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Racconti di Dominazione

IL PADRONCINO 3

By 15 Gennaio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Quando tutte le schiave furono asciutte e pronte, il padrone si distese sul letto e le sistemò sulla passerella ruotante.
– Voglio vedervi tutte belle nude!- ripeteva alle ragazze e a se stesso, mentre si accarezza un cazzo vieppiù grosso e duro.
– Adesso vi chiamo a una a una- annunciò mettendosi in ginocchio sul lettone.
– Giacoma, cominci tu!- La ragazza fu sistemata sulle quattro zampe davanti al padroncino, che le infilò il cazzo in bocca appena la schiava fu a portata di uccello. William muoveva il suo membro nella bocca calda della schiava, mentre le ragazze continuavano a ruoteare tutte nude davanti a lui. Lo tolse dalla bocca della sua schiava quando volle farsi leccare le palle e poi spinse la testa di Giacoma ancora più sotto, costringendola a leccargli il culo. ‘Adesso giratevi: voglio vedere i vostri culetti- disse alle altre ragazze- e tu lecca bene il mio, di culetto!- La vista su quei bei sederini lo eccitava e la lingua di Giacoma sul suo buchetto faceva il resto.
-Adesso voglio Manuela!- ordinò, e subito la schiava prescelta lasciò la passerella per andare, sulle quattro zampe, a prendersi in bocca la verga del padrone.
-Tutte sulle quattro zampe, giratevi verso di me e cacciate fuori le linguette-
Le schiave ubbidirono immediatamente, mentre William si scopava la bocca di Manuela. ‘Vai sotto, leccami le palle- ordinò perentorio e nello stesso tempo fece mettere in ginocchio con le mai dietro la testa tutte le altre ragazze. Spingeva la testa di Manuela per costringerla proprio lì sotto, sul culetto, poi le tirava i capelli per farla ritornare con la lingua sulle palle. ‘Ambra, tocca a te!- Sempre in ginocchio sul lettone, William lasciò che la schiava si infilasse il suo cazzo in bocca, mentre le sue mani accarezzavano tutto quel corpicino morbido prima di fermarsi sulle tette della ragazza, che William strizzò a lungo prima di chiamare Ombretta ad assaggiarlo.
-Giratevi, chinatevi e apritevi le chiappe con le mani: voglio vedere i vostri buchi del culo-
Sulla passerella ruotante, le schiave esibirono quella loro parte intima e William decise che era l’ora di possederne qualcuna. Aveva messo gli occhi su Ester, che chiamò sul lettone mentre si distendeva sulla schiena.
-Infilatelo nella figa: adesso voglio scopare!- Ester ubbidì e si mise subito a muovere il culo su e giù. William le tirò i capelli per avvicinare la bocca al suo collo.
-Lecca, tira fuori bene la lingua! Voglio anche Claudia, Bea e Luisa qui a leccarmi- Sistemò Luisa e Bea a leccargli i piedi, Claudia a mettergli la lingua sulle palle e infine volle che Ombretta e Zaira sdilinguassero sotto le sue ascelle. Aveva sei linguette che sfioravano il corpo, mentre Ester si dimenava sopra il suo cazzo, ma non voleva lasciare le altre a bocca asciutta. Così concesse a Domi, Ambra e Zaira di leccargli gambe e ginocchia, mentre Nives e Francesca dovettero mettergli la lingua in bocca e Ombretta gli faceva vedere la figa a pochi centimetri dalla sua bocca’
Lasciò che le ragazze lo servissero in questa maniera, poi ordinò a tutte di cambiare posizione e volle scoparsi la fighetta di Ombretta, che aveva rimirato a lungo.
Adesso aveva in bocca la lingua di Ester e Claudia, mentre era Luisa a esibire la propria figa. Le lingue di Nives e Francesca gli facevano il solletico sotto le ascelle, mentre i suoi piedi erano leccati da Zaira e Ambra. Che meraviglia! Tante belle fighe lo stavano facendo godere come un pazzo. Adesso però era giunto il momento di sborrare e a William toccava il duro compito di scegliere a quale schiavetta concedere il suo nettare. Decise che voleva le bocche di tutte, e quando fosse giunto il momento avrebbe riempito la boccuccia della schiava di turno. Se le tolse di dosso, le fece mettere tutte in fila, in ginocchio con la bocca aperta, la lingua di fuori e con le mani dietro la testa, sì da poter loro strizzare le tette. Però voleva anche una lingua sulle palle e sul buco del culo e organizzò i vari turni. Scopava le bocche delle sue schiave mentre sentiva altre due lingue che si muovevano lì sotto.
– Chi si prende la sborra la tiene in bocca e poi la passa alle altre, o.k.?- chiese senza aver bisogno di conferme. Aveva Ombretta alle prese con il culo, Francesca con le palle e il cazzo in bocca a Nives quando ululando come un pazzo schizzò il suo sperma. Spinse la testa di Nives sino a costringere il naso della schiava sui suoi peli e le riversò in bocca tutto il suo nettare.
– Tienilo in bocca, fortunella!- disse sorridendo a Nives, risultata la prescelta. Poi glielo tolse di bocca e si avvicinò man mano alle altre bocche, intimando a tutte di usare solo la lingua per godere del suo sperma. Chiamò poi Claudia a ripulirlo definitivamente, mentre Nives cominciava a passare la sborra in bocca a Bea, facendogliela scivolare lentamente tra le fauci come aveva ordinato William. La sua sborra passò di bocca in bocca, sino a quando Ambra, l’ultima della serie, fu costretta a mostrare quant’era rimasto del nettare cacciando fuori la linguetta bianca. William volle che tutte andassero a leccare la lingua di Ambra, poi le sistemò in ginocchio davanti a sé con la bocca aperta e la lingua fuori, e infine disse:
– Al tre, guardandomi negli occhi, manderete giù tutto: uno’ due’ e tre!-
Le schiavette ingoiarono quel po’ di sborra che William aveva distribuito a tutte, poi le fece venire -una dopo l’altra- a dargli sulle palle il bacetto della buona notte.
– Farete dei turni a quattro a quattro: mentre io dormo- disse girandosi sulla schiena- mi leccherete tutta la notte. Una per ciascun piede, una sul culo e una sulla schiena. Lascio a voi organizzare la rotazione: a me basta sapere che dormirò avendo sempre quattro lingue che mi leccano. Buonanotte ragazze, siete state proprio brave’ E domani sarete ancora più brave: domani entrerà in scena il mio scudiscio!-

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