare la voglia di vivere, zoccoletta’ mi minaccia… ‘Ma io.. non mi ero resa conto!’ provo a controbattere… ‘Ne parliamo a casa, ora non è il caso..’ ribatte lui secco, vistosamente adirato.
A casa, mentre tutti si avviano alle rispettive camere, il mio compagno mi prende da parte in balcone, è incazzato nero, ha uno sguardo che non perdona: mi dice che l’ho fatto incazzare a morte, mi insulta, dice che sono solo una zoccoletta in calore, una troia irrispettosa. Ma le sue minacce, i suoi insulti, mi stanno eccitando… Mi sta facendo sentire una puttanella, sì… Io non l’avevo fatto apposta, gli ripeto, ma lui non vuol sentire ragioni: continua a insultarmi guardandomi dritto negli occhi con estrema durezza. Mi sento una puttana, niente più che una troia vogliosa di cazzo, come lui stesso dice, eppure questa ramanzina mi sta facendo bagnare, sento già le mie mutandine iniziare a inumidirsi tra le cosce… Non pensavo che mi potessi eccitare tanto a farmi trattare così da lui. Vuole punirmi, dice… Non devo fiatare, non mi devo opporre…
Mi prende all’improvviso e mi stringe a sé, mi strizza le chiappe sode con le sue mani e mi sussurra all’orecchio. ‘Adesso fai tutto quello che ti comando e stai zitta’. E’ deciso, mi conduce alla camera e chiude la porta, mi fa fermare in piedi davanti lo specchio, non fiato. Inizia a palparmi le tette da dietro, ma vuole vedere la scenetta allo specchio, il mio buon porco. Continua a sussurrare mentre mi tocca voglioso spingendomi il suo cazzo duro tra le chiappette sode. Lo sento bene anche da sotto i jeans… Ha il membro durissimo, lungo e massiccio, sto già godendo. ‘Fai vedere il tuo culetto a tutti eh, zoccola? E poi però a me ancora non l’hai mai dato! Non va bene. Oggi mi hai fatto incazzare col tuo culo e ora mi farai godere proprio con quello!’ è un ordine, lo capisco ma.. cazzo, ho paura… Non l’ho mai voluto prendere nel culo, mi farà malissimo, temo, non mi è mai andato ma ora… non so come dirgli di no…
Continua a strusciarsi tra le mie chiappette strette, poi si cala i jeans e mi alza la gonna: si struscia meglio: mi fa aspettare, sento il suo membro strusciare tra le nostre mutande… solo due flebili lembi di stoffa separano il mio buchetto dal suo cazzone duro.
Mi giro e glielo palpo, lui se lo caccia fuori e mi spinge a terra: mi fa inginocchiare e me lo sbatte in faccia: l’ordine è chiaro, devo ciucciare. Mi sta usando come una troia, ho fatto la troia e vuole punirmi facendomi sentire solo un oggetto sessuale: se questa è la punizione, bè, sono eccitatissima! Mi spinge il cazzo duro in gola, mentre glielo ciuccio gli massaggio le palle: il porco gode, io lo servo.
All’improvviso mi scansa, mi porta davanti la scrivania e mi fa mettere a pecora. L’ora del mio buchino è sempre più vicina. Mi alza la gonna e mi palpa bene il culo, si abbassa dietro di me, me lo bacia, me lo lecca, me lo mordicchia e me lo schiaffeggia. Sento le sue mani calarmi le mutandine… Sono umide, e si vede bene… ‘Sei fradicia come una troia..’ mi dice lui… Gli rispondo co un sospiro, sto mugugnando piano, eccitatissima dalla situazione. Attendo di ricevere il suo membro, sento che armeggia con qualcosa alle mie spalle, forse sta prendendo i profilattici, non so…
Ecco che arrivano le sue dita, le sento scorrere umide sul mio buchino, unte di un liquido che dà una sensazione di piacevole refrigerio: me lo sta lubrificando, con le dita che scorrono sul buchino e si insinuano appena un po’ dentro. Mi allarga il buchino con le mani, sento la sua cappella che inizia a poggiarsi lì, all’ingresso del mio bel culetto… non so ancora cosa aspettarmi, sento che inizia a spingere piano. Ecco la punta che entra appena un po’, inizio a sentirmi slargare lentamente; sono un po’ tesa e il mio buchetto stretto fa resistenza alla grossa cappella che sta tentando di penetrarmi.
Sento lui che inizia a spingere più forte: sono eccitata, anche se un po’ impaurita. La fica inizia a scolarmi, cerco di rilassare il di dietro per far entrare il grosso cazzo del mio ragazzo: sì, sto godendo, mi sto sentendo una piccola puttana, china a testa bassa, con un pisello piantato nel culo che desidera solo sfondarmi per punirmi e per godere. Un fascino strano mi pervade, mentre sento i gemiti di piacere di lui: ‘Che bel culetto da troia che hai..’ lo sento dire alle mie spalle mentre mi stringe con decisione le chiappe tra le mani schiaffeggiandomele di tanto in tanto. Lo sento duro, grosso, penetrarmi di dietro, mi fa male ogni millimetro che avanza, sento la grossa verga farsi inesorabilmente strada dentro di me, ecco che tutta la cappella è dentro… Continua a sfondarmi, lentamente, quasi come fosse un rito iniziatico: pian piano, tra un gemito e l’altro, qualche strillo soffocato, mi ritrovo quasi tutto il cazzo dentro il culo. Inizio finalmente a godere, mi sento una vera puttana, posseduta così, a pecora in faccia ad una scrivania, testa bassa, sottomessa e scopata senza diritto di ribellione. Ma non mi ribellerei per nulla al mondo: la mia punizione è diventata un piacere, raramente ho goduto così facendo sesso col mio ragazzo!
Inizio ad abituarmi alla penetrazione anale, sento il cazzo di lui che inizia a spingere con maggior forza e frequenza, avanti e dietro dentro il mio culetto appena violato, appena slargato e sfondato. Lo sento alle mie spalle, eccitatissimo che gode come un porco schifoso: mi schiaffeggia il culo, mi sfonda soddisfatto, gode del mio culo, dei miei gemiti. Inizio a spingere anch’io ora: gli spingo il culo verso il suo bacino, voglio farmi sfondare di brutto, voglio che mi faccia ancora un po’ male, non importa: questa notte desidero sentirmi una vera vacca, una sporca troietta che merita solo di farsi fottere da un grosso cazzo. Spingo il mio culo verso il suo bacino, ora sono io che scopo il suo cazzo duro con il mio culetto ormai spanato: mi giro per vedere la sua espressione, felicemente stupito per la mia reazione, gode come un maiale. Mi bacia le spalle, mi lecca, mi mordicchia, sale sul collo, slinguiamo, mentre il movimento dei nostri bacini si fa sempre più forsennato: eccolo che viene, sì, il porco inizia a sborrarmi nel culo. Il suo sperma è trattenuto dal serbatoio del profilattico che si riempie dentro di me.
Esce pian piano, io sono tutta sudata e stremata, con il mio bel culetto rotto e slargato. Mi giro verso di lui: ‘Ho goduto come una troia, amore, sono tutta bagnata, avanti…’. Gli dico mentre gli massaggio il membro, giocherellando con il serbatoio che pende dalla cappella, pieno di sperma. ‘La tua piccola punizione non è finita qui, amore…’, dichiara lui, mentre si srotola il profilattico per toglierselo.
Mi ordina di sedermi sul letto: gli obbedisco e mi siedo di fronte a lui, mentre le mutandine mi calano fin sulle scarpette: mi dice di aprire la bocca. Lo faccio, ovviamente. Mi sta trattando come una troia vera, ma mi eccita da morire. Mi versa lo sperma contenuto nel profilattico appena usato nella bocca: me lo bevo tutto, adoro berlo, anche se vederlo colare da quel pezzaccio di gomma mi fa un tantino schifo. Del resto sono la sua battona stasera, e non posso tirarmi indietro per tanto poco. Eccolo che si avvicina: mi strofina il cazzo sporco tra le labbra. So già cosa vuole, così glielo prendo in bocca e inizio a ciucciarglielo: glielo pulisco per bene dagli ultimi residui di sperma e continuo a spompinarlo finchè non si fa ben duro. Mentre lo spompino mi prende la testa con le mani e me la spinge verso di sé, per farmi entrare di più il cazzo in bocca: sa benissimo che la mia boccuccia non ce la fa a prenderselo tutto quando è così duro, lo sta facendo apposta per farmi sentire troia e sottomessa. Ma stasera ho scoperto che questi trattamenti mi piacciono più di quantp avessi mai potuto immaginare… Se sapesse che potrebbe trattarmi anche peggio!
Eccolo che mi respinge: mi fa allungare sul letto, mi sfila le mutande che si impicciano tra i tacchi e mi allarga le gambe. Infila le sue dita nella mia fica per constatare quanto è bagnata. Mi alza meglio la gonna, mi abbassa il vestito per ciucciarmi le tette… Mi si butta su e inizia a scoparmi con foga, mi penetra la figa di botto, sono fradicia, sento il suo cazzone duro fottermi per bene. Mi stringe, mi bacia, mi mordicchia: si agita come un diavolo tra le mie cosce. Cielo quanto godo! Mi scopa con una foga quasi rabbiosa, sento le sue palle arrivare a sbattermi all’inguine: mi sta sfondando la fica con una forza e una violenza senza precedenti… Ho un orgasmo fortissimo mentre sento che sta per venire quando…
Quando…
Si tira fuori, sale sul letto e mi schizza tutta la sua roba in faccia! Cazzo! Mi arriva un getto di sperma caldo in faccia all’improvviso, non me lo aspettavo! Chiudo gli occhi, ancora mi arrivano le ultime gocce… ‘Troia, tieni, è tutto tuo!’ mi dice, sfogando i suoi ultimi impulsi…
Mi ha allagato la faccia senza preavviso. Qualche goccia è finita pure sul letto. E ora ecco lui che mi strofina il membro sul viso per raccogliere il suo seme e portarlo alla mia bocca… Cerco di berlo, per quel che è possibile. Lui è soddisfatto, finalmente ha appagato il suo desiderio, la sua voglia punitiva nei miei confronti.
‘Mi è piaciuto troppo, amore..’ gli confesso… ‘Che troia che sei, che gran troietta!’, mi risponde sorridendo finalmente affettuoso’.

FINE

2 Comments

Leave a Reply