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Racconti di Dominazione

il maniaco del treno

By 11 Agosto 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Le giovani suorine erano di fronte a me che mi guardavano in un misto tra stupore e disgusto’
Si saranno senz’altro chieste cosa aveva portato un uomo della mia età e del mio portamemento e ridursi ad un vita vagabonda, senza una casa’ il disgusto ovviamente per il cattivo odore che dopo una giornata afoso di agosto il mio corpo emanava. Sono sempre stato una persona pulita, riesco a rimediare un bagno od una doccia quasi tutti i giorni, ma la vita che faccio non &egrave proprio il massimo dell’igiene.
Anch’io guardavo con curiosità queste due giovani suore, una di colore, l’altra forse dei paesi dell’est. Non erano bellissime ma avevano un che di affascinante coperte in quella lunga tonaca nera. Mi domandavo cosa può spingere delle giovani ragazze.la cui vita &egrave agli inizi, a sacrificarsi in quella situazione’a rinunciare alla propria gioventù’alla propria sessualità’
Il mio pensiero poi si sposta, come sempre, verso argomenti più hard’cosa indosseranno sotto le lunghe tonache’quali saranno i loro pensieri ‘sconci” sentiranno mai il desiderio di fare sesso o solo di masturbarsi?
Mentre pensavo questo, incosciamente, iniziai a massaggiarmi la patta sopra i luridi jeans che portavo’notai subito il loro sguardo abbassarsi e le loro guance arrossire’
Bene avevo trovate le mie nuove vittime’le mie nuove donne da umiliare’
Cosi senza mezze parole chiesi alla ragazza di colore:
– bambina’mi fai vedere le mutandine? Sono molto curioso di sapere cosa indossate’
– ma che sta dicendo’ si vergogni’
– vergognarmi’voi dovreste vergognarvi da come state guardando il mio cazzo gonfio’
– ma che dice’la smetta o chiamo il capotreno!
– Non dite cazzate’ so che vi piace’ dai’ solo un attimo’fammi vedere le mutande’ non vi farò nulla’voglio solo guardare’
La giovane bianca fece per alzarsi’guardandosi intorno in uno scompartimento desolatamente vuoto’le presi un braccio, la feci risedere’
– non ci siamo capiti’volete le maniere forti brutte troie’fate quello che voglio oppure, vi taglio la gola’
e cosi facendo tirai fuori il coltello di tasca.
– ok stai calmo’facciamo quello che vuoi’
– bene sgualdrine’alzate le tonache’
la nera si alzò la tonaca mostrandomi delle cosce pelosette imperlate di sudore, fino ad arrivare alle mutande, delle culotte nere’dai cui lati uscivano dei ciuffetti di pelo nero ed ispido’la classica suora pensai’
– e tu ‘ rivolgendomi alla bianca ‘ non hai nulla da farmi vedere’
– mi vergogno’
– non ti devi vergognare troia’tirati su la tonaca puttana’
le esitò un attimo e poi piano piano tiro su’delle cosce lisce’senza peli’ e poi sorpresa’ un perizoma trasparente da cui si vedeva una fighetta depilata e bagnata’
– guarda la puttanella’eri già pronta’vero’ secondo me tu ormai la verginità l’hai persa da un pezzo vero?
– No’mi vesto cosi solo perché mi piace’non dovrei lo so’ ma non resisto’mi &egrave sempre piaciuta la biancheria intima ‘ disse singhiozzando .
– Fai veramente schifo! Disse l’altra suora
Nel frattempo tirai fuori il mio cazzo’che ormai stava per esplodere’20 cm di carne dura e pronta’ le due suore ebbero un sussulto’la nera tirandosi giù la tonaca si volta guardano fuori’l’altra non poteva distogliere lo sguardo’
– bene troietta’ vedo che ti piace’ toccalo vieni’
– non voglio’ ti prego’- diceva poco convinta ‘ non posso ‘ &egrave peccato’
– &egrave un peccato non approfittarne brutta troia…
Inizio a toccarmi il cazzo’l’altra si girò guardando con interesse quanto stava succedendo’ iniziò una lenta sega, la ragazza ci sapeva fare, ma io non volevo venirle nella mano’
La presi per i fianchi e con violenza la misi a pecorina con la faccia appiccicata a quella della compagna’le tirai su la tonaca, le strappai il perizoma e con un urlo la penetrai nella fica’che avevo ragione ormai non era più vergine’ed iniziai a pomparla’sempre più forte’ lei ansimava’le stava piacendo!
Anche l’altra sembrava interessata e da sopra la tonaca si stava toccando’
– tieni brutta troia’dillo che ti piace sentire il mio cazzo nella fica’ dillo che sei una grandissima troia’
– si’dai’ mi piace’fottimi ti prego.. sono una troiaaaaaa’..siiiiiiiiii
– sai che faccio mignottona’ ti faccio un bel regalo’ e le scaricai in pancia una grande quantità di sborra calda’
– Siiiii’ bello’. !
L’altra intanto continuava il massaggio sopra la tonaca’ tirai fuori il cazzo e lo posi tra le due suore’
– dai piccole cagne’ puliti il cazzo’leccatemi tutto’anche le palle
le due donne presero a muovere la lingua in maniera vorticosa’il cazzo mi torno duro’iniziarono un favoloso pompino’anche la negra ci sapeva fare’ pochi minuti e sborrai ancora riempiendo la faccia alle due zoccole’che continuarono a slinguarsi piene del mio seme’
Mi ricomposi appena in tempo, stava arrivando il controllore’dissi loro di non ripulirsi la faccia’mi alzai e mi spostai in fondo allo scompartimento’ il treno stava arrivando in una stazione’e vidi il controllore allibito forare il loro biglietto’ due suore con la faccia sborrata’. Chissà cosa avrà pensato’
IL treno entrò nella stazione in tempo per evitare il controllo’
Scesi e mi diressi verso i bagni per una darmi una rinfrescata e pensare dove passare la notte’

Queste &egrave una delle tante avventure capitatemi nella mia avventura vita di vagabondo ricercato’ con un passato molto’ma molto interessante’ed un odio profondo per le donne’ma poi vi racconterò il perché’a presto dal maniaco del treno!

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