Skip to main content
Racconti di Dominazione

Giulia e Sabrina

By 31 Gennaio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Giulia &egrave una ragazza superba, viziata, narcisistsa. E’ alta non più di un metro e 65 e pesa più di 80 chili. Ha un grosso sedere e capelli biondi tinti lunghi con la frangetta. Ama il suo corpo &egrave pensa di essere la più bella.
Sabrina &egrave molto carina, capelli neri e occhi verdi, carnaggione oro. Un bel corpo. Una ragazza molto socievole e non riesce mai a dire di no, disposta sempre ad aiutare gli altri.
Giulia ha 19 anni e Sabrina invece 21. Sono cresciute insieme e hanno sempre fatto tutto insieme. Sabrina studia medicina ed &egrave sempre andata bene a scuola mentre Giulia fa le superiore, al terzo anno. E’ stata bocciata più anni.

Era estate e finalmente i quadri uscirono. Giulia ansiosa di vedere risultati corre a scuola.E appena li legge andò subito a casa di Sabrina che stava studiando per un esame.
– “Sabrina, ho passato l’anno com’era normale per la mia intelligenza, finalmente hanno capito che avevano sbagliato” – disse – “Però quella stronza della professoressa di matematica mi ha messo il debito, mi toccherà studiare pure l’estate”
– “Mi dispiace Giulia. Comunque complimenti per la promozione” –
– “Si infatti sono molto contenta, però mi servirà qualcuno che mi spieghi matematica. Matematica &egrave per i falliti per questo non ci capisco niente, tu mi sembra che in matematica andavi bene. Mi vuoi dare una mano?” –
– “Ok, però sarebbe meglio farla ad agosto, perch&egrave adesso ho gli esami” –
– “No dai preferisco farlo adesso così dopo agosto mi posso divertire. I tuoi esami riuscirai comunque a farli dai” –
– “Non lo so” –
– “Dai ho capito non mi vuoi aiutare” –
– “No non &egrave per quello” – disse Sabrina sapendo che quando Giulia diceva così vuol dire che si stava offendendo – “Dai va bene” –
Giulia sorrise
– “Ok allora domani vieni a casa, non mi va di venire fino a qui con questo caldo” – disse – “Io adesso vado a farmi un giro, tu studia così domani avremo più tempo” – disse – “Ciao” –

Arrivato il pomeriggio, Giulia sdraiata sul divano davanti alla televisione aspettava Sabrina che venisse. Quando Sabrina arrivò alla porta andò ad aprire Giulia.
Giulia aveva degli infradito un pantaloncino e una magliettina leggermente truccata dal giorno prima e i capelli sciolti, mentre Sabrina indossava delle scarpette da ginnastica con i fantasmini, un pantaloncino marrone e una canotta verde militare, con i lunghi capelli neri portati sulla testa e farmati con un’asticella.
Andarono insieme nella camera di Giulia. Sabrina aveva sempre ammirato la camera di Giulia, grande ben arredata con un letto da una piazza e mezzo. Lei invece stava in camera con sua sorella.
Si sedettero alla scrivani una di fronte all’altra, Giulia si sedette su una sedia con le rotelle e cuscino e diede a Sabrina una sedia di legno apribile dove sedersi. Subito presero i libri. Sabrina incominciò a spiegare qualcosa a Giulia che non aveva molta voglia e non cercava neanche un poco di capire.
Sabrina un pò stufata di questa situazione lo fece notare a Giulia
– “Senti Giulia io ho da studiare per gli esami non posso stare dietro alla tua voglia” –
– “Dai Sabrina non ti arrabbiare”
E dicendo questo si tolse gli infradito e posò i suoi piedi sulle cosce nude di Sabrina, usandole tipo cuscino. Poi prese il libro e se lo mise sulle sue gambe
– “Dai continuiamo” – disse Giulia
Sabrina, si stranì un pò di questa cosa, ma in un certo senso non le dava fastidio e continuò a spiegare la lezione a Giulia. Giulia si accorse di questa cosa, ma non disse niente.

Arrivate le sei era già da un pò che studiavano, così Sabrina decise di andarsene a casa a ripassare per gli esami.
– “Giulia io adesso devo proprio andare” – disse – “ci vediamo qualche altra volta per continuare”
Giulia un pò indispettita del fatto che Sabrina volesse andarsene non dando importanza alla sua situazione, mentre Sabrina stava per alzarsi, con un piede si aiutò a farla risedere.
– “Dai Sabrina il tempo di una sigaretta” – e poi sorrise
– “Va bene ok” – disse – “Ma poi scappo”
Giulia si accese una sigaretta. Sabrina non fumava.
A quel punto Giulia sorridendo, mentre fumava con i ancora i piedi appogiati sulle coscie di Sabrina
– “Ti piacciono i miei piedini?” – e senza aspettare la risposta di Sabrina, e con la sua solita aria narcisista – “Vab&egrave, &egrave inutile che mi rispondi, lo so che sono bellissimi”
– “In questo momento mi andrebbe proprio un massaggio” – disse, e intanto gravò il suo piede sinistro sul seno di Sabrina accavallando l’altro e muovendolo lentamente
Intanto Sabrina si stupì del comportamento di Giulia e ancora di più del suo. Ferma e impassabile di istinto si piegò un pò all’indietrò per permettere a Giulia di poggiare meglio i suoi delicati piedini sul suo seno così da farla stare più comoda.
– “Allora cosa aspetti? devo attende ancora per molto?” – disse – “Non pensi che dopo che ti ho dato l’onore di venire qui a casa a spiegarmi matematica mi devi ringraziare?”
Sabrina senza dire niente inziò con le sue mani curate a massaggiare i piedini morbidi di Giulia
– “Brava” – disse – “Stai facendo un buon lavoro, continua” –
Giulia si fumò tutta la sigaretta poi si distese sullo schienale della sedia con la testa all’indietro e rimase così per una decina di minuti mentre Sabrina era intenta nel suo lavoro
– “Adesso basta. Ho bisogno di rilassarmi un pò i piedi prima di andare in palestra” – disse – “Non credi che i cuscini convenzionali non si adattino alla bellezza e alla superiorità dei miei piedini?” –
– “Si Giulia. Sono troppo belli per posarsi su cuscini sporchi e che potrebbero irritare la tua divina pelle” –
– “Vero…però non so proprio dove rilassarli” – sorrise – “Spero ti sia fatta una doccia prima di venire qui” –
– “Si” – disse Sabrina
– “B&egrave allora cosa aspetti a toglierti la canotta? Non vedi che i miei piedini sudati hanno bisogno di qualcosa di morbido?” –
– “Scusami Giulia” – e dicendo questo a testa bassa Sabrina si tolse la canotta
Giulia spazientita stava attendendo
– “Allora?” – disse – “Pensi che devo stancarmi per darti il piacere di avere i miei piedi sudati sul tuo schifoso seno?” –
– “No Giulia perdonami” – così Sabrina con umilità verso la sua amica-padrona prese delicatamente i piedini di Giulia e li mise sul suo seno
– “Oh…si adesso zitta e fammi rilassare” – continuò – “Inginocchiati così sto più comoda” –
Sabrina si inginocchiò senza lamentarsi del pavimento duro e del dolore sulle ginocchia
Intanto Giulia si stava godendo questo momento di relax. Poi si alzo si fece mettere di nuovo le infradito da Sabrina.
– “Stasera rimarrai qui a dormire i tuoi esami possono aspettare. Adesso devo andare in palestra” – disse – “tu rimani qui e mettimi apposto la camera” –
– “Non hai niente in contrario giusto?” –
– “No Giulia” – disse Sabrina
– “Bene” – e ridendo prese la borsa della palestra e usci di casa

– HumanToilet – human_toilet@hotmail.it

Se avete suggerimenti, idee o semplicemente commenti scrivetemi

Giulia tornò dalla palestra e entrò in camera. Vide con suo piacere che la sua schiava aveva messo in ordine tutta la camera e aspettava pazientemente il ritorno della sua padrona.
– “Brava schiavetta, mi sembra tu abbia fatto uno splendido lavoro.Ti sei divertita a mettermi apposto la camera vero?” – e continuò – “A volte faccio proprio domande stupide &egrave normale che ti sia divertita” – scoppiando in una risata
Intanto mentre Giulia parlava alla sua schiava si guardava allo specchio per vedere la sua osservare la sua immensa bellezza
– “Ogni giorno divento sempre più bella” – disse – “non &egrave vero schiava?” –
– “Si padrona siete bellissima” –
– “Lo so schiava, era una domanda retorica. Tu ovviamente non puoi sapere cosa significa essere bella. Se ti chiamo cesso ti faccio un complimento, non credi?” –
– “Si padrona” –
– “Sei proprio un cesso” – continuò – “Però per rimanere bella bisogna sudare. Quella palestra mi ha proprio stancata, ho bisogno di un pò di relax” – e così dicendo si andò a sedere sulla sedia di fronte al computer, si distese sullo schienale e accese il computer. Intanto sabrina era in ginocchio ai piedi del letto e la osservava.
– “Cesso vieni qui” –
Sabrina fece per alzarsi ma subito Giulia irritata la fermò
– “Che cosa stai facendo. Inginocchiati e non osare mai più alzarti a un livello superiore della tua padrona” –
– “Mi scusi padrona, non si ripeterà più” – disse – “Sono stata proprio una stupida” – e così dicendo a gattoni andò vicino la sedia dove era seduta giulia e si inginocchiò di fianco alla sedia
– “Brava cesso” – disse – “Senti ora devo chiamare il mio ragazzo. Perch&egrave non mi togli le scarpe e ti distendi di fronte la sedia così posso prendermi il meritato riposo?” –
Sabrina non avrebbe mai pensato che un giorno sarebbe finita che lei diventasse una schiava, per di più di una sua amica, che con gusto la umiliava e la derideva. Sabrina si accorse che non sarebbe stata più la stessa cosa, ed era giusto che lei dovesse servire la sua padrona, perch&egrave lei era inferiore. Il suo cesso.Sabrina con una lacrima sul viso si distese davanti la sedia della sua padrona e le tolse le scarpe.Appena tolte senti l’odore che le calze sudate e i piedi della sua padrona emanavano
– “Finalmente cesso” – disse – “pensavo non ce la facessi più” –
Giulià poggio i suoi piedi sulla magliettina della schiava.Un piede su un seno e l’altro sull’altro seno.Poi chiamo al ragazzo e fece una lunga chiacchierata con il ragazzo. A metà della chiacchierata, giulia si stanco di quella magliettina di quella sensazione. Mise una mano davanti al telefono
– “Senti cesso, togliemi le calze e togliti quella maglietta. I mie piedi non posso toccare quello schifo” –
Giulia tolse le calze alla padrona e si alzo la maglietta. Il reggiseno non l’aveva. Se l’era già tolto mentre la sua padrona era in palestra. Giulia intanto nell’attesa aveva appoggiato le sue divine estremità sul viso del suo cesso. Appena Sabrina finì, appoggiò di nuovo i suoi piedi sul seno di Sabrina.
– “Cesso che cosa stai facendo” – disse – “ti ho fatto il favore di togliermi le calze anche perch&egrave così avevi l’onore del pulirle non pensi?” –
– “Si padrona mi scusi” –
– “Per ora prendile e appoggiatele sul viso” –
Sabrina prese le calze della padrona e con un pò di restio le appoggiò sul suo viso.Intanto la padrona continuò la chiamata e non si curò se della sua schiava e del suo giusto servizio per la sua padrona.
Intanto Giulia finì la chiamata con il ragazzo. Continuò per un pò a giocare con il seno della sua schiava. A strofinarle i suoi piedi sul seno sporcandola di sudore e intanto rideva del suo gioco e di quanto la sua cessa stava lì a farsi sporcare.
– “Cesso prendimi le ciabatte” –
Sabrina a cavalcioni con la bocca prese le ciabatte alla sua dea e glie le infilò
– “Cesso intanto che mi metto il pigiama prendi le mie calze e mettitele in bocca e poi fammi il letto” –
Una volta che giulia si mise il pigiama si distese sul letto ancora tutta sudata della palestra
– “Lo sai oggi non ho proprio voglia di farmi la doccia” – disse – “vab&egrave tanto domani la fatica di cambiarmi le lenzuola l’avrai tu non &egrave un problema. Però comunque mi da fastidio che i miei piedi siano sporchi. E’ una brutta sensazione sotto le coperte. Inginocchiati ai piedi del letto cesso” –
Sabrina sapendo quello che la aspettava andò ai piedi del letto e si inginocchiò.Non pot&egrave fare a meno di risentire quell’odore.E a testa bassa aspettava solo che la sua padrona parlasse.
– “Senti leccami i piedini e puliscili per bene. Ti sto veramente viziando con tutti questi piaceri. Non pensi che sia generosa con te?” –
– “Si padrona. Siete molto generosa. Grazie di usarmi per pulirvi i piedi” –
– “Di niente cesso” –
E intanto che Giulia leggeva il suo libro da teenager per addormentarsi Sabrina era intenda a far piacere alla padrona e a non deluderla.Usando la sua lingua come meglio poteva. Qualche volta Giulia la colpiva sul viso perch&egrave le faceva il solletico e la faceva ridere.
– “Cesso sto prendendo sonno” – disse – “Baciali intanto che mi addormento e non fare rumore. Quando hai finito mettiti sotto al letto e addormentati lì. Non c’&egrave altro posto dove posso metterti” –
Giulia sapeva che c’erano due stanze degl’ospiti e la casa tutta per lei in questo periodo che non c’erano i suoi.Pure sabrina lo sapeva ma non osò contestare l’ordine della sua padrona
Giulia si addormentò e Sabrina senza fare rumore si mise sotto al letto della sua padrona senza fare storie e si addormentò nuda e senza coperte.

– HumanToilet – human_toilet@hotmail.it

Se avete suggerimenti, idee o semplicemente commenti scrivetemi

Arrivò il giorno dell’esame per Sabrina. Sapeva di non aver studiato molto, in pratica la padrona Giulia la teneva tutto il giorno in casa e Sabrina riusciva a ritagliarsi qualche attimo di tempo per studiare quando Giulia si addormentava o quando usciva con le amiche. Seduta di fronte alla professoressa Sabrina fece scena muta, non sapeva che dire. La professoressa la boccio e Sabrina non pot&egrave far altro che abbassare la testa e andarsene. Era la prima volta che la bocciavano. Lacrimo per un pò, poi si asciugò le lacrime quando le arrivo un sms della sua padrona. “Cesso vieni subito a casa”. Sabrina irritata da questo messaggio e sapendo che la colpa della bocciatura era per colpa di Giulia era pronta ad andare a casa della padrona e liberarsi di lei.

Appena arrivò a casa della padrona citofonò e sali. Come al solito Giulia era sola in casa, comunque Sabrina sapendo la strada si diresse nella enorme e splendida stanza della sua “amica” benestante. Giulia era seduta lì sulla sedia di fronte al computer, aveva il costume ancora addosso e infradito ai piedi. Ancora sudata dal ritorno dalla spiaggia con le amiche.
– “Cesso ti sto aspettando da più di 10 minuti” – disse – “Pensi che io stia al comodo tuo? Abbi più rispetto verso una dea come me” –
Sabrina decisa a dirle che non voleva più vederla si avvicinò. Giulia la prese per una braccio e con forza la fece inginocchiare, poi prendendola per i capelli e con forza le spinse la testa fino a un palmo di mano dai suoi piedi sudati e ancora un pò insabbiati.
– “Fatti perdonare troia, fai un buon lavoro. Ho i piedi sudati e ancora pieni di salsedine e sabbia. Mi da fastidio. Su avanti” –
Sabrina dopo qualche secondo con gli occhi sul divino piede della padrona, incominciò a lacrimare.
– “Brava, lacrima un pò così li pulisci meglio” – disse Giulia
Sabrina appoggiò la lingua sul collo del piede della padrona, e sapendo che quello era il suo futuro, incominciò a leccare quell’estremità, passando bene la sua lingua tra le dita della padrona, per poi passare all’altro piede.
– “Adesso distenditi a pancia in su” – sorrise – “Anche le mie piacevoli piante devono essere pulite, pensi che si puliscano da sole cesso” –
– “No padrona” – disse Sabrina
Così dicendo si distese e Giulia con molta delicatezza poggiò un piede sulle labbra di Sabrina e l’altro sul suo splendido seno
– “Ah cesso” – disse Giulia – “Com’&egrave andato l’esame. Ti hanno promossa?” –
– “No padrona” – e riscoppiò in lacrimare
– “Ma sei proprio una stronza. Non puoi farti bocciare, altrimenti poi quando devi andare a rifare l’esame chi mi serve? Una dea come me ha il diritto ad avere un cesso di schiava come te” – e continuò – “Quando sarà la prossima volta vedremo se potrai andare a fare l’esame, se non mi servirai per altro” –
E intanto Sabrina impietrita ma allo stesso tempo impassabile continuava nel suo lavoro. La sua lingua si muoveva morbida come carezze sulle piante grasse e grosse della sua padrona. Intanto qualche volta Giulia guardandola non poteva fare a meno di redere e di ricordarle quanto fosse schifoso che lei era lì sdraiata a leccare i piedi sudici di un’altra donna.

Dopo che Sabrina finì di pulire tutto e aver ingoiato salsedine e sabbia, Giulia si alzò e andò in cucina a bere, intanto disse alla schiava di andarsi a dare una ripulita. Le faceva schifo avere un cesso sporco. Giulia le ordinò di pulirsi dal bid&egrave e di asciugarsi con la sua tovaglietta per il suo fantastico sedere. Le faceva schifo pure che un cesso come lei si pulisse nel suo lavandino.
Quando fini di bere andò dalla schiava che intanto si stava pulendo nel bid&egrave
– “Allora cesso…non mi ringrazzi per averti dato l’onore di pulirmi i piedi?” –
– “Si padrona. E’ stato un onore per me puliverli” –
– “Lo so. Non c’&egrave bisogno neanche che me lo dici. Ma mi fa sempre piacere quando mi si dicono le cose in maniera sincera” – e intanto si mise a ridere – “Comunque mi dispiace che non hai ancora ricevuto un premio per tutto questo. Vuoi un pò di th&egrave?” –
– “Si padrona grazie” –
Così dicendo Sabrina si sentì presa per la testa e spinta verso il bid&egrave. Giulia non ci mise neanche tanta forza a far scendere quel cesso di viso dentro al bid&egrave. Sabrina con gli occhi lucidi non fece molta resistenza e appoggio un lato del viso sulla ceramica dove scorre l’acqua per pulirsi il sedere e l’altro lato del viso dava in alto. Giulia guardandola dall’alto si tolse la mutandina del costume e si appoggiò al bid&egrave, facendo forse sul corpo di Sabrina per riuscire a stare più comoda. Con la sua stazza le erano difficili i movimenti.

Incominciò a uscire un fiotto di piscio caldo dalla padrona che si perdeva sul viso della schiava.
– “Allora cesso. Ti piace il tuo th&egrave caldo?” –
– “Si padrona” – disse Sabrina con le lacrime coperte dal piscio della padrona
– “A me non sembra. Apri la bocca così puoi dare da bere a quella fogna che ti ritrovi” –
Sabrina aprì la bocca e sentì subito quella cascata nella sua bocca. Subito si riempì
– “Ingoia troia” –
Sabrina ingoviana mentre la padrona si rilassava liberandosi di quel bisogno. L’aveva mantenuta da un pò. Diceva che non le andava che una regina come lei la facessi in quei bagni della spiaggia ed essendo lei una raffinata non poteva neanche farla in mare. Fatto sta che dopo che Sabrina bevve per un pò Giulia incomincio a fargliela sui capelli sul viso, mirando agli occhi, all’orecchio e intanto si divertiva. Quando finì avvicinò la sua figa alla bocca della schiava e si fece pulire per bene, poi come se fosse carta igienica prese la testa della schiava e la strofinò sulla sua figa e se ne andò. Intanto che se ne andava disse:
– “Quando hai finito di pulirti vieni di là che sono stanca” –

Quando Sabrina terminò di pulirsi andò nella camera e vide la padrona di stessa sul letto con la testa affondata sul cuscino e nuda.
– “Vieni che il mio sedere ha bisogno di qualche leccata &egrave un pò sudato dopo questa giornata” –
Mentre Sabrina leccava, sentiva il sapore della padrona…ma continuò a leccare.
– “Cesso fai un massaggino al mio splendido fiorellino. Usa quei capezzoli schifosi” –
Sabrina oramai nuda, allargò i glutei della padrona e senza appoggiarsi totalmente sulla padrona per non darle fastidio infilo il suo seno tra i glutei di Giulia facendo combaciare il suo capezzolo con l’ano sudato e caldo. Poi si mosse un pò, così da dare alla padrona il giusto massaggio. Quando il capezzolo si impregnò del sudore del sedere della padrona mise l’altro seno. E infine la padrona con una mano prese la testa di Sabrina e la spinse verso i suoi glutei addormentandosi con la lingua della schiava che le accarezza l’ano e lo puliva dalla fatica e dal sudore della giornata.

– HumanToilet – human_toilet@hotmail.it

Se avete suggerimenti, idee o semplicemente commenti scrivetemi

Leave a Reply