Nonostante sapessi che era sua volontà, mi riusciva ancora molto complesso accettarlo. Forse perché l’avevo sempre vista come una semplice amica, ma l’idea che al di sotto di quel suo schermo difensivo sostasse l’anima di una succube, mi riusciva difficile da comprendere. L’avevo sempre vista energica, reattiva, sportiva e sempre in cerca di divertimento. Forse anche quello, per lei, era un divertimento sottile.
La guardia ancora, quasi dovessi convincermi a fare qualcosa che, in verità, amavo fare. Lei era li, in ginocchio al centro della stanza. Le braccia amanettate dietro la schiena, una benda sugli occhi, una cinghia in bocca ad impedirle di parlare. Le avevo permesso di tenere addosso l’intimo, un intimo in pizzo nero che con quel vedi e non vedi creava un bel gioco di luce ed ombra sualla sua pelle altrimenti bianca come la neve. Sospirai pesantemente, mi sedetti alla poltrona e rimasi a guardarla. Lei era li, ferma, avulsa dalla realtà che poteva percepire solamente tramite l’udito.
Mentre aspettavo, finalmente sentii l’atteso suono dei tacchi provenire dalla stanza accanto. Sery si decise a fare la propria comparsa in scena. Anche lei in intimo, ma contrariamente ad Ale libera. Indossava un completo, molto simile a quello dell’altra ragazza, rosso come il fuoco. Aveva i capelli raccolti in una coda, ma li sciolse appena feci una smorfia contrariata. La sua pelle color ebano era un contrasto davvero piacevole davanti a quella di Ale. Mi si avvicinò lentamente, piegandosi accanto alla poltrona fino a portare la sua testa alla mia altezza. Mi passai una mano sulla barba che da qualche tempo ero solito portare. Entrambi guardavamo Ale immobile davanti a noi.
-Che cosa vuoi che faccia?- mi chiese Sery -Lei è una tua amica, non farò nulla senza permesso..-
-Come al solito, insomma- commentai con sarcasmo -Lei ora non è una mia amica, non è altro che una cagna desiderosa di dimostrare qualcosa…-
-Ho capito…-
Il sorriso di Sery la diceva lunga sulle idee che le stavano passando per la testa. Si spostò un poco dalla poltrona, passando accanto ad Ale. Le accarezzò i capelli biondi, le passò una mano delicatamente sul volto e le si piegò accanto. Ne saggiò a lungo la pelle con le dita, salvo poi darle una decisa leccata dal collo fin sotto l’orecchio sinistro. Ale istintivamente ebbe un sussulto che Sery domò sul nascere, bloccandola con forza medante il collare.
-No! No! No!- ammonì -Non ci siamo, non ci provare nemmeno cagna!-
Ale boffonchiò qualcosa che a me fece venire solamente un sorriso sul volto. Sery mi guardò compiaciuta, sapeva bene quale era il suo ruolo, in quel gioco. Per una volta non sarebbe stata lei la vittima, non avrebbe dovuto essere lei ad essere domata, ma poteva essere lei a dominare. Non si sarebbe fatta scappare questa occasione, mi avrebbe sicuramente dimostrato di poter essere ciò che io volevo che lei fosse : La mia educatrice di schiave.
Sery portò la sua mano sinistra sul ventre di Ale, all’orecchio le sussurrò qualcosa, qualcosa che non riuscii a sentire ma che probabilmente annunciò i suoi intenti. Ale, infatti, cercò dalla sua posizione d’allargare appena le gambe. Appena vi riuscì Sery le passò la mano sul perizoma, massaggiando delicatamente la vagina. Dovette essere molto piacevole, perché i brividi di Ale scomparvero e lasciarono presto spazio a sospiri compiacenti. Per qualche momento le due, rimasero in quella postura, col seno di Sery premuto contro il corpo di Ale, scossa da brividi di piacere.
-Direi che puoi anche proseguire…-
-Si…-
Il mio intervento interruppe tutto. Sery afferrò Ale per i capelli e senza troppa delicatezza la spinse in avanti. La spinse con così tanta decisione Ale si ritrovò col petto poggiato al gelido pavimento di marmo ed il volto girato verso sinistra. In quella posa era il suo sedere, da sempre di dimensioni e forma invidiabile, ad essere in posizione corretta. Sery afferrò dal divano un frustino. S’alzò in piedi e camminò intorno ad Ale, la quale aveva cominciato ad emettere versi simili ad una protesta. Sery la colpì una prima volta, fra coscia e natica sinistra. Ale sussultò, nonostante il lacciò sentii bene il suo dolore.
-Non gridare!- ringhiò Sery -Non ci provare nemmeno puttana!-
Ale trattenne a fatica i gemiti. Sery la colpì ancora, ancora ed ancora. Altre che schiocchi di sfrusta, poi gettò via il gioco e si avvicinò nuovamente a me. Si piegò davanti a me ed attese.
-Con il tuo permesso…- disse -Mi piacerebbe farle provare qualcosa di nuovo…-
Accolsi il mento di Sery nella mano sinistra, costringendola a guardarmi negli occhi. Lei ormai sapeva quanto trovassi uno sguardo così una sifda di potere, abbassò gli occhi nocciola, cercò di non guardarmi. Io sorrisi.
-Hai imparato bene…-
-Ho avuto un buon maestro-
-Allora educa questa cagna…falle capire che cosa voglio…-
-Sarà un piacere…-
Sery tornò alle spalle di Ale. La ragazza aveva il respiro pesante, come se stesse provando una naturale e condivisibile paura. Uno sguardo veloce, poi due dita dentro, senza alcun preavviso. Fu sufficiente sposare il lembo di stoffa del perizoma e due dita di Sery scivolarono senza resistenza dentro la figa di Ale, la quale inarcò la schiena e sgranò la bocca. La fascia che la celava scese ed ella fu finalmente libera di parlare.
-Oddio!- gridò -Oddio piano! Piano!-
-Taci!- le fece eco Sery -Taci o ti spaccco tutto subito chiaro?-
Ale si morse il labbro inferiore. Per quanto facesse e per quanto sembrava resistere, lo si capvica che inv erità stava godendo. Non ci volle molto, il suo ansare divenne forte, i suoi geminiti quasi delle urla.
-Sei un lago puttanella…un vero lago…ma non ti meriti ancora il cazzo di nessuno!-
Probabilmente a mentre fredda Ale avrebbe preso a pugni Sery in un momento. Ma quella volta non poteva e forse, in cuor suo, non voleva nemmeno. Osservai il tutto con soddisfazione. Fu un vero piacere scoprire che anche Sery si stava masturbando selvaggiamente. Improvvisamente si fermò, si tolse la mano dalla figa e tolse l’altra da quella di Ale. Affondò la propria faccia fra le natiche di Ale e le affondò la lingua nella vagina. Ale lanciò un grido di compiacimento che poche volte avevo sentito. Era così fuori di se che prese presto ad istigare Sery, le disse di continuare, continuare.
Sery lo fece. Continuò a trastullare la fighetta di Ale fino a strapparle un orgasmo così violento che per le scosse perse le forze, finendo di schiato a terra. Sery la guardò. Mi guardò. Annuii. Sery sorrise.
-Cosa cazzo credi di fare? Pensi forse che sia finita così? Non abbiamo nemmeno cominciato puttana!-
Come al solito lascio la mia e-mail per i vostri commenti ed opinioni : zedkiel.blanchard@hotmail.it Ringrazio in anticipo chi mi darà la sua opnione (Ma un grazie speciale va alle mie due muse ispiratrici per questa storia…) Ale doveva ancora riprendersi dall’orgasmo che l’aveva appena colta. Sery l’osservava, forse un po’ di compassione la stava attraversando. D’altra parte era merito suo se Ale se ne stava stesa a terra con quel piacere dipinto sul corpo.
-Stai perdendo tempo- le ricordai -Vai avanti!-
-Subito…-
Sery si mosse immediatamente. Aiutò Ale ad alzarsi nonostante questa apparisse ancora un po’ scossa. Una volta messa in piedi le leccò il seno, tenendo ben d’occhio le reazioni del corpo della giovane. Afferrato un tagleirino da scrivania la vidi recidere l’intimo di Ale. Sorrisi. Era un corpo piacevole. Il seno doveva essere una terza misura, i fianchi erano ben proporzionati e la fighetta era perfettamente depilata. Che Ale curasse l’aspetto non avevo mai nutrito sospetto, none ra la prima volta che la vedevo nuda in quel modo e la cosa cominciava a prendere una piega piacevole.
-Aspetta- intervenni nuovamente all’indirizzo di Sery -Spogliati…-
-Ma io pensavo…-
-Non importa cosa pensassi tu- replicai -Spogliati…-
-Si-
La giovane si spostò per un momento da Ale. Si sfilò il reggiseno e presto anche il perizoma rosso fu eliminato. La guardai. Mi ritenni fortunato a godere della vista di entrambi i corpi delle ragazze. Sery aveva curve definite ed una pelle praticamente perfetta. Fu a quel punto che mi venne in mente un’altra cosa.
-Sei stata brava prima Sery- esordii, lei sorrise -Non lo pensi anche tu Ale?-
-S…Si…-
Ale rispose come se le costasse fatica dover ammettere di aver tratto piacere da un’altra ragazza. Non mi sarei sorpreso se si fosse dichiarata etero in quel momento, ma non lo fece. Io sorrisi.
-Se sei d’accordo con me allora concorderai anche sul fatto che sia il caso di sdebiatarsi no?-
-S…Si-
Sorrisi. Invitai dunque Sery ad aiutare Ale a distendersi sul divano. Lei obbedì senza fare domande, anche se a dire la verità dubito che stesse capendo. Quando Ale fu opportunamente distesa Sery mi rivolse uno sguardo interrogativo.
-Dalle un po’ di figa Sery…sono certo che Ale saprà sdebitarsi di prima-
La vidi illuminarsi. Non perse tempo e senza alcuna esitazione si pose sopra ad Ale, assicurandosi che la prpria fighetta rasentasse le labbra sul volto di Ale, la quale, meccanicamente, cominciò a leccarla avidamente. Sery si morse quasi subito il labbro inferiore. Con una manno si tenne allo schienale del divano, ma con l’altra arrivò subito al seno, stringendoselo con forza ed emettendo una serie di mugolii di piacere. SI bagnò in fretta, come era sua abitudine fare. Non mi serviva nemmeno verificare con lo sguardo. Potevo immaginare eprfettamente che cosa Ale stava assaporando.
-Io…Io…Non resisto…-
La voce di Sery, rotta da spasmi di piacere, sembrava una supplica volli accontentarla. Annuii ed appena lo feci si piegò in avanti gettando nuovamente il proprio volto fra le cosce di Ale. Le due erano davanti a me, avvinghiate in ogni centimetro del loro corpo, entrambe leccavano avidamente la figa dell’altra, come in una gara a chi avrebbe fatto urlare l’altra per prima.
Rimasi fermo. Dalla mia posizione potevo guardarle e trarne il massimo piacere. Sarebbe stato facile unirmi adesso alla situazione, probabilmente ne sarebbe venuta fuori una scopata degna dei migliori ricordi, ma non era ciò che desideravo. C’era ancora una ragazza che doveva imparare il suo ruolo.
-La ricreazione è finita- sostenni improvvisamente -Adesso basta Sery…-
Lei alzò lo sguardo, aveva sul volto tracce del piacere di Ale e gli occhi sembravano chiedere una spiegazione che io non le diedi. Quasi rassegnata si staccò da Ale, la quale cercò, nonostante tutto, di sferrarle ancora un paio di colpi alla vagina, forse era più eccitata di quanto non volesse far credere.
Sery riprese il suo compito. Fece alzare Ale e la mise al centro della stanza. Le divaricò appena le gambe, poi andò verso una borsa piena d’oggetti e li scelse. La prima scelta, quasi matematica, fu due piccoli pesi a clip da posizionare sul seno. Ale si lamnetò quando la morsa strinse sul petto, ma Sery sorrise quasi compiaciuta.
-Non dimenarti…ti farà solo più male-
Quando Sery s’allonta. Da Ale lo fece per farmi controllare la situazione. Mi passai una mano sulla barba, poi le dissi di procedere. Sery annuì. Tornò alla borsa ed estrasse un vibro di piccole dimensioni. S’avvicinò ad Ale e con esso la penetrò in vagina. Quando l’accese l’altra emise un gridolino ed istintivamente fece per chiudere le gambe. Sery la fermò
-Piantala!- le disse -E tienilo dentro! Se lo fai uscire mi ordinerà di punirti!-
-Io…Io…dannazione fatemi sedere vi prego!-
-No! E adesso smettila!- continuò Sery, la quale, un po’ preoccupata, mi guardò -Ci metterai nei guai tutte e due se continui così!-
Ale parve calmarsi. Strinse i denti ed obbedì. Sery s’alzò. Le camminò intorno passandole una mano sul corpo.
-Ci sono passata anche io- ammise -So quanta fatica ti costa-
-Allora fallo smettere ti prego!-
-No!- replicò Sery -Questo è un momento importante!Più resisterai più sarà piacevole il prossimo passaggio…-
-Ma non resisterò a lungo! Dannazione!-
Sery si fermò, mi guardò ed io scossi il capo.
-No-
La fighetta di Ale stava gocciolando umori. Sorrisi ed a quel punto mi alzai. Sery si ritrasse subito dal corpo di Ale e mi lasciò spazio. Io arrivai davanti alla mia amica e le misi l’indice destro sotto il mento, sollevandole il capo ancora bendato.
-Hai chiesto te di provare…-
-Lo so…-
-Sei ancora in tempo per uscirne se vuoi…basta solo che tu dica basta…-
-No…-
-Non ho capito…-
-Se io…Dico basta…-
S’accasciò. Non riuscì a finire il discorso, s’accascò sul mio petto ansante. Strinse i denti. Io sorrisi. Guardai Sery sche subito si avvicinò.
-Direi che siamo pronti-
-Pronti per….-
-Si…-
Sery sorrise. Sorrise di gusto e mi si portò più vicino. Le accarezzai una guancia
-Posso realmente?-
-Si-
S’abbassò. Mi slacciò la cintra dei pantaloni ed abbassò i boxer. Ormai il mio pene era del tutto teso, ma questo non la fece demordere. L’afferrò delicatamente fra le labbra, introducendoselo in bocca. Cominciò a succhiarlo delicatamente mugolando. Ale sentiva tutto, sembrava confusa.
-Te lo sta…-
-Sei sorpresa?- sorrisi io -Sono i privilegi di essere mia..-
-…-
-Allora…- conclusi -Vuoi far smettere questo tormento o vuoi dire basta?-
Sery si fermò, il mio pene era pieno di saliva, prese a leccarmi le palle, ma con gli occhi fissava Ale, attendendo la sua risposta. Non arrivò nessuna parola, ma quando feci per accompgnare Ale verso il basso la sentii collaborare. Sery mi afferrò il cazzo, sospingendolo fra le labbra di Ale che si aprirono ad accoglierlo senza alcuna esitazione. Sery, dal basso, prese a leccarmi nuovamente le palle ed io venni immediatamente colto da un grande, grandissimo piacere. Tenni l mano destra sul capo di Ale, e con la sinistra accarezzai la testa di Sery.
-Ragazze- sostenni -Adesso si, che sarà tutto quanto molto più divertente…-
Come al solito vi lasciò il mio contatto di posta : zedkiel.blanchard@hotmail.it per quaslasii commeento vogliate farmi. A presto con il terzo capitolo! La situazione era volta esattamente come auspicavo io all’inizio. Ciò che Ale aveva inteso essere uno stupido gioco d’eccitazione e sesso era divenuta una situazione altamente coinvolgente e carica d’eccitazione. L’aver atteso a lungo aveva dato i suoi frutti, tuttavia gran merito andva a a Sery ed io desiderava ringraziarla per questa sua disciplinata prova.
Eravamo ormai in camera da letto. Il letto matrimoniale era ancora fatto, Sery vi era stesa sopra, completamente nuda, le gambe diverte e la fighetta in bella mostra. Ale no. Prima di dedicarmi alla mia complice aveva deciso di rendere la permanenza di Ale un po’ più ‘scomoda’.
-Ora sta buona qui ed aspetta il tuo turno…- sorrisi assicurandola ad una sedia -Adesso non è ancora il tuo momento…-
-Ma io…-
-No…no…niente ma o non avrai proprio niente da me…-
Quando anche le ultime resistenze vennero abbattute mi volsi da Sery. La sua presenza nel mio letto era sempre apprezzata, sapevo che non si sarebbe risparmiata e che avrebbe fatto qualsiasi cosa le avessi chiesto di fare. Ma quella volta meritava davvero un premio. Mi avvicinai a lei, mi stesi sul letto al suo fianco e con la mano sinistra le accarezzai il volto sorridente ed appagato dal sesso fatto con Ale poco prima.
-Sei felice?-
-Si…-
-Possiamo rendere questo momento ancora più bello…-
-Sarebbe fantastico…-
l’accarezzai a lungo, sentivo la sua pelle sotto le mie dita fremere. Erano brividi che lei cammuffava, probabilmente era a disagio, abituata a ben altro atteggiamento da parte mia, ma quella volta, per capriccio, volli essere il famoso ‘tenero amante’. Mi discostai, portandomi davanti a lei, le allargai un poco le cosce e abbassai il volto fra di esse. Chiusi gli occhi e cominciai a leccarle la fighetta in maniera molto marginale. Sery era un incendio li sotto, era ancora arroventata dalla lingua di Ale. La sentii serrare la presa delle mani sul lenzuolo ed inarcare un poco la schiena. Non vidi la sua espressione, ma non mi è difficile immaginarla.
Le cacciai due dita nella fighetta e cominciai a masturbarla mentre, con la lingu, le stuzicavo sapientemnte il clicoride. Lei cominciò a gemere con veemenza, interruppi il mio massaggio linguale e la guardai contorvcersi come un serpente. Le dita divennero tre ed infine quattro. La fighetta di Sery non opponeva alcuna resistenza, era iperstimolata e bramosa di un quaslivoglia oggetto penetrante. La masturbai a lungo, quasi cinque minuti senza fermarmi un solo istante.
-Sei pronta?-
-A qualsiasi cosa…qualsiasi…-
Sorrisi. Mi slacciai i pantaloni ed abbassai i boxer. Il mio pene era ancora eretto dal generoso gioco a due compiuto poco prima. Tolsi le dita e rapidamente vi piantai il mio pene. Venti centimetri di carne diritti nella figa. Sery inarcò la schiena in maniera improvvisa sgrabnando occhi e bocca come se in verità non si aspettasse una cosa simile. Attesi qualche itante che si rasserenasse, quando poi fu diostesa cominciai a stantuffarla con dolcezza.
-Sei stata molto brava oggi…- sorrisi -Ho deciso che ti meriti un bel premio…oggi potrai godere senza alcun freno…lasciati andare…ogni tua voglia oggi sarà esaudita…-
Non potevo dire con certezza che avesse capito. La sua espressione era sconvolta dal piacere. Si contorceva come un serpente e questo m’invitò ad aumentare la veemenza dei colpi. La stantuffavo ormai al massimo delle mie possibilità. Con la mano sinistra le tenevo stretto un seno, maneggiandolo e strizzandolo. In altre occasioni il dolore le avrebbe provocato qualche reazione, ma quella volta Sery era così esaltata dal piacere di quel momento che m’incentivò chiedendo più volte e con forza di non smettere, di non rallentare. Le sue gambe si chiusero a scatto intorno a me, come ad impedirmi la fuga. Una fuga che, naturalmente, non intendevo attuare.
-Vedi cosa ti perdi?- ironizzai all’indirizzo di Ale, la quale era ormai un’unica pozza d’umori -Questo è un privilegio che riservo solamente alle ragazze obbedienti! Tu non te lo meriti ancora…-
-No…No…- Sery mi richiamò, io la guardai -Ti prego guarda me…guarda me…-
Voleva essere guarata godere. Una vezzosa voglia di esibizionismo che m’andava d’assecondare. Le tenni gli occhi incollati addosso e la vidi. La vidi osservarmi più volte, i suoi occhi scuri sembravano pregare che quel momento non smettesse mai. Ad un certo punto, però, fui io a volere che tutto si fermasse. Vinsi le sue riluttanze e tirai fuori il mio pene dalla fighetta fradicia di Sery.
-Girati…-
-C…Cosa?-
-Non hai un solo buco di cui prendersi cura…- mi venne un soprannome sdolcinato, ma evitai -Scommetto che il tuo buchetto è geloso…-
Non provò a fare alcuna resistenza. Si volse volentieri offrendomi al meglio il proprio culetto. Divaricai le natiche, era stretto, li non la scopavo spesso, ma era sempre un’esperienza che Sery difficilmente rifiutava. Sputai sul buchetto e puntellai la cappella contro di esso. Dovetti usare un po’ più di forza, mi aggrappai ai fianchi di Sery, la spinsi contro di me, ma alla fine tutti e venti i centimetri del mio cazzo entrarono. Lei lanciò un gridolino ed accasciò il busto al letto. Strinse il lenzuolo.
-Senti male?-
-Si- ammise lei -Ma ti prego…continua…-
Stantuffai dolcemente, come per darle sollievo, lei cominciò ad ansare
-No…Forte…Forte…-
-Soffrirai…-
-Sono una schiava…- rimasi sorpreso dalla sua schiettezza -Scopami come merito ti prego!-
Voleva una scopata più forte? Non l’avrei delusa. Stantuffarla da dietro era sempre stata una delle cose più divertenti del nostro rapporto. Sery gridava come una tigre ad ogni colpo, ma non erano gemiti di dolore. Erano richieste, richieste di prosecuzione. Voleva che il suo culetto venisse profanato senza alcuna esitazione, voleva sentirsi piena.
Mi volsi ancora una volta verso Ale. Sapevo non essere lei molto amante del sesso anale, ma la sua eccitazione era tale, in quel momento, che probabilmente se le avessi proposto di farlo si sarebbe sverginata il culo da sola pur di fare del sesso. MI piacque a tal punto che quando mi sentii prossimo al piacere dissi
-Guarda bene che ti perdi puttanella!-
Tirai fuori il cazzo dal culo di Sery e le afferrai i capelli. La tirai a me ed indirizzai il mio spruzzo contro la sua faccia. Al primo schizzo Sery aprì la bocca, un paio di spruzzi entrarono, un paio ricaddero sul volto. Fu una venuta copiosa e Sery parve apprezzare. Si mise seduta sul letto lasciando che lo sperma le scendesse fino sul seno. Ingoiò avidamente quello andatole in bocca, poi mi sorrise maliziosamente.
-Posso farmi pulire da lei?-
-Naturalmente…-
La vidi alzarsi.Dirigersi verso Ale ed offrirle il petto. Ale non disse niente, sprofondò il volto sul petto della ragazza e cominciò a leccare avidamente. Sery mi guardò, mi avvicinai e mentre Ale le ripuliza, io, mi feci masturbare dalla mia complice, non era ancora finita. La giornata volgeva ormai al termine quando mi convinsi che la situazione era ormai esattamente ciò che ambivo divenisse. Sery era ormai sotto il mio controllo da tempo ed Ale era prossima ad essere a sua volta oggetto del mio e del suo piacere. Bramava far sesso almeno quanto il suo corpo bramava l’ossigeno. Nonostante questo non era ancora il momento per festeggiare. Volevo superare me stesso e regalare alle due, congiuntamente alle mie voglie, qualcosa che non avrebbero mai potuto dimenticare.
Da mesi, infatti, ero ormai in contatto con una coppia di miei lettori desiderosa di cimentarsi in uno dei miei ‘giochi’. In passato ricordo bene aver ricevuto richieste particolari da entrambi, specie per quanto confaceva il sesso di gruppo a sfondo di dominazione. Decisi che probabilmente le ‘mie’ due ragazze erano esattamente ciò che quei due ricercavano. Inoltre, innegabilmente, la ragazza della coppia era molto carina, abbastanza carina da farmi venir voglia di scoparla esattamente quanto Ale o Sery.
Mi misi in contatto con la coppia la sera stessa, mentre Sery si godeva il meritato riposo ed Ale, nello stesso letto dell’altra, s’avvinghiava ad ella in un saffico abbraccio molto intimo. L’indomani avrebbero ricevuto la sorpresa che desideravo riservare loro.
La mattina arrivò presto per entrambe. Avevano dormito completamente nude, proprio come avevo loro ordinato e quella mattina si ridestarono ancora sufficientemente avvinghiate da sembrare appena uscite da un rapporto saffico. Prima di svegliarle ebbi quasi l’istinto di fotografarle. Non lo feci.
-Ehi…svegliatevi!- intimai -Abbiamo grosse sorrpese oggi!-
Reagirono alla notizia piuttosto rapidamente, ma non riuscirono a nascondere la sorpresa quando, sul letto, gettai due vestiti. Per Sery un abito rosso, simile ad un abito a fascia con un vertiginoso spacco coscia. Per Ale un abito identico al precedente ma nero.
-Indossatelo senza nulla sotto, abbiamo ospiti- decretai -Non fate domande ed avrete entrambe di che divertirvi-
Naturalmente non fecero domande. Si vestirono rapidamente ed emersero dalla stanza una dopo l’altra. Le osservai soddisfatto. Sery mi si avvicinò, forse forte della sua maggior confidenza in tale ambito mi chiese che cosa avessi in mente.
-Lo scoprirai presto…andate in salotto ed aspettatemi li…-
Annuirono e si mossero. Mentre passavano accarezzai il corpo di Ale, la quale mi guardò sorridendo. Il suo atteggiamento verso di me era cambiato radicalmente. Non vedevo più alcuna traccia dela mia solita amica, era assoggettata al piacere, disposta a tutto pur di provarlo. Esattamente come Sery avrebbe obbedito ad ogni mio comando anche solo per una carezza fra le gambe.
Attendemmo pochi minuti, poi la porta suonò ed io andai ad aprire. Dario e Sofia apparvero imbarazzati quando mi videro, io li invitai ad entrare. Poco più giovani di me, un po’ impacciati nonostante la voglia tradisse entrambi.
-Felice di conoscervi di persona finalmente…-
-Il piacere è nostro Zedkiel- ammise Dario -Non pensavo che avresti mai chiesto anche a noi di partecipare-
-Bé prima credo che dovremo parlare un po’…-
Li portai in salotto dove la mascella di Dario quasi non cadde sul pavimento alla vista delle mie due seducenti schiave sedute a gambe incrociate. Io mi sedetti fra Sery ed Ale, le quali, meccanicamente, si avvicinarono alla mia persona. Era tutto studiato. Stavamo interpretando dei ruoli che avevo descritto poco prima e lo scopo era solamente uno : dominare la coppia appena giunta ed assicurarci la sua completa disponibilità a tutto. A Sery ed Ale avrei lasciato perfino provare il cazzo di Dario se l’avessero desiderato, ma Sofia no. Sofia andava svezzata, andava sottomessa e per farlo c’era un solo sistema : farle desiderare ogni singolo momento che Ale e Sery avrebbero ricevuto.
I due presero posto davanti a noi, Sofia cercava di non guardare, ma i capezzoli del suo seno premevano contro la camicetta viola. Dario aveva più o meno riacquistato un senno, ma era palese che la sola vista di Ale e Sery l’eccitasse.
-Oh che stupido…scusa non ti ho offerto alcun benvenuto- sorrisi verso Dario -Ale…saresti così gentile da salutare come si deve il nostro ospite?-
-Certo…-
Ale s’alzò volutamente in maniera sexy. Si mosse verso Dario e lo spinse con la schiena verso la poltrona, si piegò davanti a lui, assicurandosi che lo spacco permettesse una vista sulla sua depilatissima fighetta in bella mostra. Gli occhi bruni del ragazzo vi si recarono subito. Ale gli allargò le gambe e senza mai guardarlo in faccia gli slacciò i pantaloni ed abbassò gli slip di cotone. Ne fuoriuscì un pene di modeste dimensioni, già parzialemnte raddrizzato dalla situazione. Poi, in un sol boccone, Ale lo prese fra le labbra e cominciò a succhiare avidamente. Dario guardò Ale senza dire nulla, per un momento ebbi la sensazione che volesse premerle la testa contro il cazzo.
-Puoi costringerla- sorrisi -Lei non s’opporrà-
-Davvero…posso…- lo vidi guardare Sofia, lei aveva le gote rosse ma non disse nulla -Oh si!-
Dario non perse tempo. Mise la mano destra sulla nuca di Ale e cominciò, da seduto, a scoparle la bocca. Io sorrisi. Messo a suo agio il ragazzo ora potevo concentrarmi su Sofia. Ale avrebbe impegnato Dario il tempo necessario.
-Non mi sono dimenticato di te Sofia- ammisi -Sery potrebbe prendersi cura di te se lo desideri…è molto abile…-
Sery sorrise, Sofia la guardò appena
-Ma siamo due…- sussurrò -Due ragazze…-
-E allora?- sorrisi -Non desideravi forse provare nuove esperienze? Sery è bravissima, potresti scoprire perfino un mondo di piacere con lei…- guardai Sery e le accarezzai i capelli -E poi posso assicurarti che ha un sapore piacevole…-
Nuovamente la mia musa di colore non mi deluse. S’alzò e con passo compiacente si diresse verso Sofia. Le si sedette accanto, sul bracciolo della poltrona e guardò verso Ale e Dario. Fiotti di sperma fuoriuscivano dalla bocca della ragaza.
-Tks…che porco…il tuo ragazzo sta sborrando nel giocattolo del mio Padrone…- commentò sarcasticamente -Il minimo che io possa fare e compensare a questa mancanza di rispetto…-
Detto questo prese il volto di Sofia e la baciò. Sofia, naturalmente, sulle prime parve dibattersi, ma quando vide Dario guardarla, col cazzo in gola ad Ale e con gli occhi pieni di voglie, comprese e si sciolse. Sery slacciò la camizia lasciando l’ospite in reggiseno nero. IL seno, una terza, era bello sodo e piacevole alla vista.
-Ti piace ciò che vedi Dario?-
-Cristo si…-
-Molto bene- sorrisi -Allora che ne dici di lasciare la mia ragazza?-
Dario meccanicamente lasciò Ale che tirò indietro il capo. La sentimmo deglutire distintamente lo sperma dell’ospite e guardarlo divertita.
-Soddisfatta Ale?-
-Ha un buon sapore…-
-Avrai altri momenti per assaggiarlo, ora vorrei che tu facessi un’altra cosa per me- sostenni -Sofia mi sembra accaldata…forse e le togleissi la gonna si rinfrescherebbe-
-Si certo-
Sofia era ormai avvinghiata a Sery. Ale le tolse la gonna e senza che le dicessi niente cominciò a leccare fra le cosce della ragazza. Sofia, senza alcun ordine, la trattenne.
-Cazzo Zedkiel…la biondina…è una troia speciale…-
-Una troia?- sorrisi -Dario non mi sembra esattamente lei la troia fra le tre…-
-Io…cioè pensavo che…-
-Dario…- continuai seraficamente -Credo che tu non abbia ben chiari i ruoli…lascia che te li ricordi io…tu hai voglia di svuotarti le palle…ma non sei capace da fare ciò che faccio io…Sofia…bé guardala…ha una voglia di sesso che trasuda da ogni poro…perciò ecco come funziona…- mi feci avanti sulla poltrona e lo fissai in modo fermo e deciso -Decido io chi è troia, come e con chi fare qualcosa…Se sei disposto a seguire le mie regole tu e Sofia uscirete questa sera con la soddisfazione dipinta in faccia…-
Dario sorrise. Non servirono altre parole.
Pochi minuti dopo c’eravamo nuovamente spostati in gruppo verso la camera da letto. Li, Ale, si era distesa sulla schiena a gambe completamente aperte. Mostrava la sua fighetta a me Dario e Sery. Sofia era sopra di lei, con le gambe aperte e la figa offerta alla lingua della ragazza. Ale la stava leccando avidamente e Sofia si stava contorcendo come un serpente. La potevamo vedere stringersi il seno, morderi le labbra, trattenere il respiro, serrare forte gli occhi. Stava godendo così tanto che nemmeno alla vista di un cazzo avrebbe reagito.
Sorrisi. Guardai Dario e poi Sery.
-A questo punto direi di divertirci anche noi…- sostenni. Sery mi guardò con gli occhi pieni di luce -Spero che tu sia bravo a scopere i culi delle ragazze Dario…il buchetto di Sery è prezioso…fino ad oggi ho permesso a pochi di provarlo…-
-Bé…- sorrise Dario avvinghiando le natiche di Sery con le mani -Facciamo in modo che il tuo dono abbia le dovute attenzioni-
Qualche istante dopo la situazione era la seguente :
Sofia aveva abbandonato ogni ritengo e si era piegata in avanti, leccava avidamente la fighetta di Ale assaporandone il sapore e ficcandovi ossessivamente due dita dentro. In cambio riceveva un trattamento molto simile. Solo che era così eccitata che Ale riusciva senza difficoltò a penetrarla con quattro dita e quasi l’intera lunghezza della lingua. Sey era poggiata al letto, piegata a novanta, con la testa non distante dalle altre due. Completamente nuda anche lei e col cazzo di Dario piantato nel buchetto a farla gridare di piacere. Per qualche istante rimasi in silenzio ad osservare l’assoluto controllo che avevo della situazione. Mi bastava pronunciare una parola e sapevo che tutti e quattro i coinvolti avrebbero obbedito. Volli dimostrarlo a me stesso.
-Sofia…-
La ragazza smise di leccare Ale e si tirò su. Il suo volto era paonazzo tradiva la voglia di esplodere in qualche verso di goduria, ma si trattenne. Mi avvicinai a lei, tirai fuori il mio pene e lo portai non distante dal suo viso. Fu un attimo. Sofia se lo cacciò in gola cominciando a succhiarlo con avidità e voglia. Me lo fece divenire duro in pochissimo tempo, nonostante la pressione che questi gli fece alla gola, però, rifiutò categoricamente di lasciarlo andare. Le venne quasi un conato, ma non si perse d’animo.
-Cazzo..- esordì di colpo Dario- Sei una troia Sofia! A me non l’hai mai succhiato in questo modo puttanella!-
Sofia smise di succhiarmelo, ma non si segarmi a piena mano. Guardò dario con ancora file di bava che la congiungevano al mio cazzo.
-Perché tu non mi tratti da troia!-
Dario cominciò a scopare il culo di Sery con più foga, la ragazza urlò così forte che fui certo stesse per venire, resistette, non aveva ancora ricevuto il mio assenso. Mi guardò supplicante. Fu a quel punto che decisi.
-Dario…sollevala!- dissi -Subito!-
In verità l’aiutai a farsi carico del peso di Sery. Pochi istanti e la ragazza era fra le braccia di Dario, con le gambe divaricate. Mi avvicinai, puntellai il cazzo diritto fra le grandi labbra e in un sol colpo violani anche la fighetta di Sery. Lei urlò. Dario le sborrò immediatamente nel buchetto e si ritrasse accasciandosi. Sery si strinse a me, gridando il proprio orgasmo. Fu a quel punto che vidi Sofia protendersi verso lo sperma che dal corpo di Sery fuorisuciva dolcemente mischiandosi ai suoi umori. Se lo lasciava colare sul volto, come una crema di bellezza, poi, quando ne fu quasi piena, si volse offrendolo ad Ale ed ella leccò subito.
-Sai Sery- le sussurrai -Dovrai veramente dare il massimo per non risultare meno puttana di queste due-
-Tu scopami- replicò ansante lei -Scopami fino a distruggermi…-
-Oh lo faremo…lo faremo…-
(zedkiel.blanchard@hotmail.it]
Pazzesco..sarebbe bellissimo approfondire la sua conoscenza..
Mi piace pensare sia un racconto reale..se ti andasse di parlarne scrivimi a grossgiulio@yahoo.com
Molto interessante, è realtà o finzione? Dove è ambientato?
Felice che le piaccia. Le lascio il beneficio del dubbio…
Stupendo, racconto di fantasia o esperienza realmente accaduta??