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Racconti di Dominazione

Il dungeon di miss helena

By 23 Aprile 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Ore 15.00 suona la porta.
‘Miss.. il Signore &egrave arrivato la cerca..’
Riccardo quando fa quella voce mi sta cercando di comunicare che l’umore &egrave nero’
Velocemente arrivo nel salone’
‘Benvenuto mio Signore..’
Non si gira nemmeno a guardarmi’
‘Che hai fatto stamattina?’
‘Nulla di eccezionale”
Si gira e pianta i suoi occhi duri nei miei
Uno schiaffo improvvisamente sulla mia faccia
‘Valgo meno di niente di eccezionale allora?’
Acciaio nella voce..
La mia mano sulla guancia calda
Un nuovo schiaffo
‘Rispondi!’
‘No mio Signore” gli occhi bassi
‘Perché cazzo sono dovuto venire qui per sentirti? Perché il tuo cellulare &egrave sempre occupato o spento? Stavi facendo la puttana in giro vero?’
‘Hai trovato qualcuno che ti ha fatto godere vero? RISPONDI!’
‘Si Padrone”
‘Sei una stupida’ Non capisci un cazzo..’
Mi prendi per un braccio e mi trascini nelle stanze armadio..
Le hai volute tu Scaffali pieni di scarpe e di vestiti fetish
Bacheche piene di giochi erotici
Sempre in ordine e sempre disponibili questo il mio compito o meglio questo devo ordinare ai miei slaves.. Adoro guardarli mentre maneggiano quelle scarpe come fossero di cristallo’
Mi piace rimanere a guardarli quando gli ordino di spolverarle con la lingua’. Ma ora non c’&egrave spazio per questi pensieri.
Mi lascia in mezzo la stanza mentre apre gli sportelli.
‘Spogliati’ completamente..’
Si gira verso di me ‘ Significa subito non tra un minuto non tra un secondo..’
Stavo esitando &egrave vero ma le mie mani ora sono veloci e il mio vestito scivola a terra.
Mi piego a slacciare il cinturino delle scarpe. Riccardo appare dal nulla ai miei piedi e le sue mani sui cinturini sono veloci.. Lo guardo con un sorriso siamo in sintonia’Lui si gira e lo brucia con lo sguardo’ ma le sue mani abili hanno già tolto le mie scarpe e le mie autoreggenti.
‘Raccogli quei quattro stracci e sparisci! Non ti voglio intorno se la cava benissimo da sola. Prepara la stanza bianca e poi togliti dai piedi.’
Fa un inchino e se ne va.
La stanza bianca’. Un tavolinetto un mobile bar fornito una poltrona un tappeto niente altro. La usa quando &egrave arrabbiato. La usiamo quando siamo arrabbiati’..
‘Indossale’
Mi lancia un paio di scarpe aperte con i cinturini fino a metà polpaccio e almeno dodici centimetri di tacco. Ha aperto lo sportello dei collari.
Ne sceglie uno anonimo’
‘Ancora lì imbambolata stai muoviti mi hai fatto incazzare..’
Mi indica il tavolo per il trucco. ‘Truccati da puttana sbrigati.’ Ed &egrave lì a passarmi le matite e il rossetto. Mi guarda aggiustare i cinturini aspetta che tiri su i capelli per lasciare le sue mani sistemarmi il collare. Ci attacca il guinzaglio e mi tira per il corridoio verso la stanza bianca.
La porta &egrave aperta i riscaldamenti sono accesi. Ringrazio Riccardo mentalmente per il pensiero.
Mi spinge a terra sul tappeto e toglie il guinzaglio..
‘Rimani lì immobile carponi.’
Secondi pesantissimi di silenzio in cui mi gira intorno
I capelli tirati e la mia testa strattonata all’indietro?
‘Ti ho mai negato un cazzo per farti scopare? Rispondi!’
‘No Padrone..’
‘Sei una stupida cagna in calore’ Lo sai che me lo devi chiedere’ ‘
‘Perdonami Padrone”
‘Io non perdono nulla. Io insegno.. e tu imparerai.. Oh si imparerai..’
‘Ora rimani qui non ti devi muovere carponi con la figa in calore che prende aria falla raffreddare”
Se ne va sbattendo la porta. Sento la voce dura con Riccardo.
‘Non provare ad entrare in quella porta o ti sbatto fuori appena torno.’
Riccardo non entrerà
I muscoli si stanno irrigidendo’. Non tornerà presto’ Comincio ad avere paura’
Mi siedo sulle ginocchia e aspetto’
Quanto tempo sarà passato? Un paio di ore forse.
Sento la porta di entrata
Mi rimetto carponi la testa bassa non voglio alterarlo di nuovo.
Spalanca la porta lo sento entrare non &egrave solo’ Non c’&egrave nemmeno uno specchio per vedere cosa succede. ‘prego entrate..’
Quanta gente c’&egrave’ Mi sento in imbarazzo qui su questo tappeto nuda.
‘E’ tutta vostra fateci quello che volete”
Viene a sedersi sulla poltrona di fronte a me
E mi fissa negli occhi’.
‘Avevi voglia di cazzo piccola cagna? Ne ho cinque qui per te”
Sei lì seduto in poltrona a fissarmi. I miei occhi ti stanno supplicando di risparmiarmi. Sei insensibile. Ti riempi il bicchiere e ti metti comodo. Sento l’imbarazzo di quelli che mi sono dietro. Dove li avrai presi? Che staranno pensando di me nuda carponi in attesa e di te che mi stai guardando e offrendo a loro.
Uno di loro si decide e mi viene davanti. Mi solleva la testa e mi guarda negli occhi. ‘Vediamo se questa puttana vale aver rinunciato ad un pompino della mia troia preferita.’ Cristo ma li ha presi per strada’ Si sta slacciando i pantaloni a 2 cm dalla mia bocca continuando a tenermi la testa indietro per i capelli. Guardo la sua mano infilarsi nei boxer e tirar fuori il cazzo non ancora pienamente eretto. L’odore del sesso mi inonda le narici. Cerco di trovare i tuoi occhi ma il suo corpo me lo impedisce. Il suo sesso strusciato sulla mia faccia. ‘Tira fuori la lingua cagnetta e lecca i miei coglioni.’ La faccia premuta sull’inguine le palle sbattute nella bocca. E’ inutile che resisto facciamolo finire presto. Comincio a leccare e succhiare. Sento che la presa rallenta e mi lascia fare ‘Si brava, succhiale così’ tutte nella tua bocca.. voglio fartele ingoiare’ Le mani continuano a guidarmi tirandomi per i capelli. La mia lingua aperta e i suoi movimenti su di me’ ‘Spalanca quella bocca piccola troia voglio scopartela ora..’ Le mani a far scendere i jeans, l’inguine nudo, l’asta eretta. Mi tiene la testa tra le mani e me lo infila fino in gola’ Ancora.. fino al mio spasmo. ‘Adoro quando faccio soffocare la mia puttana con il cazzo’ Su piccola ingoialo tutto..’. Sento e vedo i movimenti degli altri che si liberano dei vestiti cominciano a scappellarsi al suo fianco. Lui li guarda e si scansa per lasciargli il posta senza però lasciare i miei capelli ‘E’ una brava puttana ti fa montare il cazzo come si deve.. ‘ Dice al successivo mentre spinge la mia testa su di lui. E’ Violento mi soffoca. Sentoi mugolii di piacere dell’uomo che mi sta usando.. Appoggia la sua mano sulla mia testa ora mentre l’altro la lascia. Per loro sono solo una puttana gratis o forse un’esperienza strana. Una gang bang senza sborsare una lira.Cosa mi costava chiederglielo? Non me lo avrebbe negato. Sono incorreggibile e ora lo sto odiando. Con un cazzo in gola di uno sconosciuto che ora non vuole altro che sborrare. Lo sento aumentare di volume. Mi lascia continuando a menarselo mentre un altro prende il suo posto.
Nei miei occhi solo mani che masturbano cazzi e nella mia gola solo cazzi spinti dentro fino a soffocare. Sento delle mani che mi aprono le natiche ora e una lingua che comincia a percorrere il mio spacco. E’ una lingua avida mentre due dita sono dentro la mia figa. La lingua lecca ingorda la sento soffermarsi sul mio sfintere e cercare di forzarlo. Le dita passano dalla figa al mio ano lubrificate dai miei umori si infilano dentro.
Cavolo ma questo &egrave un bambino.!! Quanto avrà 18 anni. Il cazzo terribilmente eccitato e lui continua a menarselo anche prima di infilamelo in bocca. Si muove sempre più veloce ‘Ingoia tutto troia’ Sento l’urlo roco dell’orgasmo e un fiotto caldo che mi si riversa in gola. Lui continua a muoverlo nel suo sperma facendomelo colare dalle labbra mentre cerco di respirare e ingoio’Il suo sguardo &egrave cinico e di odio. ‘Non me lo lascerai mica così puttana’ Lecca via tutto..’ Reclina la testa all’indietro mentre la mia lingua lecca via lo sperma dal suo cazzo. Sento le sue dita raccoglierlo dalla mia faccia e portarmelo alla bocca.. Intreccio il tuo sorriso’ Bastardo ti odio’.
Uno schiaffo. ‘Cosa mischia guardi mentre stai leccando il mio cazzo? Devi solo stare attenta a non lasciare una goccia.’ La testa spinta sul pavimento. Cosa????? ‘Lecca puttana!! Non vorrai mica lasciare le mie preziose gocce in giro?’ Sto per piangere chi cavolo sono questi per farmi questo? Fossi tu lo accetterei’.. E’ la tua mano ora. Ti sei alzato ‘Obbedisci!!’ Il ragazzo sta per obbligarmi a terra. Lo fermi. ‘Lasciala lo farà..’La mia lingua a leccare le gocce sul pavimento. Rimani in piedi al mio fianco ed io continuo ad odiarti mentre un altro scambia il posto con la mia bocca. ‘Cazzo l’idea di usare uno sborratoio pubblico mi fa impazzire..’ Infila il suo cazzo già durissimo in fondo alla mia gola ma lo tira via dopo nemmeno un paio di colpi di reni. E si dirige dietro di me. Toglie il tipo che non ha smesso un secondo di leccare. ‘Devo sborrare fammi spazio’
Sorridi ai miei occhi che ti implorano di farli smettere. Intanto il tipo si inginocchia e sbatte il suo cazzo pieno della mia saliva nella figa e mi scopa senza smettere fino a sborrarmi dentro. Ti vedo porgergli un calice da champagne’ Visualizzo immediatamente le tue intenzioni nella mia mente’ Non puoi farmi questo! Continui a sorridere quando leggi la mia consapevolezza e annuisci leggermente con il capo. ‘Te la sei cercata.. ‘ mi sussurri all’orecchio ‘Stai imparando vero?’ Faccio si con la testa mentre l’uomo dietro di me finisce di godere.
Toglie il suo cazzo e raccoglie lo sperma che cola dalla mia figa nel calice. Infila le dita dentro per farlo uscire. Torna alla mia bocca, mi fa succhiare le dita e poi il cazzo fradicio di sborra e liquido della mia figa.
Non riesco più a capire chi mi sta scopando e come. Sento solo cazzi che mi sbattono e il calore delle sborrate e il sapore di sperma che arriva sempre alla mia bocca.
So per certo che il ragazzo ha ancora voglia. Si sta scappellando il cazzo per farlo tornare duro mentre guarda tutta la scena. Ora si sdraia sotto di me per farsi cavalcare. La mia figa &egrave bollente quasi mi brucia. Non gli interessa le sue mani sistemano il cazzo dentro di me e guidano il suo montarlo mentre intorno alla mia faccia e alla mia bocca altri cazzi vengono menati.
Sento i capelli tirati riconosco i modi bruschi del primo che mi ha preso che guida il suo cazzo nella mia bocca. ‘Fammelo rizzare puttana voglio incularti mentre monti..’ Riesco a rincontrare i tuoi occhi. Annuisci con la testa. Ho sperato che mi dicessi no ma ora la mia bocca succhia quel membro per farlo indurire di nuovo. ‘Ehi..’ si rivolge a te ‘ La tua proietta succhia da Dio me lo sta rimettendo a nuovo. Posso farla diventare la mia puttana preferita?’
Lo guardi gelido. La tua voce &egrave tagliente ‘Ti sto offrendo una scopata gratis non la mia amicizia. Vedi di godertela e poi scordati che esiste.’
Ammutolisce, &egrave frustrato per come lo hai trattato. Lo sfoga su di me. Mi manca l’aria con il suo cazzo spinto in gola. Tossisco, non respiro, mi sta soffocando’ E’ il ragazzo sotto di me a farlo smettere a togliergli le mani dai miei capelli. Ma &egrave solo per spostarsi. E’ dietro di me. IL suo cazzo sbattuto dentro il mio culo senza tante moine. Mi fa urlare ma non smette. Mi sta lacerando le carni. Le mie grida di dolore riempiono la stanza. Tu non muovi un dito. E diventano eccitazione maggiore per il branco. Sono piena, dolorante ma non smettono di sbattermi anzi i loro movimenti divengono sempre più violenti.IO sento I cazzi sfiorarsi all’interno di me’ Sborra violentemente nel mio culo ed esce quasi strattonandomi per sbattermelo sulla faccia mentre un altro prende immediatamente il suo posto.. Vengono uno dopo l’altro..dentro di me e il loro sapore nella mia bocca. Ma il ricordo più vivo &egrave il freddo del vetro’ Il bordo del bicchiere strusciato sulla mia figa a raccoglierne ciò che colava’
Non so per quanto ancora abbiano usato il mio corpo’ Devo aver perso i sensi’.
Li vedo rivestirsi soddisfatti’ Il calice pieno poggiato al mio fianco..
Li sento salutarti’ ringraziarti.. Non riesco a muovermi rimango così sul tappeto’
Ti odio’ Umiliata’ usata come una delle peggiori puttane e non da te’.. Da 5 tipi sconosciuti di cui non mi frega un cazzo.
Sento la porta di entrata chiudersi. Alzo gli occhi sulla tua poltrona. Sei lì che mi guardi con il cazzo in mano mentre ti masturbi.
‘sei stata uno spettacolo eccitante’ Passate le voglie????’
Non rispondo’ ti guardo e basta.. Odio voglia di urlare e di dirti quanto sei bastardo c’&egrave tutto nel mio sguardo’ Ma il mio corpo non riesce a fare un movimento.. sono esausta.. stremata.
Vedo i tuoi occhi farsi duri’ seguo il tuo sguardo’ Riccardo &egrave sulla porta e mi sta guardando..
‘Chiudi e vattene non abbiamo ancora finito..’
Lo guardo un attimo e gli faccio un timido segno di obbedire’ Lo vedo allontanarsi a malincuore so che vorrebbe venirmi ad aiutare.
Mi prendi per i capelli li tiri fino a farmi urlare.
‘Quel tuo schiavetto mi ha rotto i coglioni. Un giorno di questi glielo faccio vedere io chi comanda. Gli farò ingoiare quello che esce dal mio cazzo dopo che te l’ho sbattuto nella figa. Vedi di farglielo capire” E’ l’ultimo dei miei problemi ora’
‘Ecco brava mi hai fatto di nuovo incazzare. Alzati in ginocchio e onora il tuo Padrone.!’
MI alzo a fatica.. I miei occhi si posano sui lividi neri sulla mia pelle bianca’ Ci penserò domani’
Le mie mani ad accarezzare il tuo sesso’ Ogni singolo movimento mi costa fatica e dolore,, ma sono tenere e dolci e tu mi lasci fare’La lingua le segue’sulle palle prima’ poi lungo l’asta’ La cappella appoggiata sulle mie labbra’ le forzano leggermente e si schiudono leggermente. Lo fai scivolare dentro.. Quella piccola forzatura apre le ferite’ il sangue scivola sulla tua pelle ne sento in bocca il sapore ferroso. Sto piangendo.. ora che &egrave tutto finito ora che ci sei solo tu’ ora che la tensione scende’ ma continuo a succhiare. Apri gli occhi quando senti il calore delle mie lacrime sul tuo sesso. Sorridi cinico e cominci a scoparmi la bocca. I tuoi gesti diventano rudi e imperiosi Il tuo membro mi sfonda la gola’. ‘in piedi!’ ordini. Mi trascini verso la poltrona. Le ginocchia sopra. Le mani sullo schienale. Mi pieghi e mi inculi. Sento i tuoi ansimi ‘Era eccitante vederti usare. Ora tocca a me toglierti un altro po’ di quella voglia di cazzo che hai..’ Sento le palle sbattere sulle natiche. Hai il cazzo completamente in me e continui a scoparmi non sento più nemmeno il dolore’ Improvvisamente smetti’.
Io rimango immobile le mani sullo schienale della poltrona e il culo aperto verso di te.. Non ho il coraggio di muovermi ne di girarmi’Senti i tuoi passi verso il tavolino e poi ritornare verso di me’ ‘Girati!’..
Nelle tue mani il bicchiere pieno di sborra.. Nei miei occhi il terrore..
‘Che c’&egrave? Non la vuoi? Avevi voglia di farti scopare e non vuoi goderne i risultati?’
Me lo stai porgendo’ Le mie mani tremano.. Non voglio’ Mi viene da vomitare’ un conato di nausea al pensiero’ ‘Bevi!’
‘Non ce la faccio padrone’.’Il mio tono di supplica’
Gli occhi che non riescono a lasciare quel bianco liquido denso’
‘Hai voluto fare la puttana e ora mi stai chiedendo di non trattarti da puttana? Ho detto bevi poche storie.’
Il bicchiere verso le mie labbra’ Lo stomaco rivoltato’ Sorridi alla mia smorfia quando sfioro il liquido’
‘Se fai così &egrave peggio vuoi metterci le ore a finirlo? Perché lo sai che devi berlo tutto.’
Riprovo ad avvicinarlo alle labbra ma un conato di vomito appena lo sperma arriva alla lingua..
Rimango immobile con il calice tra le mani.
Me lo togli bruscamente e lo poggi sul tavolino. Sei spazientito.. Mi prendi per i capelli e mi trascini verso il muro.. Conosco quell’espressione di rabbia. Allacci le polsiere che scendono dal soffitto e la barra che tiene larghe le mie gambe. La frusta sibila nell’aria e stria la mia schiena i colpi rabbiosi e continui.. Incurante delle mie urla e del mio stato.. La frusta che disegna segni rossi sulla mia pelle e fra le mie gambe. Sento che sentirmi gridare non &egrave un deterrente ma un incitamento per la sua rabbia. E’ deluso’. Da me ‘ dal mio comportamento’ e devo pagare’
Non riesco a reggermi sulle gambe’ solo allora smetti.. mi sciogli le polsiere e cado sulle ginocchia.. la bocca arida’
‘Hai bisogno di acqua vero?’ Un assenso con la testa non riesco a parlare. ‘Apri la bocca avrai da bere” Con uno sforzo la mia bocca &egrave aperta’ La sua pioggia dorata la riempie’.La faccio scorrere sulla lingua e sul corpo’ Ho bisogno di bere’ &egrave calda ma la mia gola secca la prende come un oasi. Fa bruciare le ferite sulla pelle’ Continuo ad ingoiarla.. sono assetata’.
Non mi dai nemmeno il tempo di riprendermi e sono di nuovo in ginocchio con il tuo cazzo in gola. Lo ingoio fino alle palle’ Mi blocchi così impedendomi di muovermi.. secondi interminabili l’aria che manca.. i conati’ e ancora non mi lasci.. continuano i miei spasmi E finalmente mi lasci respirare.. Tossisco’cerco di respirare normalmente.. non mne ho il tempo i miei capelli tirati indietro la bocca aperta per il dolore e per cercare aria’IL bicchiere nelle tue mani lo versi nella bocca aperta.. Mi chiudi il naso. Mi manca l’aria mi sento affogare’ Il liquido denso’ Mi sembra di morire’ Ingoio’ ho bisogno di aria’. Mi hai lasciato Non smetto di tossire ho bisogno di aria ho bisogno di aria’. ‘Visto..! Era facile..’
‘Spero che tu abbia capito’ Non preferisci fare la regina? O hai ancora voglia di fare la puttana?’
Il respiro affannoso.. Ora sento i sapori.. gli odori’ Nausea Vomito’.
Ridi Ho paura paura che tu me lo faccia di nuovo mangiare’
MI mancano i sensi’ Mi schiaffeggi.. ‘non svenire ora Mentre sorridi e godi del mio sgomento’ Non te lo farò leccare stupida Ho bisogno di sborrare ora mi servi. Rimettiti in ginocchio’
Mi avvicino per prenderlo in bocca ma mi fermi con uno schiaffo. ‘Non penserai che voglio infilare il mio cazzo in quella fogna piena di vomito e sborra vero? Non ne hai bevuta abbastanza di sborra?’ Guardo mentre le tue mani masturbano il tuo cazzo sento gli ansimi che annunciano il tuo orgasmo.. Rimango immobile anche quando gli schizzi di sperma colpiscono i miei occhi e la mia faccia. ‘Ora sei perfetta come puttana..’
Ti rivesti senza parlarmi e senza guardarmi’ Vedo solo la tua schiena..
‘Perdonami..’ Balbetto
‘Hai imparato?’ domandi senza voltarti
‘Si Padrone”
‘Bene’ Ci vediamo domani’ Rimani qui dentro. Dormirai sul tappeto dove sei stata scopata con la mia sborra che ti si asciuga in faccia e l’odore del tuo vomito e pensaci’ UN’altra volta non lo accetterò. Se lo rifai ti sbatto fuori di qui..’
‘si Padrone..’
‘Dormi bene e rifletti”
La porta sbattuta alle tue spalle. Le lacrime che rigano il mio volto. Fuori la porta la tua voce a Riccardo. ‘La Padrona ha bisogno di riposare. Non devi disturbarla. Non devi entrare. Domattina prepara un bagno caldo e la vestaglia di seta nera’
La porta di ingresso si chiude. Sento la maniglia aprirsi.
La mia rabbia &egrave tutta nella mia voce.
‘Non provare ad entrare Riccardo. Lasciami sola sono stanca sto riposando. Ho bisogno di dormire ci vediamo domani.’
La porta si richiude.. Conosce il tono che non ammette repliche.

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