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Racconti di Dominazione

Il mio viaggio verso l’inferno

By 31 Ottobre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

” Spogliati”. Ordine perentorio, che non avrebbe ammesso un no.
Tolgo la giacca, la butto sulla seggiola assieme alla sciarpa.Poi lo guardo, i miei occhi fissi nei suoi.Mi fermo.Forse è una sfida questa.Amo le sfide, e lui lo sa.
” Spogliati..Troia “.Serio, arrabbiato il tono.In piedi di fronte a me, le braccia conserte.Mi guarda senza espressione, nemmeno un filo d’amore traspare.E forse nemmeno odio.
Proseguo. Sfilo il maglioncino, abbasso i jeans, dopo essermi tolta gli stivali.Sempre posando il mio sguardo(interrogativo) nel suo.Non comprendo le sue intenzioni, nemmeno riesco a leggerlo dentro, come solitamente faccio.
Adesso sono in intimo, e mi rifermo.
” Ti ho detto spogliati puttana! “. La sua mano si avvicina a me, strappandomi prima il reggiseno, poi le mutandine.Resto nuda, basita, di fronte all’uomo che ogni giorno dice di amarmi.Lo guardo supplicante, ma continuo a non veder nulla in quello sguardo.
” Tu sei una puttana, non dovevi farlo”. E mi spinge sul letto, facendomici cadere sopra.Poi si avvicina.Questa volta leggo una profonda rabbia in quei begli occhi.
” Luca..”.Provo a farlo ragionare con il mio tono calmo.” Non ho fatto nulla..di cosa stai parlando?”. Chiedo adesso spaventata.
” Hai parlato con lui, vero?”. Mi chiede di colpo, sempre sopra di me, le labbra attaccate alle mie, ma senza baciarle adesso.
“Con lui chi?”.Di rimando la mia risposta, la voce trema.
“Il tuo ex marito.Hai parlato con lui vero?”.
“Certo, dovevo mettermi d’accordo su alcune cose..”.Non finisco nemmeno la frase che la mano parte in uno schiaffo tremendo, che mi lascia stordita.Poi, senza piu’ parlare, mi blocca con una mano le braccia, e con l’altra mi apre le gambe, con forza.Poi si abbassa sul mio viso, gridandomi:” Allora tu non dovevi parlargli..E di sicuro avrete parlato di come lo facevate vero?Di come ti scopava prima di me.Di come ti facevi fottere la figa, vero?”.Mentre dice cio’ le dita si infilano dentro la mia figa, brutalmente.Io urlo, ma lui mi tappa la bocca, cominciando a fottermi con le dita.
“Lui non ti scoperà mai come faccio io!”.
“Smettila Luca.Mi fai male!”. Gli grido io, ma lui sembra fregarsene, perchè anzi, continua a farlo con tutta la mano, senza passione, senza il solito amore, solo con la sua maledetta gelosia infondata.Poi, non contento, mi apre le gambe con tutte e due le mani, e scende con la bocca verso la mia figa dolorante dal suo precedente gesto.” No, fermati”.Gli dico io.Ma ormai la rabbia gli ha fatto perdere il controllo.Comincia a leccarmela.Sento i suoi denti.Mi fa male.Cerco di divincolarmi, mi agito, e questo lo fa andare sempre piu’ fuori.Poi vedo che si slaccia i pantaloni, tira fuori il suo cazzo così grosso e duro.E me lo infila con forza, cominciando a fottermi con violenza, senza amore, solo per far smettere quella gelosia che a volte lo ossessiona.Piango, mentre vengo scopata come una troia qualsiasi.Mi fa male, perchè non si limita al cazzo.Infila anche una bottiglietta, con rabbia, e poi le dita, e poi tutto assieme.Urlo dal dolore, gli chiedo di smetterla.
E lo fa.Quando viene dentro di me.Sperma pieno di rabbia.
Le mie lacrime scendono copiose, mentre mi lascia su quel letto, da sola.Esce dalla stanza, io mi raggomitolo sotto le coperte.Piango, ricordo e piango.

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