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Racconti di Dominazione

Disordinati orgasmi ed urla interrotte.

By 17 Febbraio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

ieri avevo deciso di provocarti.
ho messo il perizoma al contrario, stretto dentro le labbra. ho depilato bene tutta la fighetta. ho messo le autoreggenti.
la tua vacca.
ieri mi hai presa in tutti i modi possibili, mi
hai chiamata puttana, troia,
mi hai detto che sono un cane e che merito solo di succhiarti il cazzo. hai interrotto decine di miei orgasmi, avrei dovuto avercela con te ma
la mia fighetta liscia, da bambina, non smetteva
di bagnarsi.
non
mi toccavo dentro dall’ultima volta che l’abbiamo fatto, era anche più stretta. ma non potevo fare altro.
“piano adesso”, mi avevi detto. ma quando ti ho
annunciato che avevo seguito i tuoi ordini di non penetrarmi hai riso e sei andato a fondo. così, di colpo, senza preavviso. mi hai sfondata.
e dopo hai giocato con il mio dolore. le mollette mi tenevano i seni in trazione, le hai spostate sul clitoride.
hai tirato via tutto di un colpo. sei scoppiato a ridere quando sono crollata su di te supplicandoti di smettere.
ridevi di me? della mia paura. del dolore che provavo.
mi piace essere il tuo oggetto. mi bagno a pensare che mi tratti come un essere senza dignità. e ti chiedevo di scoparmi.
davanti.
da dietro, come un cane.
per terra, come una troia.
ed alla fine le tue mani bellissime, le mani che adoro, mi hanno permesso di venire.
orgasmi disordinati, non dovevo contare.
non
dovevo.
non
volevo allontanarmi da te.
“allora ti tengo con me fino a domani. dormi con me”
l’hai detto scherzando.
ma non sai quanto mi piacerebbe.
ti voglio, padrone.
“e se ti facessi le corna? saresti un cane cornuto, che buffo. chissà se ti piacerebbe”
“io non posso dirti quello che devi fare, lo sai”
“lo so. e ti bagneresti tutta, troia”
“magari sì. la mia fighetta sarebbe tutta
grondante. e tornerai da me ogni volta che vorrai,
sai che puoi farlo. anche solo per scoparmi”
“lo so che sei solo mia. strusciati, puttana.”
ti ho supplicato. lasciami i segni. segni neri sulla faccia. segni rossi sul seno. e tante strisce sul culo. voglio il tuo marchio. voglio essere tua.
sono
tua.
ti
stuferai di me? non importa, te l’ho detto.
a
me va bene così. sono tua. anche se per te
significherà essere solo una troia da scopare.
un
oggetto piccolo ed inutile nelle tue mani.
sì, io ti amo.
e, oh, aspetto la cintura di
castità, ovviamente.

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