Allora, dove eravamo rimaste? Si, certo, siamo proprio ancora all’inizio, vi stavo per raccontare la mia storia con quel cornuto di mio marito. Penserete che io lo tratti male, ma guardate che io ad Oscar ho dato la mia verginità, non è poco, non credete?
Prima di lui avevo avuto solo qualche avventura, da ragazza, ma a quell’età per noi donne è tutto complicato… siamo curiose, naturalmente, abbiamo delle cotte pazzesche, con i ragazzi che spesso però hanno già la tipa, perché sono i più fighi… ma sappiamo pure che è un attimo a passare per troie, a farsi una certa reputazione, che poi sarà impossibile cancellare… camminiamo su un filo sottile… e allora le mie poche storie erano nate tutte in vacanza, d’estate, conoscenze occasionali, i primi approcci, i baci, le mani di quei ragazzi che esploravano il mio corpo, sul mio seno già procace, il culetto sodo, fra le cosce… e la mia mano, sul loro cazzo, subito duro e dritto… si, naturalmente mi ricordo perfettamente la prima volta che toccai un cazzo, e lo feci venire, con la manina… ma quella è un’altra storia…
Si, perché poi conobbi Oscar, quando all’ultimo anno di liceo finimmo in classe assieme. All’inizio era solo uno dei tanti compagni, ma mi accorsi presto che gli piacevo, a anche lui piaceva a me, era carino… e gentile, mi fece la corte, ma senza imporsi, senza esagerare con gli approcci. E allora di quasi spontaneo metterci assieme, eravamo fidanzatini, era bello, diverse mie compagne mi invidiavano.
Presto arrivò il momento delle prime seghe, quando ci trovavamo, solitamente a casa mia, per fare i compiti assieme… ecco, quella è stata un po’ una delusione, il cazzo di Oscar era più piccolo, rispetto a quello dei ragazzi che avevo frequentato al mare… e poi lui veniva piuttosto in fretta… non che mi dispiacesse, anzi, ne ero persino orgogliosa, in un certo senso, di come riuscissi a farlo eccitare, ad arrivare così presto all’orgasmo, solo con la mia manina. Mi complimentavo con me stessa, pensavo di essere molto brava, di piacergli così tanto da provocare in lui una reazione immediata.
E poi passai ai pompini… è un atto sessuale così intenso, per una ragazza, soprattutto le prime volte… ne avevo parlato con amiche più grandi e con più esperienza, mi avevano dato consigli… prenderlo in bocca è comunque così intimo… a me ha senz’altro aiutato che Oscar ce l’ha così piccolo, avere in bocca il suo pisellino non è come un chupa chupa ma insomma, non siamo molto lontani, con cazzi più grossi è tutta un’altra storia, prenderli tutti in bocca è un’impresa, il suo invece, beh… e come vi potete immaginare anche con quello era tutto finito in un attimo, sborrava subito…
Con Oscar avevamo anche discusso di farlo, insomma, si, di scopare, ma un po’ per la nostra educazione, venendo entrambi da famiglie molto tradizionali, con mentalità di altri tempi, un po’ perché non ci sentivamo ancora pronti, decidemmo di aspettare. Lui d’altronde non era insistente, ed alla fine ci sembrò quasi naturale arrivare al matrimonio ancora vergini. Si, è proprio così, ci sono ancora coppie che arrivano vergini all’altare, Oscar mi fece donna la notte delle nozze.
Mi aspettavo che arrivati a quel punto, una volta sposati, marito e moglie, l’avremmo fatto molto spesso, quasi per recuperare il tempo perso, in un certo senso. Ma quella fu un’altra delusione, Oscar non sembrava molto interessato al sesso, anche quando ero io che provavo il primo approccio, quando mi mettevo qualcosa di provocante, una mini, vestiti scollati o aderenti, dell’intimo un po’ spinto… niente, a lui non tirava quasi mai, mio marito non si prendeva cura delle mie esigenze, delle mie voglie, Oscar non soddisfaceva i suoi obblighi matrimoniali. In breve tempo mi sentii trascurata, come donna, finché nell’appartamento di fianco non si trasferì Andrea, il nuovo vicino. Ma questo ve lo racconto la prossima volta, perché ho appena sentito aprire la porta, mio marito è tornato.
“Cara?”
“Oscar, finalmente, vieni qua, sono in sala…”
Ed eccolo mio marito, con la sua valigetta 24 ore. Mi guarda, capisce subito.
“Ilaria… sei stata da Andrea…”
“Bravo cornuto, come hai fatto ad indovinare?”
Ed intanto allargo le gambe, chissà se si è già accorto che non porto mutandine. Bruto, il mio cagnolone, salta giù dal divano, per andare a salutare mio marito. Mentre lui lo accarezza in testa mi chiede, imbarazzato,
“Eh, insomma…. com’è andata?”
Sorrido. Eccoci qua, è la solita storia. Oscar ormai si eccita solo così, io che gli racconto delle mie scopate. Ma non sarà così facile, lo voglio umiliare, il coglione.
“Ti vuoi segare vero? ascoltando la tua mogliettina troia che ti racconta come ti ha messo le corna, ancora una volta?”
Lui è subito in imbarazzo, ma non nega.
“Si…”
“Allora voglio che ti spogli nudo, e ti metti qua in ginocchio davanti a me.”
“Si, tesoro…”
Ed eccolo, in un attimo nudo come un verme, che sfigato, fa tutto quello che gli dico, è già in ginocchio, con il pisellino in mano, e Bruto al suo fianco, sono i miei due cagnoloni. E allora incomincio a raccontare.
“Andrea aveva molta voglia, oggi. Ha voluto iniziare subito con un pompino, sai quanto gli piace. E tu sai anche quanto mi eccita il suo cazzo. Guardare un vero cazzo, di 20 centimetri, con quella cappella così grossa, dopo aver sopportato il tuo, è un altro mondo. Si, mi piace succhiarglielo, è lungo, duro e virile, il cazzo di Andrea… e dura tantissimo, non come te… rallenta, coglione, che altrimenti vieni subito! Mi toccava le tette, sotto la camicetta, mentre io glielo succhiavo. Poi mi ha preso per i fianchi, mi ha fatto mettere a quattro zampe, sul divano, come se fossi la sua cagna. Mi ha alzato la gonna in vita, mi ha quasi strappato il perizoma zuppo dei miei umori. Mi ha messo due dita nel culo, ha voluto cominciare lì, oggi. Mi ha lubrificata per bene, per fortuna, il suo cazzo è grosso, mi fa urlare anche quando mi prepara con la crema,, quando mi penetra con la sua mazza. E me l’ha messo nel culo, a lungo, e poi è passato alla figa, si divertiva alternare oggi, prima me lo metteva in culo e poi nella figa, oh, mi ha fatto godere! Vai piano, non sborrare subito! Ho un regalino per te!”
Mi alzo, mi porto davanti a lui. Sollevo la gonna, apro le gambe. Sento la fica ancora bagnata, si, ho conservato dello sperma per mio marito.
“Lecca, cornuto, leccami la figa e lo sperma di Andrea! Lo sai quanto schizza, ho la micetta ancora tutta piena…. Lecca, coglione, e muoviti ora, sborra anche tu!”
“Si, Ilaria, amore, ohhhhh…”
È già venuto, il coglione. Ma ora lo tengo fermo sulla figa, mi deve leccare per bene, pulire tutta la sborra del mio amante, e fare venire anche me. Bravo cagnolino, per fortuna almeno con la lingua ci sa fare.
(Continua… le avventure di Ilaria sono ispirate alla sua esperienza di moglie di un cornuto, c’è molto di vero, in questo racconto. Le farebbe piacere sapere cosa ne pensate, della sua scelta, del suo stile di vita, scrivetele a marison1985@libero.it)



Beh, mi permetto di commentare. Dal punto di vista tecnico scrivi bene, anche se puoi migliorare sul ritmo della narrazione.…
Anche questo racconto è scritto molto bene e mi ha colpito per l’intensità con cui narra i ruoli di coppia.…
Bel racconto, scritto molto bene. Lisa, mi è sembrata severa ma giusta con il marito. Quello che traspare è la…
Mi piacerebbe che qualcuno commentasse e mi desse un parere grazie.
Mi piacerebbe che qualcuno commentasse e mi desse un parere grazie.