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Racconti di Dominazione

Diletta

By 7 Aprile 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Era una bella giornata a Milano. 

Avevo deciso quella mattina di andare a fare un aperitivo in un bar vicino al castello sforzesco.

Sorseggiavo una birra e leggevo tranquillamente la gazzetta dello sport. 

Mi stavo gustando il mio giorno di riposo quando mi sentii chiamare per nome. “Ciao Alle!!”

Alzai lo sguardo dal giornale.

Avevo davanti a me una ragazza. Capelli biondi, alta su i suoi tacchi 12, pantaloni neri eleganti, camicetta bianca e giacca nera. Sembrava appena uscita da una riunione d azienda.

La guardai in quei suoi occhi azzurri… e rimasi senza parole. “Diletta!!”

Diletta era la vecchia fidanzata del mio migliore amico, Marco.

Marco 12 anni fa era sparito una mattina, le aveva svuotato il conto in banca con 800.000 euro ed era scappato in Sud America. Nessuno lo aveva più visto. La denuncia di Diletta all epoca andò a vuoto, dato che il conto in banca era a nome di entrambi. Non solo, Marco aveva anche ipotecato la casa che avevano appena costruito. La banca si riprese la casa e Diletta fu messa in mezzo alla strada. Il padre era deceduto da un paio di settimane soltanto, e i soldi dell eredità erano partiti in Sud America con Marco. Cadde in depressione, comicio a drogarsi e poi a prostituirsi per pagarsi la dose. I parenti la rinnegarono e lei spari nel nulla. Fino ad oggi. Fino a questo momento in cui me la trovavo davanti.

“Diletta !! Quanto tempo! “

Mi sorrise, “si Alle, tanto tempo!”

“Siediti t offro un caffè!, o magari uno spritz, come stai?”

“Bene, lavoro in in azienda di marketing, mi sono appena trasferita qui a Milano”

“Non ti vedo da….”

“Si lo so, per favore non parliamo del passato, ho fatto parecchie terapie di autostima, persuasione e corsi di autocontrollo, sono stata anche in America per rimettermi in sesto”

“Hai passato brutti momenti, sono contento di rivederti in forma”

“Più in forma che mai!”

Parlammo per un buon quarto d’ora e mi ricordai perché L avevo corteggiata prima che si mettesse con Marco.

Aveva un seno molto più prominente sotto la camicetta che mi faceva pensare cose piccanti.

Mi invitò a casa sua il giorno dopo per una cena… era appena tornata e non aveva più amici. Accettai e mi diressi a casa sua il giorno seguente.

Abitava in zona Monza, in un bel condominio. Zona di lusso pensai tra me e me. Suonai al citofono e salii in ascensore. 

Quando mi aprii la porta mi sorrise. Indossava un paio di leggings, che facevano immaginare le sue forme perfette ed il seno era rinchiuso in un top rosa. E che seno, non me lo ricordavo così! Avevo portato una bottiglia di champagne. La bevemmo sul suo terrazzo. Mentre il sole scendeva su Milano. Eravamo allegri e ordinammo due pizze. L allegria ci fece aprire una seconda bottiglia e ci trovammo a un certo punto sul divano, a sorseggiare gli ultimi bicchieri.

Si sedette sulle mie ginocchia, mi sussurri all orecchio” sono contenta che sei qui con me stasera, mi sono sentita sola… ti ho pensato parecchio…” e li mi mise la

Lingua in bocca. Un po’ ubriaco mi lasciai andare in un bacio appassionante. Le toccai il seno, sodo, muscoloso. Si staccò da me e mi disse “ti piace? L ho rifatto due anni fa” 

Ecco perché non me la ricordavo così formosa! 

Mi rimise la lingua in bocca, poi si alzò e si tolse il top rosa. Un seno stupendo, Nell aria aleggiava un profumo come quello di Christian Dior. Hypno mi sembrava che si chiamasse. Si sedette su di me a cavalcioni e rimanemmo a baciarci per un po’. Poi mi sussurro… “ho voglia di te” ero praticamente preso dall eccitazione, mi alzai e mi tolsi la maglietta. Poi mi mise seduto sulla sedia della cucina.. si tolse i leggings e mi mostro il suo bel sedere. Perfetto, tonico, non una smagliatura. “Facciamo un gioco!” Mi disse

Andò in camera e torno con delle manette…

“Cosa vuoi fare? “ le chiesi con malizia…

“Mi ricordo i film che guardavi con Marco, ora ti lego alla sedia e ….” mentre diceva questo mi aveva ammanettato i polsi a entrambi i braccioli.

Si mise seduta su di me e mi baciò ancora.

Avevo in erezione poderosa, la volevo mia. 

Quindi si alzò e ritorno in camera.

Ritorno con una benda.

Non vedevo più niente. La sentii muoversi intorno a me, e mi accorsi che mi stava legando le caviglie alla sedia. 

Mi trovai bloccato e non potevo muovermi.     

Mi diede un altro bacio e comincio a strofinarsi su di me. Mi bacio sul collo ed andai fuori di testa. Quindi mi sbottono i pantaloni e li calo fino alle caviglie. La mia erezione era lì. Potente. 20 cm duri come un lampione. 

“Prendi una caramella, ti puzza l alito”

Apri la bocca e mise una caramella direttamente in gola.

“Non sa di menta… “ 

“Ops ho preso la caramella blu invece di quella verde…. “ disse sarcastica 

“Caramella blu?” 

“Si Alle , Viagra, la notte e lunga, ed e appena iniziata” 

Sentii un calore invadermi, il cuore mi andava a mille. 

“Torno subito, mi faccio una doccia e torno “

“Aspetta , fammi fare la doccia con te… “

“Dopo, se ti comporterai bene faremo tutto …”

Rimasi legato alla sedia per 10 minuti, la sentii rientrare in salotto. Mi si avvicinò e sentii un profumo di cocco inebriante. Non disse niente, mi comincio a graffiare dolcemente con le sue unghie.

Il viagra stata facendo effetto, avevo il cazzo duro come il marmo. 

Diletta mi tolse la benda. Era davanti a me, indossava un baby doll nero, quasi trasparente. Aveva i capelli legati dietro la schiena ed indossava delle scarpe col tacco 12. Nere, lucide e con le suole rosse. Era una dea, se fossi stato libero L avrei violentata li.

“Bene, vedo che siamo eccitati… anche io sono tutta bagnata tato….” mi disse con voce sensuale. “Andiamo Diletta, sono teso, lasciami ho voglia di te!”

“Hai voglia di me? Haha, ora si che il gioco si fa bello…”

Si avvicinò e comincio a leccarmi la cappella, la sua lingua roteava intorno alla punta. 

“Ora ti faccio qualche domanda… se rispondi bene continuo e se rispondi male sarai punito…”

“In che senso risposi…”avevo la cappella che stava per esplodere.. a quel punto po prese tutto il cazzo in bocca e comincio a succhiare… usava il mio cazzo come una cannuccia… ma si interruppe subito… 

“Hai capito, io ora ti farò delle domande, e tu mi dovrai rispondere… hai capito?”

E ricomincio a succhiare… 

godevo come un riccio, vederla con il mio cazzo in bocca era meglio di un film porno…

“Si “ risposi io.. “va bene…”

Si staccò dal mio cazzo e lo lascio in piena erezione. 

“Dove si trova Marco?”

Li capii , stava cercando Marco, mi stava usando solo per poterlo trovare.

“ Non lo so, non lo vedo da una vita, perché lo vuoi sapere?”

Diletta si alzò in piedi, si giro di schiena e si sedette su di me, avevo il mio cazzo a 1 cm dalla sua fugherà depilata….

Improvvisamente uno schiaffo, forte, sulla cappella, poi un altro, poi un altro.

“Non cominciamo bene…. domanda numero due… mi vuoi scopare? Vuoi sentire la mia fighetta stretta?..”

“Oh si DIletta, lasciami andare”

“No, prima mi devi dire tutto quello che sai su Marco” mi disse con voce sensuale. 

“Gli voglio fare pagare caro quello che mi ha fatto….” mi disse ancora, “ mi devi aiutare” 

“Non so niente” risposi con il fiatone.

Mi prese L uccello in mano e comincio a segarmi. Ma si interruppe quasi subito.

“Non vuoi collaborare e vuoi che ti faccia venire … ok ho altri metodi per convincerti”

Si alzò e si dirige verso il mobile del televisore, non so cosa prese, tiro fuori una scatola ed estrasse un oggetto. Lo cosparse di lubrificante e cammino verso di me con un ghigno.

Si inginocchiò e comincio ad infilare la sua mano sotto il mio pene.

Raggiunse il mio buco posteriore con fare sensuale. La sua mano era liscia, aveva la mano piena di crema lubrificante. Mi inserì un dito . Gemetti di piacere e lei me prese ancora una volta il mio cazzo in bocca.

Stavo gemendo. “Mi fai male” le dissi, ma lei non si curava di questo.

Quindi sentii qualcosa di duro andare verso il mio buchetto. Lo inserì facilmente. Sentivo qualcosa, lungo almeno 13 cm , non riuscivo a farlo venire fuori. Dato che ero immobilizzato c’ero praticamente seduto sopra.

“Che cosa e? Cosa mi hai messo?”

Prese la poltrona e si sedette davanti a me, accavallò le gambe e mi mostro il suo telefonino.

“Questo Alle si chiama Nemo 10. E un massaggiatore prostatico, il più potente, si può gonfiare e può lasciare brevi scariche elettriche alla tua prostata. Ha 10 livelli di vibrazione e la punta riscaldata. Questo massaggiatore non è in commercio, e un prototipo. Lo cominceranno a produrre L anno prossimo. E conosciuto come il massaggiatore che fa diventare gay. Martella la prostata in modo preciso e provoca orgasmi multipli negli uomini. Si comincia con le vibrazioni di base e si arriva fino al livello 10. Chi arriva al livello 10 si scioglie come burro.”

“Non è piacevole, mi fa male” le dissi agitandomi.

“Vedrai che ti passerà presto.

Livello 1: vibrazione lenta. Sento qualcosa muoversi dentro di me. Mi da fastidio. Non sono sicuro che mi faccia bene . Diletta si accende una sigaretta e mi guarda divertita. Avevo il cazzo sempre in tiro, e facevo espressioni di disapprovo.

“Lasci che il tuo corpo si abitui, ci vogliono almeno 5 minuti” mi disse di rilassarmi ma ero molto a disagio. Apri una bottiglietta e mi passo sotto il naso del popper. Sentii un calore montare dentro, ero in piena balia di lei.

“Lo sai che per quel bastardo ho buttato via gli anni più belli della mia vita? Dove cazzo e? Dove e andato? Lo devo trovare”

“Non lo so” dissi affannosamente. 

“Sono andata a San Francisco, mi sono prostituita e mi sono fatta assumere da un gruppo pornografico. Poi ho fatto tutti i corsi e training per diventare una mistress professionista, di solito mi pagano per fare quello che sto facendo a te, e non sono cheap!”

Nel frattempo il mio corpo si era abituato alla sensazione, mentre mi diceva questo mi ero scordato che il mio sedere stava vibrando. 

Livello 2: la vibrazione diventa ritmica e sento qualcosa gonfiarsi . “Ora hai il tuo buchino bello pieno, aspettiamo che la tua prostata si gonfi e aumentiamo la potenza. Sentivo un piacere strano, come quello che si ha quando si va in bagno a fare i bisogni. Un senso di liberazione e allo stesso tempo appagante. “Non so dove sia Marco” le dissi ancora. “Lasciami  e scordiamoci di questa storia. 

Livello 3: sento che la velocità aumenta e sento che tra un po’ dovrò espellere, e come se dovessi andare in bagno. Mi arriva una scarica elettrica che mi fa sbarrare gli occhi. Diletta mi guarda divertita. “Dici che te ne vuoi andare? Ma il tuo cazzo pensa il contrario. Sembra che gli piaccia. Guarda come si è ingrossato!”

Effettivamente il mio cazzo era diventato ancora più grosso, il sangue confluiva a pieno ritmo. Si era allargato.

Livello 4: tonalità costatnte. Diletta fa sgonfiare il massaggiatore che torna normale, ma in questo caso l effetto della vibrazione raddoppia L efficacia. Ho gli intestini che vibrano. Non mi sono reso conto che sto sbavando. Mi sta venendo voglia di fare la pipì. 

“Possiamo fare una pausa, devo andare in bagno”

“No” rispose seccata, se devi fare qualcosa lo fai li, sulla sedia, poi ti farò pulire. “Dimmi, ti sapevi che Marco mi voleva tradire all epoca vero?”

“Non lo sapevo, giuro! Non ne sapevo niente” 

Livello 5: vibrazione media. Sento la punta del massaggiatore scaldarsi ulteriormente. Ho voglia di fare la pipì.. ma mi trattengo.

“Ti prego Diletta fammi andare in bagno”

“No, devi pisciare vero? E normale, e il tuo corpo che vuole avere un orgasmo! Avanti piscia, piscia davanti a me! Non uscirà acqua ma sperma! Spingi!” E li dilett azionò L elettro stimulatore. Avevo il corpo che tremava, volevo pisciare ma non ci riuscivo, spingevo come se dovessi urinare. Ma non usciva niente.

Livello 6: la velocità aumenta, sento il massaggiatore gonfiarsi e riempirmi un altra volta. Sto sbavando, sono riuscito ad urinare, ma non è uscita urina, bensì un liquido trasparente. Non sono appagato, ho il corpo che trema come se fossi in mancanza di adrenalina. Voglio urinare ancora. Ma non ci riesco! Le vibrazioni non smettono e comincia a girarmi la testa. Diletta si alza e mi schiaccia le palle con il suo piede. “Haha, il primo orgasmo, hai visto? Non era urina coglione. Vuoi ancora pisciare eh? Non sei appagato, ti piace godere vero?

Avevo la lingua fuori, stavo per venire in altra volta . Questa volta su le scarpe di Diletta. 

Livello 7: il massaggiatore si sgonfia, cominciano a pulsare scariche elettriche ed il vibratore si fa più veloce. Ho la prostata gonfia. Nel modo in cui sono seduto il massaggiatore batte direttamente sulla prostata. Sto sudando, comincio a essere confuso. Mi piace. Sto venendo una terza volta.. ma non ci riesco. “Vuoi che smetta?” Mi chiede Diletta… “NO! “ rispondo io “haha allora ti piace, allora è vero che questo aggeggio fa diventare froci, andiamo vieni un altra volta, e dimmi dove si trova Marco!”

“Non posso… “

“Non puoi? … “

Livello 8: quest affare mi sta letteralmente trapanando, non capisco più niente. Ho avuto un altro orgasmo. Comincio ad avere mal di pancia e ho caldo. Diletta mi tiene il popper sotto il naso. Ho la testa che gira. 

“Godi eh?” 

“Si”

“Vuoi scoparmi?”

“Si”

“Apri la bocca”

Diletta si tolse una scarpa e me la mise in bocca. Poi si sfilò un seno da sotto il bent doll e mi disse di succhiare! 

Ebbi un altro orgasmo.

Livello 9: il dildo si sgonfia e la punta si infuoca. Mi sta letteralmente martellando la prostata. Ho una sensazione permanete di urinare. 

Le vibrazioni sono velocissime. Sono confuso.

“Vuoi venire? Vuoi venirmi dentro? Vuoi fare uscire tutto lo sperma? Hai le palle piene ormai, la tua prostata ha prodotto una quantità di sperma quasi al limite, ti devi sfogare. Dimmi dove e Marco e ti faccio sborrare”

“Ahhh, per favore, fammi venire”

“Quanto ti ha dato Marco per farlo fuggire? Con chi è scappato?

“Grrr fammi venire e ti dico tutto”

“Dimmi dove cazzo e!”

Livello 10: urlo. Sono preso dalle convulsioni. Sono aggrappato alla sedia come sulle

Montagne russe. Ho gli occhi all indietro e la lingua secca. Sudo. Voglio venire. Devo venire. Ho un altro orgasmo, poi un altro. Sono in paradiso. Il mio corpo non è più gestibile. Devo smettere! 

Diletta gonfia il massaggiatore. Sono pieno. Arrivano scariche elettriche. 

Diletta mi tira uno schiaffo, ma non sento dolore. 

“Dove Alle, Dove e Marco?”

“HA un ristorante a Panama!”

Appena detto questo diletta si mette a cavalcioni e appena affondo il cazzo nella sua fighetta sborro copiosamente.  Diletta che si era bagnata continua a pompare. Ho il suo seno in faccia, il mio cazzo in figa e il massaggiatore a livello 10 nel ano. 

Diletta si alza e mi fa una sega. Ho un altro orgasmo copioso. Quindi spegne il massaggiatore, lo sgonfia e lo estrae. 

Mi da un lungo bacio con la lingua. 

Sono sudato, sfinito. 

Diletta si siede sulla poltrona e accende una sigaretta.

“Piaciuto il giro?”

“Cazzo…” mi limito a dire… 

si erano fatte le 3.00 ormai avevo il cazzo floscio e piccolo come quello di un bambino.

Diletta torna verso il tavolo e dal cassetto estrae una scatolina. Penso a delle salviette rinfrescanti. 

Chiudo gli occhi e rimango in silenzio.

Sento le mani dolci di Diletta passare le salviette e sul mio pene e sul corpo. Non sento più L uccello, e come se fosse sotto anestesia. Sento un CLICK.

 

La puttana, mi ha chiuso in una cintura di castità!

Non potevo credere a quello che era successo. Ero sfinito. 

Diletta mi slego e caddi a terra senza forze. 

“Mi piaci, ora vai a casa e riposati, ho ancora bisogno di te, mi piaci tanto, voglio essere sicura che non mi scappi”

Mi alzai in piedi, avevo le gambe che mi tremavano. 

“E questo?”

“E una cintura di castità ipoallergenica, non ci sono controindicazioni, tranquillo, il tuo corpo ci metterà tre giorni prima di riavere un erezione. Rilassati ti chiamo io tra tre giorni”

Ero stanco, andai a casa e dormii, magari risvegliandomi avrei capito era solo un brutto sogno.

Abitavo da solo in periferia, la cintura di castità era in plastica trasparente, il buco era abbastanza grosso per urinare.. diletta aveva ragione, niente erezione per tre giorni. Poi la mattina del quarto… un fastidio, il mio cazzo aveva ripreso a lavorare, mi sveglia alle 5.30 e mi calmai con una doccia fredda. 

Mi arrivò un messaggio, era Diletta

“Facciamo colazione?”

Non me lo feci ripetere, le diedi appuntamento in una nota pasticceria. Sperando di essere liberato.

Appena mi vide

Mi salto addosso abbracciandomi. 

“Tesoro come mi sei mancato”

Mi disse davanti a tutti.

Ero un po’ spaesato, non sapevo come mi dovevo comportare, gli altri clienti non badavano a noi, sembravamo la Coppia perfetta.

“Mi dispiace per L altro giorno…” iniziò Diletta.

“Anche a me, ora se per favore mi vuoi togliere le catene….”

“Alle tu mi piaci tanto, se non avessi avuto così tu non mi avresti mai detto dove si trova Marco e se non ti avessi messo quella cintura non ti avrei mai più rivisto”

“Bene! Ora che mi hai rivisto dammi le chiavi che la finiamo”

Diletta si ammutolì, faceva gli occhi dolci.

La vidi lacrimare “ Alle io dovevo sapere dove si trova Marco, mi ha rovinato la vita,  ho venduto il mio corpo per poter ripagare tutti i debiti, ora lo andrò a cercare e dovrà ridarmi quello che mi spetta”

Era decisamente tesa. “ e come pensi di farti ridare i soldi? Non accetterà mai nessun compromesso “

“Te lo detto, ho fatto corsi e scuole di persuasione e sociologia avanzata, ho fatto training a San Francisco e Boston…. anche tu L altro giorno non volevi dirmi dov era nascosto Marco.. e ora grazie a delle amiche a Panama l’ho trovato”

Rimasi stupito, lo aveva già rintracciato… “cosa… cosa pensi di fargli?”

“Solo di riprendermi i miei soldi… ecco la chiave… la cintura di castità tienila, ne ho tante..”

Presi la chiave e corsi in bagno. 

Una volta liberato tornai al tavolo, era sparita, non c era più. 

Sul tavolino un tovagliolo con l impronta del bacio lasciato dal rossetto. Sotto una scritta “con amore, mistress Rose“

Tornai a casa sollevato e allo stesso tempo costernato… la vita di quella ragazza non doveva essere stata facile… aprii il mio portatile e cercai il nome.. Rose… La trovai quasi subito… aveva fatto parecchi film e con tanti tipi di scene.. dai BBC alle orge alla… dominazione.

Mi ritrovai in casa a fumare il mio narghilè e guardare i suoi film.

L eccitazione che mi saliva ogni volta che pensavo agli orgasmi che avevo provato con lei era ormai incontenibile.

Una sera, ormai ubriaco per il troppo vino deciso che dovevo rivederla. Andai sul suo sito personale, mi registrai con uno pseudonimo e chiesi un appuntamento.

Mi rispose il giorno dopo, purtroppo non era a Milano ma in Sud America per lavoro. Mi scrisse che sarebbe ritornata in italia a fine mese. 

Ero nei fumi dell alcohol e fissai un appuntamento con lei un sabato sera.

Si faceva pagare 500 rose ogni ora, e la prenotai per 2 ore.

Erano mille rose che se andavano, ma volevo rivederla.

Che cosa era andata a fare in Sud America? Aveva veramente trovato Marco? Gli dovevo dire subito chi ero? Troppe domande, stavo andando in paranoia, non c era giorno che non mi segavo. Avevo anche comprato in un sex shop un vibratore anale. Si quell esperienza con Diletta mi aveva proprio fatto conoscere altri piaceri.

Arrivò il fatidico giorno, la mattina mi scrisse una mail di conferma, chiedendomi a quale pratica fossi interessato…. niente sesso! In questo era stata chiara, solo dominazione. Le scrissi anal training.

Qui arrivò il primo ordine: mi disse di andare al sex shop e comprare un butt plug. Poi di tenerlo inserito tutto il giorno. Lo avrebbe tolto solo lei. 

Così feci, comprai il butt plug, e una bottiglia di champagne. Mi presentai da lei, stesso indirizzo e stesso condominio. 

Quale sta volta presi le scale, volevo prendere tempo, volevo riflettere bene su quello che stavo facendo. Presi un bel sospiro e bussai alla porta.

Diletta mi aprii, era davanti a me, con un vestito in latex stretto che risaltava le sue forme. I suoi seni volevano uscire, aveva i capezzoli che sembrava volessero bucare il tessuto. Mi guardava dal alto di quei suoi stivali lucidi con tacco 16.

“Alle!! Non dirmi che tu….” 

“ si Diletta, sono io, mi sei mancata.. volevo rivederti”

Mi fece entrare e mi disse di inginocchiarmi.

L appartamento era in penombra , guardai il suo viso, perfettamente truccato con un rossetto fuoco.

“Lo sapevo che saresti tornato… che cosa vuoi?

“ ho visto tutti i tuoi film e morivo dalla voglia di fare L amore con te”

“Hai visto tutti i miei film, bravo porcellino, e saresti anche disposto a pagare 1000 rose per due ore….”

“Si…”risposi

“ l’ultima volta ti ho fatto uno sconto… ma adesso la situazione è diversa… alzati e spogliati… voglio vederti nudo!”

Mi alzai e obediii. 

“Ora chiedimi scusa, scusa per tutti i torti che tu e il tuo amico Marco mi avete fatto!!!”

“Torti? Io non centro niente…”

Non finii di dire la frase che Diletta mi sferrò un calcio nei coglioni.

Caddi a terra, vedevo verde dal dolore.

“Avanti chiedi scusa e leccami i piedi”

Cominciai a leccare la punta degli stivali, ero a carponi, solo li si accorse del mio butt plug inserito.

“Abbiamo pure seguito le istruzioni.. allora non sei venuto qui per scopare me… ma vuoi farti scopare come l ultima volta… vuol dire che ti e piaciuto allora…”

Detto questo si abbassò e mi diede una forte sculacciata.

Poi si dirisse verso il mobile della televisione, estrasse una cintura di castità e me la passò. 

“Tieni, lo sai cosa ci devi fare”

La misi senza obbiettare. 

Quindi mi rialzai in piedi… ma mi blocco subito… “chi ti ha detto di alzarti? “

“Ma io…” e mi arrivò un ceffone.

“Stai giù bastardo, a terra, L ultima volta non sono neanche riuscita a godere… mi hai usata solo come svuota palle, ora sono io che voglio godere…” si dirige verso il divano, apri le gambe , alzò il vestito in latex e mi ordino….”Lecca!!”

Andai avanti a carponi, quindi cominciai a leccarla.

Aveva un sapore un po’ salato, i suoi succhi vaginali stavano colando da ogni parte. 

Quindi decise che era tempo di togliere il plug.

Mi ispezioni per bene l’anno ed andò in camera a prendere un lubrificante.

Ritorno’ con un fallo di media grandezza. Me lo mise davanti alla bocca e ordino: “succhialo” .

Iniziai a succhiare con foga e con passione, come avevo visto fare nei suoi film porno. 

“Bravo, vedo che hai seguito tutti i miei tutorial! Che bella puttanella!”

Andai avanti per 20 minuti poi mi tolse il fallo dalla bocca… “ Vuoi che ti scopi?”

“Si “ le risposi… “ si cosa? Vuoi che ti metta il cazzo nel culo???”

“Si Diletta, voglio il cazzo nel culo…”

Lei si mise a ridere, “e invece no, dovrai tornare, le 2 ore a disposizione sono passate, ed ho un altro cliente in coda!… però possiamo fare una cosa,possiamo continuare domani, intanto tieni la cintura, ti voglio bello pieno… e porta anche le tue cose, ho una camera da letto in più… puoi stare qui qualche giorno, così ci conosceremo meglio e fino in fondo”

Non poteva mandami vi così.. ero super eccitato, eppure non avevo altra scelta. Le diedi le mille rose, mi vestii e mi diressi verso L’uscita.

 

Sarei tornato da lei il giorno successivo.

 

Arrivai da Diletta il giorno dopo, erano appena passate le quattro, una giornata piovosa. Preso con me la mia borsa da palestra. Avevo giusto preso il cambio per un paio di giorni. Mi aprii la porta. 

Era struccata ed ancora in pigiama. Vederla così sembrava una creatura innocente. Mi sorrise e mi bacio sulla guancia. “Ciao Alle.. sono contenta di vederti.. entra”

Non sembrava affatto una mistress, in quel pigiamone rosa mi sembrava la classica ragazza della porta accanto. L appartamento era pulito e Nell aria c era un bel odore di candele aromatiche. 

Mi fece vedere la mia stanza, e il bagno. Poi mi invitò sul divano.

Andò verso il frigo e mi portò una birra…

“Come non dici niente?” Mi disse perplessa..

“Sono un po’ disorientato scusa..” le risposi timido..

“Pensavo di trovarmi vestita in pelle? Oppure di ordinarti qualcosa” così dicendo mi mise la mano tra le gambe e prese la cintura di castità in mano.

“Non è perché sono una mistress vado a letto con gli stivali e il frustino, cosa pensi? Ieri ho lavorato fino a tardi, e mi sono svegliata solo adesso.. sono esausta!”

Così dicendo si allungò sul divano e mi mise i piedi sulle ginocchia…

“Mi fai un massaggio? Mi fanno male.. tutta la sera chiusi negli stivali…”

Appoggiai la birra e cominciai a massaggiare i piedi…

“Quanti clienti hai avuto ieri sera?” Chiesi con fare distaccato…

“7” mi rispose , “incluso tu”

“Wow” esclamai, “agenda piena..”

“Si ma da oggi .. agenda vuota caro.. mi sono ufficialmente ritirata dal business!!”

Diletta mi guardò negli occhi e capii che era seria…

“Vuoi dire che smetti?” Le chiesi, presi un sorso di birr e ricominciai a massaggiarle i piedi…

“Beh si, ho avuto un bonifico importante ieri… quasi 800.000 euro… e sai da chi arrivato??”

La sua espressione si fece di un colpo seria.. “non mi dire da Marco!” Le dissi quasi sicuro della risposta… 

“Proprio lui, il cane bastardo mi ha rimborsato quasi tutto… ma mancano 80.000 euro per chiudere il conto…” dicendo questo mi sfilo il suo piedino e comincio a spingerlo contro la mia cintura di castità.

“Diletta, mi dispiace, all epoca quei soldi mi fecero gola, si, sono stato io ad aiutare Marco a scappare” le dissi guardando i suoi piedi.

Presi un altro sorso di birra.

“Vorrà dire che mi dovrai rimborsare” mi disse con voce calma.

“Ho comprato L appartamento… non ho più quei soldi..”

Diletta fece un ghigno sarcastico.. “allora hai due possibilità.. vendi L appartamento e mi rimborsi.. oppure lavori per me fino a quando non hai saldato il debito”

Si alzò e si mise su a cavalcioni su di me.

Era profumata ed il suo pigiamone rosa la faceva sembrare tenera.. non potevo credere che mi stesse facendo un discorso del genere..

“Un lavoro…Che genere di lavoro?” Chiesi.. “sarai il mio servo, diciamo che ti pago 50 euro all ora, 24 su 24… in questo modo in 2 mesi e mezzo mi avrai ripagata e il conto sarà saldato…”

Un servo pensai… e che cosa avrei dovuto fare.. non sapevo bene cosa fare.. “e cosa dovrei fare esattamente?” Mi aspettavo già una risposta… “tutto quello che desidero…24/24, chiaramente sarai in regola, con un vero e proprio contratto di lavoro… faccio le cose perbene IO!” 

Ero decisamente confuso, non sapevo cosa fare. Finii la birra tutto in un fiato.

“E come hai fatto a convicere Marco?” Le chiesi.

“Te lo spiegherò più tardi.. magari a cena… ora fammi chiamare il mio avvocato, il tuo contratto dovrebbe essere già pronto…”

Contratto già pronto? Pensai tra me e me..

“Mi sono portata avanti…” mi mise le braaccia intorno al collo, e comincio’ a muoversi lentalmet con il bacino.. il mio cazzo stava cominciando a pulsare .. ma L gabbia non permetteva di farlo sfogare.

“Per quanto pensi di tenermi chiuso in gabbia…? “ le chiesi allora.

Diletta avvicino le labbra alle mie, mi diede un bacio sensuale, con la lingua. Avevo il pene che mi faceva male.. voleva esplodere.

“Anche questo lo decideremo stasera a cena, faremo un incontro di lavoro e stabiliremo i dettagli. Ho prenotato da CC in galleria, alle 21.00… ora vai a casa, lascia qui le tue cose e fatti una bella doccia fredda. Vestiti bene e raggiungimi al ristorante alle 20.30 per un aperitivo “

Così dicendo si alzò e andò verso la porta.

Mi alzai e la lasciai in pigiama, mi diede un altro bacio sulla guancia e mi disse..”a stasera tesoro”

Ero decisamente confuso, erano ormai le 18.00, entrai nel primo bar e mi bevvi due gin tonic. Cercai il suo sito internet ma vidi che era stato chiuso. Probabilmente con tutti i video on demand che aveva online non aveva più davvero bisogno di lavorare, sicuramente aveva un entrata fissa ogni mese… e a 35 anni ne era uscita con una buona somma.

Non potevo credere che Marco L avesse risarcita, in più le aveva pure detto della mia fetta di 80.000 euro. Mi sentivo davvero un coglione. Bevetti un altro gin tonic e guardai uno dei suoi video dove si masturbava… dovetti smettere subito. Il pene mi faceva veramente male… pagai, presi un taxi e tornai a casa. Una doccia fredda era proprio quello che ci voleva.

Misi il vestito elegante, camicia e cravatta e mi diressi verso il centro.

Mi fermai in un bar sulla strada per un negroni. Fumai almeno due sigarette. Diletta era nei miei pensieri, ormai mi aveva soggiogato. Non sapevo se ero innamorato o meno ma la sua carica sessuale mi attraeva come una calamita.

Arrivai da CC alle 20.30 precise, non era ancora arrivata. Chiesi informazioni al commesso sulla prenotazione. Il commesso annui e mi fece accomodare al bar del piano superiore. Ordinai uno spritz e cominciai a scorrere Facebook sul cellulare. Il cameriere arrivò e mi servi lo spritz. Poi mi porse una busta. “La sua signorina ha chiamato si scusa se sarà un po’ in ritardo ha la batteria scarica e non la potuta avvisare privatamente e mi ha pregato di avvertirla. Il suo avvocato e passato oggi pomeriggio, le ha lasciato qui la busta come da lei richiesto.”

Il cameriere così dicendo poso sul tavolino anche delle olive e delle noccioline e ritornò dietro al bancone.

Il cuore comincio a battere all impazzata, bevvi un sorso di spritz e aprii la busta. 

Una lettera con un simbolo araldico era il primo foglio. Ne seguivano 3 pagine di protocollo numerato.

“OWK. 18 Aprile.

Le alleghiamo come da lei richiesto il contratto di lavoro a tempo determinato protocollato e approvato dai reali uffici di sua maestà la regina Patricia I. Il seguente contratto valido a data da concordare i tra la creatura e la padrona dovrà essere rispedito all indirizzo sottostante entro e non oltre 48 ore dalla firma del sommesso. 

Il seguente contratto non potrà essere modificato senza il previo controllo e consenso di sua eccellenza primo giudice della corte civile dell OWK la sublime lady Mona of Sweden.

A nome di sua maestà regina Patricia I

Madame Gabrielle 

In facoltà di sublime e suprema amministratrice e primo comandante reale.”

La lettera di presentazione era firmata e timbrata con cera lacca. 

La cosa si stava facendo seria.

Se questo era la lettera di intro, che cosa sarebbe stato il contratto?

Ordinai un gin tonic.

E aspettando cominciai a sfogliare le pagine del contratto:

Contratto di risarcimento
-il seguente contratto e stato redatto e stipulato con l’intenzione di reimborsare la sig.ina DIletta, registrata nel OWK come mistress rose, sublime prima guardia reale e damigella d’onore di sua maestà la regina Patricia 1, di 80.000 euro sottrattole ingiustamente e provocando Le un cambio di stile di vita non ricercato.
-Il seguente contratto ha la durata di 100 giorni a partire del momento della firma.


Io sottoscritto _________________________________ , nato a__________________________ , il _______________, C.F._________________________ , nelle mie piene facoltà mentali e senza costrizione alcuna, dichiaro di assumermi le responsabilità dei 80.000 euro sottratti a mistress Rose e sarò da questo momento oggetto e proprietà della mia Padrona.

Desidero fortemente reimborsare il denaro con il mio spirito e corpo in quanto non ho le possibilità finanziarie necessarie. 


 Per i prossimi 100 (cento) giorni accetto quindi di non avere il controllo di me stesso e sentirmi posseduto e privo di aiuto. Questa è una scelta e affermo essere mio diritto, scegliere questo stile di sottomissione per rimborsare mistress Rose.


E’ mio intento creare un irrevocabile trasferimento di potere e autorità di me stesso alla mia Padrona. E’ mio desiderio che questo documento sia interpretato come strumento di trasferimento di detto potere e autorità al di fuori di me, verso Lei. Accetto i modi che vorrà usare per costringermi, dominarmi controllarmi e addestrarmi per la Sua totale soddisfazione personale e, se necessario, usare la forza per obbligarmi all’obbedienza. 


Accetto, qualunque forma di contatto fisico e soggiogamento mentale durante tutta la relazione. 


Questo consenso si estende anche ad ogni qual volta io non sia “dell’umore” o addirittura ribelle e combattivo oppure anche a terze persone alle quali potrò essere ceduto su volere della Padrona.

Dichiaro esplicitamente che quando pronuncerò le parole “no” o “basta” vorrò in effetti che i miei tormenti continuino. Questa vuol essere la prova che è stato speso un precedente consenso e che nulla mi venga fatto da Lei, sia o debba apparire un abuso .


In qualità di sottomesso concedo alla mia Padrona, pieno permesso di punirmi fisicamente e mentalmente come Lei ritenga più adatto.


Accettoche modifichi il mio comportamento e mi costringa ad essere conforme alla Sua definizione di buon comportamento. 


Accetto il fatto che debba di volta in volta essere necessario legarmi e limitarmi.

DOVERI:

1. Accetto la completa e immediata obbedienza a qualunque comando datomi dalla Padrona.

2. Accetto e mai rifiuterò alcuna costrizione( es.:tipo, luogo, durata, mezzi, ecc..). Inoltre, comprendo che il termine “mezzo di costrizione” include qualunque cosa la Padrona, a Sua discrezione, voglia intendere come tale.

3. Accetto e mi sottometto a qualunque punizione o disciplina che la Padrona ritenga adatta. Ciò può includere, senza esserne limite: costrizioni, punizioni, torture, cera, frustate, costrizioni prolungate, essere costretto a dormire per terra incatenato o legato, l’assegnazione e lo svolgimenti di compiti punitivi e umiliazioni. Io comprendo che mi è concesso di implorare la libertà dalle costrizioni, o un trattamento pietoso, mentre vengo punito o istruito ma la mia libertà e/o trattamento è SEMPRE a discrezione della Padrona senza condizionamenti delle mie suppliche.

4. Accetto di indossare qualunque articolo o indumento o strumento di costrizione in ogni momento la Padrona lo ritenga adatto.

5. Accetto di presentarmi con aspetto rispettoso e pulito, depilato se richiesto dalla Padrona.

6. Accetto di adeguarmi ai seguenti comportamenti:

* Non userò l’arredamento senza il permesso della Padrona.

* Mi manterrò scrupolosamente pulito in ogni momento.

* Non mangerò o berrò senza il permesso della Padrona.

* Non imbarazzerò MAI la Padrona.

* I miei modi e toni saranno sempre quelli di un sottomesso.

* Non mi porrò in modo difensivo o titubante quando la Padrona si rivolgerà a me.

* Non interromperò mai la Padrona quando parla.

* Non toccherò me stesso o altri, senza averne avuto permesso.

* Informerò la Padrona se contraddirò una di queste regole.

* Libero la mia immagine in maniera definitiva per gli usi desiderati dalla Padrona.

* Nella mia qualità di schiavo rinuncio fin d’ora a qualsiasi pretesa economica, il compenso di 50 euro all ora per i prossimi 100 (cento) giorni verranno trattenuti da mistress Rose fino al totale azzeramento del debito.

7. Accetto di mostrare le seguenti attitudini e attributi in ogni momento:

* Umiltà

* Sottomissione

* Obbedienza

* Rispetto

* Disciplina

* Desiderio di obbedire

* Velocità di esecuzione degli ordini

* Competenza nell’esecuzione degli ordini

* Successo nell’esecuzione degli ordini

* Servilismo

* Dedizione

8. Comprendo che, in qualità di schiavo, non ho nessun diritto di revoca e che la disobbedienza in ogni forma condurrà a dolorose punizioni fisiche e/o mentali. Inoltre, libero la Padrona da ogni presente passata o futura responsabilità legata o risultata dal presente contratto.

9. Mistress rose non impartirà ordini che possano provocare danni nella vita dello schiavo.

10. La quantità e l’intensità delle torture inflitte allo schiavo sarà esclusivamente a discrezione di mistress rose.

* Per questo le punizioni corporali non devono in alcun caso comportare i seguenti abusi:

* Nessuna cicatrice permanente potrà essere inflitta allo schiavo.

* Non si devono produrre lesioni interne.

* Lo schiavo non dovrà mai essere in stato di incoscienza.

* Non si dovranno verificare privazioni prolungate di alimenti. Alimenti: non più di 4 giorni. Acqua: non più di 2 giorni.

11. Lo schiavo non potrà sottomettersi a nessun altro Padrone o Padrona e né potrà avere relazioni sessuali o affettive senza l’accordo della Padrona firmataria del presente contratto.

Mistress rose potrà avere relazioni con altri/e schiavi/e e/o amanti.

Mistress rose potrà anche temporaneamente cedere i suoi diritti sullo schiavo ad un altro Padrone o Padrona che rispetterà il presente contratto.

Lo schiavo potrà essere fotografato e videoripreso in ogni situazione.

Potrà essere concessa una mascherina per coprire il viso.

12. Comprendo che la mia degradante condizione servile implica necessariamente che la mia “persona” sia, per tutti i 100 (cento) giorni, a completa disposizione della Padrona, che potrà usarmi come crede. Frustarmi, torturarmi, impormi qualunque tipo di umiliazione, abusare di me sessualmente nel modo che riterrà più soddisfacente, usarmi per i servizi più umili nei modi più degradanti anche in presenza di altre persone, usarmi come merce di scambio, farmi possedere da altri dove, come e quando vorrà, ecc. In quanto schiavo, potrò essere esibito, prestato, ma non regalato o venduto ad altre persone, che potranno utilizzarmi come meglio credono e sul mio corpo servile, potranno essere costituiti diritti di usufrutto in favore di chiunque.

13. Mistress rose potrà ignorarmi anche per lungo tempo ed io dovrò rimanere in silenzio, finchè la Padrona lo desidererà.

Non avrò diritto ad alcuna privacy, essendo una cosa di proprietà della Padrona.

Dovrò vivere nell’abitazione della mia Padrona ove da Ella richiesto.

14. Accetto di tenere sempre un comportamento umile e rispettoso in presenza di mistress rose. 


Nel particolare dovrò chiamare sempre “Padrona o Miss Rose” la mia proprietaria, ringraziare alla fine di ogni punizione, essere sollecito ad eseguire gli ordini, prevenire i desideri della Padrona. 


Lo schiavo starà in linea di massima in piedi pronto ad essere usato come: sedia, cuscino, tappeto, leccapiedi, scendiletto, zerbino, attaccapanni, verme, cane, pony, asino, bestia da soma, candelabro, posacenere, sputacchiera, soprammobile, tavolo, comodino, servo, cameriere, sguattero, maggiordomo, autista, facchino, lustrascarpe, lecca suole, massaggiatore, “cenerentolo”, giullare, poeta, scriba, “dama” o “damo” di compagnia, schiavo col ventaglio o porta ombrello, zimbello della Padrona.


15. Ogni volta che mistress rose entrerà nella camera dello schiavo o rientrerà a casa questi dovrà precipitarsi a baciare i piedi della Padrona. Lo stesso dovrà fare spontaneamente dopo ogni punizione.


16. Allo schiavo non è permesso commettere errori nell’esecuzione degli ordini della Padrona. Ogni errore sarà considerato come una grave offesa verso la Padrona e come tale, comporterà severa punizione.

La quantità e l’intensità delle torture inflitte allo schiavo sarà esclusivamente a discrezione di mistress Rose.


Nella Sua infinita bontà mistress rose potrà lasciar scegliere allo schiavo il numero dei colpi da ricevere, fermo restando che qualora detto numero, ad insindacabile giudizio della Padrona fosse giudicato troppo basso, si procederà al raddoppio degli stessi.


Derisioni e insulti saranno ricambiati da umili ringraziamenti da parte dello schiavo. Le sofferenze dello schiavo sono fonte di divertimento per mistress rose e pertanto lo schiavo è consapevole che, essendo un oggetto, la sua funzione è solo quella di procurare piacere alla Padrona.


17. Lo schiavo svolgerà servizio di pubblico orinatoio per la Padrona e amiche della Padrona. 


Non sono ammessi tentennamenti e la Sua bocca dovrà essere estremamente ricettiva.


18. Poiché mistress rose deve affaticarsi il meno possibile potrà essere richiesto allo schiavo di autopunirsi nel modo e con l’intensità che la Padrona reputerà più opportuno.


19. Lo schiavo consapevolmente, decide di sottomettersi a mistress rose e ad ogni sua volontà e riconosce, in base alla sottoscrizione del presente contratto, che il suo corpo appartiene totalmente alla sua Padrona, che potrà farne l’uso che riterrà opportuno, senza alcuna limitazione.


20. Dovere principale dello schiavo, è la soddisfazione totale di mistress rose. Lo schiavo si impegna a soddisfare la Padrona, nel miglior modo possibile, ponendo il piacere e la soddisfazione di mistress rose prima di ogni altra cosa al mondo, inoltre si impegna formalmente, a rinunciare totalmente a sé stesso, e decide di affidare il suo corpo ,la sua anima, e la sua morale, in modo totale ,pieno ed esclusivo, nelle mani della sua Padrona, che potrà disporre di lui senza limitazioni alcune.

Lo schiavo è consapevole che l’inottemperanza a queste norme, comporterà l’applicazione di multe che affetteranno il prolungamento del contratto o L effettuamento di punizioni, da definirei di volta in volta e che la Padrona riterrà più opportune , fino alla rescissione del presente contratto.


21. Lo schiavo si esprimerà sempre, molto umilmente e consapevole del suo ruolo di sottomesso, alla sua Padrona.


22. Lo schiavo diventando proprietà della Padrona, verrà privato di tutti i suoi beni mobili e immobili registrati e non, ma non di tutte le sue disponibilità economiche e la Mistress Rose entrandone in possesso, potrà utilizzarle come meglio crede, inoltre se la Padrona lo vorrà, impedirà allo schiavo di continuare le relazioni con eventuali parenti e/o amici.


23. Lo schiavo non potrà possedere nessun tipo di tecnologia attuale, o al limite solo quella basilare o quella permessa dalla Padrona.


24. Lo schiavo si dovrà prendere cura del corpo di mistress rose e si dovrà occupare del benessere e della estetica del corpo, curarlo e mantenerlo in perfette condizioni.


25. Lo schiavo dovrà diventare un perfetto servo, eseguire tutte le faccende di casa, cucinare per mistress rose ed eseguire qualsiasi tipo di commissione, compresa la spesa.


26. Mistress rose accetta espressamente, di prendersi cura del suo schiavo, di curarlo, punirlo ed addestrarlo, al fine del suo esclusivo piacere e del suo godimento, fornendo allo schiavo le spiegazioni necessarie al suo soddisfacimento.

Si fa carico di educare correttamente lo schiavo, a punirlo, umiliarlo ed utilizzarlo, per i propri bisogni.


27. Lo schiavo non potrà utilizzare il suo intelletto spontaneamente, lo potrà utilizzare solo quando avrà il permesso da mistress rose.


28. Se vorrà, la Padrona potrà richiedere di contribuire economicamente piccole spese al suo schiavo, nel caso, lo schiavo se non avrà un lavoro, lo dovrà trovare e se ce l’ha, lo dovrà tenere.


29. Se solo una di tutto quello che è stato scritto, non verrà eseguita nel modo più congeniale alla Padrona, lo schiavo verrà punito con una punizione pari alla gravità dell’omissione, cioè più l’omissione è grave, più la punizione sarà severa.

30. Lo schiavo decide, sottoscrivendo il presente contratto, di rinunciare alla possibilità di interrompere le pratiche, le sessioni , e qualsiasi atto a cui la Padrona decida di sottoporlo.

E’ consapevole che urlare, pregare e/o supplicare di porre termine alle pratiche che mistress rose di volta in volta deciderà, non servirà a interrompere tali pratiche, o cambiare la posizione della sua condizione, scelta di sua iniziativa e volontariamente, con il presente contratto.

DIRITTI:

NESSUNO


Appena sottoscritto liberamente il contratto, Mistress rose e schiavo, si impegneranno a rispettare i suddetti articoli.


Ho letto e ho totalmente compreso i termini del presente contratto. Riconosco le pretese e i diritti di piena proprietà che la mia Padrona ha sul mio corpo. Comprendo che sarò comandato, addestrato e punito come si conviene ad uno schiavo. Prometto di soddisfare pienamente tutti i desideri, le fantasie, sogni, capricci e necessità, di mistress rose.

 

 

Firma dello schiavo

______________________________

Minchia che casino, pensai. 


Finii il gin tonic in un sorso e… eccola.

Alzai gli occhi e la vidi arrivare.. il cameriere che la scortava al tavolo la stava mangiando con gli occhi. 
Aveva sandali neri, tacco alto aperti davanti. 
Le calze sicuramente auto reggenti avevano una linea nera che saliva su tutta la parte sotto della gamba. Un Taurus Nero, attillato, con la camicetta sbottonata che lasciava intravedere le sue curve. Al collo un ciondolo, in oro, con un cuoricino spezzato ed una chiave.
La chiave, quella chiave.
Aveva i capelli legati a coda di cavallo, un trucco leggero e gli occhiali da vista quadrati modello Armani.
Sembrava uscita ora ora dalla banca, aveva con se una valigetta nera, una portadocumenti nera. 
Mi guardò dall alto dei suoi tacchi, mi alzai instintivamente.
“Ciao Alle” mi diede un bacio sulla guancia. 
“Scusa ho fatto tardi.. non sono riuscita a fare prima” mi disse accomodandosi.
Chiese al cameriere 2 kir royal. 
“Non ce problema le risposi.. sei bellissima” mi scappo di dire. 
“Grazie” mi sorrise, “anche tu stai molto bene; sembriamo la coppia perfetta!”
Il cameriere torno quasi subito con i due aperitivi, e ci informo c’è il nostro tavolo era pronto. 
Diletta ringraziò e lo informo che saremmo passati a tavola tra pochi minuti.
“Come mai hai prenotato da CC? Ti piace la sua cucina?” Chiesi per cominciare il discorso.
“Da oggi sono libera, voglio festeggiare, ho abbastanza soldi e video online a vivere agiatamente di rendita… volevo festeggiare. Mi manca solo un affare da firmare stasera.. e poi il cerchio e chiuso” mi sorrise maliziosa, certamente quell affare che doveva chiudere ero io. Mi comincio a fare il piedino. Mi stavo cominciando ad eccitare, quella situazione strana stava cominciando a piacermi. 
“Parlami di questo affare.. che piacere ti da tutto questo”… si fece scura in viso, e mi disse “ un senso di liberazione, vendetta, mi avete tolto tutto quello che avevo, sono stata gettat in mezzo ai lupi e ne sono uscita capo branco… ho scoperto che noi donne siamo superiori, ho poteri che tu non hai, e mi piace, mi affascina.. e mi fa eccitare” mi disse seria. 
Per sbloccare la situazione le offri di andare a cena… “con lo stomaco pieno si ragiona meglio” le dissi con tono pacato per calmare un po’ la situazione. Ci alzammo, io seguivo il cameriere e lei seguiva me.. poi una pacca sonora sulle mie chiappe mi fece fare un balzo in avanti..”stasera ci divertiamo “ mi disse ammiccandomi. Il cameriere fece un sorriso compiaciuto e mi guardò con stima.
Ci sedemmo uno di fronte all altro a lume di candela, la tovaglia era lunga, come il cameriere ci offri il menu sentii il piede di diletta diretto in mezzo alle mie gambe. Diventai rosso in viso, nessuno in sala poteva vedere cosa succedeva sotto la tovaglia, il mio pene comincio a sussultare “stai bene? “ mi disse sarcastica “ ti vedo accaldato”
In effetti lo ero.
Ordinammo il menu degustazione. Facemmo servire il primo bicchiere di vino poi mi chiese “allora? Lo hai letto?”
“ si “ le risposi 
“Bene, lo firmiamo adesso?”
Comincio a strofinare il piede… e con il suo tacco cercava le mie palle ormai gonfie.
“ e se mi rifiutassi?” Le domandai..
Rimase in silenzio, allungo la mano per prendere la sua borsa in pelle, estrasse un telefonino e me lo passo…
Partii un video, ero io la sera prima che la imploravo di incularmi…
Diletta si mise a ridere.. “sei libero di fare le tue scelte, io non ho nulla da perdere… mi tengo le chiavi e mando il video su Facebook a tutti gli amici e parenti.. ne ho anche altri se vuoi…”
Rimasi di ghiaccio.
Ci servirono i primi e dell altro vino. 
“ e così che hai incastrato Marco?”
Le chiesi balbettando.
Finii la micro porzione di pasta in un attimo.
“ oh noo, a quello ci ha pensato L OWK, la regina Patricia mi ha trovato a San Francisco e si e presa cura di me. Hanno un servizio segreto che cura e protegge gli interessi delle Mistress. Ci hanno messo poco a trovarlo e ricattarlo “ così dicendo fini la sua porzione.
“Che cosa e questo OWK?”
 Il cameriere sbarazzo ci servi altro vino e la pietanza.
“ e un regno, un micro stato dove gli uomini non contano, predilige la supremazia femminile, ho lasciato una donazione cospicua e loro mi hanno aiutato a riprendere possesso dei soldi, sono pericolose, non ti conviene farle arrabbiare.. o verranno loro a prendere gli 80.000 euro”
Quindi mi porse sempre il suo telefonino e vidi una foto di Marco, completamente nudo con un cazzo di gomma in bocca  “ e questa è una delle foto che lo compromettono meno” disse scoppiando a ridere… “dovevi vederlo come piangeva quando mi ha riconosciuto… patetico”
Potevo immaginare..
Prese la busta con il contratto… lo tiro fuori e d arrivò all ultima pagina. Estrasse dalla borsa una Mont Blanc e firmo .
Il cameriere che nel frattempo si era avvicinato per sbarazzare si fermò. Aveva capito che non era il momento.
“Questa è un offerta che non puoi rifiutare, ti conviene…”
Mi disse ricominciando a ravanare il mio pacco con i suoi piedini.
Mi porse la penna …non la presi subito.
Il cameriere arrivò e porto via i piatti… Diletta approfitto che il cameriere se ne era andato ed eravamo soli bella saletta. 
Prese la Mont Blanc e la butto sotto il tavolo. 
“Ora chinati e raccoglila, poi firma”
Alzai la tovaglia e la sua penna era proprio tra le sue caviglie. 
Come feci per prenderla Diletta apri le cosce e mi trovai davanti la sua fighetta pelata, senza mutande.
Rimasi bloccato…
“Alle sta tornando…”
Mistress alzai di scatto e sbattei la testa.
Quando alzai lo sguardo avevo davanti il cameriere con in mano i due dessert.. mostrai la penna .. facendo cenno che era caduta.
Il cameriere mi ammicco, poso i piatti e ritorno al suo posto.
“Haha, cosa hai visto da tremare così tanto?
Rise Diletta divertita.. “allora sta firma?”
La mano mi tremava, firmai il contratto e gli e lo porsi. Quindi lo rimise nella busta e richiamo il cameriere.
“Per favore , metta la busta in custodia, passerà il mio avvocato domattina a ritirarla”
Affermo diletta porgendo la busta al cameriere.
Quindi alzò il calice e propose un Brindisi.
“A cento di questi giorni” lancio il brindisi…
“ a cento di questi giorni”
Ordinammo i digerivi ed andammo verso casa sua.

 

Uscimmo dal ristorante che mancava una mezz ora a mezzanotte.
Ci stringevamo come due teneri fidanzati i. 
Diletta era un po’ brilla e mi chiese di fermarci per un ultimo drink prima di rientrare da lei.
“Voglio festeggiare stasera dai andiamo!” Mi disse tenendomi la mano.
Entrammo in un locale alla moda e Diletta ordino un combo di sei shot.
“Alla salute!” E butto giù il primo shot.
Feci così anche io.
Ormai eravamo entrambi in balia dei fumi dell alcohol… 
Si mise a ridere..”ora sei mio, hai ancora tempo fino a mezzanotte per toccarmi ed accarezzarmi poi… deciderò io.. come e quando” e detto questo instintivamente mi bacio.
Le mie mani andarono verso il suo seno prosperoso, sodo, turgido.
Poi mi accorsi che due clienti ci stavano guardando, così la smisi e passai la mano sotto il tavolo. Scostai la gonna e accarezzai la sua fichetta depilta. 
Era tutta bagnata e lei mi mise la lingua Nell orecchio.
Diletta prese il secondo bicchiere e butto giù il secondo shot.
Con una mano continuavo a massaggiarle il culto e con L altra buttai giù anche io il secondo shot.
“Ti piace la mia fichetta vero” mi disse con fare piccante.
“Si, Diletta ti voglio fare mia!” Mi venne detto.
“Haha, qui se c’è qualcuno che fa suo stasera sono io!” E rise ancora e tiro fuori la mia mano da sotto il suo tayeur.
Prese il il terzo bicchiere e lo butto giù tutto in un fiato.
“Ascolta cenerentolo, a mezzanotte la magia finisce e tu adesso vieni a casa con me. Ti dovrai comportare bene altrimenti ti farò vedere le stelle” così dicendo mi fece ammutolire.
Vedendomi così, mi diede un bacio sulla guancia e rimise la mia mano sotto il tayeur.. “mancano ancora 15 minuti” mi sussurro all orecchio.
Buttai giù L ultimo shot. Avevo la testa che mi girava, il cazzo che ingabbiato con era mi faceva un male della madonna… ed il cameriere rispunto con altri 6 bicchierini.. “happy hour! “ e se. E andò.
Ormai diletta era ubriaca, prese un altro shot e lo butto giù in sorso.
“E ora che ho firmato, e che ormai il tuo progetto si è quasi concluso.. cosa pensi di fare” le chiesi prendendo in mano il mio quarto bicchierino e buttandolo giù secco.
“Te lo detto, voglio festeggiare, questo week end lo passiamo io e te, poi voglio fare una vacanza..” continuavo a massaggiarle il cloro poi le infilai un dito… ormai era persa.. non ero io che ero dominato ma sembrava che era lei a volersi sottomettere. “E questa gabbia, me la vuoi togliere” dissi andando sempre più veloce con il dito medio.
Era così bagnata che ormai il suo profumo vaginale era Nell aria. Proprio una cagna in calore. Aveva la bocca aperta, davanti a me.. si mise a ridere e butto giù il quinto shot “no,  no caro, te ne stai buono buono..” affermo.
“Diletta comincia a farmi male quest aggeggiò.. “ le feci notare il mio rigonfiamento strano.
“Mise le mano sulla mia patta “e allora fatti un altro shot!”
Buttai giù il mio quinto bicchierino di tequila. 
Ormai ero davvero ubriaco. Avevo la vista che si appannava e la testa che girava. 
Smisi di masturbarla e mi accesi una sigaretta.
Anche diletta se ne accese una poi prese L ultimo bicchiere , me lo mostrò e poi … “ e mezzanotte! Cento di questi giorni” e butto giù L ultimo bicchiere. 
Con fare ubriaco presi anche io L ultimo bicchiere. 
Diletta alzò la mano e chiese il conto.
Spendi la sigaretta e mi avvicinai ancora a lei.. le infilai la mano sotto il tayeur e feci per dirle qualcosa. Quasi su giro e mi diede un ceffone! Sonoro, forte , potente!
“ che cazzo fai !!!” Mi urlo.. “ tieni le mani a posto imbecille” 
Il cameriere si bloccò, e poso lo scontrino sul tavolo.
“E ora paga coglione, voglio tornare a casa!”
Detto questo mi sbrigai a pagare.
Il cameriere ritorno’ con il resto ed uscimmo.
Prima di uscire mi disse ancora ad alta voce e davanti a tutti “ ed ora zitto, fino a casa”
Così uscimmo sotto gli occhi incuriositi degli altri clienti.
Non capivo cosa fosse successo, era tutto cambiato in pochi minuti.
Diletta chiamo un taxi e ci diressimo verso casa sua.
Chiaramente non fiatavo, diletta era a fianco a me e guardava fuori dal finestrino con indifferenza. 
La guancia mi faceva male e frizzava. Mi aveva proprio dato una gran sberla.
“ e scoccata la mezzanotte cenerentolo, davvero pensavi di potermi soggiogare con solo un ditalino? Ora andiamo a casa, paghi il taxi e sali in silenzio.”
Non disse altro. Ci mettemmo 20 minuti prima di arrivare al suo condominio. Sembrava un tempo interminabile.
Finalmente arrivammo. 
La porta dell ascensore si aprii e feci per entrare.. “Dove vai?”  Mi girai e la guardai perplesso … “ma..” feci solo appena a dire MA che mi arrivò un altro schiaffo violento. “Ti ho detto di non parlare… tu sali le scale, e le userai i prossimi cento giorni!” Mi limitai ad obbedire e cominciai a salire le scale.
Arrivai al piano e la porta era socchiusa. Le luci dell appartamento erano soffuse, diletta si era tolta il tayeur e slegata i capelli. “Ora spogliati e inginocchiati davanti al divano” mi disse con tono secco. 
Ubbedii e lei spari in camera da letto.
Mi spogliai, misi i miei vestiti ripiegati nella camera singola a fianco della mia valigia. 
Poi tornai in salotto e mi misi in ginocchio davanti al divano.
L aria condizionata mi risvegliava un po’ dall ubriachezza. 
Il viso mi faceva male, diletta tirava di quegli schiaffi da svegliare un morto.
Rientro in salotto, aveva un body in pizzo nero trasparente. Le sue gambe erano perfette, il suo seno era sodo e immobile. I suoi capelli biondi la facevano sembrare una dea.
Accese il suo I pod e una musica tipo Buddha bar comincio a riempire la stanza.
Prese dalla cucina una bottiglia di vino ( cazzo voleva ancora bere) e si mise a sedere sul divano.
“Bene alle. Il dado è tratto” disse versandosi un bicchiere.
Quindi lo sorseggio e si guardò intorno.
“Bene, vedo che hai letto bene il contratto e hai messo I tuo vestiti in camera. Non voglio disordine, non voglio casino. Non devi parlare, solo annuire, hai capito” a queste parole annuii.
“Quando siamo a casa mi devi chiamare Mistress e quando siamo in pubblico mi devi chiamare Tesoro… ci siamo intesi?”
Ancora una volta annuii.
“Bene, vedo che capisci in fretta. Girati, sul decoder ci sono le mie mutandine. Indossale!”
Mi girai e vidi un perizoma rosa sul decoder. Mi alzai e le indossai.
“Ogni volta che saremo in casa questa sarà la tua uniforme, nudo con le mie mutandine. Per ricordarti che sono io che ti controllo. E quando usciamo dovrai tenere le stesse mutandine, niente boxer. Per ricordarti chi è che comanda e quale è il tuo ruolo.”
Mi rimisi in ginocchio e annuii sottomesso.
“Molto bene.” Sorseggio ancora un po’ di vino e ricominciò:” quando torno a casa voglio che mi vieni incontro e mi baci i piedi”
Ancora una volta annuii.
“Queste sono le prime regole. Sarai responsabile di tenermi la casa pulita, lavare stirare e fare la spesa. Tutto deve essere in ordine o sarai punito!”
Annuii.
“Ripeti! Ripeti quello che ti ho appena detto!”
Dicendo questo si mise in piedi davanti a me.
“Sono responsabile della pulizia, di lavare e stirare e fare la spesa”
Dissi con fare sottomesso.
“E non dimenticarti i pasti, preparerai pranzo e cena e colazione”
E si verso un altro bicchiere di vino.
“ si mistress!” 
Detto questo Diletta si mise su tutte le furie..”ti ho detto che devi parlare solo quando te lo dico io. Ti devi limitare ad annuire coglione! Vuoi essere punito??”
Feci di no con la testa.
“Girati verso il televisore non voglio vederti in faccia!”
Mi girai verso il televisore sempre in ginocchio. 
“Ora alza il culo, voglio vedere come ti sta il mio perizoma”
All ordine mi misi a carponi e misi il sedere in bellavista.
Mi arrivò un calcio fulminante nelle palle.. caddi a terra gemendo.
“Ora hai capito, non devi sgarrare!!! Avanti alzati e gattona fino al cassetto sotto i dvd… aprilo!”
Un dolore lancinante mi aveva investito, mi rimisi a carponi ed arrivai al cassetto sotto il mobile.
Lo aprii e dentro trovai uno strapon. Una cintura fallica di medie dimensioni.
“Mettiti il cazzo in bocca, chiudi il cassettone portamelo qui!”
Mi misi il pene in letto e in bocca, chiusi il cassettone e ritornai da lei in carponi.
Notai che la cintura fallica aveva anche un altra piccola estremità alla base.
Il fallo era morbido, in lattice, aveva la cappella piccola e la base un po’ più grande.
Dilett seduta sul divano fino il bicchiere di vino.
Stesse un paio di minuti in silenzio a guardarmi con il fallo in bocca.
Poi si verso un altro bicchiere, prese un altro sorso e poso il bicchiere a fianco del divano.
Si avvicinò ed affermo la cintura fallica alla base.
“Adesso succhia.. come una puttana! Volevi essere scopato ieri sera e adesso succhia” 
Comincio a fare avanti e indietro con il dildo nella mia bocca, spingeva sempre di più.
Le palle in silicone arrivavano quasi a 2 cm dal mio naso.
Sentivo la punta del dildo arrivarmi in gola, quando mi arrivavano i conati di vomito lo estraeva completamente per rimetterlo poi tutto in gola!
“ così, puttana, cosi, succhia il cazzo… haha sei proprio una frana , vedrai che con un po’ di allenamento sarai un pompinaro perfetto”
Quindi mi tolse il cazzo dalla bocca e si mise L arnese intorno alla vita.
Ora avevo capito a cosa serviva la protuberanza dietro il dildo.
Era uno strap-on indossabile e la parte dietro andava infilato nella vagina.
Si rimise seduta sul divano e riprese il bicchiere di vino. 
“Ora succhiami il cazzo! “ mi avvicinai e cominciai a succhiare.
Mi prese per i capelli e comincio a muovere la mia testa su e giù.
Ogni volta che il dildo si bloccava nella mia gola la protuberanza nella sua vagina le stimolava il clito.
La situazione si stava infiammando.
Mi stavo eccitando e lei cominciava a fare uscire i suoi umori.
Il mio cazzo aveva ripreso a pulsare, la situazione mi eccitava.
Ma ero imprigionato. Mi faceva male.

Diletta era come indemoniata, mi tirava i capelli e la sentivo ansimare sempre di più.

Quindi mi prese per i capelli e mi guardò negli occhi.
“Vai in camera mia, sdraiati sul letto ma non mettere la testa sul cuscino.. “ mi alzai ed andai in camera da letto, aveva un letto matrimoniale a tre piazze, enorme. Mi fece sdraiarea pancia in su e mi mise la testa piegata a bordo letto. Mi ritrovai così con la testa ciondolante sul bordo del materasso, facevo fatica a respirare ed instintivamente aprii la bocca.
Diletta mi infilo il dildo in gola, avevo conati di vomito, ma continuava , lo estraeva e lo ributtava dentro.
“Ti scopo la gola! Un giorno ti farò provare un cazzo vero ma adesso prendilo!”
Ero paralizzato, la saliva e i succhi gastrici mi uscivano da tutti i buchi.

“Sei la mia puttana, succhiamelo!”

Quindi all ennesimo conato di vomito lo tiro fuori, sali sul letto e prese una bottiglia di lubrificante… “Ora stai tranquillo”
Le sue parole erano dolci… ero eccitato .. mi fidavo di lei. 

Si verso una bella dose di lubrificante sulle mani, e comincio a massaggiarmi il pene in gabbia.

“Che bell uccellino, sembra proprio che spinga per venire fuori” e continui ava a massaggiare.
Quindi mi prese le gambe e le alzò fino a mettermi le ginocchia sul petto.
Avevo allora praticamente il mio buchetto in bella vista, davanti a lei.
Senti il bocchettone del lubrificante sul sfintere, e una buona dose mi entrò direttamente nel culo.
Non avevo avuto il tempo di riflettere che sentii un dolore lancinante.
Urlai dal dolore, diletta mi aveva sfondato senza avviso.
“Ahhhghh aahhggghh basta fa male!” Implorai. Ma lei stava cominciando a pompare più forte. “Spingi come quando sei in bagno a fare la cacca” e continuava “spingi e fra un po’ non ti farà più male”.
Cominciai a concentrarmi sui miei muscoli addominali e cominciai a spingere come se dovessi effettivamente defecare.
In altra dose di lubrificante scivolo sul mio buco e Diletta si mise a quel punto sdraiata su di me. E spingeva , andava avanti e indietro a colpi secchi e decisi. Io continuavo a cercare di spingere fuori quell arnese.. ma mi resi conto che più ci provavo e più non sentivo più dolore.
La sensazione si era tramutata in un senso di calore, benessere.
Cominciai a mugugnare.
“ sta cominciando a picerti vero? Sei proprio una puttanella, ti ho sfondato il culo” e così dicendo accelero ancora di più il ritmo.
“Ahh sto per venire…” a queste mie parole diletta rallento e spinse con il bacino lo strap on fino all intestino.
Avevo questa sensazione di stare per eiaculare da un momento all altro. Diletta mi teneva lo strapon completamente inserito e cominciava a muovere il bacino a forma di 8. Si stava decisamente stimolando con la protuberanza interna. La sentivo ansimare… poi riprese a pomparmi a un ritmo che doveva essere di 3 colpi al secondo.
Ero in estasi. Stavo per venire ma non riuscivo a venire, non so cosa successe ma in un colpo il mio cazzo era completamente aderente alla cintura ed ebbi un orgasmo violento. Senti la crema bagnarmi il petto. Strinsi le chiappe e allungai le gambe all indietro. 
Diletta tiro fuori lo strapon senza complimenti e si sdraiò sul letto.
Io ero immobilizzato, avevo paura a muovermi. Il mio corpo tremava, ero sudato. 
Completamente paralizzato stetti 5 minuti a respirare affasonamente. Quindi mi misi in una posizione po’ comoda e mi addormentai di fianco a diletta, anche lei esausta Si era addormentata di colpo.

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