Apri gli occhi, resusciti dal tuo limbo che sembrava poter durare in eterno, la sua voce svanisce nel nulla, il telefono ti indica che la chiamata è terminata, il cuore esplode nel petto, percepisci la tua eccitazione ancora ben marcata fra le gambe, il tuo respiro è affannoso, ma ciò che ti lascia impietrita è il fatto di non riuscire a muoverti, o forse lo stai facendo senza rendertene conto, cammini, ma in realtà non stai toccando terra, i tuoi occhi si muovono cercando qualche punto fermo, continuano a scivolare nel piacere del suo pensiero, scontrandosi con lo stupore della tua anima, quasi come fosse un soggetto esterno che ti osserva indignato, colpito da come tu possa essere caduta così rovinosamente, andando a scontrarti con una dolce e dolorosa felicità. Vorresti darti piacere, ma non lo fai, sei immobile, ti muovi, ma non lo sai, sei un essere indifeso, fragile, che è stato sollevato dal suolo e rimane sospeso, adagiato su una nube di incredulità, che guarda dall’alto la sua fine e sa che presto dovrà scendere per abbracciarla. Ora stai iniziando a capire cosa vuol dire annullarsi per un’altra persona, cedere il proprio controllo, la propria mente, più cerchi di tenerti stretta la tua insulsa e ormai del tutto annientata integrità mentale e più si sbriciola fra le tue stesse mani, fluendo via come migliaia di minuscoli granelli di sabbia, questo vuol dire donare la propria anima. Il tuo corpo trema, come le foglie d’autunno che si sforzano di rimanere avvinghiate al ramo per non precipitare, ogni cosa di te crolla, ogni cosa di te viene sospinta via dal vento, si mescola ad esso, urla, forte, fino a piangere, lacrime silenziose, che brillano nel buio in cui sei delicatamente scivolata, distrutta da te, solo te e nessun altro, hai deciso di aprire una scatola che non doveva essere aperta, che evitavi di guardare, ora hai paura, ti chiedi cosa ne sarà di te, cosa ti succederà, ti chiedi come hai potuto arrivare a tanto, nessuna risposta, il rumore assordante di queste domande di pervade, riempiendo ogni cellula del tuo organismo. Tu vuoi appartenere a lui, degradarti per essere il suo oggetto, per essere protetta, accudita, educata, presa e portata via, preferiresti non vivere che non essere così, eppure questo è ciò che ti sta bruciando, lentamente. Le tue dita passano sul tuo sesso bagnato, ne raccolgono il piacere, lo portano alla bocca, tutto è fermo, vuoi piangere, ridi, vuoi ridere, piangi. Aspetti, stai aspettando di incontrare il tuo dolore e il tuo piacere, che metta le mani sul tuo corpo, nella tua testa, nel tuo cuore, la paura ti divora, ti mastica facendoti passare fra le sue fauci, non hai più il controllo su niente, probabilmente non lo hai mai avuto, proprio adesso lui è dentro di te, una dolce penetrazione, la assapori, la gusti, come fosse un saporito piatto caldo, fumante e delizioso, ti nutri del suo odore, del suo sapore, deglutisci.
Sai che questo è solo l’inizio, vorresti spegnerti, sparire, ma rimanere qui, incoscientemente, senza sapere di essere qui allo stesso tempo, ti donerai a lui, sai che lo farai, ti chiedi cosa ne sarà di te.
Ci sono così tanti mondi che non conosciamo.
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Bhe...è difficile che si ricevi un commento, Questo sito non è tantissimo frequentato da gente attiva :)
Una serie di racconti sempre più eccitanti, alla fine Gianni ha raggiunto il suo scopo
Mi sa che alla prossima Gianni raggiunge l'obbiettivo
Un vero cuck, lei senza problemi gli racconta, d'altronde lui glielo aveva permesso al telefono