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Racconti di Dominazione

il docente indecente

By 1 Marzo 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Il docente indecente

Non mi è mai piaciuto molto la matematica. Pultroppo dovevo studiarla, era l’ultimo esame da sostenere per potermi laureare. Quello che non sopportavo era anche il prof.

Le mie amiche andavano da lui dopo le lezioni per ripetere e recuperare.

Non lo sopportavo perché se la tirava troppo . Aveva sempre quell’aria da presuntuoso, con il sigaro tra le dita anche quando non lo fumava. Veniva a lezione con la sua Porsche e gli occhiali scuri anche quando pioveva, circondato dalle ragazze del corso . Si pavoneggiava, aveva l’aria da duro e da super eroe. Le mie amiche impazzivano per lui. Se lo mangiavano con gli occhi , a lezione.

La mia migliore amica , che è anche un po’ troia, ci aveva provato facendogli capire che voleva starci, ma lui cosa fece ? Dopo che lei stava impazzendo dalla voglia di essere scopata la sbatté sul letto lasciandola lì ,perché solo lui poteva decidere quando scopare , gli piaceva conquistarsela una donna . Gli confessò che a lui gli sarebbe piaciuto me ,difficile ma gnocca. ‘Che stronzo , lo detestavo .’

Un giorno alla fine della lezione , mi fermai in biblioteca per una ricerca. Non mi accorsi di essere rimasta da sola . Ad un certo punto mi sentii sfiorare i capelli come se qualcuno avesse tolto la matita che li teneva raccolti. Nello stesso tempo mi arrivò un soffio di fumo di sigaro sull’orecchio sinistro , che a dire il vero mi inebriò , il tutto mi fece rabbrividire.,Chiusi gli occhi mi sentii sfiorare le mie spalle nude ( portavo un vestitino che scivolava sulle spalle )e poi un bacio e poi un altro sfiorò piacevolmente il mio collo.

Aprii gli occhi , mi girai e mi accorsi che era il prof, quello stronzo di prof con quell’ aria indecente. ‘Come si permette?’ , pensai, ma dalla mia bocca non usci neanche una parola .

Lui cominciò a sussurarmi parole molto porche nelle mie orecchie, mi diceva che non dovevo sopprimere la voglia di essere scopata anche brutalmente da lui perché lo desideravo. Mi diceva che la mia figa era un lago , bagnata e pronta per essere penetrata . ‘Era vero, la mia figa era proprio fradicia’ ,’ come faceva a saperlo se nemmeno mi aveva sfiorato?, come faceva a conoscere i miei pensieri più nascosti?.’ Cercai di allontanarmi da lui , ma era inutile mi si accollò sempre di più sentivo il suo membro duro contro il mio vestito che diventava umido per il sudore ed per i miei umori che i miei slip non riuscivano a trattenere.

Cominciò con la sua lingua a leccarmi il viso ,le orecchie , il collo, tentò di sfilarmi il vestito, mi allontanai ma lui si arrabbiò e nello stesso tempo si eccitò ancora di più. Mi disse:’ Sapevo che eri una ragazza difficile però so che vuoi il mio cazzo come tutte, e tu sarai la prediletta perchè oggi te lo gusterai da sola , e sarai invidiata da tutte .’ Riuscii a liberarmi e con le mani cominciai a dare pugni sul suo torace sodo ed asciutto . mi afferrò dai polsi ,ed il suo respiro diventò più affannoso e voglioso, mi piegò sul tavolo e si sbottonòi il pantalone , mi fece capire con lo sguardo che non avevo scelta. Mi accorsi che offrire la mia resistenza lo eccitava sempre di più così acconsentii ai suoi desideri. D’altronde cominciava a piacermi, il suo odore il suo respiro i suoi baci mi avevano eccitato così tanto da non desiderare altro. ‘Scopami , fai di me quello che vuoi ‘gli dissi. Lui mi alzò il vestito , mi strappò lo slip portandoselo al viso per sentire il mio profumo. Il suo pantalone non era slacciato , aprì la cerniera e tolse il suo membro duro e grosso , lo sfiorò all’interno delle mie cosce, tentai di toccarlo , ma lui mi afferrò nuovamente i polsi per tenerle ferme . Tolse dalle tasche dei pantaloni due lacci , legò le mie mani e mi disse che dovevo stare ferma altrimenti mi avrebbe picchiata. Mi eccitai ancora di più , non riuscivo a stare ferma ero ancora piegata sul tavolo e lui che non mi penetrava ma mi faceva sentire il suo membro sulle cosce. Si pose su di me succhiandomi i capezzoli con le sue mani mi teneva ferme i fianchi, quando con un movimento violento e brusco mi infilò il suo cazzo nella mia figa super bagnata. Mi sembrava di impazzire. Mi baciò sul collo , sulle labbra mordendole, con le mani stringeva il seno muovendosi con una forza brutale come se non scopasse da mesi.

I suoi movimenti prepotenti e violenti mi rendevano sua schiava desiderosa di raggiungere il massimo del piacere. Lui ad un certo punto mi costrinse a cambiare posizione mi fece mettere in ginocchio e mi penetrò da dietro. Si il suo respiro era sempre più ansimante, sudava mi portava le sue dita nella mia bocca. I suoi colpi mi facevano male, perché il suo cazzo nel mio culo lo sentivo più grosso ed io glielo stringevo di più quasi a non volerlo lasciare. Mi sussurrava nell’orecchio parole come queste ‘ sei la mia troia preferita, sarai la mia schiava e ti possederò ogni volta che lo desidererò,’, .

A queste parole cominciai ad urlare dal piacere e quando lui si accorse che gemevo dal piacere , sfondò ancora di più il mio culo fino a riempirlo di sborra.

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