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Racconti di Dominazione

Federica al convegno

By 5 Marzo 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Inaspettata esperienza con sofisticata donna nei bagni di una fiera.
Fiera su sicurezza sul lavoro dove oltre a girare tra gli stands è possibile partecipare a convegni e seminari.
Per partecipare ad uno di questi arrivo in anticipo per la registrazione dopo la quale mi accomodo nella sala con poltroncine tipo cinema. Nell’attesa ho la possibilità di vedere entrare tutti gli altri partecipanti tra cui spicca una donna, circa 35 anni alta, magra, capelli corvini raccolti in uno chignon, truccata sobriamente e vestita, per quello che potevo vedere, con cappotto e borsa da manager che entra parlottando con altre due persone.
La seguo con lo sguardo per vedere la vestizione. Sotto indossa una giacca con gonna calze velate e scarpe con tacco: il tutto molto sobrio, elegante ed intrigante supportato dal suo portamento.
Ci incrociamo un attimo con lo sguardo visto che mi ero impalato a fissarla, si siede ed inizia a parlottare con i compagni.
Nell’attesa che gli oratori inizino a parlare continuo a fissarla insistentemente, lei se ne accorge e inizia a fare la sofisticata a toccarsi le labbra, i capelli, accavallando e scavallando le gambe.
I discorsi iniziano, la luce non è troppo bassa e gli sguardi proseguono. Nella pausa caffè lei si alza prende la borsa e si allontana. Lo stesso faccio io e la seguo a distanza. Si dirige verso le toilette ormai si è accorta che la seguo, entra in quella delle donne e io subito dietro.
Entra in un servizio chiude la porta ma subito dopo apro la porta io, entro chiudo a chiave la porta mentre lei è seduta sul water con gonna alzata lasciando vedere le calze sorrette da reggicalze. Con il dito al naso le faccio segno di stare zitta. Le sbottono la giacca e sotto porta un body di pizzo le tiro fuori le tette che sono ben sode ed inizio a pizzicarle i capezzoli. Le sussurro di aprirmi i pantaloni, lei esegue, e senza pensarci troppo si imbocca la cappella.
Io proseguo la tortura lei con una mano sega la mia asta e con l’altra inizia a masturbarsi.
Nel frattempo nei bagni si aprono e si chiudono porte, qualcuno prova ad entrare dove siamo noi.
La alzo, la giro faccia al muro, le faccio mettere un piede sul tazza del water e mi godo un sedere, contornato dalle autoreggenti, che è una favola!!!
Senza troppi preamboli e complimenti in un colpo solo ben dato le ficco il cazzo in fica facendola sobbalzare. Parlando piano le dico di muoversi con i fianchi, mentre le mie mani continuano il martirio alle tette.
Dopo poco gliele lascio e inizio a darle pizzicotti alle chiappe, mentre il ritmo della scopata sale, aumenta fino a quando, subito prima di godere, esco il cazzo, e le sborro sul fondo schiena e tra le chiappe.
Le accarezzo la fica e la sento bagnatissima e goduta.
Si volta le sussurro: piacere Marco
Piacere mio porco: sono Federica.
Rientriamo in sala che i lavori sono già ripresi, ma con la palla che erano: chi se ne frega?

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