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Racconti di Dominazione

Il Colloquio – Cap3 – Il frullatore

By 27 Giugno 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

A svegliarla la mattina seguente fu sempre Luca, il giudice dal naso storto.
“Ti ho trovata finalmente. Ci chiedevamo tutti cosa ti fosse successo. Chi ti ha ridotta in questo stato?”
“Non lo so” rispose Sara
“Tanto anche se lo sapessi, non cambierebbe nulla. Dai, fatti una doccia calda, non puoi presentarti così davanti alla commissione. Ci vediamo di sotto tra 10 minuti, ok?”
Le slegò mani e gambe e la aiutò ad alzarsi, nonostante lei fosse lercia e maleodorante.
Lui uscì e lei si fece una doccia calda.
Non mangiava da 2 giorni, era stata seviziata in ogni modo possibile ed immaginabile. Eppure le bastò farsi quella doccia e le sembrò di essere in Paradiso.
‘Forse sono morta e questo &egrave l’inferno’ pensò ‘Ma se questo &egrave l’inferno cosa ho fatto di male per finirci. E poi cosa ci farebbe un angelo così gentile all’inferno?’ I suoi pensieri ora andavano a l’unico uomo che l’avesse trattata con un minimo di gentilezza.
Finita di lavarsi, senza nemmeno cercare di asciugarsi, tornò alla stanza della commissione.
Lì, tutti i giudici e il ginecologo, l’aspettavano, con un aria molto spazientita. Tutti, tranne Luca. Lui sembrava quasi preoccupato.
“Il Signor Luca ci ha informati” disse l’uomo dai capelli grigi “dell’incidente di ieri. Per cui abbiamo deciso di affidarle una nuova mansione”
“Dal momento che la nostra emittente si occupa anche di televendite pensavamo di spostarla in quel settore. Le va bene?”
“Certamente” rispose fulminea Sara. Per lei qualunque cosa sarebbe stata meglio del supplizio che aveva passato.
“Bene. Il suo compito sarà testare i prodotti dei nostri fornitori, prima che vengano immessi sul mercato, per verificare che non siano pericolosi. Sarà la nostra cavia di elettrodomestici”
Cavia. Sara aveva sentito bene. La volevano usare come cavia.
“Le tolgo la cintura di castità” disse il ginecologo.
Prese la chiave, aprì il lucchetto e le sfilò via con forza entrambi i falli.
Sara era convinta che sarebbe stato piacevoli sentirli uscire via, ma oramai la sua carne si era talmente abituata a quella presenza dopo tutte quelle ore, che provò come un forte bruciore quando uscirono.
Ma in ogni caso si sentiva liberata di non doverli più portare.
“Mi segua” disse un altro membro della commissione.
La portò in un altra stanza, non lontana da lì, piena di scatole di varie apparecchiature elettroniche.
“Apri la scatola del frullatore e montalo su quel tavolo” ordinò.
Sarà montò in un attimo la base del frullatore.
“Quale punta devo mettere?” osò chiedere.
“Metti quella dello spremi agrumi”
Sara la montò.
Adesso sieditici sopra e fai entrare lo spremi agrumi ben dentro il culo.
Sara pensava di essere uscita da quell’incubo, fatto di stupri e sevizie, ma capì di essersi sbagliata.
Scoppiò a piangere disperata
“Forza, poche storie”
Sarà salì sul tavolo e appoggiò il suo martoriato orifizio alla punta della spremi agrumi. La punta era stretta, ma la base era larghissima, quasi 10 centimetri di diametro. Non c’era un modo semplice di farlo.
Sarà si lasciò andare, lasciando che la forza di gravità la facesse sodomizzare.
La penetrazione fu istantanea ma dolorosissima, sentì lo sfintere strapparsi, lacerarsi e lasciar entrare quel corpo estraneo dentro di sé.
“Non va bene, &egrave entrato poco. La base &egrave giusto al limite dello spremi agrumi, deve entrare ben dentro” si lamentò l’uomo.
“Mah, mah, non entra di più. Sto spingendo con tutto il mio peso” rispose singhiozzando Sara.
L’uomo mise le sue mani sulle spalle di Sara, le sorrise con un ghigno malefico, e la spinse giù con vigore.
30 centimetri di frullatore entrarono fino alla fine del retto di Sara.
Sara sentì le viscere contorcersi dal dolore, Ora non solo il suo sfintere ma tutto il suo retto era stato distrutto da quell’affare largo ben 10 centimetri.
“Bene, lo scopo di questo test, come avrai intuito, &egrave verificare cosa accadrebbe se una acquirente provasse a darsi piacere infilandosi nell’ano il frullatore e poi lo accendesse alla massima potenza”
“Nooooo” gridò Sara afferrando la mano dell’uomo. Aveva intuito quello che stava per fare.
L’uomo si divincolò facilmente dalla sua presa.
“Questo &egrave un frullatore di ultima generazione. 10 Livelli di potenza, regolandolo al massimo eroga 1500 Watt, girando a 5000 giri al minuto. Meglio di un motore a scoppio”
“La prego, non lo faccia. E’ già straziante così” provò a supplicarlo, ma invano.
Quel test era inutile e sadico. Chi mai avrebbe fatto una cosa del genere su se stesso? Sara non capiva perché la sottoponessero a questo.
L’uomo, lo accese alla massima potenza, senza alcuna pietà.
La punta del frullatore iniziò a girare dentro il retto di Sara, finendo la sua opera di distruzione.
“Ahhhhh” Sara urlò in preda ad un dolore che nessuno aveva mai provato prima d’allora. Si aggrappò con le mani al tavolo, per riuscire a sopportare quello strazio, ma nulla riusciva a placare la sua sofferenza.
Più la punta girava e più le sue carni venivano massacrate, la pelle si lacerò e dal suo retto iniziò a uscire un rigolo copioso di sangue.
L’uomo lo spense.
“Bene, questo test ha dimostrato che questo elettrodomestico &egrave pericoloso. Pensa, se non lo avessimo testato, cosa sarebbe successo quando le casalinghe lo avrebbero usato in questo modo. Avanti alzati”
Sara si alzò, ma la punta dello spremi agrumi le rimase incastrata nel retto.
“La prego, me la tolga”
“Non posso, se la tolgo magari escono litri di sangue, e non ho nessuna voglia di sporcarmi. Vattelo a far togliere dal ginecologo”
Sara, scese dal tavolo e provò un’immensa fitta. Camminò fino alla stanza della commissione.
Era come se qualcuno fosse dentro di lei e le desse una coltellata ad ogni passo.
Entrò e disse solo “Mi &egrave rimasto incastrato lo spremiagrumi”
Tutti i presenti scoppiarono a ridere, tutti tranne Luca, che invece la guardava con compassione.
Il ginecologo la fece sdraiare sul lettino, con il sedere all’aria. Le inserì a forza una mano nell’ano, essendo oramai lo sfintere già dilatato, afferrò il pezzo incastrato e lo tirò via con forza.
Sara, svenne immediatamente.

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