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Racconti di Dominazione

Dominazione dell’essere

By 24 Novembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Quel giorno pioveva, il che era stranissimo poich&egrave in una stagione così calda di una città così calda…era raro che tutto si perdesse in un goccio d’acqua…
Lo chiamai per chiederli di venire da me, non mi andava di bagnarmi e poi avevo la casa libera.. mamma e papà erano fuori per il week-end.
Tra noi la storia non funzionava ormai da un pezzo, ma entrambi fingevamo il contrario…chissà perch&egrave poi, volevamo che a tutti i costi la nostra storia superasse il limite di quella dei nostri amici!
Che cosa stupida vero?
Mentre ero di sopra ad ascoltare musica sento il campanello dare i due suoni come lui era solito fare…corro di sotto gli apro ed eccolo che si presenta con un mazzo di fiori in mano…rose!!! Rose? ma dico stiamo impazzendo? Odio queste romanticherie…le vedo come un gesto che si fanno due innamorati all’inizio!!Ma lui dolce come sempre…mi da un bacio e si accomoda sulla sedia, in cucina! Leggevo nei suoi occhi una pazza voglia di trasgredire, il che era molto strano…lui era molto pacato e tranquillo, pensate che addirittura a letto non ha mai voluto che lo prendessi in bocca per la vergona…lui…mah!!Quello sguardo…così con la testa appoggiata sulla mano e il gomito sul tavolo…
Gli chiedo cosa volesse fare…non so ascoltare musica o mangiare un boccone…
Si alza in piedi…viene vicino a me e mi accarezza il viso, mi sfiora le labbra e dice: Amore mio perch&egrave non ti togli quei vestiti di dosso?
Giuro non mi andava di fare l’amore ma avevo paura di dirglielo così lo guardo e annuisco con un breve cenno della testa…mentre sbottonavo la camicia lui mi gira intorno mi prende con forza e mi sbatte contro il muro…li dico lasciami mi stai facendo male, ma lui non capiva niente mi strappa la camicia di dosso e comincia a mordermi i seni e il ventre…ero eccitata…sentivo fuoco tra le gambe e improvvisamente mi sentivo bagnata’ma non capivo’o non volevo capire..
Caccia un fazzoletto dalla tasca del suo giubbotto di pelle e me lo mette in bocca..mi dice stringilo quando sentirai dolore…cosa voleva da me?
Sento le sue mani fredde che mi prendono con forza dai fianchi, poi giu fino a strapparmi i pantaloni di dosso… mi gira di dietro e senza darmi un istante di tregua mi penetra con forza e con prepotenza tra le natiche’Ecco i miei denti che stringono con forza quel fazzoletto…Il dolore era forte, non riuscivo a trattenermi dal gridare e più gridavo più lui spingeva dentro e fuori e mi piegava sempre di più così che potessi sentire meglio il suo sesso dentro me’ero immobilizzata’cercavo di stimolare il mio clitoride per sentire meno dolore e godere di più ma lui mi teneva bloccata e di tanto in tanto mi alzava la testa tenendomi dai capelli’ero completamente sua’Sento una strana sensazione’si lui mi stava arrivando dentro’le mie natiche si ergevano tra sudore e sperma’comincia a schiaffeggiarmi il sedere’con ancora più forza esce il suo pene mi inginocchia di fronte a lui e comincia a passarmelo sulle labbra’poi in bocca dentro e fuori’Non mi reggevo in piedi, il dolore era terribile…non riuscivo a camminare, ne a sedermi’ potevo solo guardare il suo pene sporco e le sue gambe tremanti’
Mi sussurra’ti &egrave piaciuto? Alzo il volto e li rispondo sorridendo’potevi fare di meglio’mi guarda e mi dice’bene aspettami qui vado a lavarmi’

Ritornato dal bagno l’abbiamo rifatto almeno altre sei volte; esausta lo imploravo di smettere, ma lui niente’spingeva dentro e fuori e gridava che dovevo arrivare all’orgasmo e che quella era una punizione’dovevo soffrire’
SEI GIORNI DOPO’

Sono trascorsi sei giorni da quando non vedo Andrea’&egrave venerdì pomeriggio e si riavvicina il fine settimana, &egrave tempo di chiudere questi libri, ho voglia di uscire ma non di vederlo. Non dopo quello che &egrave accaduto. Improvvisamente mi vergogno di lui, oppure, forse di me stessa.
Telefono a Chiara, sicuramente lei mi proporrà una bellissima serata tra amici.
”’5 ORE DOPO
C’&egrave un sacco di gente qui al pontile, musica luci scure’ma nel buio riesco a vedere Alex, che bello che &egrave sembra un angelo con quei capelli lunghi e biondissimi dai quali si scorciano i suoi enormi occhini azzurri’mi avvicino, le sue labbra si accomodano sulle mie guance’ Mi &egrave sempre piaciuto Alex, peccato che lui era impegnato con quella biondina tutta casa e chiesa.
Alex: Che ci fai qui?
Io: Prendo le distanze dal mondo reale’
Alex: vieni ti offro qualcosa da bere!
Io: Mojto grazie!
Che palle ecco lei!!! Ellen con la sua area da santarellina, mi saluta e prende Alex. Cominciano a ballare’ Eppure per quanto possa sembrar strano lei mi piaceva’ quel suo corpo così perfetto, i fianchi sembravano quelli di una ballerina, il sedere poi, alto e tutto da mordere’ Più la osservavo più comprendevo la passione di Alex nei suoi confronti’
Io: Ellen non esagerare con quei cocktail non sei abituata a bere.
Ellen: Tranquilla Paulie &egrave tutto ok’
Alex la prende e la porta fuori’era letteralmente andata’
Decido di andar via anch’io, Andrea non c’era e mi sentivo un po’ persa’ Stavo per entrare in auto ma il mio sguardo si distoglie nell’immagine di Alex che mi osservava come per chiedermi aiuto! E un amico si aiuta sempre vero??
Mi avvicino a lui e lo aiuto a mettere Ellen in auto, salgo e insieme accompagniamo la tipa a casa’
Ellen ci supplica di salire’abitava in una casa con tre universitarie. Arrivate in casa la stendiamo sul divano’.
Non so cos’&egrave successo in quel momento ma &egrave come se tra Alex e me fosse scattato un meccanismo complice provocatorio’Mi avvicino a Ellen e comincio a sfiorarle il collo con le labbra..lei era ubriaca ma non sembrava dispiacerle tanto!!
Con la mano destra le sbottono la camicia bianca mentre con la sinistra le accarezzo i fianchi; la sua pelle &egrave così liscia e le sue curve afrodisiache, le passo le dita sul viso e poi in bocca sulle carnose labbra calde, con la lingua mi lecca e il suo sguardo si disperde tra occhi socchiusi e voglia di concedersi. Alex le sfila i jeans e comincia a passarle la lingua tra le gambe..lei si solleva dolcemente con la schiena come se un brivido le stesse percuotendo l’anima’Alex le afferra le caviglie e le apre le gambe per abbandonarsi poi con le labbra sui suoi punti erogeni’ il suo respiro diventa affannoso e dalla sua bocca talvolta esce un po’ di voce strozzata,,, non resiste a godere, non ce la fa’Alex le lecca il clitoride in pieno e lei cerca di spostarlo’io le tengo le braccia e con la lingua le lecco i seni induriti ed eccitati’
”.. L’aiuto a inginocchiarsi sul divano con la schiena eretta’.e le gambe semi aperte il viso verso la spalliera del divano e il sedere prostrato verso noi’Alex si abbassa i pantaloni e si sfila la cinta’con una corda lego i polsi di Ellen con le braccia in avanti in modo che non possano essere di intralcio in nessun modo’
Alex si attorciglia la cinta alla meno destra, con la sinistra le solleva la camicia sbottonata che le copriva un pò il sedere’io accenno a togliergliela ma lui mi ferma e mi chiede di guardare e ascoltare il suono più eccitante delle sue fantasie’
Ellen &egrave smarrita nei suoi umori’ lui comincia a frustare le sue natiche che pian piano diventano sempre più rosse’ lei grida ed io le chiudo la bocca perché questo mi eccita ancora di più..
Alex &egrave stramazzato’eccitato’vuole penetrarla’sento che non resiste’mi siedo sotto di lei per leccarla un altro po’ e mentre lei grida Alex la penetra con forza nel sedere e inizia a spingere il suo pene dentro’lei urla’si dimena’le fa male’&egrave la prima volta che lo prende dietro e il suo buco &egrave piccolo’troppo piccolo per riceverlo’Ma &egrave legata’e non si può muovere’questo la rende ancora più eccitata perché deve sottostare alle nostre decisioni’ Alex continua a frustarla’a ogni colpo di cintura le sue natiche ricevono una spinta sempre più forte’.vuole un orgasmo’vuole la pioggia del suo sapore’mentre la lecco sento il suo corpo vibrare forte’il suo viso &egrave stupefatto la gola asciutta’.la lingua lecca invano e la pressione del suo sangue scorre sempre più forte fino ad un ultimo urlo di piacere’l’urlo della passione’&egrave svuotata, debole ma ne Alex ne io abbiamo potuto raggiungere il piacere’lei si lascia abbandonare sul divano’Alex la lascia cadere giù’&egrave molto eccitato &egrave ha voglia di sesso’come me’
Slego Ellen’lei si solleva e si stende su me’con la testa tra i miei seni’Alex si piega e mi infila il suo pene in bocca’.&egrave caldo e duro, fa dentro e fuori le mie labbra’Io prendo la testa di Ellen e la scendo giù’lei mi eccita e mi penetra con le sue mani’
Alex la toglie e mi penetra’va veloce &egrave stanco di far godere noi’vuole arrivare’ora gli importa solo questo’Ellen mi stimola’.sento le contrazioni’non resisto’.eccolo’..si’.L’orgasmo &egrave forte’sei contrazioni sollevano il mio corpo..Alex ci prende per capelli ci fa inginocchiare per terra e si masturba’le sue natiche sono irrigidite’.Io li sfioro con le dita l’ano penetrandolo leggermente e lui ci mette il pene in bocca’prima a Ellen, poi a me’il suo sperma era ovunque’sulle labbra’sui seni’ovunque’ ci stendiamo per terra..l’uno con la testa contro l’altro’il pavimento era ghiacciato’ma pur sempre piacevole”

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