Salve, mi chiamo Luca, la storia che sto per raccontarvi iniziò una mattina che avevo ancora 17 anni. Quella mattina non avevo voglia di andare a scuola, e visto che sarebbero andati tutti a lavorare, avevo deciso di darmi malato; presi il termometro, lo scossi un po’ sul palmo della mano ed alzai la temperatura fino a 37,5 ‘C guadagnandomi la mattinata a casa. Non appena la casa si fu liberata, presi dal fondo del mio comodino una cassetta porno, che mi era stata lasciata il giorno precedente da un mio amico dicendomi che era una bomba. Il film narrava la storia di una ragazza in balia di tre marocchini superdotati che la scopavano in tutte le maniere. Dopo circa un ora di film, ero tutto eccitato, ma avevo deciso di non farmi una sega fino alla fine del film, solo di stuzzicarmi; vedevo quella biondina succhiare quegli splendidi cazzi che sembravano non volessero mai saziarsi, le avevano già riempito tutti i buchi anche contemporaneamente e le avevano fatto bere una bella dose di sperma per essere solo in tre. Non so perchè ma ad un certo punto avrei voluto essere io la protagonista, forse per come la vedevo godere, o forse perché ero talmente eccitato che avrei fatto di tutto pur di venire. Ad un tratto suonò il campanello’ mi sentii congelare, in un attimo spensi tutto, mi infilai una vestaglia ed andai a vedere chi potesse essere. Risposi al citofono senza pensare di guardare all’occhiello, ed infatti non appena pronunciai le parole ‘chi è’, da dietro la porta sentii dire: ‘sono un venditore ambulante!’. Guardai all’occhiello e vidi un nero con una borsa sportiva a tracollo e mi ritornò in mente il film che stavo guardando, facendomi ritornare l’eccitazione che si era calmata con il suono del campanello. Aprii la porta, e vidi un ragazzo di circa 25 anni dal fisico atletico che mi chiese se volevo comprare qualcosa mostrandomi la mercanzia nella borsa. La visione del film e di quei cazzoni neri, mi aveva eccitato a tal punto che pur non avendo mai pensato al sesso con un altro uomo, sentivo il desiderio di vedere e toccare il membro del ragazzo di fronte a me. Preso da questi pensieri, dissi al ragazzo che non avevo soldi e che ero solo in casa. Il venditore iniziò a guardarmi in maniera strana specialmente all’altezza del pene, dove si notava la mia eccitazione, e mi disse che magari ci saremmo potuti trovare d’accordo per il pagamento chiedendomi se poteva entrare per farmi vedere la merce. Lo feci entrare ed iniziò a mostrarmi una serie di film porno con in copertina ragazze e cazzi in tutte le posizioni, quella che mi aveva incuriosito di più aveva in copertina il volto di una ragazza con la bocca aperta, intenta a prendere uno schizzo di sborra da un cazzo di almeno 25 cm. Vorrei questa, quanto costa? costa 10, ma puoi provarla prima per vedere se funziona.’ Andammo in camera ed infilai la cassetta nel video al posto dell’altra e schiacciai play. La cassetta iniziava con un sunto delle migliori scene del film e si vedevano un sacco di cazzoni e di sborra. Senza accorgermene l’accappatoio mi si allentò mettendo in mostra la mia erezione al venditore che mi disse: ‘vedo che il film ti piace! Se vuoi posso lasciartelo, ma visto che non hai i soldi puoi farmi un pompino.’ Non credevo alle mie orecchie, mi stava chiedendo di aprirgli i pantaloni e prenderglielo in bocca! Il pensiero di trovarmi di fronte ad un cazzone nero mi eccitava da impazzire. ‘Allora che cosa stai aspettando? Lo so che non vedi l’ora, e se fai il bravo e me lo ciucci bene, ti lavoro a dovere anche il culo. Avanti troietta, inginocchiati e succhiamelo mentre ci gustiamo il film.’ A quelle parole come un automa, quasi senza riflettere mi gettai ai suoi piedi, gli aprii la patta dei pantaloni e feci uscire un cazzo di notevoli dimensioni. Era moscio ma superava già i 13 cm! Rimasi a bocca aperta e il marocchino ne approfittò per infilarmi il cazzo in bocca. ‘Forza troia cosa stai aspettando? Fammelo diventare duro che ti scopo a dovere, vedrai come ti piacerà! Su leccami le palle. Bravo così e ora la cappella, ciucciala come fosse un lecca lecca. Brava troia, vedo che impari veloce, guarda come cresce il bambino!’ Eseguivo le sue parole alla lettera, orami in trance da tutte le scene di sesso che avevo visto; volevo solo godere e vedere schizzare quel grosso cazzo che si stava ingrossando a dismisura nella mia bocca soffocandomi quasi. Mi sentivo fuori di testa da come ero eccitato: stavo facendo un pompino ad un marocchino nel salotto di casa mia. Leccavo l’asta nera dalle palle alla punta della cappella fino a mettermela in bocca e ciucciavo come avevo visto fare nei film. ‘Brava troietta, ti piace succhiare il cazzo he!? Adesso però lo do un po’ io il ritmo’ e così dicendo afferrò la mia testa fra le mani ed iniziò a muovere il cazzo nella mia bocca, come se stesse scopandomi. ‘Allarga un po’ di più la bocca, devi avvolgere il mio cazzo con le labbra non con i denti!’ Stavo facendo del mio meglio ma il cazzo del marocchino era diventato davvero enorme, riuscivo a malapena a tenerlo in bocca; non so quanto fosse grande, ma non meno di 25 cm. Dopo 5 minuti di scopata in bocca, il marocchino mi spinse il cazzo più in fondo che poteva, sentii benissimo la cappella passarmi le tonsille, gli occhi mi uscirono di fuori e stavo per soffocare. Rimase lì qualche secondo piantato in fondo alla mia gola dicendo soddisfatto ‘Brava troia, hai più della metà del mio cazzo in bocca, neanche una donna ci riesce la prima volta che lo prende. Sono convinto che nel culo riesco ad infilarlo anche tutto!’. Così dicendo mi sfilò il cazzo dalla bocca pretendendo però che continuassi a leccarglielo e disse ‘adesso ti togli la vestaglia e andiamo in cucina a prendere del burro e a scegliere delle carote, per allargare il tuo sederino vergine prima di prendere il mio cetriolo HaHaHa!!’ Stavo tremando tutto, sia dall’eccitazione che dalla paura, mi tolsi la vestaglia rimanendo nudo ma dissi: ‘non è possibile, non riuscirò mai a prendere quel coso nel culo! E’ troppo grande mi farai male! Non voglio basta!’ ‘ ‘Sta zitta troia! Vuoi che dica a tutti quanto sei checca e troia! Che ti piace succhiare il cazzo, specialmente dei marocchini. Se vuoi resto qui a cazzo fuori fino a che non torna tua madre così vede quanto sei frocio, anzi, inginocchiati di nuovo e continua a succhiarmelo che magari ti trova al lavoro.’ Così dicendo mi spinse giù con forza facendomi quasi cadere, e mi rinfilò il cazzo in bocca tenendomi con una mano per la testa. Poi con l’altra iniziò a cercare qualcosa nella tasca di dietro dei suoi pantaloni e ne estrasse un telefono, pigiò qualche tasto poi rivolse il telefono verso il mio volto e disse: ‘Ecco, adesso posso veramente dirlo a tutti quanto sei checca e troia!’ poi mi levò il cazzo di bocca e lo appoggiò al mio viso per verticale, scattò un’altra foto: ‘così si vede bene che cazzi grossi ti piace prendere!’ e me lo rimise in bocca scattando altre foto. Non ci potevo credere, adesso non potevo fare altro che quello che voleva per non rovinare il mio nome. Che fine avrei fatto se tutti fossero venuti a sapere da lui ciò che per me era stato un momento di follia? Mi sentivo in trappola, ma al tempo stesso stranamente eccitato, infatti avevo ancora la mia erezione, anzi, dalla punta della cappella stava uscendo una goccia, segno evidente della mia eccitazione. ‘Adesso niente più storie, in cucina!’, e sfilatomi il cazzo di bocca mi invitò ad accompagnarlo. Non potevo più ribellarmi, ero in mano sua e mentre mi dirigevo verso il frigorifero gli dissi ‘dopo cancellerai le foto però vero?’ e il marocchino mi rispose: ‘se sarai bravo! Adesso prendi burro e carote, avanti!’ aprii il frigorifero, presi il burro ed il sacchetto di carote e li appoggiai sul tavolo. ‘Brava Troia, vediamo quale carota fa al caso nostro’ e così dicendo prese tre carote entrambe lunghe circa 18 cm una stretta, una che andava ad allargare e l’altra col diametro più grosso. Mi fece pulire le carote, poi mi disse di voltarmi e di mettermi alla pecorina. Mi porse le carote e mi disse: ‘adesso le devi succhiare, iniziando da quella fine che poi mi passerai e sostituirai con la media mentre uso l’altra, hai capito?’, ‘si ho capito’ risposi a capo basso, ‘brava troia, e che cosa hai capito? Dimmi cosa devi fare’, ‘devo succhiare una ad una le carote mentre mi prepari il culo’. ‘E brava la mia checca troiona, e allora inizia a ciucciare che ti piace’. E così iniziai a succhiare la prima carota mentre il marocchino da dietro mi ungeva il buco del culo con il burro. Ne aveva prima spalmato un po’ sul buco vergine, e poi con il dito, piano piano, penetrava ungendomelo sempre più dentro. ‘Adesso dammi la prima carota che inizio ad allargarti il buco del culo brutta troia’ Così gli diedi la prima carota e mi accinsi a succhiare la seconda, stando attento ad insalivarle bene, come mi era stato detto.’ Il marocchino prese la carota, me l’appoggiò sopra le natiche e mi scattò altre foto in quella posizione; poi prese la carota, la puntò sul mio buco del culo ed iniziò a spingere. Con lenti movimenti di su e giù spinse tutta la carota nel culo. Facilitato dal burro e dalla saliva non sentii neanche dolore. Mi lasciò la carota nel culo quasi per l’intero e continuò a scattare foto. Quindi volle cambiare carota per scattare nuove foto prima di infilarmela, con me che succhiavo la carotona e l’altra carota ad espansione con la punta infilata nell’ano. Quindi si dedicò a giocare con la carota nel mio culo, la infilava di colpo fino a metà, poi la faceva uscire per infilarla di nuovo qualche cm in più, fino a che non riuscì ad infilare anche questa carota quasi per intero e scattò un’altra foto. ‘Sei brava a fare la porno attrice, checca. Adesso passami l’ultima carota che poi arriva il bello!’. Sempre più in preda al panico, misto all’eccitazione, gli porsi la terza carota. Il marocchino la imburrò bene e senza fare foto estrasse la carota dilatatore ed infilò l’ultima di un sol colpo prendendomi così di sorpresa. Quella pratica mi stava eccitando da matti, ed iniziai a gemere di piacere. ‘Allora è vero che ti piace è troiona, dimmelo che ti piace’ ed iniziò a muovere la carota su e giù facendomi mugolare sempre di più. ‘Si continua, mi piace. Sono la tua checca troia’ e mentre mi pistonava il culo mi fece altre foto, primi piani alla carota ficcata nel culo e al mio volto sfigurato dal piacere. Quindi iniziò ad alternare alla carota un dito, poi due, tre; me le rigirava nel culo continuando ad imburrarmi le pareti del retto con l’altra mano poi tolse le dita, si mise dietro di me e poggiò la cappella, che era almeno il doppio di diametro della terza carota, al buchetto del mio culo, scattò un’altra foto e disse: ‘adesso devi dirmi che lo vuoi, avanti, fammi sentire che lo desideri’ ed iniziò a darmi dei colpetti sulla rosellina che, con tutti i giochi precedenti, ad ogni colpetto si allargava sempre più, quasi a volerlo accogliere. Continuava così senza infilarlo sputandosi di tanto in tanto sulla mano e sul cazzo per lubrificarlo ancora. Mi stava facendo impazzire di piacere, fino a che non resistetti più e dissi: ‘mettimelo dentro! Voglio sentirlo nel culo! Sono la tua troia sfondami!!!’ non credevo a quello che avevo appena detto, ero in preda al delirio più completo. Ero nudo, a pecorina sul pavimento della mia cucina, piegato con dietro un marocchino con in mano un cazzo di più di 25 cm pronto a sfondarmi il culo, e io lo stavo incitando a farlo. Anzi per mostrargli ancora di più il mio consenso, avevo iniziato a seguire il suo ritmo spingendogli conto il mio culo quando lui mi dava i colpetti. ‘E brava troia! Finalmente me lo hai chiesto! Adesso ti accontento subito!’ ed iniziò ad affondare la cappella nel mio culetto; appena la cappella fu sparita nel culo, il marocchino ritirò fuori il cazzo e poi lo riaffondò di nuovo più in fondo facendomi gridare di piacere, quindi lo riestrasse e di nuovo dentro più in fondo. Proseguì così per un tempo che a me sembrò interminabile. Avevo il buco del culo che rimaneva oscenamente dilatato tutte le volte che levava il cazzo e, tutte le volte che me lo rimetteva dentro, guadagnava qualche cm, ma non era facile riuscire ad infilarlo tutto dentro al mio buchetto vergine. Ad un certo punto mi si afferrò alle spalle e cominciò a pistonarmi lentamente senza più uscire. Ad ogni affondo lo sentivo sempre più in me. Mi sembrava quasi che volesse arrivarmi in gola, ero pieno, sempre più pieno; sentivo il suo ventre sempre più vicino al mio culo fino a che, dopo un ultima spinta si fermò completamente infilato in me.’E brava troia! Te lo avevo detto che con il culo avresti fatto di meglio!’ e così dicendo scattò altre foto al cazzo completamente dentro il mio culo. Ricominciò quindi a pistonarmi piano piano, poi sempre più forte, quindi rallentava ancora, toglieva il suo cazzo dal mio culo e poi lo rinfilava fino alle palle. Mi trapanò il culo per un buon quarto d’ora, poi senza ancora venire, mi sfilò il cazzo dal culo (provocandomi una strana sensazione di vuoto), ‘adesso voltati rimanendo in ginocchio e apri la boccha; voglio farti bere il mio sperma checca’ quindi sempre con il telefono in mano pronto a tutto, mi poggiò la cappella sulla lingua ed iniziò a menarselo ‘continua tu Checca, e fai attenzione a mirare in bocca tutti gli schizzi. Devi berla tutta la mia sborra. Proprio come piace a te, un bel cazzone nero che ti stà per sborrare in bocca ah aha h’ e mentre diceva queste parole sentii il cazzo pulsare, ed una sequenza di schizzi iniziò ad invadere la mia bocca. Continuavo a menarglielo e lui a schizzare sborra! Non finiva più, mi aveva riempito la bocca e non contento ci infilò anche il suo cazzo sparandomi altri tre schizzi diretti in gola. Ingoiai tutto come mi era stato detto e poi gli ripulii bene il cazzo con la lingua. Iniziò allora a ricomporsi mentre io ero ancora a terra sonquassato dal piacere. ‘Adesso puoi rendermi le foto?’ gli chiesi. ‘Non ora, dammi il tuo numero di cellulare ed il tuo indirizzo e-mail. Mi farò risentire io Troia. A proposito: adesso puoi farti una sega con il film!’ Lasciò il film e se ne andò. Ero distrutto, ma con una voglia matta di sborrare, mi sdraiai sul pavimento di sala mentre ancora girava il film e mi sparai una sega sborrandomi copiosamente sulla pancia. Mi feci una doccia e mi misi a dormire esausto. Quando rientrò mia madre le dissi che adesso stavo meglio, che avevo fatto una bella sudata e una doccia’..
continua Erano passati circa due mesi da quella esperienza, e niente mi aveva fatto pensare che
l’accaduto avrebbe avuto un evolversi quando una mattina, mentre come sempre ero a scuola
a controllare la mia e-mail, mi salta all’occhio un messaggio che aveva come oggetto:
“Troietta, questa è per te! ti consiglio di leggerla se…”, immediatamente mi volto per
controllare se nessuno mi fosse vicino ma fortunatamente i miei compagni erano tutti
intenti in altre faccende, cambio quindi postazione e prendo un computer che ha lo schermo
rivolto al muro, in modo da non essere visto e da poter vedere se qualcuno si avvicinava.
In preda ad uno stato di curiosità misto a eccitazione faccio click sul messaggio e lo
apro; sullo sfondo della mail c’era la foto che mia aveva fatto quella mattina il
marocchino con il suo cazzone piantato nel mio culo ed il testo diceva: “ciao troietta,
non mi sono fatto sentire prima perchè ho avuto da fare con quel materiale dell’altra
mattina. Dei miei amici hanno gradito molto la tua performance, così visto che sono dei
bravi programmatori, hanno fatto un sito internet gratuito tutto dedicato a te. Se vuoi
che togliamo il sito ti merita venire al cantiere che si trova fuori città dopo il
passaggio a livello, sabato alle 14:00 e tieniti libero anche per tutta la serata, dovrai
essere la nostra troia per l’intera giornata. Puoi anche non venire, ma sappi che in
questo caso invieremo il sito nei vari motori di ricerca e invieremo una serie di e-mail
senza tralasciare ovviamente la scuola, così magari diventerai la troia del villaggio! vai
a vedere il sito che è www, qualcuno lo ha già visto! Ti aspettiamo”. Non ci potevo
credere, non solo non aveva gettato le foto, ma le aveva addirittura messe su internet
alla mercè di tutti! Con un occhio sul computer e l’altro verso i miei compagni faccio
click sull’indirizzo del sito. Non è che sia quel gran che di spettacolare, è giusto
qualcosa fatto con lo wizard di front page ma i contenuti mi hanno fatto sgranare gli
occhi. Una sola pagina con in alto un contatore di visite che segnava 60 e una storia: la
mia! C’era scritto di come io avevo pregato il marocchino ad entrare, che gli avevo
proposto uno scambio in natura per alcuni porno e quindi tutta la storia corredata dalle
foto che mi aveva scattato. Si vedeva benissimo chi ero! chiunque mi avrebbe riconosciuto
se mi avesse visto in quelle foto! il mio bel primo piano mentre ciuccio un cazzone. Non
solo il marocchino quel giorno aveva fatto anche dei filmati con il suo telefonino, e nei
vari momenti della storia, c’erano i link per vederli. Quasi incredulo clicco sul filmato
nel quale mi incula, e si sento distintamente la mia voce dire “mettimelo dentro, sono la
tua troia dai sfondami…” “Hai detto qualcosa Luca?” dice il mio amico Marco più avanti
nell’aula, con il cuore che mi batte a 2000 chiudo il filmato e rispondo “No niente, era
il computer” e fortunatamente si rimette a parlare con gli altri. Tremendamente eccitato,
azzero il volume e clicco l’ultimo filmato: ci sono io in primo piano a bocca aperta che
mi faccio sborrare in bocca, e il movie dura fino a che non ho ingoiato tutto. In fondo
alla pagina poi cera una scritta lampeggiante che diceva “Tornate a trovarci la settimana
prossima per la secona puntata di La Troietta in Calore”. Questo allora voleva dire che
non avevano intenzione di fermarsi qui, probabilmente mi avrebbero ripreso anche sabato e
poi pubblicato su internet! E se non fossi andato sarei stato fottuto ugualmente perche
tutti verrebbero a sapere delle mie performance. “Allora cosa stai guardando con tanta
ammirazione” Marco si stava avvicinando al computer con curiosità “hai una faccia, cosa è
un porno?” – “Niente, controllavo solo la mia posta” e chiudo velocemente internet
lasciando Marco con un filo di curiosità. “Sarà ma non me la racconti giusta” e non
sapendo come gestire la situazione, mi alzo andando al bagno. Ero eccitato, il pensiero di
ritrovarmi di fronte a quel cazzone mi aveva surriscaldato, e probabilmente questa volta
non sarebbe stato solo. Stavo quasi per farmi una sega quando il suono della campanella mi
ricordò che dovevo cambiare classe.
Dopo qualche giorno arrivò il famoso sabato, non stavo più nella pelle, stavo per andare
ad offrire il mio corpo a degli estranei che avrebbero fatto di me quello che volevano; ma
come potevo sottrarmi? era certo meglio che tutta la scuola venisse a sapere che mi
piaceva fare i pompini. Mi recai all’appuntamento con la mia bici, superai il passaggio a
livello come mi era stato detto, e dopo circa un km di campi vidi sulla sinistra al centro
di uno di questi, un capannone in costruzione con una macchina parcheggiata all’esterno.
Mi avvicinai, parcheggiai la bicicletta ed entrai timoroso in quello che sarebbe stato il
capannone. “Brava troietta, sei venuta allora. Lo sapevo che non avresti resistito a
conoscere i miei amici.” Mi avvicinai a quella che al momento era solo una voce, e mi
ritrovai di fronte tre marocchimi che stavno appoggiati ad un tavolo. “Sono venuto solo
per dirvi di togliere immediatamente il sito dalla rete e di lasciarmi in pace” – “Ma
senti come si lamenta la troietta, tu non sei in condizioni di dettare leggi. Puoi solo
fare quello che ti ordino se non vuoi che tutti sappiano quanto ti piace il cazzo. Io ed i
miei amici abbiamo intenzione di fare una telenovela porno su internet, e tu avrai l’onore
di essere la protagonista. Come vedi intorno a te ci sono tre telecamere che serviranno a
girare il film; la prima puntata ovviamente la conosci già, adesso dovresti uscire dalla
porta e rientrare dicendo ciò che c’è scritto su questo foglio, poi vedrai che il resto
sarà semplice.” Non era possibile, come potevo prestarmi a fare l’attore porno, mi avrebbe
questo salvato la faccia? “Voi siete pazzi! non ci stò a questo ricatto, me ne vado”
“prego fa pure, ma ricordati che domani a scuola tutti sapranno cosa hai fatto”. Era vero,
non potevo tirarmi indietro “siete dei farabutti!”; “si tanto lo so che non aspetti altro
che te lo mettiamo nel culo troietta. Adesso va di la, impara ciò che è scritto nel
foglietto e dicci quando sei pronto che così iniziamo a girare”. Andai nell’altra stanza e
lessi come mi era stato detto. Non ci volle molto a memorizzare il testo, e quindi feci
cenno che ero pronto. “Bene, allora entra e fa quello che devi fare che al resto ci
pensiamo noi”. Ormai senza nessuna via di fuga precipitai ancora di più nel baratro in cui
già mi trovavo e mi accinsi a fare la mia parte. Entrai nella stanza, e notai che oltre ai
tre marocchini, c’era anche un bianco, probabilmente italiano, che si occupava delle
telecamere. “Ciao Amib, sono venuto per saldare il conto dei porno che mi hai lasciato.
L’altra volta sono riuscito a pagartene soltanto due e ne ho presi dieci.” “Lo so cosa hai
preso e cosa mi devi brutta troietta! sono passati due mesi da quando hai preso i film, e
adesso gli interessi hanno fatto lievitare il prezzo. Per poter saldare il conto adesso
dovrai essere la troia mia e dei miei amici e fare tutto quello che ti ordiniamo di fare.
Che cosa ne dici, ti va bene l’affare?” sempre seguendo i dialoghi che avevo letto sul
foglietto leggo quella che era l’ultima frase e che non mi avrebbe più fatto tornare
indietro: “Mi sembra giusto, ho sbagliato e devo pagare, fate di me ciò che volete, sono a
vostra completa disposizione”.”Bravo, ti meriti solo di essere trattato da troia quale
sei, adesso quindi spogliati e vai fuori nella macchina a prendere la valigia che c’è nel
retro.” Feci come mi era stato detto e mi spogliai, rimanendo così nudo di fronte a quegli
sconosciuti e per di più con uno di loro che non perdeva una scena con la sua telecamera
adesso in spalla così che potesse seguirmi anche fuori. Uscii sperando che non passasse
nessuno presi la valigia e con fare rapido tornai dentro. “Hei stai attento a come esegui
i nostri ordini, perchè sei tornato così velocemente, avevi paura che qualcuno petesse
vederti? tutto il mondo può vederti e sapere quanto sei troia. Vuoi pagare il tuoi pegno o
stai cercando di avere qualche sconto. Vieni qua dammi la valigia e mettiti a pecorina che
ti devo pulire bene prima di romperti il culo.” Con le gambe che mi tremavano mi avvicinai
ai trei, porsi loro la valigia e mi inginocchiai poggiando lo mani in terra e mostrandogli
il culo. Amib razzolò nella valigia e prese qualcosa che non potevo vedere, “Allarga bene
le gambe ed alza il culo adesso”, sentii qualcosa di fresco in mezzo alle natiche ed anche
sulle palle. Abbassi la testa e capii che mi stava dando della schiuma depilatoria. “Per
prima cosa togliamo questi pelacci così potrai assomigliare più ad una troia. Non
preoccuparti, sarà solo per questa volta perchè è ad azione rapida e permanente. In questo
modo tutti potranno gustare il tuo culetto da troietta e basterà una occhiata per capire
quanto ti piace il cazzo. Adesso prendi questa bottiglia, torna fuori cerca la sistola e
togliti la schiuma che così ti laverai via anche i peli; riempi la bottiglia e torna qui.
E mi raccomando non correre.” Mi alzai ed andai fuori nuovamente questa volta però senza
potermi muovere velocemente. Girai un po’, sempre con il cameramen dietro di me, fino a
che riuscii a trovare la sistola per lavarmi. In quel mentre una macchina sfreccio
velocemente nella strada che avevo percorso poco fa ad una cinquantina di metri da dove mi
trovavo. Continuai a pulirmi con cura mentre la macchina si allontanava, riempii la
bottiglia quindi rientrai. “Bravo, facci vedere come è venuto, rimettiti qua e allarga le
chiappe che non abbiamo finito.” Pieno di vergogna mi richinai ed allargai le natiche con
le mani mettendo in mostra il mio buchetto ormai depilato agli occhi dei quattro e della
telecamera. Amib cominciò a passarmi le dita fra le natiche “Perfetto, non c’è più neanche
un pelo, liscio come una troia, adesso si che sarà un piacere infilarti con i nostri
cazzi; ma prima però dobbiamo fare anche una bella pulizia interna” e così dicendo prese
l’acqua che avevo portato e riempi uno strano clistere fatto a forma di palla e con un
cazzo finto largo un paio di cm e lungo forse 15 -magari più- che era nella valigia. Ha
versato l’intera bottiglia di un litro e mezzo nella palla e l’ha ritappata col cazzo, poi
mi ha spalmato sul buco del culo della crema e anche sul chazzo finto quindi senza
preavviso me lo ha infilato tutto dentro facilitato dalla crema. “Guarda come è entrato
tutto bene e rapido. Hai un culo che chiede solo di essere sfondato!” e nel mentre premeva
la palla facendo entrare il liquido dentro di me. Ci vollero cinque minuti abbondanti
prima che tutta l’acqua riempisse il mio culo e senza togliere il ‘tappo’ dal culo Amib mi
dice “adesso così a quattro zampe come una cagna vai fuori, ti metti di fronte alla
macchina con il culo rivolto alla strada, ti togli questo coso dal culo e ti svuoti.
Quindi ti rimetti giù come una cagna, ti rimetti il cazzo nel culo e torni qua da noi a
quattro zampe, chiedendoci per favore di romperti il culo con i nostri cazzi. Così a
quattro zampe feci quello che mi era stato ordinato e, nonostante temessi di essere visto,
cercai di non essere troppo veloce. Finalmente svuotato, con il cameramen ovviamente che
riprendeva tutto, mi rimetto il cazzo nel culo e rientro dirigendomi a quattro zampe da
Amib. Tutta questa processione dopo tutto mi stava eccitando, camminare con quel cazzo nel
culo adesso che il buco si era adattato alle dimensioni mi aveva fatto rizzare l’uccello.
“Guardate come gli piace essere trattata da troia a questa puttana bianca, dillo che non
aspetti altro…” e così successe di nuovo, ormai in preda solo all’eccitazione che stava
salendo le parole uscirono da sole dalla mia bocca “per favore non resisto più, rompetemi
con i vostri cazzi, sono a vostra totale disposizione; usatemi come volete, sono solo un
buco da riempire di sborra”. I tre non se lo fecero ripetere, si sono tolsero velocemente
i pantaloni mostrando tre cazzoni enormi di almeno trenta cm che iniziarono subito a
pigiarmi contro le labbra e a schiaffeggiarmi la faccia. “Avanti apri bene la bocca
Troietta in calore che adesso inizia la festa”, e così dicendo a turno, con due mani
afferravano la mia testa come fosse una palla, e senza ritegno mi infilavano il cazzo in
bocca più in fondo che potevano stantuffandomi bene in gola. “Avanti, devi ingoiarlo fino
alle palle, così quando ci avrai bagnato bene il cazzo ti impaliamo come si deve”.
Continuarono così per un po’, con il cameramen che non si prdeva un primo piano, e
infilandomi anche due cazzi insieme in bocca, poi uno dei tre si mise alle mie spalle, mi
sfilò il cazzo finto che avevo ancora nel culo e appoggiò la cappella al buco del culo
“dimmelo che lo vuoi, Amib mi ha detto che hai un culo da favola! Avanti chiedimi di
provarlo”. Non capivo più niente, non mi interessava più niente della telecamera e della
fottuta telenovela che probabilmente qualcuno stava guardando magari facendosi una sega,
anzi, pensandoci la cosa mi eccitava ulteriolmente, così mollai un attimo i due cazzi che
mi stavano allargando strappando le labbra e dissi “Ti prego non resisto più, ho voglia di
sentirlo tutto dentro. Usa il mio culo come ti va e riempilo di sborra calda. Voglio
sentirmi pieno”; fui preso in parola, di un sol colpo sentii sbattere le palle del
marocchino contro le mie natiche. Mi aveva riempito veramente, mi aveva infilato 30 cm di
carne nel culo in un colpo solo, ero rimasto a bocca aperta e non riuscivo ad emettere un
fiato. Senza perdere l’occasione Amib mi rimette subito il cazzo in bocca scopandomi come
una fica, mentre l’altro nel culo torna fuori per intero per poi riaffondare nuovamente
fino alle palle. Con movinìmenti sempre più rapidi fino a scoparmi con forza e rapidità. I
colpi che mi dava mi facevano ingoiare ancora più il cazzo che avevo in bocca. Mi stavano
facendo impazzire di piacere. Continuarono senza rallentare fino a che non li sentii
gonfiarsi; il primo mi venne nel culo continuando ad andare su e giù, con la sborra che mi
stafa schizzando nel culo adesso scivolava ancora meglio infierendomi colpi ancora più
decisi, mi prese quindi il cazzo in mano e cominciò a farmi una sega facendomi schizzare
in un attimo nella sua mano e mentre sborravo le contrazioni mi facevano stringere ancora
di più il suo cazzo che mi teneva adesso immobile e ben piantato fino alla radice nel
culo. Amib invece mi fece aprire la bocca e menandosi l’uccello insieme all’altro, mi
ordinò di non perdere neanche una goccia. Una serie interminabile di schizzi mi arrivò
diretta in bocca, quindi ingoiai tutto e ripresi a ciucciare i due cazzi per ripulirli
bene delle ultime goccie. “Brava troietta” disse Amib “si vede che ti piace la sborra, ma
edesso devi fare un ultima cosa per finire di pagare il debito.” Il marrocchino che mi
stava dietro col cazzo in culo, mi tirò indietro tenendomi a se, e senza rendermene conto
mi trovai sdraiato con lui sotto ed io sulla sua pancia con li cazzo sempre piantato nel
mio culo. Mi prese con le mani detro le ginocchia, portandomele verso il petto e
ricominciò a muoversi dentro di me; non potevo crederci, il suo cazzo non si era
ammosciato neanche un pò, era ancora in me duro come avesse appena iniziato. Il cameramen
invece aveva passato la camera all’altro marocchino e si era tolto anche lui i vestiti,
mostrando che era ovviamente arrapato all’inverosimile. Anche il suo cazzo non era dei
peggiori, in effetti avrà superato abbondantemente i 20 cm, che delirante mi posizionò
subito in bocca:- “avanti succhia bene troiona che adesso è arrivato il mio turno”. “come
ti dicevo”, riprese Amib “ho scommesso con il mio amico che adesso ti stà chiavando le
tonsille, che saresti riuscito a prendere anche due cazzi nel culo da come sei troia.
Quindi adesso da brava bambina, lascia quel cazzo bianco e tieni qua il mio che come vedi
ha nuovamente bisogno di attenzioni.” Non riuscii neanche a ribattere che un cazzo si
sfilò dalla mia bocca per fare posto all’altro. Non potevo neanche vedere ciò che stava
succedendo perche Amib mi stava sopra e mi scopava in bocca col suo cazzo nuovamente in
tiro. Con le dita il Cam iniziò a spargere il mio orifizio di ulteriore vasellina ed il
cazzo del nero che continuava ad uscire ed entrare dentro di me. Ero diventato veramente
l’oggetto del loro piacere e nient’altro. Questa umiliazione se possibile mi stava
eccitando ancora e dentro di me anch’io volevo scoprire se sarei riuscito nell’impresa,
anche se avevo un po’ paura. D’un tratto Alì si fermò col cazzo a metà nel mio culo, e
sentii la cappella del cam che spingeva anche lei cercando di farsi un varco nel mio
povero culo. “Avanti, fai qualcosa; voglio infililartelo tu lo vuoi più di me, quindi usa
le mani e fallo entrare”. come un automa allungai le mani e con una presi il suo cazzo, e
con l’altra provavo con le dita ad allargare ancora un po’ il buco, quindi invitai Pietro
(cosi si chiamava il cameramen) a spingere. Iniziò a darmi dei colpi insieme ai mie
movimenti e all’unisono con le spinte che adesso Alì aveva lentamente ricominciato a darmi
e d’un tratto “Sono entrato! adesso ti apriamo per bene troia che non sei altro!”. Potevo
sentire la cappella di Pietro che piano si faceva strada anche lei nel mio culo e con le
mani toccavo quei due cazzi che si stavano muovendo dentro di me. “Ah sono pieno, mi sento
pieno! Mi state squartando!” “Sta zitta troia e continua a succhiare che dopo tocca anche
a me” e mi ricacciò il cazzo in bocca vietandomi così di parlare ulteriolmente. Si
potevano udere soltanto i miei gemiti di piacere. I due intanto continuavano a muoversi e
piano piano li sentii completamente in me. “Sei proprio una troia sfondata, hai due
cazzoni completamente infilati nel culo e un altro che ti scopa le tonsille e per di più
sei in diretta su internet e chissà quanti adesso si stanno segando e sborrando
guardandoti. Spero che qualcuno di loro ti trovi per la strada e ti castighi a dovere”
disse Pietro ed a queste parole il mio cazzo iniziò a zampillare sborra, e quei due cazzi
nel culo mi stavano quasi facendo svenire di goduria, il mio culo cominciò a contrarsi e a
stringersi intorno ai due cazzi e sentii Pietro che iniziò a sborrare anche lui “ti vengo
in culo puttana, siiiii, ti bagno bene il buco e così vedi come ci scivola bene anche
quello di Amib!”, così sfilò il cazzo e mi tirò altri due schizzi sul culo, quindi si
scambiò con Amib che facilitato dalla precedente penetrazione e dalla sborra che mi stava
bagnando tutto, riesce con una sola spinta a far entrare la sua cappellona nel culo “Te
l’ho detto dal primo giorno che il tuo culo è fatto per prendere i cazzi, e come vedi non
mi sbagliavo e da oggi tutto il mondo potrà vedere quanto sei troia, prendi!” e d’un sol
colpo si infila tutto dentro me, insieme con Alì, e lì sento completamente in me. E’ come
se un cazzo gigantesco mi stesse impalando, ed insieme iniziano a muoversi piano, poi più
veloce, e poi piano e sempre fino in fondo mi sentivo impazzire di piacere quando ad un
tratto, si sfilarono completamente da me lasciando il mio buco ascenamente aperto. “no vi
prego, li rivoglio dentro vi supplico, devo finire di pagare il mio pegno vi prego, li
rivoglio fino in fondo”. E con la mano stringo i loro cazzi puntandoli al culo “Brava
troia, ti meriti proprio la dose di cazzo che chiedi e la prossima volta vedrai quante
altre sorprese” e con queste parole mi hanno riaffondato i loro cazzi fino in fondo, per
ritirarli poi fuori quasi del tutto e di nuovo fino in fondo; dopo un po’ di questo
trattamento hanno iniziato ad alternare i movimenti, così mentre uno era quasi fuori,
l’altro era impalato fino in fondo facendomi sentire così praticamente sempre piano.
L’orgasmo e avvenuto all’unisono, quei due cazzoni, nonostante fossero già venuti
copiosamente, si sono gonfiati in me ed hanno iniziato a schizzare e a pulsare dentro di
me, e così anchio ho iniziato a godere. Pietro mi ha quindi preso in mano l’uccello
facendomi una sega e provocandomi così una serie di orgasmi multipli e il nuovo Cam, ha
iniziato anche lui a schizzarmi in faccia menandosi l’uccello. Poi calmatisi, uno ad uno
sono usciti da me lasciandomi una grande senzazione di vuoto. Poi Amib tranquillamente mi
ha detto “Adesso puoi andare, per lavarti devi usare la pompa fuori e per asciugarti ti ho
lasciato un asciugamano in una borsa vicino alla strada, usalo e rimettilo a posto. Prendi
pure i vestiti, non serve che torni dentro, mi farò sentire io per la prossima volta”.
Così presi i vestiti, e sotto l’occhio indiscreto della telecamera, subii questa ultima
umiliazione poi rimontai in bici ed esausto mi avviai verso casa, dove mi collassai sul
letto senza mangiare. Il lunedì a scuola, la mattinata trascorse abbastanza tranquilla; in un primo tempo avevo
paura che qualcuno avesse assistito alla “telenovela” che mi vedeva protagonista su
internet – visto che in effetti il contatore di visite non poteva mentire – ma in finale
mi sono ricreduto. A fine mattinata ci viene assegnato un compito per scienze, e così
Marco mi chiede se per caso volevo unirmi a lui ed Andrea per fare la relazione. Accettai
con piacere visto che in materia non sono ferrato, e il pomeriggio dopo la scuola andai a
casa di Marco, Venne lui ad aprirmi e mi disse che nessuno ci avrebbe disturbato visto che
i suoi erano fuori città in visita ad alcuni parenti. “Beh -pensai- vuol dire che
studieremo in santa pace” ma non erano questi i piani di Marco. Entrammo in camera sua
dove c’era Andrea che stava usando il computer. “Certo che sei proprio una vera troia, ti
sei fatto chiavare come la peggiore delle mignotte, persino due cazzi nel culo, e di che
dimensioni poi! e non puoi negare che non ti piacesse, si sente come supplichi perchè ti
chiavino e ti riempiano di sborra. Ed oggi quindi per non lasciarti insoddisfatto, ti
daremo noi la dose di cazzo e di sborra di cui hai bisogno; adesso vieni qui ti inginocchi
e inizi a succhiarmi il cazzo che così ti faccio bere un po’. Vero che hai bisogno di un
drink?” Il peggio era avvenuto! avevano visto! ero rimasto pietrificato, riuscii solo a
dire “ma…” e poi fui interrotto da Marco che disse “Senti troia, non cercare di negarci
quello che sei, l’altro giorno a scuola quando te ne sei andato, ho controllato cosa avevi
fatto e sono così capitato su questo sito” -Andrea intanto aveva girato lo schermo per
farci vedere come venivo usato da quei marocchini- “Ho visto la prima parte delle tue
performance con le carote e il tuo primo cazzone, quindi con Andrea sabato ci siamo
gustati tutta la seconda parte della telenovela. Vuoi che domani sui computer di tutta la
scuola appaia la schermata del tuoi sito? Pensa potremmo far sapere a tutti quanto sei
troia, quindi se vuoi salvare la faccia, da ora in avanti diventerai anche la nostra troia
e soddisferai ogni nostro desiderio quando vogliamo. Adesso fai quel che ti ha detto
Andrea o torna a casa e sai cosa ti aspetterà domani a scuola, A te la scelta” Ancora una
volta non dovevo essere la troia di qualcuno, e come potevo rifiutarmi? tutti poi
avrebbero saputo. Avevo imboccato una via che non era più possibile cambiare. Così andai
verso andrea che mi aspettava con le gambe divaricate, mi inginocchiai e mentre gli aprivo
la patta dissi “Fammelo ciucciare un po’ che ho voglia di sborra”. “Adesso si”, disse
Andrea “è così che parla una vera troia, vedrai che ti faccio bere veloce, è tanto che
nessuno mi fa un pompino ma avrai tempo e modo di allenarmi a resistere”. Così, mentre
succhiavo il cazzo di andrea, marco impugnata la sua camera iniziò a riprenderci dicendo
“e questa la inviiamo ai tuoi amici marocchini. Sai, sul sito dicono che se per caso
qualcuno ti incontra può fare di te ciò che vuole, e se per caso ha una camera e ti
riprende, il filmato verrà incluso nel sito come nuova puntata della telenovela. E così
dicendo si avvicinò anche lui sganciandosi i pantaloni e tirandosi fuori l’uccello “adesso
ti metti a succhiare anche il mio randello che così ti diamo doppia razione di sborra in
quella bocca da troia che ti ritrovi”. Girai la testa e presi a succhiare anche il cazzo
di Marco ed alternavo i cazzi nella bocca spingendoli più in fondo che potevo “Bravo fino
alle palle lo devi succhiare”. Bastarono comunque pochi movimenti che i due iniziarono a
schizzarmi in bocca e in faccia il loro sperma “tieni la bocca aperta troia che vogliamo
farti bere” ed insieme infilarono le loro cappele nella mia bocca continuando a
masturbarsi e finendo di sborrarmi direttamente in gola. Poi con il cazzo mi hanno
ripulito la faccia dalla sborra portandomela alle labbra per farmi ingoiare anche quella.
“sei stata proprio brava. Ma adesso continuiamo a divertirci un po'”. disse Andrea.
“Adesso prendi il mio telefono, che può farfe foto e filmati e vai al sexi-shop che si
trova qua a due isolati, scegli un cazzo di notevoli dimensioni quindi chiedi al commesso
della vasellina e se per favore te lo può ficcare nel culo che devi pagare una scommessa.
Ovviamente gli chiederai anche di filmare il tutto con il telefono in modo da poter
dimostrare di avere pagato la scommessa.” rimasi di sasso “voi siete pazzi, non posso fare
questo!” “ok” disse Marco mentre finiva di inviare il filmato appena girato sul sito
“forse preferisci essere la troia di tutta la scuola. Mi basta inviare una e-mail alla
mailing list e”, “Bastardi! ok vado” presi il telefono e mi diressi al negozio. Stavo
proprio cadendo in basso, come potevo salvarmi da questa situazione? Avvolto nei miei
pensieri raggiunsi in fretta il sexi-shop. Dentro c’erano il commesso, un uomo di mezza
eta con fisico sportivo, e un ragazzo di forse 20 anni intento a scegliere un film porno.
Mi diressi al reparto dei cazzi finti. Non c’era molta scelta ed il cazzo più piccolo
misurava 23cm e largo 3 dita. La fortuna non era certo dalla mia parte. Presi il cazzo ed
andai al bancone. Da quella angolazione non vedevo più il ragazzo e inghittendo la poca
saliva mi apprestai a fare la mia scenetta. “Salve, vorrei questo e della vasellina per
favore”. L’uomo mi diede una stana occhiata prese la vasellina e dandomela disse “ha
bisogno di qualcos’altro?” “beh…” dissi sentendomi gelare, “in effetti sono qui perchè
devo pagare una scommessa. Dovrebbe infilarmi questo cazzo nel culo e filmare il tutto con
questo telefono che così potrò provare di aver pagato la scommessa.” Il commesso invece di
scomporsi, stranamente alle mie aspettative, prese la scatola contenente il cazzo, lo
estrasse e mostrandomelo disse “quasi grosso quanto il mio! Senti checca, sono disposto a
fare quello che mi chiedi ma come ricompensa poi ti ci infilo il mio di cazzo nel culo.”
“E poi ce lo metto anche io!” mi voltai e vidi il ragzzo che teneva in mano un gang-bang
movie. Non ebbi il tempo neanche di rispondere che il commesso andò a piazzare alla porta
il cartello ‘Torno subito’ “Bene, allor dai il telefono al ragazzo così mentre lui ti
infila il cazzo nel culo e ti filma tu mi puoi sugare il cazzo che così ti entra meglio
nel culo. E tu mi raccomando di non riprendere le nostre faccie. Solo il volto di questa
troia che ci suga le minchie devi filmare” Andammo dietro ad uno scaffale di film porno e
mi fecero spogliare, poi il commesso prese una telecamera digitale e la diede al ragazzo
dicendo “Filma anche con questa che cosi posso far vedere il filmato ai miei clienti più
affezionati”. “Ehi! questi non sono i patti” dissi provando a rifiutarmi. “E chi se ne
frega. sei tu che vuoi il cazzo nel culo. Avanti poche storie e inizia a ciucciarmi la
minchia che non ce la faccio più” ed estrasse il cazzo già eretto, e come aveva detto era
veramente grosso, smisurato, sembrava il braccio di un ragazzino. “Vedrai come ti apro il
culo brutta troia hahaha”. Adesso avevo paura, il tipo mi avrebbe veramente aperto il culo
con quel coso. Visto che non mi muovevo, il ragazzo da dietro mi spinse la testa sul
cazzone dell’uomo e mi disse “apri e suca” e mi trovai così soffocato dall’enorme cappella
che faticava ad entrare persino nella mia bocca. “Brava pompinara! vedi che se spingo
entra di più” e così dicendo iniziò a scoparmi la bocca spingendo il cazzo più in fondo
che poteva cercando di aprirmi anche le tonsille. Nel frattempo il ragazzo aveva iniziato
a riprendere la scena, e dopo qualche bel primo piano del mio pompino prese la vaselina e
senza premura con tre dita mi spalmò la crema dentro il culo. Poi prese il cazzo e lo
spinse fino in fondo con un colpo solo. Non ebbi modo neanche di lamentarmi perchè il
commesso stava ancora riempendomi la bocca col suo randello. Quindi il ragazzo sfilò il
cazzo per intero dal culo e lo spinse dentro ancora fino in fondo. Ripetè l’operazione per
almeno 20 volte, contando ogni volta e riprendendo la scena con la telecamera “…19 e 20!
e ora ti apriamo il culo per bene troietta” Il commesso mi sfilò il cazzo di bocca
permettendomi finalmente di respirare e mi fece girare, mi sfilò il cazzo finto dal culo,
appoggiò la sua cappella al mio buchetto ed iniziò a spingere. Il ragazzo intanto si era
spostato per riprendere anche questa mia sodomizzazione “i tuoi amici saranno pagati
doppio così hahaha” Sentii la cappella del commesso che si facefa strada piano piano, poi
la estrasse e dentro di nuovo più in fondo e così ancora facendomi gemere dal piacere.
Senza neanche prevare dolore sentii le palle del commesso che mi sbattevano sulle chiappe
“Pensavo di romperti il culo ma vedo che qua ti hanno già fatto il servizio brutta troia.”
ed iniziò a pomparmi con forza. Il ragazzo allora disse ” stenditi che ce la facciamo
sedere sopra e poi come promesso ce lo metto anch’io hehehe”. Così il commesso mi fece
spostare e si sdraiò con il cazzo che sventolava in aria. “E adesso da brava troia ti ci
siedi sopra, poi quando ce l’hai tutto dentro il mio amico ci mette anche il suo e vediamo
se ti apriamo. Poi, dopo il mio cazzo, di sicuro non sentiresti nemmeno il cazzo del
ragazzo hahaha” così mi accovacciai puntando quel fungo al mio buchetto. Iniziai a
scendere piano perche in quella posizione potevo sentire meglio il randello che si faceva
strado, ma il ragazzo, cha aveva appoggiato la telecamera su uno scaffale di fianco in
modo che potesse continuare a riprendere la scena, mi spinse giu facendo pressione sulle
spalle, persi l’equilibrio e mi ritrovai seduto e impalato d’un sol colpo sul cazzo del
commesso “ah!” disso perdendo poi il fiato “hahahha” risero i due “Adesso l’hai sentito
che ti rompevo il culo è frocio” quindi mi disse di muovermi su e giù e mentre lo facevo
lui mi pistonava più forte “Dimmi che ne vuoi di più, urla quanto sei troia e supplica il
mio amico di unirsi”. Ero in estasi, quel cazzone mi stava facendo perdere que pochi freni
rimasti, ed in preda al godimento dissi “siii siii, riempitemi, voglio che mi apriate il
culo in due! per favore fatemi sentire due cazzi, uno non mi basta. Sono una troia
sfondatemi voglio farvi godere” Il ragazzo allora si tirò fuori il cazzo, mi fece stendere
sul commesso che continuava a pistonarmi mi sollevò le gambe e disse “fermo che ora entro
anchio”, Il commesso cosi si fermò col cazzo in fondo al mio culo lasciando che il ragazzo
si facesse strada anche lui. Non fu cosa facile, il ragazzo uso addirittura le dita per
allargare ancora di può il mio culo già ampiamente dilatato dal fungo che avevo piantato
dentro. Piano piano sentii la cappella dell’altro cazzo che entrava e si muoveva sempre
più in fondo fino a che anche lui non fu tutto dentro e i due cominciarono a muoversi
insieme. Per la seconda volta avevo due cazzi nel culo e la cosa mi provocava delle
emozioni indescrivibili. Non riuscivo a parlare, solo piccoli gemiti “ahh, si, ..rompimi,
gh, ah ah così”. Il ragazzo riprese la telecamera per poter riprendere meglio il mio culo
che veniva oscenamente sodomizzato dai loro due cazzi. Continuarono a scoparmi come
ossessi per almeno 5 minuti poi il ragazzo sfilo il cazzo dal culo e avendo io ancora la
bocca aperta dal godimento, appoggiò la cappella alla lingua e continuando a menarselo
disse, “e ora bevi tutto lurida troia” e fiotti caldi di sborra iniziarono a colpire la
mia lingua e il palato mentre lui si gustava la scena dallo schermo della telecamera.
Finito di godere mi fece ripulire il cazzo per bene e si dedico alla fine del filmato. Il
commesso infatti iniziò a pomparmi forte fino a godermi nel culo. Sentivo benissimo i suoi
schizzi potenti che mi colpivano dall’interno, ed iniziai a godere anch’io contraendo così
il mio culo sul cazzo che avevo dentro come se volessi spremerlo di tutto il suo sperma.
Poi mi sfilo il cazzo dal culo facendo vedere bene alla telecamera la sborra che colava e
mi disse di ripulirgli bene il cazzo con la bocca. Da dietro il ragazzo rinfilò di un sol
colpo il cazzo finto nel culo e disse “credo che i tuoi amici saranno ancora più
soddisfatti se torni con il cazzo direttamente nel culo”. “Bravo ragazzo” disse il
commesso rialzandosi “credo proprio che hai ragione aspetta che vado a prendere del nastro
adesivo che così non gli esce quando cammina!” e così dicendo tornò con del nastro
americano di quello super adesivo. seguirono l’operazione con molta cura, Mi fecero
mettere a novanta gradi e mentre uno mi teneva large le chiappe applicarono il nastro
largo 4 dita, dal fondo schiena all’ombellico facendolo aderire bene alla pelle in modo
che fosse poi difficile da togliere. Imprigionarono nel nastro anche il mio cazzo che non
si era aconora ammosciato e le palle. Applicarono ancora due striscie ai lati per poter
coprire del tutto il cazzo e le palle schiacchiandole bene. Mi dissero di rivestirmi
finendo così il filmato. Poi il commesso prese la camera e disse “Adesso ti faccio una
copia per i tuoi amici.” Aspettai in piedi con quel cazzo finto in culo e il mio cazzo che
era tirato da morire dal nastro. Intanto il ragazzo aveva riaperto il negozio e altri due
tizi erano entrati dirigendosi al bancone e aspettando il commesso. Mi sentivo
imbarazzatissimo avendo quei due di fianco e l’attesa mi sembro immensa, poi il commesso
riapparve prese una busta e disse a voce maliziosamente un po più alta “qua dentro ci sono
il filmato per i tuoi amici della scommessa che hai perso, la vasellina, e la scatola del
cazzo di 23cm che porti infilato nel culo. Fanno 50′. Ci vediamo poi mercoledì alle 16 per
la proiezione del filmato qui nel locale” stavo per sprofondare, ed in più non avevo i
soldi per pagare perchè il cazzo dovevo solo farmelo infilare e non comprarlo. “Di che
filmato si tratta” chiesero i due “magari possiamo vedere anche noi la prima”. “Beh il
filmato è un video amatoriale di questa troietta sodomizzata poco fa nel mio locale, credo
che la puttanella qua non abbia niente in contrario se partecipate alla visione vero?”
rivolgendosi a me “Nnn…no ma vedi, ho un problema, non ho i soldi per pagare”. “Brutta
troia che non sei altro, prima vieni qua mi implori per farti piantare un cazzo finto nel
culo e quando ce l’hai piantsto dentro e fissato con il nastro mi dici che non hai i
soldi. Non credere che te lo regali oppure che lo rimetta in vendita dopo che te lo sei
fatto infilare nel culo. Adesso mi paghi e non esci di qui finche non lo fai. Piuttosto
stai qui a fare la zoccola per i mie clienti fino a che non mi hai ripagato! Anzi forse i
due signori possono aiutarti, avanti approfittane subito e guarda di rimediare i soldi.”
Che situazione! e pensare che ero uscito di casa pensando di andare a studiare. I due
uomini mi stavano guardando con aria da superiori e con un sorriso sotto le labbra:
stavano solo aspettando le mie parole. “Scusate signori, dovrei pagare 50′ al commesso che
molto gentilmente mi ha fatto infilare nel culo un cazzo finto di 23cm da quel ragazzo,
adesso sono disposto a farvi un pompino con l’ingoio per 50′. Purtroppo non posso farmi
inculare perchè come vi ho detto il mio culo è tappato, ma mercoledì alla prima, potrete
incularmi mentre vi gustate il filmato”. “Sei proprio una troia schifosa, per soli 50′ ti
fai riempire la bocca di sperma da due sconosciuti e poi gli offri pure il culo! Sai cosa,
visto che i soldi ti fanno schifo e il cazzo invece no, mercoledì quando torni non appena
ci vedi, ti inginocchi ci restituisci i soldi dicendo che sono quelli del pompino con
l’ingoio che ti abbiamo prestato e poi ci preghi di succhiarci il cazzo prima di farti
sfondare il culo come promesso durante la proiezione del film”. Incredibile, tutti quelli
che mi incontrano riescono a trovare il modo di ricattarmi e di sottistare ai loro voleri.
Ma ero caduto in una nuova trappola e tutto quello che volevo era di ritornare da Andrea e
Marco per potermi sfilare quel cazzo dal culo che iniziava ad infastidirmi ed andare
finalmente a casa. “Va bene risposi, mercoledì vi restituirò i soldi.” “Brava troia disse
il commesso, è così che ti devi comportare quando sei nel mio negozio, voglio che tu sia
la troia dei miei clienti. E per ringraziarli adesso come hai promesso gli fai un pompino
con l’ingoio, e siccome sono così gentili da prestarsi ad una troia come tè non dovranno
pagarmi il gingillo che hai nel culo ma si prenderanno i soldi che gli darai per farti
inculare hahaha così non saranno loro a pagare per incularti, ma sarai tu a pagarli per
farti inculare ed ovviamente davanti agli occhi dei possibili clienti che saranno nel
negozio hahaha” Cosi andai con i signori dietro agli scaffali che mi avevano gia visto
protagonista, e con il negozio che rimaneva aperto ed il ragazzo che si gustava anche
questa scena mi inginocchiai ai due sconosciuti, gli tirai fuori il cazzo e comincia a
succhiarli con la maestria che avevo acquisito. “Succhi proprio bene” disse uno “Hai
ragione, credo proprio che gli scarichero velocemente la dose di sperma che ci ha chiesto
di bere”, Il ragazzo allora si avvicinò prese dal mio giubbotto il telefono ed iniziò a
riprendere con quello “Beh, credo che dovrai na spiegazione ai tuoi amici per il tuo
ulteriore ritardo hahaha così vedranno che hai fatto la troia per bene. Ovviamente puoi
invitare anche loro mercoledì per la prima, chissà che non scelgano qualche altro
oggettino per farti godere troia che non sei altro” così dicendo aveva impresso quelle
parole nel filmato, così sarei stato costretto a spiegare della prima ai miei amici anche
se non avessi voluto. Fortunatamente i due mi vennero in bocca velocemente si fecero
ripulire il cazzo e dissero che mercoledì per i 50′ promessigli mi avrebbero sfondato per
bene il culo con la visione del filmato”… tutto registrato. Stavo diventando la troia di
tutti. Ormai non avevo più speranza. Presi il sacchetto con le cose e camminando malamente
per il cazzo nel culo mi diressi verso l’uscita sbeffeggiato dai presenti “ti piace
sentire il cazzo nel culo mentre cammini è troia” “Guarda di non farti scoprire da nessuno
altrimenti prima di arrivare dai tuoi amici mi sa che qualcun altro ti fa la festa
hahaha”. Uscii e più veloce che potevo mi ridiressi verso la casa dei miei amici. “Cazzo
quanto ci hai messo a tornare, sono passate almeno due ore” disse Andrea “Sei riuscito a
fare quello che ti abbiamo chiesto almeno?” disse Marco strappandomi la busta di mano “e
questo cosa vuol dire” tirando fuori il filmato e gli altri oggetti. “Beh io ho fatto
quello che mi avete chiesto ma le cose sono un pò precipitate” quindi mentre spiegavo
l’accaduto avevano iniziato a vedere il filmato facendolo ovviamente vedere anche a me.
“Minchia quanto sei troia! ti stai facendo aprire nuovamente da due cazzi
contemporaneamente” poi si passò alla scena del nastro ed il filmato finisce con io che mi
rivesto. I miei amici sgranano gli occhi, piazzano la telecamera per il seguito della
telenovela e mi ordinano di spogliarmi ed iniziano a ridere “ancora meglio di quello che
ci eravamo aspettati. Adesso ci divertiamo a strapparti via il nastro ed a stapparti il
culo. Poi visto che ti piace tanto ti riempiamo il culo anche con i nostri cazzi.” cosi
mentre Marco riprendeva la scena Andrea inizia a staccare uno dei tre nastri, quello che
stava ai lati “Hehehe Te ne togliamo uno alla volta cosi proverai dolore più a lungo
hahaha”. Mi stava facendo un male cane, il nastro americano è difficile da staccare e lui
tirava senza ritegno strappando ovviamente i pochi peli che si trovavano sotto
“Fantastico! praticamente ti sto facendo la ceretta al cazzo e al culo che avevi gia
depilati (vedi cap. 2). Dopo sembrerai ancora più troia” La terza striscia, quella che mi
ricopriva il cazzo e il culo volle toglierla Marco, cosi si scambiarono i ruoli e Marco
iniziò a staccare il nastro dall’ombellico. Mentre tirava per staccare il cazzo dal
nastro, il cazzo si allungava col nastro e non riusciva a staccarsi così Marco devette
reggermi l’uccello con le mani per poterlo staccare; quindi arrivò alle palle facendomi
urlare di dolore lasciò quella estremità a ciondoloni per passare a staccare l’altra. Mi
fece piegare a novanta unì le due estremità e diede l’ultimo strattone facendo uscire dal
culo il cazzo rimasto attaccato al nastro. “Hahaha ti ho stappato hahaha ma adesso ti
siedi sul mio cazzo che ripetiamo la scena che hai fatto al negozio hahaha” Cosi mi fa
impalare di un sol colpo senza usare la vasellina che ormai non serviva più e comincia a
pistonarmi. “Hai il culo più largo di tutte le troie. Avanti c’è posto anche per te amico”
e così anche Andrea punta il cazzo al mio culo e si insinua anchesso con il cazzo di
Marco. Iniziano a muoversi asincronamente sbattendomi prima uno poi un altro il cazzo in
fondo al culo e facendomi sentire sempre pieno. “Si bravi così. mi state facendo
impazzire! sono la vostra troia, farò quello che volete ma sborratemi in culo vi prego” a
quelle parole i due aumentarono le spinte, li sentii gonfiare dentro di me ed insieme
esplodemmo in un madornale orgasmo che mi squassò tutto. I due rimasero un po in me poi si
sfilarono mi dissero di rivestirmi e di andarmene. Mi ricordai del telefono infilandomi il
giubbotto, dovetti così renderlo e raccontare anche dei due tizi e della prima di
mercoledì. “Sei proprio una troia. Ti stai facendo sbattere da tutto il paese. Bene ora
vattene mentre noi ci gustiamo anche questo filmato e mandiamo il tutto su internet.
Chissà quanta gente verrà a vederti, mercoledì è dopodomani ma magari ci sarà qualcuno che
segue la telenovela su internet che ha tempo di passare. Se sei fortunato magari passa
anche qualcuno che conosci hahaha Ci vediamo domani a scuola hehehe. A proposito, verremo
di sicuro anche noi mercoledì così potremo mettere al corrente del sito il negoziante che
magari ci farà filmare per far continuare “La Troietta in calore”. Ora Va troia va, ci
siamo stancati di te per oggi”.
… continua Il mattino seguente mi svegliai un po indolenzito ma tutto sommato stavo bene, sentii solo un po di dolore andando in bagno ma dopo una bella sciacquata al buchetto con dell’acqua fresca tutto a posto. Mi preparo indossando la tuta visto che avevamo tre ore di ginnastica e mi incammino verso la fermata del pulman pensando a cosa ancora sarebbe potuto succedermi. Il pulman era gia la e correndo ci salto sopra lanciandomi sulle ultime file. Talmente era la foga di salire per non perdere il pulman che non mio sono neanche accorto di essermi seduto proprio di fianco a Marco che stava in angolo in fondo al pulman. Di fianco negli altri sedili c’erano Gino ed Andrea che mi guardavano con uno strano sorrisetto. “Buon giorno troietta” disse Marco gurdandomi: “come va il tuo culetto? ripreso dalla sfornata di ieri? ” e rivolgendosi all’amico” lo sai Gino che ieri questa troietta ce lo ha ciucciato e poi si è preso entrambi i nostri cazzi nel culo. Proprio così, ha preteso che lo sfondassimo in due ed ha pure voluto bere la nostra sborra. E’ una ciucciacazzi da paura questa troietta.” stavo sbiancando al che disse Gino: “ma che minchia vai dicendo. Non ci credo che gli avete aperto il culo e sborrato in bocca…” parlavano normalmente non curandosi di abbassare la voce e son convinto che tutti quelli seduti nelle ultime file potessero sentire quello che stavamo dicendo, quando Marco prese la mia mano e l’appoggiò sul suo cazzo fuori dai pantaloni. “Avanti fai vedere a Gino come succhi bene” e prendendomi la testa mi chinò bruscamente sul suo cazzo infilandomelo in bocca. Ero pieno di eccitazione. Stavo sbocchinando Marco nel pulman carico di ragazzi. I miei risucchi e le parole di Marco non tardarono a far girare i ragazzi delle poltroncine di fronte che estratto il cellulare cominciarono a scattarmi foto mentre spompinavo Marco. “E girati un po e facci vedere meglio anche a noi che mi stanno venendo delle foto di merda.” Così Marco si ferma si alza e va a mettersi in mezzo alla fila di fianco a Gino e con il cazzo ritto gli dice, “se ti metti qui di fianco a me ti succhia anche il tuo”. Così anche Gino si alza e se lo tira fuori ordinandomi di succhiarlo. Nel mentre Andrea stava riprendendo tutto con la telecamera e non si dimenticò di ricordarmi che sarebbe andato a finire tutto su internet. E per di più adesso c’erano anche altri due ragazzi della scuola che non conoscevo e che stavano documentando il mio doppio pompino col loro cellulare. Il viaggio durò mezzora e nessun altro si accorse di quello che stava succedendo per fortuna; durò solo 10 minuti il supplizio ma furono sufficienti a far venire i due bastardi nella mia bocca. Pretesero che rimanessi a bocca spalancata e con la lingua in fuori cosicchè si potesse veder bene nella telecamera e nelle foto dei telefonini come mi riempivano di sborra. Vollero che non ingoiassi finche non ebbero finito di schizzare l’ultima goccia, quindi dovetti ingoiare con fare porco, e ripulirgli per bene i cazzi, facendomi ben vedere dagli obbiettivi.”Hai visto Gino che non ci credevi?!” “Wow Marco, avevi ragione, abbiamo fra le mani una vera troia. Ci sarà da divertirsi tutto l’anno!” Quindi si rinfilarono i cazzi al posto e si rimisero seduti parlando della lezione. Andrea invece fece un cenno a uno dei due ragazzi che aveva fotografato la scena col telefonino e gli disse qualcosa in un orecchio. Non so cosa gli disse ma il ragazzo mi guardò mi sorrise facendo di si con la testa e si rimise al posto dicendo all’amico che si sarebbero divertiti.
Le prime due ore di lezione passarono tranquille, a parte il fatto che ogni tanto Marco e Gino, che avevano preteso che andassi in ultima fila in mezzo a loro, mi mettevano la mano sui loro cazzi estratti dalla tuta dei pantaloni già turgidi. Andrea era di fronte a noi sempre pronto con la telecamera sotto al banco a riprendere le scene che si svolgevano. Mi hanno perfino fatto ciucciare un po i loro cazzi mentre la professoressa era girata alla lavagna intenta a spiegare equazioni matematiche. Iniziammo poi le tre ore di ginnastica che avrebbero finito la mattinata. Le ore di ginnastica le facciamo sempre insieme ad altre due classi e quella mattina avevamo un solo professore che ci insegnava. Stavamo correndo quando Gino mi si affianca e mi dice di andare in bagno che voleva farmi il culo a tutti i costi. Così con fare disinvolto mi allontanai dal gruppo in corsa dirigendomi verso i bagni degli uomini seguito da Gino. Entrammo e li ad aspettarci c’era gia Andrea che ci filmava con il cazzo gia fuori che se lo menava. Sentii poi il rumore di due sciacquoni ed uscirono dai bagni i due ragazzi che mi avevano fatto le foto col telefonino. Ero di nuovo in trappola! altri due si stavano unendo alla gang dei miei torturatori. “Adesso piccola troietta, se non vuoi che questi due ti sputtanino e mi diano le loro registrazioni, farai un pompino ai nostri nuovi amici mentre Gino ti sfonderà il culo col suo randello da 22cm. io nel frattempo come sempre vi riprenderò per trasferire il tutto su internet ad incrementare una telenovela che vanta già migliai di visitatori tutti i giorni. Stai diventando famosa troietta lo sai, Chissà quanti che ti conoscono già ti hanno vista. O meglio chissa quanti che non conosci potrai incontrare, al mercato sul pulman al cine ovunque e ti chiederanno le peggio porcherie e tu dovrai esegeguire da troietta come sei. Avanti ciuccia il cazzo di Gino che così lo insalivi bene prima che te lo mette in culo.” E senza accorgemene mi ritrovai in ginocchioni con il cazzo di Gino puntato sulle labbra. Aprii la bocca e comincia un maestoso pompino avendo cura di insalivarlo bene fino alla base sperando che mi avesse fatto il meno male possibile. Era veramente lungo e largo. Intanto gli altri due, toltisi i pantaloni della tuta, mi presero da dietro e mi tolsero anche i miei buttandoli di lato. Adesso ti apriamo un po il culo cosi Gino ci scorre meglio, e così dicendo si ciucciarono le dita e cominciarono a tuffarle a turno nel mio culo, prima uno poi un altro. Dopo hanno cominciato a giocare con due dita, ad infilarle insieme dentro e a tirare di lato come a volermi squartare il culo. Mi sentivo apertissimo. Allora Gino si fermò di martoriarmi la bocca col suo randello e mi venne dietro infilandomi tutto il cazzo dentro fino alle palle senza lasciare che i due togliessero le loro dita che mi stavano slargando il buchino! I due continuarono a muovere le dita dentro come a farmi un ditalino e Gino aveva iniziato a pistonarmi selvaggemente il culo. I ragazzi si allungarono sotto di me e lasciandomi le dita nel culo mi ordinarono di ciucciarli. Così li imboccai uno alla volta e li succhiai in quella strana posizione fino a farli venire nella mia bocca. Ovviamente dovetti ingoiare tutto, non prima di aver mostrato alla telecamera la mia bocca piena. Quindi mi tolsero le dita e il cazzo dal culo facendomi sentire molto vuoto, Gino sistemò in terra i miei vestiti ci si sdraiò sopra e puntò il suo cazzo in alto. I due ragazzi quindi mi alzarono di peso tenendomi sotto alle ginochia e con le gambe divaricate e mi calarono su quel piolo. Iniziarono a farmi andare su e giu fino a che non mi ritrovai completamente seduto sul cazzo di Gino. “che troia! 22cm di cazzo tutti nel culo! son convinto che ne vorresti anche di più” disse uno dei due ragazzi e mi rialzarono facendo uscire il cazzo quazi completamente e poi mi fecero ricadere giù facendomi sfondare tutto dun fiato, ed ancora ed ancora ogni volta contandole, 19 e 20 e mi lasciarono seduto li con il cazzo fino in fondo e la bocca aperta che non riusciva ad emanare grida se non piccoli lamenti. “guardate come spalanca la bocca, vuole ancora un po di sborra” ed insieme mi infilarono le loro cappelle in bocca mentre Gino sollevatomi per le gambe aveva iniziato a pistonarmi come un toro. Vennero tutti insieme, Gino nel mio culo e i due nuovamente nella mia bocca; anche Andrea si uni menandosi il cazzo con la telecamera sempre accesa e mi sborrò in bocca dicendo che non ce la faceva più a guardare e che ero una troia. Gino e i due si rimisero la tuta ed uscirono lascindomi al suolo con la sborra che mi usciva dal culo. Andrea prese le mie mutande le strappò le buttò nel cestino e mi disse “fatti una doccia e lavati via quella sborra dal culo che dopo scuola io Marco e Gino ti portiamo a fare un giro….” e se ne andò anche lui. Mi lavai e mi rimisi la tuta, senza mutande ovviamente e ritornai nella palestra con gli altri alunni pensando solo a cosa sarebbe successo dopo la scuola. Alla fine delle lezioni mi precipitai all’uscita sperando di cavarmela ma ovviamente trovai i tre che mi aspettavano “che c’è perdi il pulman? non ti ricordi che dovevi uscire con noi per farci divertire ancora un po’? Dai che adesso ce ne andiamo all’osteria di Pippo a berci un caffe”. L’osteria non era molto distante e durante il percorso i ragazzi si divertirono a calarmi i calzoni a mo di scherzo quando incrociavamo qualcuno; qualche secondo, giusto il tempo di ritirarmi su la tuta ma abbastanza da sentirmi fortemente umiliato, anche perchè dovevo subire senza ribellarmi. Ad un incrocio addirittura, mentre c’erano le macchine che passavano Andrea mi ha calato la tuta fino alle caviglie e mi ha detto che avrei potuto rivestirmi solo dall’altra parte e di non correre. Mi son vergognato da morire, le macchine passando rallentavano e mi suonavano il clacson, una mi si è fermata di fronte aspettando che le attraversassi davanti; non ho avuto il coraggio di guardare chi guidasse ma ho sentito le risate di più persone provenire dall’interno. La macchina è rimasta ferma in mezzo alla strada a vedere che facessi e Andrea intanto, gia dall’altra parte con gli altri che ridevano mentre Marco riprendeva la scena con la telecamera disse “Stai dando proprio un bello spettacolo troietta a quei quattro nella macchina, si stanno proprio divertendo a vederti umiliato in mezzo alla strada. E tu da troia che ti ritrovi hai pure il cazzo ritto. Dai arriva qua e tirati su i calzoni che il locale di Pippo è proprio quello li” indicando con la mano e ad alta voce quasi a volersi far capire da quelli nella macchina che lo spettacolo sarebbe andato avanti la dentro. Entrammo e Andrea salutò Pippo ordinando tre caffè poi si rivolse a me “per te ci sarà altro da bere, tanta buona crema che distillerai con la tua boccuccia da brava troietta”. Il locale non era molto grande, c’erano giusto quatro tavoli di quelli da cucina alti e a quattro gambe, e qualche sgabello intorno al bancone del bar dietro al quale stava Pippo che risalutò e disse che i caffè sarebbero stati pronti in dieci minuti, che ora era occupato e di mettersi a sedere. Nel locale c’erano giusto 3 persone, un ragazzo di trentanni circa al bancone a prendere una birra e due quasi 50enni ad un tavolo che bevevano vino giocando a carte. Ci mettemmo a sedere e mentre Marco armeggiava con la telecamera Andrea mi disse “Lo sai perchè ci piace giocare con te? Perche ti possiamo far fare cose che mai oseremmo chiedere ad una ragazza, possiamo toglierci ogni nostra fantasia con te, perchè non puoi rifiutarti e perchè in fondo ti piace e sei una troia. Per esempio, ho sempre desiderato che la mia ragazza mi succhiasse l’uccello da sotto al tavolo di un locale e adesso tu esaudirai questa mia fantasia e visto che i miei amici sono qui sarò ben lieto di dividere questo mio sogno con loro e di farti ciucciare anche i loro cazzi. Adesso scivoli sotto al tavolo e uno per uno ci succhi fino a bere la sborra che ti piace tanto. Dovrai ingoiarla fino all’ultima goccia e dammi anche i pantaloni della tuta prima di andare sotto al tavolo. Voglio umiliarti e farti vergognare della troia che sei, mentre lo fai sii sensuale che Marco come vedi sta gia riprendendo, togliti i pantaloni come se nessuno fosse nel locale me li dai e mi chiedi se per favore ti faccio bere un po di sborra”. Il solo sentire quello che avrei dovuto fare ancora mi aveva mandato le pulsazioni a 2000 e mi alzai tremando e guardandomi intorno. Il ragazzo al bancone era di spalle e parlava con Pippo che cercava di aggiustare qualcosa con la cassa e i due che giocavano a carte sembravano impegnati in altro che a guardare noi. Il tavolo era quadrato e ci potevano sedere almeno 2 persone per lato e così eravamo seduti io e Andrea guardando il bancone e sul lato di fronte quindi con le spalle rivolte al bancone c’erano Marco che mi riprendeva e Pino che si stava gia massaggiando la patta vistosamente. I lati del tavolo erano liberi e di sicuro i due che giocavano girandosi avrebbero potuto vedermi molto bene sotto al tavolo mezzo nudo mentre avrei spompinato i miei amici, ma di sicuro Pippo e il trentenne avevano la vista bloccata da Marco e Gino e questo mi rincuorava un po. Cosi guardando la camera mi alzai e cercando di essere sensuale mi tolsi i pantaloni e tremando per l’ecciazione li porsi ad Andrea dicendo “Adesso posso per favore andare sotto al tavolo a ciucciarti un po il cazzo? Ho tanta voglia di un po di sborra” e scivolai sotto al tavolo contento che almeno sembrava nessuno si fosse accorto di niente. Da sotto al tavolo controllai i lati ed in effetti i due al tavolo potevano vedermi proprio bene e dall’altro lato anche chiunque avesse aperto la porta mi avrebbe potuto vedere. Andrea si calò la tuta e mi mostro il suo cazzo già duro quindi lo presi con le mani e cominciai a succhiare. Ero eccitato, emozionato, spaventato, sotto ad un tavolo di una osteria del centro, nudo dalla vita in giù che succhio cazzi ripreso da una telecamera sperando di non essere visto dalle altre persone del locale. “Bravo Luca, succhia che poi ti faccio bere la sborra che ti piace tanto” che vergogna, a quelle parole vidi quello che giocava a carte alzare lo sguardo verso Andrea e mancare il mio col cazzo tra le labbra per un pelo. Poi squillò un cellulare, era il mio, Andrea me lo passò e mi ordino di rispondere senza guardare chi fosse e di dire pronto con ancora il cazzo infilato in bocca, poi avrei potuto parlare liberamente. Poteva essere chiunque, persino mia madre, ed inoltre adesso il tipo che giocava a carte mi stava guardando indicandomi, dicendo al suo amico di girarsi a vedere “Guarda sotto al tavolo quella troia come ciuccia il cazzo Mario” “hai ragione Toto magari dopo passa pure sotto al nostro di tavolo” li sentii dire chiaramente e scoppiarono in una risata. Mi sentivo il cuore scoppiare, presi il telefono e con il cazzo di Andrea ancora in bocca i due che guardavano e Marco che non si perdeva una scena con la telecamera, cercai di scandire un pronto. “Che cosa hai detto troietta?” era Ali il marocchino che mi aveva inculato la prima volta e che mi stava trasformando nelle peggiori delle troie grazie al suo sito “Niente dicevo solo pronto”, “e perchè non ho capito un cazzo? metti il vivavoce, voglio che tutti sentano ovunque tu sia in questo momento” adesso si che anche il 30enne e Pippo si sarebbero accorti di qualcosa! sempre più in preda alla vergogna schiaccio il tasto del vivavoce e si sentono chiare le parole di Ali “ho visto che ti stai dando da fare con quel tuo culetto da troia. Belle le nuove puntate inserite su internet, ci siamo divertiti molto io e i miei amici a guardarle e pubblicarle, ma ricordati, non importa quanti cazzi prendi e quanti si divertiranno a trattarti da troia quale sei, tu resti sempre e comunque di mia proprietà, non mi importa quali siano i tuoi impegni, i miei ordini vengono prima di tutti i tuoi altri impegni o possibili ordini di altri padroni, anche se questo comportera per te subire nuove punizioni. Quindi per ricordarti chi sono questa sera alle 9 ti aspetterò con i miei amici nel cinema porno in via Alessandro Magno, è un cinema abbastanza conosciuto puoi chiedere in giro se non lo trovi, hahaha, Devi pagare il biglietto e prima di entrare in sala aspetti che il film sia cominciato, quindi vai nei bagni ti spogli completaente e lasci i tuoi vestiti nel bagno sperando di ritrovarli più tardi, altrimenti ti tocca pure tornare a casa nudo, ed entri in sala venendoci a cercare; ci metteremo circa a metà sala, non ti diciamo dove così sarà più eccitante vederti girare per la sala nudo che guardi tra la gente per vedere se ci trovi, quando ci vedi ti vieni a sedere vicino a me, gli altri ordini te li darò sul momento. Adesso prima di riattaccare mi dici esattamente che cosa stai facendo che non me la raccontavi giusta con quel pronto.” la storia si stava facendo interessante per i miei amici e per di più tutto sarebbe stato poi ritrasmesso su internet. Non poteva telefonare in un momento piu opportuno, adesso avrei dovuto spiegare in quale situazione mi trovassi “Sono con i miei amici, Andrea Marco e Gino, quelli che stanno mandando le nuove puntate, è tutto il giorno che mi umiliano in pubblico in vari modi per registrare nuove puntate e adesso siamo in centro all’osteria di Pippo, ti sto parlando da sotto al tavolo perchè sto succhiando il cazzo di Andrea e ci sono due vecchi che mi stanno gardando. Il mio pronto non lo hai capito perche Andrea mi ha dato il telefono vietandomi di vedere chi fosse e mi ha ordinato di rispondere con il cazzo in bocca.” Stavo sprofondando nel baratro più assoluto e non vedevo proprio una via di ritorno, mi sentivo usata umiliata e troia come nessuna donna “e brava la mia troia, fai bene a mantenerti allenata, vuol dire che dopo fai venire anche i tuoi amici al cinema, così potranno continuare a riprenderti mentre faremo vedere a tutto il cinema quanto sei troia; e visto che sei in un osteria fatti fare anche un bel clistere di birra dai tuoi amici che così ti puliscono il culo prima che ti vediamo; voglio che ti fai spruzzare in culo almeno due litri di birra, e prima di cagarla voglio che a turno tutti te lo mettano un po nel culo. Voglio che fai sentire a tutti cosa si prova a metterlo nel culo a una troia che si è appena fatta un clistere di birra. E adesso puoi pure continuare a giocare con i tuoi amici, ma non scordarti i miei ordini, so che stanno riprendendo quindi avro modo di vedere se mi ubbidirai. A più tardi mia troia!” e riattaccò.
continua
Buongiorno. Ottimo inizio del tuo racconto. Aspetto di leggere il tuo prossimo racconto in qui tu e il tuo amico…
Ciao purtroppo non sono brava nello scritto, Se vuoi scrivermi in privato . delo.susanna@gmail.com
Per un bohemienne come me, che ama l’abbandono completo al piacere e alle trasgressioni senza limiti, questa è forse la…
Ho temuto che non continuassi… sarebbe stato un vero peccato, il racconto è davvero interessante
Grazie, ne sono lusingato. E' da poco che lo faccio, ma lo trovo divertente. Tu scrivi, ho provato a cercare…