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Racconti di Dominazione

Dominazione?

By 31 Agosto 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Mentre mi dirigevo verso la poltrona di pelle provavo una forte soddisfazione personale. Alle mie spalle, con le ginocchia sulle fredde piastrelle della stanza, v’era lei, Francesca. Una ragazza come tante altre nella mia vita, una di quelle che aveva sempre pensato a me come ad un semplice compagno d’università senza alcun vero talento. Mi piace lasciare che la gente pensi questo di me. Mi piace che la gente provi stupore nello scoprire chi so essere, che cosa ho fatto e che tipo di persona sappia essere.
Francesca era sulle ginocchia non a caso. Aveva scelto di sfidarmi apertamente su diversi campi di studio e di vita e piano a piano aveva imparato a conoscermi, a comprendere quanto, in verità, fossi determinato e crudele pur di arrivare al mio scopo. Pur di ottenere ciò che desidero posso arrivare anche all’inganno più efferato, senza alcuno scrupolo morale successivo. Con lei, non avevo fatto la minima eccezione.

-Allora tu sapevi…
-Certo…

Lo scambio di battute fra noi fu molto rapido. Mi ero reso conto facilmente di quando Francesca aveva deciso di sedurmi. L’aveva fatto con cognizione di causa, sfruttando il suo aspetto da modella per confondermi e farmi cedere dalla nostra sfida. Voleva che la facessi vincere in cambio di un po’ di scollature e gonne corte.
Decisamente non aveva capito niente di me.Ed ora, che invece mi conosceva bene, tremava, guardava i suoi succinti vestiti tremando per se stessa e la cosa, lei lo sapeva, ci eccitava entrambi.
Presi posto sulla poltrona, la guardai un momento.

-Che cosa vuoi fare adesso? Mi pare chiaro che il tuo tentativo di sedurmi non abbia avuto alcun effetto Francesca…

Non mi rispose. Probabilmente stava ancora pensando a pochi momenti prima quando, con assoluta calma e tranquillità avevo, davanti a lei e le sue amiche, spiattellato tutto il suo piano ed i suoi segreti. L’avevo denutata moralmente davanti a tutti rievocando i suoi fantasmi. Ed ora, umiliata come era, poteva fare solamente ciò che io volevo.

-Andrai davvero dai miei genitori?

Mi chiese

-Potrei farlo…d’altra parte immaginati come rimarrebbero felici di sapere che la loro unica figlia fa la spogliarellista ‘ tuo padre è un avvocato penalista vero? Cavolo per la sua carriera sarebbe davvero un brutto colpo sai?
-Non posso in alcun modo impedirtelo?
-Hai qualche idea?

Lei abbassò lo sguardo

-Se non sbaglio una volta mi hai detto di trovarmi attraente…
-Lo confermo…sei una bella ragazza…
-Beh allora…potremmo accordarci…

Chiusi gli occhi divertito

-Non saresti in grado di sopportare le mie voglie Francesca. Tu balli, ti fai toccare appena, non saresti mai in grado di sopportare torture erotiche…sei troppo debole…
-Sono pronta a sopportare tutto a patto che tu non dica nulla. Mi taglierebbero i viveri!

Le feci un cenno. Lei istintivamente cercò di alzarsi per avvicinarsi a me

-No! A quattro zampe puttanella…non ti meriti di camminare in piedi…

Francesca non rispose minimamente. Si mise nuovamente a terra ed obbedì, mi arrivò abbastanza vicino. Le afferrai i boccoli neri e la tirai vicino a me

-quelle come te ai miei occhi non servono ad altro che a far sesso. Non hai avuto un cuore a tradire i tuoi genitori perciò significa che non sei una persona normale…

Vedevo nei suoi occhi la paura. Mi piaceva

-Sai che cosa ti aspetta vero?

Francesca sorrise. Mi poggiò una mano sulle ginocchia drizzandosi verso di me. Fui sorpreso. Sembrava interessata.

-Parla di meno…e scopami di più…
-Che puttana di merda…

Le spinsi la testa verso la patta dei pantaloni e non dovetti dire nulla. Quella lurida cagna cominciò a leccarmi ancor prima di avermi aperto la zip. Cercava affannosamente il mio cazzo ancora nascosto dai boxer neri e, quando risucì ad estrarlo, lo contemplò con voglia. Venti centimetri di carne già eretti le erano davanti. Lei lo stringeva con una mano mentre con l’altra massaggiava delicatamente le palle. Alzò gli occhi e mi guardò

-è con questo che intendi umiliarmi?Che cosa aspetti bastardo…fottimi…

Prese a segarmi vigorosamente inducendomi un piacere sincero e forte. Lasciai sfogare questa sua genuina voglia di cazzo e le permisi iniziative che mai avrei permesso in altre occasioni, poi, ad unc erto punto Francesca cercò di alzarsi per infilarsi il mio cazzo nella vagina. A quel punto fermai i suoi desideri, la spinsi violentemetne a terra e lei cadde, si volse e mi guardò. Potevo scorgere la sua fica umida da sotto la gonna, aveva l’aria assatanata, continuava a guardarmi fra le gambe bramosamente.

-Avrai piacer quando io vorrò che tu lo abbia, adesso offrimi bene il culo troia che devo punirti!

Francesca si mise a gattoni, sollevò il sedere quando più possibile ed alzò la gonna. Un culo marmoreo, perfetto. Mi tolsi la cintura in cuoio e cominciai a colpire. Ad ogni colpo lei gemeva di piacere, non di dolore.

-Ti piace zoccola?
-Oh si…si…così…picchiami…sono stata cattiva si…

Come al solito invito i miei lettori a commentarmi presso il mio indirizzo mail : zedkiel.blanchard@hotmail.it rispondo sempre alle domande che mi vengono poste! A presto con il prossimo capitolo!

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