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Racconti CuckoldRacconti di Dominazione

Finalmente

By 17 Luglio 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Piove cazzo…
“Mamma mi porti tu per favore al bar? Poi dormo fuori…” (maggiorenne e ancora mi tocca supplicare… Preferisco farlo per altri motivi…)
“Si. Ok”
Odio quando disapprova così neanche andassi a chissà dove… Ripasso mentalmente telefono, tabacco, chiavi, portafoglio, ok ho tutto.
“Ciao mamma a domani, notte”
Arrivata saluto gli amici e faccio un piccolo riassunto nella mia testa: Bene solito bar, solito tavolo, soliti litri di spritz bianco, tutto perfetto, e lui dovrebbe venire a prendermi a fine serata.
Guardo l’orologio ed &egrave l’una, sarà meglio scrivergli prima che non sappia più neanche dove sono le chiavi… “Tra 15 minuti solito posto?” Risposta immediata, da quell’uomo, come sempre se si parla di sesso…. “ok”.
Saluto tutti che mi pregano di rimanere per il gioco della bottiglia, senza sapere che tipo di giochi andrò a fare io…
“Ciao”
“Ciao”
“Sali, togliti quella gonna, tanto so che sotto non c’&egrave niente…”
E come non dargli ragione, sa che mi piace stare senza intimo e sentirmi una troia ingiro, specie se sono bagnata come stasera, so, o almeno immagino cosa vorrà provare… So quanto &egrave pervertita la sua mente, e soprattutto posso leggere nei suoi occhi quando ha quella voglia da non fermarsi per tutta la notte… Sfilo la gonna, troppo attillata per spalancare le gambe, e vuole poter mettere sempre un dito dentro per assaggiare i miei umori, fa quella faccia da intenditore dopo essersi pulito bene le dita. Ogni volta si inventa qualcosa per i viaggi in macchina, sono sempre delle mezz’ore intense fino a casa sua…
“Apri la borsa ai tuoi piedi, tira fuori la scatolina nera ci sono delle palline, so che hai sempre voluto provarle quindi infila e non mugolare troppo…”
Parla sempre con quest’aria superiore che adoro, che mi fa sentire impotente ai suoi piedi, ha un cazzo così maestoso che potrebbe conquistare il mondo oltre che tutti i miei buchi. Lo stronzo ora ne prende altri di buchi per strada, ne avesse saltato uno… e come si facevano sentire quelle, che appena te ne dimenticavi un attimo -perch&egrave nel frattempo lui ride e scherza come se stessimo andando al cinema- ti eccitavano, e io vengo, vengo che nemmeno me ne accorgo alle volte, finche non infila un dito e sento il lago mentre sogghigna.
“Almeno no urli, o fai cose strane tu”
“Ahah perch&egrave le altre cosa fanno?”
“Ho visto di tutto”
Mai dicesse qualcosa di più.. Ma nel frattempo siamo arrivati e il pensiero dei tre piani di scale non mettevano allegria… Salendo sono così eccitata che i miei capezzoli si vedono oltre il reggiseno, mentre lui se ne accorge e se la ride umiliandomi dentro, eh solo che… &egrave solo che sa quanto mi piaccia scodinzolargli dietro, la sua cagna umiliata.
Prende il vino, le cicche, e va in bagno mentre lo seguo zitta. Il bagno &egrave la nostra stanza… Beviamo, fumiamo…
“Da quando le troie stanno vestite?”
Sprofondata, certo avevo reinfilato la gonna per salire e non mi avrebbe mai detto niente, ma pensavo mi avesse spogliata lui, o me lo avesse chiesto quella frase era stato il colpo duro iniziale… Così inizio a spogliarmi cercando di non essere ne veloce ne lenta… Solo, si, come se fosse normale stare a casa di un uomo che ha dieci anni in più di te e da cui tra poco prenderai ordini e punizioni.
“Succhia un pò, troia”
E si apre la cerniera mentre mi attacco a quell’enorme cazzo con tutta la più grande passione che ho, mettendoci tutta me stessa per farlo godere. Su e giu, si so che riesci a farlo andare più in fondo -era l’unica cosa che la mia vocina mi diceva mentre succhiavo- mentre cercavo di compiacere quello che per me &egrave il mio padrone… Ogni cosa che dice la prendo come un ordine e lo sa anche se non si pavoneggia particolarmente. Ma una, una sola punizione da lui l’avevo provata, quasi un quarto d’ora in ritardo ero arrivata quella domenica pomeriggio, perciò quindici belle sculacciate forti tutte dalla prima all’ultima, e per finire in grande stile l’ultima dove poteva darmela se non sul clitoride con l’obbligo di tenere aperte le gambe, quel bruciore mi consumava e mi nutriva, penso di essere dipendente da quel dolore, che va solo accettato e portato dentro, quel dolore che mi fa sentire così libera e…. e così bagnata.
“Giù per terra a novanta!”
Mi metto giù mentre l’alcol fa i suoi effetti e le mie inibizioni vanno a farsi fottere, gli spalanco il culo con le mani so quanto ama leccarlo, e pulire specie se &egrave bello sudato, &egrave una cosa che fa eccitare anche me… Riesco a doverlo implorare per farselo pulire alle volte, mi piace passare la lingua attorno al buco e poi giù verso le palle, per tornare a infilare poi la lingua nel buchino stretto del mio Padrone.
Sapevo che oggi era il grande giorno… Oggi si sarebbe preso il mio culo e io spaventata non sapevo ancora quanto avrei goduto.
“Quindi me lo fai questo clistere o no?!”
So di aver usato un tono troppo insolente ma due pacche sul culo mi avrebbero rilassato un pò, ma come mi legge nella mente…
“No, non le prendi oggi, oggi sono io a prendermi il meglio da questa vacca”
Così mi giro per farmi fottere un pò la figa così bagnata che neanche sento entrare quel cazzo così maestoso, si diverte un pò poi mi fa girare.
“Tira su quel culo! Adesso arriva quello che da tanto vuoi, e per cui da tanto mi supplichi… Ti riempio bene quel buco con l’acqua… Mi hai detto tu che lo volevi fino ad avere i crampi, hai chiesto tu di supplicare… Ora a me basta aspettare e poi ridere della troia che non si tiene più la merda e piange”
“Sai che sono solo troppo curiosa”
“Non faccio che accontentarti”
Mi riempie il culo e mentre aspetto gli atroci dolori di cui avevo letto si fuma un’altra cicca, facendomene venire un sacco di voglia, anche se so che non &egrave il momento di chiedere. Finisce la cicca e io inizio a sentire qualche fastido ma nulla di che quando…
“Troia mi scoppiano le palle adesso vai a vuotarti quel culo schifoso e torna qui”
Nonostante sia molto dispiaciuta faccio come mi dice, poi mi rimetto in posizione
“Ora ti devi rilassare, stai tranquilla so quello che faccio”
Mi rilasso per quello che ci riesco mentre lo sento, mi sta scivolando dentro, solo una piccola resistenza quasi nessun dolore e poi inizia a spingere aumentando sempre di più il ritmo mentre con una mano mi tocco…
“Sei venuto?”
“Si e anche tu, e…”
“Ho orgasmato tanto da perdere i sensi?!”
“Esatto”
Resto li stesa sul pavimento, mai stata più rilassata in vita mia, vorrei solo non finisse mai questa sensazione, ma l’odore mi richiama e mi accendo una sigaretta prima di doverci rivestire e farmi portare a casa, uscendo da un bagno che sa di sesso e nicotina.

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