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Racconti CuckoldRacconti di Dominazione

IL GUSTO DEL POTERE

By 10 Agosto 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Non sono uno scrittore e lo capirete leggendo, ma mi piaceva l’idea di condividere situazioni, pensieri e sogni che vivo o immagino quotidianamente.

Nel momento del suo arrivo, rimase a bocca aperta, per poco non rovesciava il vassoio con il prosecco fresco e alcuni snack che avevo ordinato di portarmi, stavo inculando la sua dolce mogliettina, lei era a carponi, con le ginocchia nel divanetto di poppa, il viso stravolto, dal momento e dal sole feroce, il tendalino non ricopriva tutto il tinello, io ero in piedi e mentre la tenevo nei fianchi, affondavo il mio cazzo nel suo sfintere e girandomi commentavo,
‘ cornuto sei arrivato, guarda come gode la tua dolce troietta, mentre lo prende in culo, diglielo anche tu Marika come ti piace’ la presi per i capelli e le girai un pochino la testa verso suo marito.
‘si amore mi piace cosa fa il sig. Alessandro’
‘che ne dici amico, sei contento che le apro il secondo canale per giocarci? Dovresti ringraziarmi, avanti’
e lui appena si riprese un pochino’ grazie Ale, sei un amico’
‘lo so, tu frocetto certe iniziative non le prendi, per fortuna ci sono io a indirizzarti nel modo corretto, avanti non startene lì, appoggia sul tavolino il vassoio e sfilami il preservativo che ho voglia di scaricarmi nella sua bella boccuccia’ detto questo sfilai il cazzo dal culetto di Marika ordinandogli di girarsi e mi porsi verso Paolo, era rosso paonazzo mentre mi toglieva il preservativo, d’altronde stava mostrando alla mogliettina, diversi lati del nostro rapporto, che fino ad una settimana prima lei nemmeno se lo immaginava, mi tolse il preservativo e gli dissi ‘vai a gettarlo e ritorna con il grembiulino per servirmi il prosecco, non mi piace ripetere sempre le stesse cose’ si giro con un accenno di riverenza dicendo’scusa Ale non succederà più’ a quel punto lei stava già succhiando il mio cazzo che dopo un po’ eruttava copiosamente nella sua gola, non capivo nemmeno come potevo avere tanta sborra dentro, in una settimana che mi vedeva sempre a scopare e sborrare.
Magari facciamo un passo indietro per presentare me e i miei amici.
Mi chiamo Alessandro, non sono una persona ricchissima ma sono titolare di alcune piccole imprese, che mi permettono una vita sufficientemente agiata, i soldi non mi mancano, provengo da una famiglia molto ricca, che nel tempo ha sperperato molto del proprio patrimonio, io poi non ho aiutato come dovevo mio padre a continuare il concreto lavoro per mantenere una solidità aziendale, che in questi difficili momenti, avrebbe mantenuto il capitale elevato, mi sono goduto il momento fin quando ho capito che se non mi impegnavo perdevo tutto.
Quando ero piccolo vivevo in una villa, con un padre molto autoritario, una madre docile e ubbidiente verso di lui e amorevole verso di me, in villa lavoravano alcune persone tutte sottomesse a mio padre psicologicamente e alle volte, ho scoperto, anche sessualmente, all’epoca ero felice e non mi mancava nulla, a sedici anni scopai la prima volta con la cameriera, una bella ragazza di 25 anni, che vi racconterò un altra volta, Paolo era un mio grande amico, il figlio di un giardiniere che teneva ordinati i giardini di molte ville in quel quartiere, in verità ci andavo d’accordo perchè faceva tutto ciò che volevo, non obbiettava mai, dove volevo andare, si andava, mangiare pizza o panino, al mare o con il motorino,tutto ciò che programmavo lui accettava, inoltre mi aiutava con i compiti, lo mandavo a fare commissioni di mio padre, al posto mio, infatti lo capii più tardi che mi interessava circondarmi solo di persone ubbidienti e sottomesse per il piacere del mio ego, lo scopri nel momento in cui mi negò un suo servizio, anche questo vi racconterò un altra volta, tornando ai giorni nostri, eravamo appunto in barca, mi stavo godendo un momento di relax nel mio tinello di poppa, stravaccato nel salottino, Paolo era tornato, questa volta si era messo un grembiulino, solo quello in quanto nella barca vigeva la mia regola di niente vestiti o costumi, quando si era al largo, era un po’ ridicolo, magro ma non troppo, stava perdendo i capelli e quindi risultava molto stempiato, ma molto peloso sul petto e il resto del corpo, gli dissi di servirmi un prosecco per me, lui lo fece immediatamente, come sempre e in quel mentre arrivava Marika, si era fatta un bidet e una doccia, le dissi di accomodarsi e ordinai a Paolo di preparare altri due prosecchi per bere tutti assieme, mi piaceva mescolare la mia amicizia con il mio potere, parlammo del più e del meno, ascoltando un po’ di musica, bevendo prosecco fresco e mangiando qualche patatina, spiegavo alcuni concetti e programmi del mio lavoro, Paolo era diventato un mio dipendente e lo usavo come tutto fare, servizi semplici e importanti, avevo trovato una persona affidabile, potevo dargli del denaro o documenti da consegnare, controllare i lavori di manutenzione e pulizia, insomma mi fidavo ciecamente e lui era molto attento e premuroso.
Dopo qualche bicchiere, chiesi a Marika ‘come stà il tuo culetto dopo aver conosciuto il mio cazzo’ lei arrossì e ‘ bene signore, grazie’, non avevo premesso a Marika di darmi del tu, Paolo si invece m era diverso il legame, ‘girati e fammi vedere’ lei si alzò e si mise a 90 gradi, ‘allarga le gambe e apriti le natiche con le mani’ era veramente eccitante, Paolo era visibilmente eccitato dalla situazione, ‘che ne dici amico, mi sembra un po’ arrossato’ lui ‘si un pochino’ ‘mettigli un po’ di crema per alienare il rossore’ presi un tubetto dal tavolino, era una crema dopo/sole, gliela porsi e lui tremante si mise ad ungere quel bel buchino tutt’attorno, dopo un po’ vedendo il rigonfiamento sotto il grembiulino ordinai a lei di fargli un pompino che mi sembrava meritato, era veramente brava a succhiare, lo faceva con avidità e ingordigia, usava entrambe le manine per aiutarsi, le dissi di guardarmi fisso mentre lo faceva e pochi minuti dopo venne nella sua bocca, mi sedetti accanto a lui e feci sedere lei all’altro lato, li abbracciai sulle spalle e dissi ‘ che bella la vita’.

Spero sia piaciuto, troverò il tempo necessario per scrivere ancora e raccontare altre situazioni, se volete scrivermi tanusmen@tiscali.it
Parlando un po’ della mia famiglia, sono figlio unico, i miei all’epoca erano molto ricchi, mio padre aveva diverse aziende, le aveva costruite con astuzia, cinismo e cattiveria, creando un impero abbastanza importante, caratterialmente è un tipo duro, anche nella vita privata, non cattivo ma ciò che voleva lo otteneva, con le buone o cattive, ovviamente ora nella vecchiaia è un po’ meno esigente, mia madre invece è una persona docile e ubbidiente a mio padre, attenta e amichevole con tutti, dolce e amorevole con me, io sono cresciuto molto ribelle, viziato e con il tempo ho acquisito le doti di mio padre, anche se nel lavoro lui si è sempre impegnato molto ed io invece solo per esigenza, mia madre e chi avevo attorno imparò che per un quieto vivere doveva lasciarmi fare ciò che volevo.
Quando ero piccolo vivevamo in una villa molto grande, avevamo la signora Gina, una donna di mezz’età, che aiutava con le compere e in cucina, poi c’era Lucia, una mora ventenne molto bella, che orfana di padre, sua madre in difficoltà chiese a mio padre di assumerla, lei si occupava delle pulizie e alcune commissioni, avevamo per alcune ore o qualche giornata un giardiniere, Ugo curava i prati di tutte le villette in zona, suo figlio Paolo era un mio coetaneo, ci conoscevamo a scuola, abbiamo approfondito la conoscenza ogni qual volta suo padre, non sapendo dove lasciarlo, quando la madre aveva lavori da eseguire, faceva pulizia a chiamata, se lo portava appresso e gironzolava da una villetta all’altra, poi si stabiliva sempre da me, era un bambino buono e accettava tutto ciò che proponevo di fare.
Io ero molto particolare, a quattordici/quindici anni ero sfrontato, irriverente e mi piaceva leggere nel volto delle persone l’imbarazzo, facevo molti scherzi e avevo capito che essendo cresciuto mostrarmi nudo metteva in disagio le persone, così in casa, e non solo lì, mi facevo trovare spesso come mamma mi ha fatto, non avevo come molti dei racconti, un cazzo e un fisico esagerato, tutto normale, ma comunque mi difendevo e non risultavo anonimo, mia madre mi dava sempre un buffetto, un bacio e mi invvitava a vestirmi, lo stesso per Gina, invece Lucia che ora aveva 24 anni, scherzava e diceva che ero bello e di stare attento che qualche donna se mi vedeva un pensierino lo faceva, alle volte me lo menavo un pochino per dargli quella consistenza un po’ importante, non duro ma neanche così floscio, ma quando arrivava Lucia spesso ero così eccitato da non servire la segatina veloce prima, ma dopo si.
Mi piaceva Lucia, gli chiedevo di mostrarsi un po’, prima negava ridendo poi ho incominciato ad offrirle denaro e pian piano ci sono riuscito, una tetta, poi entrambe, in mutandine e reggiseno, che oramai era il suo abbigliamento per farmi la camera, ed io con il cazzo duro guardavo.
Oramai pensavo solo al sesso, mi piaceva pensarlo, mi piaceva il genere femminile, avevo sorpreso più volte mio padre scopare la mamma, mi piaceva il suo metodo nel sottometterla mentre la usava per il suo divertimento, non lo so se veramente lei si divertiva, ma lo sguardo di lui era fierissimo, quando gli sborrava in viso, quando la inculava selvaggiamente, quando la scopava a missionario e con le mani torceva i capezzoli delle sue bellissime tette, in tutti questi momenti il suo viso trasmetteva felicità, prepotenza e soddisfazione, capii che questo era sesso vero.
Un giorno venne mia madre a cercarmi, entro in camera chiamadomi, le gridai che ero in doccia e di venire, apri la tendina e mi mostrai a lei mentre mi insaponavo, lei come al solito imbarazzata sbiacicava alcune frasi che non ascoltavo nemmeno, intanto fissava il mio cazzo e io continuavo ad insaponarlo, con alcuni movimenti che erano simili alla sega, le chiesi se era normale che avevo voglia di segarmi pensando alle donne nude, diventò rossa peperone, lei disse di si, ma concule con impegnarmi a studiare invece, io allora presi il cazzo e incominciai a menarlo con calma, dicendo ‘se è normale allora ne ho voglia, scusami mamma’ ‘ ma Ale sei grande non puoi questo davanti a tua madre’ ‘perchè, chi decide cosa sia giusto fare, ho letto la corrispondenza e-mail tra te e quel signore di Udine, molto piccante e tenera la vostra relazione, intanto continuavo a menarmelo e oramai era molto duro, ‘sei uno screanzato a controllare la posta di tua madre, eppoi non faccio nulla di male’ ‘ allora non ti dispiacerà se ne parlo con papà vero’ ‘ no ti prego, non capirebbe, è solo un gioco e nulla di più’ ‘ non mi ronpere i coglioni allora e continua a fare la brava mammina, ora esci altrimenti ti sborro in faccia’ lei non disse nulla e usci.
Il giorno dopo dissi a mia madre, che avevo ordinato, a nome suo, un pacco su internet, pagato con la sua carta di credito, la solita preoccupazione nel suo viso non sapendo cosa avrei comperato, il pacco arrivò, mi chiese di cosa si trattava, la invitai in camera mia a vederlo tra mezzora, quando venne le presentai scherzosamente la mia ospite, una bambola gonfiabile trasparente, non la classica color rosa, le dissi che si chiamava come lei, nella disperazione o perchè in quel momento non sapeva cosa dire balbettò ‘a cosa ti serve’, ‘siediti mamma’ lei disperata lo fece, avevo già il cazzo normalmente duro e lo affondai nella bambola, con la trasparenza della plastica naturalmente non si celava nulla, anzi tutto era evidente, ‘ti piace il mio giochino, guarda come entra il mio cazzo dentro, lo vedi come trapana questa bambola’ lei si teneva le mani sulla faccia escudendo gli occhi che osservavano un membro virile ed eretto che entrava ed usciva su quel canale plasticato che simulava una vagina, stantuffai per un po’, non molto a dire il vero, in quel periodo tutte le cose nuove mi procuravano forte eccitazione e scarsa durata, tolsi il mio cazzo e sborrai in faccia alla bambola, insultandola e chiamandola per nome, appunto come mia madre, alla fine caddi lungo il letto stravolto, ‘ti è piaciuto lo spettacolo mammina’ ero soddisfatto e mia madre senza proferir parola uscì mestamente.

Spero sia piaciuto, troverò il tempo necessario per scrivere ancora e raccontare altre situazioni, se volete scrivermi tanusmen@tiscali.it
Il gusto del potere
Nel frattempo arrivai ai sedici anni, continuando a giocare con la mia sessualità, la voglia di mostrarmi e mettere a disagio chi mi stava vicino, avrei voluto di più ora, ma nonostante la mia esuberante e fierezza normalità esibizionistica, mostravo una paura nel concepire un rapporto carnale, o comunque un contatto fisico, ero terrorizzato di mostrarmi titubante, inadatto o di fallire questo traguardo, il mio ego non mi permetteva di mostrarmi inferiore, finchè la svolta arrivò quando sorpresi mio padre che scopava Lucia, avevo già visto molti film pornografici, ma dal vivo era un altra cosa, eravamo in estate e oltre al sottoscritto che usufruiva delle vacanze scolastiche, anche mio padre aveva chiuso per ferie, non era una semplice scopata, mio padre la dominava, lei era appoggiata a 90 sulla sua scrivania, con la veste tirata su, le mutande non c’erano, forse erano finite in un angolo o forse non le aveva proprio, mentre intravedevo il cazzo sparire tra le chiappe la insultava, dandole della troia, sgualdrina e altri nomignoli volgari, mi eccitai tantissimo e mi feci una sega colossale, andai a farmi una doccia e mi coricai, avevo ancora il cazzo mezzo in tiro e rosso, in quel mentre pianificai come potevo usufruire di ciò che avevo visto, dovevo aprofittare della situazione.
Negli ultimi tempi facevo ben poche richieste a Lucia, non avevo possibilità economiche per pagare e anche per paura di non saper gestire la situazione mi fermai, alla mia età poi, non trovi ragazze che possano insegnarmi tutto sul sesso, avrei voluto farlo con mia madre, ma non mi piaceva chiedere o implorare. Così il giorno dopo aspettavo Lucia, l’affrontai come un adulto, senza cincischiare in chiacchere inutili, le dissi ‘ieri ti ho vista a fare la puttana con papà’ ‘ no che dici, stavamo solo scherzando’ ‘giocando vorrai dire, ti stava inculando di brutto, sei una stronza, come hai potuto fare ciò a mia madre, glielo racconterò’ in verità di mia madre non me ne poteva fregar di meno ‘scusami, non farlo, non succederà più’ e piangeva dicendolo ‘ non succederà perchè ti farò cacciare sgualdrina’ il momento che aspettavo arrivò in quell’istante, si mise in ginocchio davanti a mè e ‘ non posso perdere il lavoro, farò quello che vuoi ma ti prego non raccontare nulla a tua madre’, ero riuscito a costruire il classico ricatto, come a miglioni di racconti sull’argomento, puntando sulla debolezza e il necessario bisogno di una paga a fine mese, ‘vai a casa puttana, devo pensare cosa sia bene per tutti’ volevo congedarla per pensare al passo successivo e dar modo a lei di riflettere e terrorizzarsi ancora di più.
Il giorno successivo, mio padre e mia madre era usciti a far comperee Gina era a fare la spesa, preparai in camera mia una webcam sopra l’armadio, era difficile vederla, era collegata al computer per registrare video e audio di ciò che avevo pianificato, tenni la porta della camera aperta e quando sentii Lucia passare la chiamai, lei entro ed io, stranamente con boxer e maglietta, le spiegai come avrebbe comperato il mio silenzio, volevo recitasse una parte, dove mi dichiarava di desiderarmi per finire a farmi un pompino, pur essendo anomala come richiesta, visti i miei 16 anni, sembrò sollevata e magari pensò che cambiava poco da altre volte che si fece vedere semi nuda, poi vista la mia inesperienza sarei durato poco e tutto sarebbe finito, così le diedi le ultime istruzioni e le chiesi di uscire per poi rientrare nella parte. Intanto la webcam riprendeva, io mi misi a leggere un fumetto nel letto e lei bussò alla porta, ‘avanti’ ‘buon giorno Alessandro’ ‘buon giorno’ ‘ ho visto che tuo padre non c’è stamattina’ ‘si è via con mamma’ ‘ come farò ora?’ ‘ cosa ti serve’ ‘avevo voglia di cazzo, ne volevo uno da gustare e spompinare’ ‘che dici’ ‘ si fammi gustare il tuo, voglio bere la tua sborra’, una brava attrice, nonostante i diloghi da films porno siano irreali o forse la cosa le piaceva davvero, si tolse la veste e rimase con un microscopico perizoma, salì a pecorina sul letto e mi venne incontro rimanendo a gattoni, abbassò il boxer e prese in mano il mio cazzo, in tiro era dir poco, sembrava un missile in partenza, ‘ma che bel cazzone abbiamo’ appoggiò la lingua sulla cappella e disse ‘com’è gustoso’ ero in estasi, mi sarebbe piaciuto durare a lungo, ma com’era prevedibile dopo poco eruttai un esplosione di sperma nella sua bocca, lei deglutii e ‘ ti è piaciuto il servizio tesoro’ cercai di mantenere la lucidità per dire, ‘si sei un abile pompinara’ ‘ ora ho pagato il mio debito, ricordalo perchè non succederà più’ io risi e dissi ‘mai dire mai’ e la congedai, si vestì e uscì.
Mi godetti un attimo il silenzio immaginando di udire solo lo sciaquettio della sua bocca che divorava il mio cazzo, mi tornò duro e mi segai di gusto, questa volta mentre entrava Paolo in camera, dimenticavo che lo aspettavo, lui ‘scusami non volevo entrare senza bussare’ era rosso paonazzo in viso, ed io ‘rimani oramai coglione, la prossima volta bussa e chiedi permesso a casa mia e nella mia stanza’ lui si scusò ancora tanto, era mortificato realmente e chiuse la porta alle spalle, sembrava prendesse fuoco in faccia, credo che anche lui avesse poca dimestichezza con il sesso, mentre con la mano me lo continuavo a transtullare, gli chiesi se aveva mai visto qualcosa dal vivo, mi disse di no e mi chiese di smetterla per favore, allora ridendo dissi ‘ che c’è ti eccita vedere il mio cazzo, lo vorresti in bocca come ha fatto poco fa Lucia?’ ‘ no che dici dai’ ‘ ti andrebbe di toccarlo’ ‘ sei cretino’ mi disse, mi incazzai molto per ciò, mi alzai, andai vicino e gridando con tono minaccioso ‘ non ti permettere più di offendermi o ti spacco la faccia, anzi da ora in poi non permetterti più di disobbedire a quello che ti ordino’ andammo avanti per alcuni minuti, io minaccioso e lui impaurito e pauroso di perdere la mia amicizia, poi lo mandai a fanculo e gli dissi di non farsi più vedere da me. Rimanemmo per molto tempo senza vederci, mi mandava messaggi al cellulare o su facebook per scusarsi, era anche patetico, ma avevo capito che non aveva nessun altro amico al di fuori di me, un giorno lo chiamai, lo feci venire a casa mia e gli dissi ‘sei pentito cretino di come mi hai mancato di rispetto?’ ‘ si Alessandro, scusami non succederà più’ ‘ voglio crederti e perdonarti, ma non tollero succeda altre volte’ ‘ vedrai che non ti mancherò più di rispetto’ lo abbracciai e lui si mise a piangere, ‘ bene amico mio ora dimostrami di non contrariarmi, spogliati’ ‘ cosa?’ ‘ siccome sordo non sei, non farmi girare il cazzo, spogliati subito’ e alzai la voce all’ultima parola, si spogliò e imbarazzato mi dissese andava bene, ‘per incominciare si, ora succhiami il cazzo’ e tolsi i pantaloni e mutande, ‘ma Alessandro’ ‘ esci stronzo, non vali nulla e continui a mancare di rispetto’ ‘ no ti prego, lo faccio’ si avvicinò e incominciò a leccare e succhiare, ovviamente era imbranatissimo, goffo rispetto a Lucia, sicuramente non aveva mai provato a farsi fare un pompino e non sapeva nemmeno come si faceva, ma ero felice lo stesso, era sottomesso, avevo dimostrato di saperne di sesso anche se in realtà il mio primo e unico pompino me lo fece Lucia alcune settimane prima, comunque ancora il mio ego era salvo, sborrai pure, senza avvisarlo in bocca poi si tolse e finii a sborrargli in faccia, lo feci rivestire e gli dissi ‘ caro Paolo ora sei in mio potere completamente, sono contento di avere un amico che da ora in poi farà sempre tutto ciò che ordino o desidero’ ‘ si Alessandro’ se ne andò a casa non prima di avermi chiesto il permesso.

Spero sia piaciuto, troverò il tempo necessario per scrivere ancora e raccontare altre situazioni, se volete scrivermi tanusmen@tiscali.it
L’estate poi trascorse in maniera eccellente, mai avrei potuto pianificare un periodo così memorabile, Lucia in seguito, capì di essere in mano mia e pur di mantenere il lavoro, fece esattamente tutto ciò che chiedevo, una cagnolina ubbidiente che a sua insaputa mi fece crescere, sessualmente parlando, divenni esperto e anche quando tornai a scuola, di rado ma almeno una o due volte a settimana, continuavo ad abusare di lei, accrescendo la mia abilità amatoria, per due anni a seguito lei fù un insegnante deliziosa, oramai avevo capito cosa serviva per far godere una ragazza e perfezionavo la mia sicurezza e giusta dominazione verso il genere femmilile, anche con Paolo cambiò decisamente il rapporto, rimanemmo sempre amici, ci divertivamo come capita ai ragazzi della nostra età, al mare, guardare moto e macchine, le prime amicizie femminili, poi arrivò la discoteca, pizze e quant’altro poteva far divertire ragazzi della nostra età, la differenza era che era consapevole della sua posizione, un amico e uno schiavo, anche se schiavo non mi piace come parola, successero altri fatti divertenti sessualmente parlando, ma ne parleremo in altri racconti.
Passarono diversi anni, mi diplomai e scelsi di non frequentare l’università, ero stanco di studiare, entrai così a lavorare per mio padre, un po’ di gavetta, ma non troppo, mio padre aveva capito che odiavo chi mi diceva cosa fare, quindi avevo ruoli marginali, ma senza capi, solo mio padre mi indirizzava direttamente.
Arrivò un giorno,dove mio padre mi dette l’annuncio, come sempre di poche parole, inflessibile e determinato, ‘ la prossima settimana ti trasferisci a Trieste, dirigerai la nostra filiale, sarai affiancato dal sig. Lorenzo, che per i primi mesi seguirai con maniacale scrupolosità, poi deciderai da solo cosa fare, se avvalerti ancora del suo servizio o no, non fare casini, ogni fine settimana mi aggiorni sul proseguo, seguirai le mie direttive, alloggi in una villa a Grignano, di nostra propietà, questo è tutto, ora vai e controlla e-mail, ti ho mandato indirizzi e contatti per sistemarti’ mi congedò ed io rimasi dell’ebetito, non sapevo se ringraziare pensando ad un regalo, o semplicemente prendere atto di un bisogno della famiglia, comunque la novità mi eccitava.
Confidai a Paolo l’evento, anche lui lavorava per mio padre al momento, mi sembrò rattristato, anche a me dispiaceva il distacco, mi sarei allontanato da un amico, da un animaletto ubbidiente che mi regalava diverse emozioni divertenti, mi ripromisi con lui di vederci i fine settimana, la distanza non era notevole, c’erano poche ore di macchina.
Mi presentai il giorno prestabilito da mio padre in filiale, erano tutti gentili e premurosi, in maniera troppo evidente, evidentemente mio padre era molto duro con loro, poi magari subentrava la paura di un progetto di tagli al personale, capii in seguito che l’azienda seguita da Lorenzo era un po’ alla mercè dei dipendenti, lui è bravo e intelligente, ma succube del personale. Durante il pomeriggio, mentre mi presentava il personale e giravamo nelle varie ale dell’ Azienda, chiesi un consiglio a lui, dove poter mangiare qualcosa, a cena prima di andare in villa a dormire, mi disse che sarebbe stato felicissimo di invitarmi a cena, ‘non vorrei disturbare Lorenzo’ ‘non disturberà per niente, anzi mia moglie sarà felice di averla come ospite’ ovviamente con tutti in azienda davo del tu, pretendendo ovviamente il lei, accettai e finimmo la giornata lavorativa, uscimmo assieme e mi accompagnò in centro a casa sua, un appartamento molto elegante e fine, con garage, lo dico perchè a Trieste è un optional di lusso poter parcheggiare in un proprio locale, entrai assieme a lui e conobbi Laura, una donna molto carina, prosperosa, vestita estremamente sexy, mi venne da ridere, una coppia che alla vista sembrava il diavolo e l’acqua santa, ovviamente il santo era Lorenzo, aveva i capelli mori e lunghi, vestito rosso di raso, stretto con un decoltè molto generoso, arrivava alle cosce incorniciando un culetto sensuale e contenuto, calzava stivali al ginocchio in finta pelle bianca, tacco di almeno 10 cm, aveva una catenella che affondava tra le tette, pensai che dopo cena andasse in qualche circonvallazione a battere.
La cena si svolse tranquillamente, ho mangiato bene, ho capito che loro erano preoccupati che Lorenzo possa perdere il lavoro, mi divertiva la loro prostrazione nel servirmi e nel parlare, a fine cena dissi di voler andare perchè stanco, lui mi propose un massaggio rilassante di Laura, capii lo scopo e dove si voleva arrivare e cominciai a giocare, ‘che tipo di massaggi fai Laura’ ‘non sono una professionista ma mio marito apprezza’ ‘devi essere brava allora’ mi alzai e andai in salotto senza chiedere nulla, mi levai scarpe e calzini e mi stravaccai in una poltrona ‘incomincia con i piedi allora’ si guardarono stupiti ‘avanti che aspetti’ venne e si inginocchiò tra mille diffilcoltà di un vestito stretto e gli stivali troppo ingombranti, incominciò il massaggio, poco energico e titubante, dopo un po’ le proposi ‘ sei brava Laura, ma se ci sarebbe un posto comodo me lo faresti un massaggio alla schiena? Lorenzo possiamo usare la camera?’ all’unisono risposero di si, mi alzai e ‘ fammi strada Laura’ lei mi scodinzolava davanti fino alla camera, mi girai un attimo e ‘Lorenzo sii gentile, un caffè grazie’ ‘ si signore’, entrammo in camera, le dissi di aiutarmi a spogliare, lo fece, giacca, camicia e pantaloni, mi stesi a pancia in su e dissi ‘ora tocca a te’ ‘ si levò il vestito, sotto aveva lingerie di pizzo rosso/nera e autoreggenti che sparivano dentro i stivali, si sedette sul letto per togliere i stivali, in quel mentre entrava lorenzo, ‘scusate posso’ ‘ si vieni e aiuta tua moglie a togliere i stivali’ appoggiò il vassoio del caffè nel comodino e aiutò Laura con gli stivali, finito lei si alzò, io bevevo il caffè e lui stava per uscire, ‘Lorenzo rimani seduto a lato, Laura fai una giravolta che ti ammiro un pochino’ fecero così, io mi levai lo slip e lo gettai a terra, mi stesi e impugnai il mio bastone, ‘Lorenzo togli la biancheria a questa vacca, lascia le calze’ entrambi si guardarono, con il viso rosso fuoco, lui le tolse reggiseno e mutandine, ‘ ora troietta vieni che incominci a succhiare, tu Lorenzo siediti e goditi lo spettacolo’ lei in ginocchio sul letto incominciò a succhiare, ‘guardami troia mentre me lo succhi’ era deliziosa nel farlo ‘ mettiti a 69 che voglio assaggiarti la figa mentre spompini’ mi piaceva il momento, era la prima volta che stavo con una donna mentre il marito consenziente guardava, mi sentivo bene e a mio agio, ogni tanto interpellavo il cornuto e facevo domante stupide del tipo ‘ è brava la puttana, l’hai conosciuta mentre batteva?’ e lui candidamente con un sorrisino’ no signore, abitavamo vicini’ dopo un bel po’ di lingua la feci mettere a smorza candela, ovviamente girata verso Lorenzo, mi entrava e usciva in un movimento dolce e sensuale, era una porca e il cazzo le piaceva davvero, andammo avanti abbastanza e poi la feci alzare prima di venire, mi alzai e andai a prendermi una bottiglia di vino in tavola ‘ Lorenzo mentre mi prendo da bere prepara il culetto della troia che voglio incularla e tu mettiti a pecora e allargati con le mani le natiche’ ritornai con la bottiglia di vino, Lorenzo stava leccando il buchino, ero estasiato del momento, mentre bevevo a canna il vino tra un sorso e l’altro ‘Cornuto infila un dito che vedo se entra’ lo fece a stento, ‘aspetta un attimo, usa questa’ e consegnai la bottiglia a collo lungo, lui la infilò piano piano, lo spostai e brutalmente incominciai a stantuffarla con la bottiglia, ‘Lorenzo succhiami il cazzo intanto che allargo il culo di questa vacca’, si mise a spompinarmi e non era neppure male devo dire, ‘ma che bravo che sei, ora togliti che infilo questa puttana’ infilai il mio cazzo piano, entrava come nel burro, la presi ai fianchi e incominciai a pompare, ‘spogliati Lorenzo e fatti fare un pompino mentre le rompo il culo’ lo fece e mi stavo veramente divertendo, venne subito, era tremendamente eccitato evidentemente, ‘già venuto Lorenzo, che ne dici Laura di leccargli il buchetto dietro, facciamo un giochino’ ‘si padrone’ -padrone?- nessuno/a mi aveva mai chiamato così, sorprendente serata, appena umettato con la lingua il buchino di Lorenzo, Laura stava inserendo la bottiglia che gli avevo passato e ordinato di mettere nel culo del maritino, io finii di incularla e venni nella sua boccuccia, ingoiò tutto e si leccò bene tutto il mio cazzo, a quel punto levai le tende, ero stanco e volevo una doccia e dormire, da solo ovviamente, mi feci accompagnare alla porta, lui nudo e lei con le autoreggenti, ringraziai entrambi e stringendo una chiappa a Laura la baciai sulle guance, anche loro mi ringraziarono e me ne andai a casa.

Spero sia piaciuto, troverò il tempo necessario per scrivere ancora e raccontare altre situazioni, se volete scrivermi tanusmen@tiscali.it
Il lavoro procedeva bene, stavo acquisendo sicurezza, qualcuno diceva che ero tale e quale a mio padre nel dirigere la filiale, conoscevo oramai tutti e mi avvelei della mia autorità per sollazzare la mia libidine con qualche ragazza o donna che prestava servizio alle mie dipendenze, mi godetti anche la città di Trieste, che specie alla sera, quando il tempo lo permette, diventa una sorta di eccitante e divertente ricerca di angoli meravigliosi, appetibili e inconsueti, poi la piazza grande diventa spettacolare quando si illumina, ovviamente la mia villa a Grignano non era di meno, un altro contesto, un angolo di paradiso immerso nel verde e con una vista panoramica sul golfo da cartolina.
Un sabato mattina mi presi un giorno di relax, complice anche una serata di bagordi che pianificai con due belle ragazze slovene, due prostitute spogliarelliste, le conobbi in un night-club, in una delle serate, che invece di annoiarmi da solo preferivo passare bevendomi qualcosa di forte e ammirando qualche corpo sinuovo che sculettava davanti, così una sera gli proposi del denaro per passare qualche ora assieme, mi invitarono al loro appartamento e ci passai gran parte della notte, verso le 4 me ne andai a casa, li capii che era impossibile alzarmi tra poche ore per recarmi in ufficio, così mandai un mess al mio fido Lorenzo, ‘domani dormo e ho il cell. Staccato, sbrigatela da solo e passa da me verso le 14.00 per un resoconto’ non aspettai nemmeno la risposta, spensi e me ne andai a dormire. La mattina mi svegliai alle 10.00, non dormivo mai tanto, aprii la vetrata sul balcone della camera ammirando il panorama di una giornata quasi estiva molto calda, ovviamente nudo faceva freddino ancora, ma non troppo, chiusi e decisi di farmi una doccia, mi rilassai a lungo con il getto forte e ampio, che massaggiava il mio corpo, usavo appoggiare le mani sulle pareti e godermi il momento, poi mi asciugai e allacciato un asciugamano attorno ai fianchi scesi per fare colazione, vidi subito che qualcosa non quadrava, porta spalancata, finestre anche, tappeti e mobili spostati, intuì che era la ragazza delle pulizie, che strano lavorava per me e non avevo mai conosciuto, in quel momento ci vedemmo entrambi, lei una ragazza di 25 anni, castana, carina ma non troppo, un bel corpicino, un culetto molto appetitoso, due tettine da una seconda abbondante, era vestita con leggins neri, scarpe da ginnastica e canotta e t-shirt ad incastro di una taglia abbondante, diventò rossa peperone e venne a presentarsi, mi disse di aver capito che ero a casa e non voleva disturbarmi, mentre bevevo il caffè, la feci sedere con me, volevo conoscerla meglio, mi spiegò che era Moldova, si chiamava Marika e l’agenzia le aveva proposto questo lavoro, dopo una deludente stagione invernale in un ristorante del centro, come lavapiatti, la durata era di soli 6 mesi ma sperava che nel frattempo avesse un altra opportunità, era sola in Italia, senza famiglia e dormiva presso un appartamentino che condivideva con altre ragazze del suo paese, le chiesi se sapeva cucinare e altre incombenze che potevano tornarmi utili, mi disse di si e io proposi, anzi ordinai di lasciar perdere le pulizie al piano di sopra, farmi solo il letto e prepararmi un pranzo leggero per le 13,00, poi poteva andare, immediatamente si mise all’opera per terminare i lavori in corso non prima di mille inchini e ossequi alla mia persona. Mentre era in camera a riordinare mi fiondai immediatamente per giocare con il mio lato esibizionistico, entrai e tolsi l’asciugamano, mostrando il mio cazzo senza pudore, continuava sbirciando, io le parlavo apposta per attirare l’attenzione e con voluta maestria me lo massaggiavo in maniera evidente, mentre lo facevo le chiesi se avesse il fidanzato e mi rispose di no, le dissi se le piaceva il mio cazzo, non proferiva parola, sembrava in trance emotiva, la feci sedere e le spinsi il mio bastone tra le labbra, fammi sapere se sei una brava inserviente da assumere dopo i mesi di prova, incominciò a leccare il mio cazzo, sentii la manina tremante mentre lo cingeva, dopo averlo leccato totalmente lo ingoiò, ci sapeva fare con la lingua mentre era in bocca, ci lavorò per un bel po’, ma con passione e dolcezza, quando venni ingoiò tutto e mi ringraziò pure, non capii perchè, ma mi piaceva e capii che era la mia governante perfetta, poi usci, io mi vestii e sorrisi pensando al mio prossimo bocconcino da scopare, ma non oggi dopo la notte con le Slovene.
Pranzai dopo averla congedata e arrivò Lorenzo, mi stupì la presenza di sua moglie Laura, andavano a fare delle compere poi, colsi al balzo la situazione per giocare un po’, dopo i convenevoli con bacio casto sulle labbra e palpatina di culo, le chiesi di faci un caffè che avevo da parlare con Lorenzo, ci accomodammo in salotto e fui messo al corrente della giornata lavorativa in filiale, stavamo concludendo le analisi della giornata lavorativa quando arrivò Laura in quel mentre con i caffè e una sorpresa non da poco, si era tolta il vestito, era rimasta co autoreggenti, lingerie di pizzo, scarpe con tacco da 5cm e un grembiule regalo che era appeso i cucina, mi disse ‘le spiace se mi sono messa in libertà’ mi venne vicino a servirmi il caffè, le misi una mano nel culo ‘per niente, anzi mi sembravi troppo vestita per una troia come te’ risi guardando il cornuto ‘che ne dici Lorenzo, così vestita mi sembra stia meglio non trovi” fece una risata forzata e ‘ si ha ragione lei’, ‘siediti in poltrona’ si posizionò comoda, ‘metti una gamba sul poggiolo, sposta il grembiule in alto e metti la manina dentro il perizoma’ era una scena eccitante, mi piacciono le donne che si esibiscono, era indirizzata ma l’effetto hot era comunque molto alto, ci guardava con occhi semi aperti e luccicanti, mentre con la mano continuava a toccarsi la figa sempre più insistentemente, mi piaceva molto quella scena, ribadisco quanto trovi eccitante una donna che tranquillamente fa la porcellina davanti a suo marito e l’ospite, in quel caso io, stavo pensando che le sarei saltato addosso, ma mi chiedevo se era possibile passare una serata con due troie, svegliarsi la mattina tardi e farsi fare un pompino dalla donna delle pulizie e pensare di fare bella figura ancora, in quel mentre suonarono alla porta, sapevo chi era, feci la scena del chi sarà mai, lei si compose e fece per andare a vestirsi, la fermai per una mano e le dissi, ‘dove pensi di andare, vai ad aprire’ ‘no la prego, non credo sia il caso’ guardando il marito, lui ‘ si ha ragione Laura, meglio di no’ la strattonai, ‘non rompere i coglioni, vai ad aprire’ intanto suonò nuovamente la porta, lei andò titubante e aprii pian piano, si copriva con la porta e chiese chi fosse, sentii un flebile ‘ scusi cercavo il sig. Alessandro’ come pensavo era arrivato il mio amico Paolo, l’avevo invitato per il weekend, era da un po’ che non ci vedevamo, ‘Ciao bello, come stai?’ed andai ad abbracciarlo, anche lui mi abbracciò e poi feci le presentazioni, ‘lui è il mio carissimo amico, Paolo ti presento Lorenzo, lavora per mè in filiale’ volutamente non presentai Laura,’ senti devo terminare alcune cose di lavoro, non ci vorrà molto, vai prendere il trolley in macchina intanto’ appena uscito, non dopo aver guardato Laura attentamente, ‘senti Laura, accompagni Paolo in camera appena arriva, appena salita le scale la porta aperta a destra, lo aiuti a mettersi a suo agio e verrai da noi solo quando avrà sborrato, in che modo lo decidi tu’
mentre lo dissi accesi il monitor che inquadrava una camera vuota, ‘ fai divertire il tuo bel cornuto ed io’ lei capì che era la camera per Paolo quella inquadrata e sorrise annuendo, entrò Paolo e gli dissi ‘la cameriera ti accompagnerà in camera, fatti una doccia e fatti aiutare da lei’ ‘Ale non è necessario grazie’ ‘Paolo non cominciare e fai come ti dico che ho ancora del lavoro da sbrigare’ titubante salii le scale preceduta dal culo ancheggiante di Laura, il perizomino copriva ben poco, era molto sexy, accesi la tv grande e deviai il segnale delle telecamere, invitai Lorenzo e ci accomodammo meglio per vedere lo spettacolo nel divano. Al contrario delle perplessità iniziali, Laura appare sorridente alle telecamere, subito mostra una sicurezza misto sfrontatezza, nel metter a proprio agio Paolo, visibilmente eccitata sculettava togliendosi il grembiulino, spogliato Paolo, allibito dal un turbine erotico, senza proferir parola la seguiva come un bambino in bagno, appena in doccia, rimaneva immobile incurante dell’acqua che scivolava nel proprio corpo, fisso a deliziarsi di uno spogliarello sensuale offerto da Laura, che con maestria toglieva lingerie e calze gettandole a terra, immergendosi a sua volta sotto il getto d’acqua, lei incominciava ad insaponarlo sulla schiena, passava le mani munite di sapone dappertutto, lui era eccitatissimo, aveva il cazzo che puntava verso l’alto, lei indugiva molto il torace, in una sorta di abbraccio, schiacciando le tette sulla schiena di lui, a volte toccava il membro ma di sfuggita, nel frattempo in sala visione, io sorridevo pensando a tutti i pensieri che potevano passare a Paolo, un misto di massima eccitazione e titubanza di ciò che stava succedendo, Lorenzo invece era imprigionato mentalmente dalle immagini, fissava il monitor e si tastava il bozzo nei pantaloni, ‘ti piace Lorenzo’ ‘si signore’ ‘ vorresti la tua puttana sempre in queste situazioni’ ‘ si signore’ era buffo, ripeteva come in trance la stessa risposta, evidentemente la situazione era troppo coinvolgente mentalmente per pensare ad altre frasi con un senso logico, capii il quel mentre la felicità di questo uomo nell’ammirare la propia donna giocare sessualmente con altre persone ed essere oggetto di voyeurismo da parte mia, un appagamento sessuale da parte sua che derivava da due concetti, essere usati entrambi, ovviamente in maniera diversa e l’orgoglio nel sapere che la propia donna è ammirata e desiderata da altri, un po’ come avere una bella automobile e lasciare un amico sedercisi sopra e provarla, per poi pensare allo stesso come invidioso o magari felice di aver provato una cosa di sua propietà. Da capire invece Laura, che probabilmente, come tante donne, amano sentirsi tali, dove il marito spinge in questo sistema, colgono la possibilità dell’esibizionismo, amano l’essere desiderate e ‘amate’ , trovano in questo modo un momento eccitante e diverso dalla solita vita tranquilla, un momento trasgressivo che una qualsiasi donna non potrebbe viverlo nella normalità quotidiana, per i figli, il lavoro e un mondo a volte troppo moderato e ossessivo.

Spero sia piaciuto, troverò il tempo necessario per scrivere ancora e raccontare altre situazioni, se volete scrivermi tanusmen@tiscali.it

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